Autore Topic: [review] Time - spoiler inside  (Letto 1073 volte)

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[review] Time - spoiler inside
« il: 08 Set 2006, 11:48 »
Nella mia pseudo-recensione non posso fare a meno di "raccontare" il film. Evitate di leggerla se avete intenzione di vederlo.
Anzi, sarebbe meglio se lo vedeste e poi ne parlassimo insieme. :)

Più penso a questo film, più scopro cose nuove. Ho appena finito di scrivere la recensione e già avrei altre mille cose da aggiungere. Magari verranno fuori se ci saranno spunti di riflessione da parte vostra, sennò me li tengo per me :P
Già penso alla prossima visione: non appena esce il dvd in corea, lo prendo e lo rivedo.
Vi aggiungo una nota tecnica: il doppiaggio fa decisamente schifo (come al solito, per i film coreani :? ), gli attori sono straordinari, è indispensabile una seconda visione per godere a pieno delle loro interpretazioni.


Time



Vita, amore, sesso, violenza, catarsi, sono i temi cari a Kim Ki-Duk, che continua ad analizzarli con la schiettezza e la durezza che lo contraddistingue. Senza dimenticare quel senso di sospensione della realtà, quella poesia di cui permea ogni sua opera.
Ma in quest'ultimo racconto, Kim Ki-Duk aggiunge un'altro elemento alla sua spietata analisi: il tempo.

Il tempo è un'ossessione, per Seh-hee, come lo è il suo amore per Ji-woo. Ossessioni che si alimentano a vicenda e che trascinano Seh-hee, insieme al suo Ji-woo, in una spirale di follia, in cui rimarranno sempre più imbrigliati. E, come in tutti i film del Nostro, molte cose sono destinate a cambiare nella vita dei due giovani.

Seh-hee, temendo che il suo amato si sia stancato di lei e del suo viso, decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico che possa trasformarla in un'altra persona. E scompare dalla vita di Ji-woo, straziandolo, nella stessa, secca maniera in cui strappa le foto e la sua vecchia vita. Ma questo, è amore?
Basta un attimo, per decidere. Basta un attimo, per cambiare. Se se ne ha il coraggio. TIC!

Trascorrono sei lunghi mesi, durante i quali si rimarginano le sole ferite di Seh-hee, quelle sul suo volto. Ji-woo non riesce a dimenticarla. Ma non può fare altro che aspettarla. E rivivere il suo passato con lei nelle fotografie, in cui il tempo è stato congelato, e nei luoghi legati indissolubilmente al suo amore senza tempo.
Lei ritorna, ma per Ji-woo è un'altra persona. Ji-woo è affascinato, stregato da lei, che sa bene quali fili toccare per manovrare il suo burattino.

Ma il cuore, si sa, non è facile da domare. Né per Seh-hee, tantomeno per Ji-woo, intontito da questa donna che gli ricorda tanto la sua amata. Forse, col tempo, sarebbe riuscito a dimenticarla. Ma lei è sempre lì, davanti a lui, nella realtà e in quello che lui trasfigura.
E' un gioco crudele, quello di Seh-hee, guidato dalla sua follia. Un gioco che porta a conseguenze estreme: la follia di Ji-woo.

Ji-woo ha ricevuto un colpo durissimo e non riesce più ad amare Seh-hee in modo "pulito". E' come se sentisse il bisogno di far provare a Seh-hee il dolore che lei gli aveva causato. Tutto il dolore. E anche ora basta un attimo. TAC!
Questo non è più amare. Questo è puro distillato di egoismo. Ji-woo si trasforma nel mostro che prima era stata Seh-hee: le fa sapere di essersi sottoposto anche lui ad un intervento chirurgico.

Dopo sei mesi di speranze, Seh-hee cerca l'uomo che ama. Non sa che volto potrebbe avere. Lo cerca negli sguardi, nelle parole, nelle mani degli uomini che incontra. E' una ricerca drammatica, disperata.

Ji-woo è ormai un fantasma senza volto. Insieme al suo viso ha perso la sua umanità.
Seh-hee è dilaniata dal dolore, sente su di sé la responsabilità dell'accaduto. Ma ora è del tutto impotente. Può soltanto vagare, con la speranza che lui si faccia riconoscere.

L'incubo ha il suo culmine. Il ragazzo che lei crede Ji-woo (chissà se è vero...) e che insegue viene investito da un'auto, che gli sfigura completamente il volto.

E' finita.

E' finito tutto. La vita, l'amore, la violenza. Lei è vuota. E' solo un'involucro, che perdipiù lei odia.

Ha solo la forza di entrare nello studio del chirurgo plastico.
Cambia di nuovo volto, con la speranza di iniziare una nuova vita.

L'incontro/scontro con la sé stessa di un tempo vuole sottolineare la sua volontà di cancellare il suo passato: ora ha un altro volto, è un'altra persona. Ha un'intera vita, davanti a sé.

Sempre che sia guarita dalla sua follia.