In verità - e credo sia un dato abbastanza oggettivo - una sola parola detta dal Papa ai loro riguardi magari in visita diretta recherà più sollievo a tanti di quegli sfollati (parlo dei cattolici e credenti in genere, specie delle fasce più anziane ma non solo) di quanto equipe dei migliori psicologi possano fare da lunedì fino a chè il Papa deciderà di far loro visita. (o delle promesse di politici e tecnici vari che si rincorrono in questi giorni)
E' una questione culturale, di una cultura che personalmente vedo anche affievolirsi ma è ancora consistente; ora non farei al Papa una colpa pure di quanti credono in lui. E daje va bene anche l'anticlericalismo, ma almeno attenetevi alle reali colpe che un apparato può avere oppure no. In questo momento una visita del Papa recherà serenità a molti, che vi piaccia constatarlo oppure no, e per quanti credono servono serve supporto spirituale tanto quanto ne serve di fisico e materiale.
Sicuramente porterà conforto a chi ci crede, ma una visita del Pontefice porta scompiglio anche in momenti normali, una grossa spesa per: allestire l'alloggio, costruire un palco da cui possa parlare, garantire la sicurezza sua e dei fedeli (l'anno scorso quando è stato in visita a Bressanone sono stati spesi mi pare sui 500.000 euro), mobilitare i vari fedeli dai diversi accampamenti.
Non so, penso che al momento le priorità dovrebbero essere altre...