Riprendiamo con ordine, quasi.
Per inciso, il sanscrito non c'entra niente. Visto che sono una merda vivente ma pur sempre una merda, non posso che confondere nella memoria sanscrito con aramaico.
@Xibal eravamo rimasti qui.
1) visto che quei bravi gesuiti fanno l'esegesi del testo di Marco e nel testo di Marco c'è scritto morto e risorto, loro analizzano e danno un'interpretazione di cosa sia sto cavolo di morto&risorto.
Ma quelli non sono solo dei papiri secchi. Dietro c'è la storia di comunità di persone che hanno vissuto in un certo modo. Il bello sta nel capire cosa conduceva le loro vite e cosa ha condotto alla morte uno di questi. E soprattutto quale significato hanno dato queste persone alla morte del loro parente/amico.
Una volta capito, o creduto di capire, quale sia questo messaggio, uno può dire, come faccio io, in maniera provocatoria magari, che Gesù non è morto. Ma senza mai dimenticare una cosa molto importante: che un uomo è stato condannato a morte ingiustamente, torturato e abbandonato da tutti (gli stessi che lo avevano accompagnato). Gesù, in breve, ha fatto una fine di merda. E qui sta il bello, ossia la notizia ↓
Marco dice: quel momento lì, sulla croce, non è il momento della sconfitta totale di Gesù, ma la sua vittoria come Uomo. Questo non vuole dire nè che è morto e risorto, nè che non è morto. Vuol dire che diamo un significato a quella, quella morte lì. Gesù muore, punto. Non risorge. Ma la comunità dà un significato nuovo alla morte. Per cui, da cristiano, si può dire che Gesù non muore. Nasce, cresce e vive di vita definitiva.
Nota A: prendo Marco come esempio perchè abbiamo parlato di quello, ma anche gli altri dicono più o meno le stesse cose con varie sfumature.
Nota B:
@Daimon non sto parlando di storia del cristianesimo, parlo proprio di cristianesimo. Per cui, se la Chiesa dice che Gesù volteggia a 800 chilometri dal suolo, nell'esosfera terrestre, non mi interessa. Io parlo delle mie conclusioni, che siano o no in contrasto con quanto dice il dogma cattolico.
Saranno poi le persone singole a scegliere la propria versione o approfondire o a dimenticare.
Prova ad avere pazienza e vedere se ti può interessare comunque anche se non parlo di storia medievale nè di paleo cristiani, ma, in pratica, di filosofia.
2)
perchè usi la parola "etica"?Non credevo stessimo parlando di etica...
Avevo detto: "Cerchiamo di capirci. Dire che è morto e risorto e dire che non è morto per niente... è la stessa cosa se già sai che significato ha la morte nell'etica cristiana."
Qua bisogna fare un discorso più ampio, anche se si tratta di cose banali.
Intanto dico che non faccio distinzione e uso indifferentemente le parole etica e morale come sinonimi.
Comunque con etica intendo questo: scegliere. La vita umana è solo uno scegliere. Ogni istante siamo a un bivio, per una via troveremo un abisso di rimpianti, nell'altra ci attende la luce di una gioia imperitura. Per esempio, ieri sera mi sono mangiato due etti di salame ungherese. Luce o abisso? Mi sembrava luce ma poi era abisso. Vabbè la faccio corta.
Cos'è la nostra vita se non una continua scelta? Ok.
Gesù sceglie la sua morte (nota: lo ripeto fino alla nausea, diventa cibo per vermi, non tornerà mai dalla tomba, ma la sua comunità accetta la morte e le dà un significato nuovo, di vita, di salvezza. Ma Gesù è e resta bio-materiale da riciclo). Potrebbe scappare, come ha già fatto, e rifugiarsi. Invece sceglie di restare perchè ritiene che scappare non sarà coerente con la sua vita, con il suo operato.
Il cristianesimo è un'etica, è un modo di agire, non di patire. E' azione, non passione. L'amore di Gesù è attivo, non passivo.
Nota A:
@Daimon anche in questo caso, si capisce credo, che non penso che Gesù sia un mago, un lich. La storia di Gesù non è importante perchè lui era diverso da noi. La sua storia è importante perchè lui era come noi. E tu non hai mai visto un uomo morire e uscire dalla tomba, credo, no?
Nota B: a chi venisse in mente che prima ho detto che vive, poi ho detto che muore... spero si tagli la lingua con i denti masticando un limone amaro. E' chiaro che in senso cristiano, come lo intendo io, Gesù non muore. Dire invece che muore, sempre in senso cristiano, vuol dire che era un uomo, un mortale, uno di noi. Uno che gli piace la salamella e poi il giorno dopo caga nero.
Fine. Vediamo se c'è qualcosa da dire su questo altrimenti passo a parlare direttamente di dio.