Levante, faccia eccezione per il suo essere una bellissima ragazza normale, sicula e sofisticata, è proprio la mia anti-materia femminile. Alla sua veneranda età, dovrebbe capire che l'emozione non è necessariamente una cosa di pancia o irrazionale, in un contesto artistico è il frutto dell'incontro tra esigenze diverse: tecnica, emotività, rigore, gusto.
Mi fa imbestialire quando la vedo con gli occhi lucidi per qualcuno che ha ragliato invece di cantare e poi al terzo ascolto dice: "Forse mi sono sbagliata..."
Ma ancora siamo a questo livello puerile? Questa idea della musica come fatto emozionale e scevro da ricerca e controllo ha generato una scuderia di fenomeni musicali che con la scusa della comunicazione personale ha ammorbato la musica con la loro mancanza di dote canora e talento. Infatti la squadra di Levante, frutto della sue scelte, è composta da oggetti sconosciuti e per questo ignorabile.
A me piacciono di due gruppi di Agneli, Manequalcosa e i tizi con la cantante coi capelli viola. Forti, energici e originali.
Mi piace Samuel Storm, quel cantante di colore di Fedez, anche se temo non sappia spiccicare una parola di italiano.
La squadra più forte ce l'ha la Maionchi, il tizio siciliano mezzo tenore è bello e bravo, basta dargli le canzoni giuste. Enrico Nigiotti è praticamente Bon Jovi ma lo vogliono spacciare per cantautore sofferto, boh, basterebbe solo scatenarlo. Il tizio che di professione fa il pizzaiolo è bravo anche lui.