Autore Topic: VIdEoGaMeS & EMoZiOnI  (Letto 2019 volte)

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Offline AIO

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VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« il: 16 Nov 2004, 11:57 »
Che il cinema o la musica suscitino emozioni è un'idea diffusissima,
cambiando il sogetto in videogames lo scetticismo si fa pesante.

Perchè?
Forse perchè le generazioni più vecchie ancora si stupiscono che un media senza persone reali possa generare un qualche tipo di emozione.

Per di più, il videogame è inteso dal mercato come una macchina da aggiornare, da portare alla versione 2.0 in caso di successo.

Ma ora arrivo al punto:

Ormai si guarda un videogioco di 10 anni fa come se si guardasse un ferro da stiro di 100 anni fa.

Ma il videogioco è programmato per suscitare emozioni (specialmente nel senso generico di feelings) attraverso situazioni, regole e ambientazioni;
il ferro da stiro no.
E' una macchina per stirare.

Purtroppo per il mercato i videogames sono soltanto
"macchine per giocare": giocattoli?
Scacciapensieri?

Quale altra macchina è programmata per darci la sensazione di essere qualcun/qualcos altro?

Mi viene in mente il libro, in un certo senso.
Ma non è una macchina.... :wink:

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline stone21

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VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« Risposta #1 il: 16 Nov 2004, 13:26 »
L'esempio col ferro da stiro non è che calza troppo.
Penso che l'utenza che videogiocava 10 anni fa non è la stessa che c'è oggi. Automaticamente di persone datate che non conoscono i videogiochice ne sono un vagone. Per loro una cosa che non hanno provato e che non porta utile non fa testo. Una mentalità molto in voga nei tempi addietro.
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Offline COBOL X

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Re: VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« Risposta #2 il: 16 Nov 2004, 14:43 »
Citazione da: "AIO"


Quale altra macchina è programmata per darci la sensazione di essere qualcun/qualcos altro?



la moto

Offline Zolfo

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Re: VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« Risposta #3 il: 16 Nov 2004, 14:46 »
Citazione da: "AIO"
Ormai si guarda un videogioco di 10 anni fa come se si guardasse un ferro da stiro di 100 anni fa

Bè, in un certo senso è comprensibile.
L'avvicendamento tecnologico in ambito elettronico è sempre stato molto serrato fin dalla sua nascita, paragonandolo al cinema risulta palesemente più evoluto nel tempo.
Il cinema di grossi balzi tecnologici ha avuto il passaggio al sonoro, al colore, le gru mobili e gli effetti speciali recentemente, tanto per citare i più semplici; quindi il suo linguaggio si è evoluto più lentamente.
Il videogioco ha avuto un'evoluzione continua tanto che il confronto visivo con un gioco di soli 10 anni fa è immenso.
Ma ciò non ha nulla a che vedere con le emozioni che il vg può suscitare, anche se volendo aiuta; più che altro le persone non lo considerano degno semplicemente perché non l'hanno mai provato e ragionano per sentito dire o per luoghi comuni: è come se una persona "demonizzasse" la letteratura senza aver mai letto un libro.
Io mi convinco sempre di più che non sia colpa del singolo, ma di tutta la collettività che si autoconvince di una cosa che non si è mai presa la briga di verificare su se stessa.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.

Offline AIO

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Re: VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« Risposta #4 il: 16 Nov 2004, 16:32 »
Citazione da: "Zolfo"
L'avvicendamento tecnologico in ambito elettronico è sempre stato molto serrato fin dalla sua nascita, paragonandolo al cinema risulta palesemente più evoluto nel tempo.
...
Il videogioco ha avuto un'evoluzione continua tanto che il confronto visivo con un gioco di soli 10 anni fa è immenso.


E' proprio così.

Citazione da: "Zolfo"
Io mi convinco sempre di più che non sia colpa del singolo, ma di tutta la collettività che si autoconvince di una cosa che non si è mai presa la briga di verificare su se stessa.


Certo, non è colpa del singolo:
continuerei il discorso con una domanda:
secondo voi un bambino di oggi che gioca con "la Play2" potrebbe divertirsi comunque con un videogioco per NES?

Dipende ovviamente dai casi, ma se il bambino in questione si divertisse con un vecchio game potrebbe essergli utile anche per capire sulla sua pelle la rapidissima evoluzione tecno-ludica...
Il vostro parere qual è?

PS: Io spesso mi prodigo in azzardati paralleli con il solo scopo di avviare una discussione... :lol:
Sono contento che Zolfo sia andato oltre e abbia portato avanti il topic.

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline Daimon

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Re: VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« Risposta #5 il: 17 Nov 2004, 14:17 »
Citazione da: "AIO"

continuerei il discorso con una domanda:
secondo voi un bambino di oggi che gioca con "la Play2" potrebbe divertirsi comunque con un videogioco per NES?


Credo proprio di no, nel 90% dei casi, un bambino di sua iniziativa
sarebbe portato dall'ambiente e la massa dei compagni e l'istinto
al "figo" ai giochi di ultima generazione.

Si dovrebbe educarlo in tal senso, tentando di conferirgli la visione
ad ampio spettro che puo avere un adulto.

E' molto piu facile, credo, che un bambino nato con la ps2 a 18 anni,
se ancora videogiocatore, cerchi un nes su ebay e/o cominci seriamente
a giocherellare con emu.
L'uomo saggio non puo ignorare la storia, quindi non escludo che un
videogiocatore consapevole nato in questa generazione non maturi
l'essenziale curiosita' per i padri.

Ma c'e' poco da fare invecchiano, invecchiano assieme alle emozioni
che veicolavano (con le eccezioni dei Capolavori).

Come per il cinema, Lang chi se lo vedrebbe? il sedicenne che va a
vedere RE? non penso, un appassionato di cinema pero' si.

Quindi ripeto sarebbe interessante un'operazione di "educazione"
fatta sui giovani.
Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.<br />Hosanna in excelsis.<br />Benedictus qui veni

Offline AIO

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VIdEoGaMeS & EMoZiOnI
« Risposta #6 il: 17 Nov 2004, 18:29 »
Yeah, così mi piaci, tanta carne al fuoco, Daimon!

In effetti come dici tu è difficile che a un bambino di oggi piaccia giocare a un gioco per nes, ma le situazioni possono essere molteplici:

Immaginiamo un bambino che mai abbia giocato con i VG (ok, immaginiamo una bambina, che è un po' più realistico almeno  :lol: )

Se Super MArio Bros 3 fosse il suo primo gioco ne rimarrebbe entusiasta, e sappiamo tutti il perché.
Sempre nel caso di un utopico oscurantismo, perché ovviamente si sentirebbe "inferiore" nel caso che i suoi compagnuzzi parlino tutto il giorno di GTA Vice City.

L'esempio che ho fatto è preso da uno spunto reale.
In un altro topic ho parlato di aver "convertito" la mia ragazza ai videogames. :D
Lei non aveva mai giocato a un videogame, se non di striscio da piccolina su un Commodore di suo fratello: insomma, situazione di oscurantismo pressochè totale.

Io, avendo fatto centro con Super Mario 3 perfino con mia madre ho pensato: "Io mi sono appasionato alle console con il NES. Visto che non uso il NES, glielo regalo e vediamo se le piace".

Quando ho visto che si intrippava le ho detto: "Ok, adesso sei pronta per giocare con la PSOne."
Sembra una mentalità un po' retrogada la mia,
ma si basava su un semplice concetto:

Prima viene il gameplay semplice, dalle emozioni primordiali,
poi quello complesso, dalle emozioni più sofisticate.


Infatti da Mario Bros a Tomb Raider ci sono stati molti nuovi concetti per lei:
Salvare, curarsi, muoversi in 3d e via dicendo.

Ma la base primaria (in qs. caso mariesca) rimane sempre lì,
e ti suggerisce come affrontare i giochi futuri.

COncludo concordando con Daimon:
è ancora possibile provare emozioni con giochi di altre generazioni, ma
ci vuole passione:
passione che può essere trasmessa (come nel mio caso oppure nel caso adulto-bambino)
oppure acquisita da soli (come spesso nasce una GRANDE passione) :o .

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