Ho letto oggi il sesto e ultimo volume di Akira, di Katsuhiro Otomo.
L'avevo ovviamente già letto trent'anni fa nell'edizione Glenat (conclusa poi dalla Panini, mi pare), ribaltata e colorata e con - l'ho scoperto solo ora - diverse modifiche nei dialoghi e nei balloons; solo quest'anno è finalmente stato pubblicato in una versione uguale a quella originale giapponese, in bianco e nero e non ribaltata.
Temevo fosse invecchiato male, sia perché è un fumetto di quasi 40 anni e soprattutto perché è stato fonte di ispirazione di tantissime altre opere e quindi quelle tematiche e quegli ambienti sono oggigiorno visti e rivisti, e invece... è ancora bellissimo. E' praticamente il "Blade Runner" dei manga.
Mi spiace quasi di averlo letto in poco tempo perché avrei voluto che mi durasse di più.