A onor del vero bisognerebbe anche vedere cos'ha detto pure l'altro tipo.
Ma non ce ne frega un cazzo.
Io penso che il ragionamento aristotelico su atto e potenza, non solo non dica niente di dio, ma non dica niente manco del dio dell'uomo.
Però è un fatto che quando pensiamo, noi pensiamo in termini di causa/effetto. Non possiamo farne a meno, intendo.
Gli stessi sillogismi sono la manifestazione di un fatto particolare, di una logica.
Ma dire che, per il fatto che siamo provvisti di logica vulcaniana, allora dio esiste, ebbè anche questo è un bel volo.
Se la logica o il pensiero nostro, lo vogliamo chiamare dio, e possiamo farlo, bè non possiamo comunque pensare che questo sia esistente e la realtà dio sarà presente a noi come realtà intellettuale e di lui (Lui) non possiamo sapere nulla(*).
Come avevo detto, a me piace definire dio, come una realtà a cui non abbiamo accesso. Che, credo, sia anche una definizione ebraica. Mi pare, scritto grosso grosso e chiedo venia agli ebrei.
(*) e nemmeno ce ne deve fregare.