Provo a riformulare quello che volevo dire:
Ogni autore, se sfrutta un mezzo narrativo, può usarlo per veicolare uno o più messaggi, o per parlare di uno o più temi. Farlo è la condizione necessaria (a mio parere) affinché l'opera possa essere davvero bella. Se l'autore dimostra una profondità di analisi ed un intelligenza superiore a quella dei suoi colleghi nel trattare gli argomenti che sviluppa, allora l'opera è davvero bella.
Per me il salto di qualità avviene proprio nel momento in cui dietro le pagine vedi proprio una riflessione di una certa profondità.
One Piece ad esempio non ha fatto questo salto di qualità. Si basa molto sulla trama, sugli scontri, sulle rivelazioni del mondo descritto, sulla capacità di Oda di stupirti con le nuove location ecc. Si potrebbe dire che il lettore lo segua per vedere cosa avverrà in seguito.... e basta.
All'opposto Honey e Clover non è letto tanto per sapere cosa accadrà in seguito, ma per quanto proprio il numero corrente riesce a comuncarti.
E' una distinzione arbitraria, perché ogni lettore ne ha una sua, però ha una certa validità.
Io ho citato Death Note perché pur osannato, secondo me ha fallito in parte come manga. Poteva essere, chessò, una riflessione sul delirio di onnipotenza, su come il potere assoluto corrompa l'uomo. Che cazzo ne so... poteva essere di tutto. Invece ha accantonato qualsiasi riflessione per focalizzarsi su una trama molto articolata tutta giocata sui colpi di scena e stop. Un manga così io non lo ritengo completo, ed ha anche un re-read value molto basso. Invece i manga dove percepisci una profondità maggior sonon anche quelli che rileggi ad anni.
King of TROLL per ora ha un primo numero molto adrenalinico e claustrofobico, senza pause morte e ben disegnato, ma al di là di una mera esposizione di fatti non ho visto nulla di ulteriore. Per questo spero che faccia un salto di qualità in futuro. Del resto il primo serve per convincere il lettore medio a seguire il manga, quindi...