Visto oggi a due anni di distanza dall'uscita.
Molto carino, ma ha il difetto di non sapersi reggere da solo, cosa che invece sapevano fare tutti gli altri film.
Più bello del terzo, che è citazionista giusto per sport, per allungare la trama o perchè una trama sua non ce l'aveva proprio, in Salvation la citazione è talmente parte della trama che alla fine tutto (più o meno) nella saga si ricollega. Connor è lasciato troppo in disparte, era previsto nelle prime stesure del film e aimè si sente anche nella stesura finale.
Kyle e Marcus sono personaggi che hanno una evidente funzione di citazione e riallacciamento alla serie.
Kyle è il nuovo bersaglio di Skynet per una evidente questione logica, dopo Sara, John e i familiari di John mancava solo il padre. Paradossalmente il Reese di Salvation è l'equivalente di Sara Connor del primo film, con Connor a fare a sua volta le veci di Kyle come si vede nella parte finale del complesso, che strizza contemporaneamente l'occhio a T1 e T2.
Marcus è il nuovo Terminator Buono, un Terminator piuttosto originale e naturale evoluzione dei Terminator passati. Il cuore scoperto è un po' una forzatura, nonostante un certo rimando alla riattivazione dei vecchi Terminator.
Non sono daccordo con alcune critiche fatte nelle pagine precedenti, non trovo che ci siano particolari plot hole, nemmeno quello della conoscenza di Connor/Reese da parte di Skynet che può essere spiegato con un ulteriore salto nel passato dopo gli eventi di T3 (di cui T4 è il diretto discendente), soluzione un po' tirata ma che ci può stare. Piuttosto la Bonahm-Carter NON può essere una dipendente della Cyberdine visto che il progetto Skynet è passato in mano ai militari (come si vede dopo).