Secondo me confondi la massiccia presenza di combattimenti con la loro importanza... Ci sono tanti combattimenti, ma sono solo una scelta stilistica per rappresentare una determinata storia...
Ora, non hai capito cosa intendo per scelta stilistica...
Per scelta stilistica intendo un determinato mezzo visivo/letterario che il regista (dato che stiamo parlando di cinema) usa per rappresentare un determinato evento.
In poche parole, le scene di Hero rappresentano l'intera vicenda mediante combattimenti, ma questi sono una scelta stilistica e non rappresentano il fulcro del film come invece puoi benissimo notare lo siano nelle pellicole di Lee, e lo dimostra anche il fatto che Bruce Lee non era famoso per le sue doti di attore, bensì per la sua abilità nelle arti marziali...
A parte che nemmeno Jet Li e Donnie Yen sono noti per le loro doti di attore, quando dici che i combattimenti non sono al centro di Flying daggers e Hero, dici semplicemente una cosa errata, ed è verificabile andando a misurare i metri di pellicola dedicati agli stessi. Ora, tu dici che si tratta di scelte stilistiche e che NON rappresentano il fulcro del film. Io ti rispondo che sì, sono scelte stilistiche, e che queste scelte stilistiche rappresentano il fulcro del film. Questo perche' Zhang ha deciso di fare 2 film di genere, il wuxiapian. (e ne minaccia un terzo.) Quando uno decide di fare un film di genere, la forma, le regole del genere, diventano contenuto. Da come lo descrivi tu sembra quasi che Zhang avesse scritto delle storie "neutre" e poi, rileggendole, avesse deciso che il miglior modo per raccontarle era calandole nel genere wuxia. Non è così. Il regista decide di fare un film con i combattimenti, scrive (o acquista) una storia che valorizzi gli stessi, esegue il casting alla ricerca di attori in grado di reggere la parte e si ricercano maestranze con esperienza sul genere.
Ora, la storia in questi film spesso è un pretesto da due soldi, come in Ong Bak, ma non è detto che sia sempre così. Hero è un esempio di storia che avrebbe reso bene anche fuori dal contesto del genere di appartenza (ci ritorno dopo), Flying Daggers già fatica di più. Un po' perche' il triangolo amoroso è un abusatissimo luogo comune che giustifica questa "gente volante" a menarsi, e un po' perche' i personaggi hanno una personalità pochissimo sviluppata. Questo anche perche' per tutto il primo tempo c'è da mantenere il segreto su di loro, per assicurare quel paio di colpi di scena del secondo tempo.
La gente non è andata al cinema a vedere i pugnali volanti perche' c'era una storia d'amore. La gente è andata al cine a vedere i combattenti che si menano e volano. E la gente non è stupida: è il film che si è auto-collocato nel genere (anche se non lo rispetta appieno, ma questo è un altro discorso). Che poi nel film ci sia una storia d'amore tutto sommato godibile è un extra che si accetta volentieri. Basta che non intervalli troppo tra un combattimento e l'altro.
E' questo il punto che secondo me, a mio parere, spesso viene frainteso.
Hero e la foresta rappresentano una vicenda, il primo la vicenda di un ribelle che vuole uccidere il re e salvare il regno grazie ad un astuto stratagemma, mentre il secondo il triangolo amoroso, quindi una dimensione più raccolta che anche stilisticamente abbandona la magnificenza dei combattimenti di Hero per rappresentare un qualcosa di più raccolto...
Allora. In Flying Daggers la vicenda raccontata è così secondaria che gli istanti di film dedicati ai personaggi, senza che vi siano combattimenti in corso, ne' i postumi di un combattimento, ne' le avvisaglie, sono pochissimi. Ora come ora ricordo solo la scena in cui Ziyi Zhang fa il bagno. Flying Daggers aderisce completamente al genere, tranne per il fatto che non ha momenti comici.
La storia di Hero invece poteva, con qualche modifica, essere raccontata senza fare uso delle regole del Wuxia. Si sarebbero perse però alcune metafore importanti nell'economia del film. Senza il genere infatti non sarebbe stato possibile ad esempio realizzare la scena in cui Jet Li e quell'altra deviano le frecce, consentendo al tipo di scrivere l'ideogramma: metafora della penna che ha bisogno della spada per poter operare. Il film, quindi, sarebbe stato piu' povero. Anche qui pertanto il genere, vale a dire la forma, diventa in parte contenuto.
In altre parole, prendo un esempio di Tarantino... Se tu guardi Pulp Fiction, troverai l'elemento violenza al suo interno... Ma non è un film sulla violenza, bensì la violenza è una scelta stilistica. Lo stesso Tarantino lo dichiara dicendo "Per me la violenza è una scelta stilistica, tanto quanto rappresentare un balletto nel mio film"...
Tarantino al momento è stato in grado di raccontare storie solo facendo uso di violena. Diciamo che è la sua passione. E' una scelta stilistica? Si', certo, ma e' anche l'unica scelta stilistica di cui sembra al momento disporre. E se è l'unica, non si può parlare di scelta.
Così nel film di Yimou i combattimenti sono una scelta stilistica, tanto quanto rappresentare un balletto... Chiaramente sono una scelta che influisce pesantemente sul film, tanto da prendere a volte il sopravvento, ma allora anche Kill Bill e Matrix sfruttano ampiamente combattimenti (per altro riconducibili al genere), ma certamente non li si confronta con Bruce Lee...
Ah no? E la tuta gialla della Sposa? E le maschere Kato? Suvvia, Kill Bill è un film di vendetta puro e semplice che ammicca ad una serie di cinematografie tra cui Bruce Lee spicca sovrano!
Sarà bello quanto ti pare (del resto con i soldi, il tempo e le menti che vi si sono dedicate...) ma rimane un film di vendetta perfettamente inquadrabile nel genere.
Non sto dicendo che HoFD è riconducibile a un film di Lee - giacche' ci sono delle differenze piuttosto grosse di approccio - ma che fanno entrambi parte del genere della pellicola di arti marziali. E qui nasce il paragone (non l'appiattimento di un film sull'altro).
Si, ma sono due prodotti diversi... Uno punta sulla fisicità e sulle capacità estreme di un mito delle arti marziali, Bruce Lee, che mostra nei film la sua tecnica impareggiabile, l'altro punta sulla creazione di un prodotto onirico e artistico...
ARGH! "ARTISTICO"
Entrambi puntano sulla fisicità. Certo, sono fisicità diverse, ma si tratta pur sempre di film in cui la gente si mena.
Sul termine "onirico" non so che risponderti, giacche' non ci trovo niente di onirico nei due filmaggi di Zhang.
Sul termine "artistico" passo oltre: troppo soggettiva la cosa per poterci discutere su.
Secondo me il problema di base è che si confrontano perchè tutte due hanno le arti marziali, e allora li etichetti film di arti marziali... Ok, posso essere d'accordo, ma ognuno ha un intento diverso... Bisogna mettere delle distinzioni...
In teoria Bruce Lee lo si può confrontare con ad esempio Ong Bak (si scrive così? :? ), o anche con Jackie Chan... Sono film costruiti sulla loro abilità come atleti (articolo lo cita), e infatti sono film che stregano per le loro capacità funamboliche su cui vengono costruiti film che in sè per sè sono molto semplici nell'impianto e non filmicamente fantastici, ma che acquistano valore grazie al loro stile... E' un cinema di genere ben preciso...
Ok
Ci andrei piano con il confronto con Jackie Chan, il quale iniziò come emulo di Lee, finendo per fare dei flopponi pazzeschi. Solo dopo seppe trovare il suo stile molto piu' leggero e divertente. Ma ho capito che intendi e per ora sono d'accordo.
Hero e la Foresta non sono costruiti sulle abilità dei singoli attori, e lo testimonia il fatto anche del massiccio utilizzo delle nuove tecniche con i fili per i combattimenti, cosa che in un film di Lee non avresti mai trovato nemmeno se li girasse ancora oggi, poichè la genuinità era il punto di forza di Lee... Hero non punta sulla bravura degli attori nel combattere, bensì su una capacità registica e filmica, sulle inquadrature, sulla fotografia, sui contrasti cromatici... E' più un ballo, una danza, piuttosto che un combattimento... Tanto che si sofferma su particolari come la scrittura dell'ideogramma spada nella scuola di grammatica mentre le frecce sfilano e penetrano i muri...
Ecco, qui ti fermo: Hero ha una componente narrativa molto ben sviluppata ed è un po' un caso a parte, ma non è vero che non punta sulle abilità degli attori, tant'è che Jet Li e Donnie Yen non si scritturano così, per caso. L'aderenza al genere c'è tutta, anche se non si limita a quello. Flying Daggers invece secondo me non fa nulla per innalzarsi dallo stesso. Ciò detto non la ritengo una cosa negativa, però mi stupisce che si tratti del secondo film di Zhang sull'argomento. Cioè: fai Hero, e poi fai i Pugnali Volanti? Bello è bello, però insomma...
Sullo stile e approccio diverso dei combattimenti è senz'altro vero (del resto il cinema di Lee nasce proprio in contrapposizione a quei film pieni di gente volante), ma sull'esito finale... be', stiamo sempre parlando di pellicole di arti marziali. E' così che sono recepite dal pubblico, e a fare troppe distinzioni si finisce per ottenere degli insiemi così piccoli che hanno un unico elemento. E allora a che servono gli insiemi?
(se mi tiri fuori che HoTD è un film artistico mi rifiuto di risponderti)
Beh, questa frase sinceramente non la condivido... Se vuoi ignorare una catalogazione artistica basandoti sul fatto che in realtà non è una catalogazione basata su elementi concreti, ma che comunque esiste, io non so cosa farci... Se vuoi evitare la catalogazione per esaltare film mediocri come Lord of the Rings, io non so cosa farci...
Tralascio la provocazione su LotR, che definire mediocre mi pare un errore così marchiano da non necessitare approfondimenti.
La mia allergia al concetto di film artistico arriva quando mi rendo conto che l'interlocutore usa tale termine come punto di partenza sul quale sviluppare un discorso. Secondo me non si può portare avanti una critica cinematografica partendo da una base simile: questo perché è una cosa troppo personale, che senti a pelle, quindi il discorso risultante non potrà che "funzionare" solo per chi già in partenza ha le tue stesse sensazioni a pelle. In pratica finisci a mio avviso col comunicare solo con chi è già d'accordo con te.
Il concetto di arte, per me, non deve essere un punto di partenza, ma di arrivo. Deve essere la bottom line di un testo che non ne ha bisogno per i suoi contenuti.
Comunque, ritornando a questo confronto abbastanza assurdo, e premettendo che sarò io a non rispondere più ad un altro mex sul confronto perchè lo ritengo inutile e assurdo confrontare Hero e HoFD con Bruce Lee, Hero e HoFD vogliono essere "artistici" dal punto di vista registico e visivo, e ci riescono, assumendo inquadrature che hanno il sapore a volte impressionista (il mantello di lei quando cavalca verso l'amante mentre il pugnale la sta per trafiggere), a volte onirico (le scene sono moltissime), riuscendo anche ad implementare il tutto con colonne sonore stupende, mentre Bruce Lee non vuole fare nulla di tutto questo...
Eccoci al punto dolente. Usi l'arte come discriminante e dividi le opere in classi a seconda dei tuoi gusti in materia. Così potrai andare d'accordo solo con chi ha i tuoi stessi parametri di gusto. E allora non farete che offrirvi da bere a vicenda.
Io ad esempio non riesco a trovare Flying Daggers "artistico" (e pure il film mi è piaciuto, tant'è che l'ho visto in divx mesi fa e poi sono tornato a vederlo al cine). Mi sembra una sequela di luoghi comuni anche carini, tenuti insieme da una bella fotografia, da un ottimo mestiere alla cabina di regia e musiche nella norma.
Ora, tu puoi dire che io non capisco nulla di arte e tirare avanti sicuro della superiorità dei tuoi gusti, oppure puoi evitare in futuro catalogazioni basate su un concetto tanto friabile. Fai te.
(nota: come altri utenti del tfpforum, usi la parola "implementare" come se fosse il sinonimo di accrescere, valorizzare. Ma non vuol dire questo. Implementare significa realizzare, costruire. Non so nemmeno se esiste in italiano: è un termine inglese usatissimo nelle materie ingegnerisitiche e, credo, da lì arrivato al linguaggio comune.)