DOpo averlo fatto stagionare anni ho preso in mano e finito I Am Alive.
Sinceramente pensavo di trovarmi di fronte a un prodotto di serie C. Ero quasi pronto ad iniziarlo e mollarlo. E invece ho trovato valori prouttivi di buon livello e sopratutto un gioco con una sua personalità. Mischia Tomb Raider/Uncharted con Silent Hill aggiungendo fasi di combattimento non banali. Queste ultime, inizialmente gestite come semplici puzzle, si complicano sul finale, ampliandone le meccaniche elementari e andando a comprednere anche la gestione dello spazio circostante. A modo loro sono abbatanza relasitiche nella loro brutalità, se sbagli una mossa difficilmente ne esci vivo.
Anche la storia mi è piaciuta. Quella disperazione alla The Road, quel marciume umano ridotto ai più bassi istinti delinenano un mondo ostile, nel quale non sentirsi mai al sicuro. E anche il finale, pur se subitaneo e tirato un po' via, l'ho trovato ficcante. Dovevano solo lavorarci un po' più su a livello di pathos.
Amatorial einvece la gestione di talune fasi. Una su tutte la sezione dei cannibali. Dove pare che tutti mangino carne umana, ma quando massacri i carcerieri a pochi metri di distanza nessuno batte ciglio
I titolo ha sicuramente i suoi difetti, in primis una certa ripetitività ed un uso punitivoo ma interessate della stamina, che però inizialmente rende troppo trial and error il giocato (in particolare la parte nella polvere) per poi perdere totalmente di mordente nella seconda metà di gioco in poi, dove il tutto diventa più facile e prevedibile. Detto ciò un buon esempio di come tirar fuori un titolo valdio con risorse limitate. E un titolo che si fa ricordare per la sua peculiarità. Complimenti