Ogni tanto riaffiora questo tema, sopratutto in concomitanza con
guerre che in un modo o nell'altro ci toccano.
E vedi gente che smette di giocare pure ad age of empires per
protesta.
In sostanza e' vero, piu' che uomo soldato direi uomo egoista,
la normale tensione a prevalere sopratutto sui nostri simili che
istintivamente, ma anche razionalmente, ci appare la prevaricazione
piu' alta.
Quindi ci piace, e il corollario di questa prevaricazione e' la violenza,
perche' nella soddisfazione mentale c'e' quella quasi fisica
e ancestrale della modalita', violenta appunto.
Non credo pero' che questo voglia dire assolutamente, ne non giocare
con i fucili finti ne con i videogiochi, gli attacchi fatti a questi
"passatempi" sono, come tanti altri, frutto di superficialita.
E' solo importante che ci sia una buona educazione a seguire tutti
questi passi.
Chi veramente riesce a eliminare queste componenti inutili sara'
vittorioso al massimo, ma anche chi riesca ad incanalare solamente
e soltanto in pratiche derivate e stigmatizzanti l'atto violento vince.
Possono essere soft air gun, fps, strategici, warhammer, pugilato
lotta greco romana...