Miglior Gioco Backlog - Outer WildsNe annusai la grandezza in un collaudo veloce sul finire del 2019, consapevole che avrebbe potuto retroattivamente insidiare la mia prima posizione a Sekiro, per poi rinviare, rinviare e rinviare una vera run. Quest'anno l'ho finito e mi sento di sostenere che OW non è solo il miglior gioco del 2019, ma della generazione tutta, con buona pace di Zelda BOTW. Quello che propone è così dannatamente geniale e assurdo da realizzare, che ti scoppia il cervello ad ogni scoperta.
Per quei pochi del foro che ancora non lo avessero recuperato, si tratta di un'avventura pura, una sorte di erede spirituale di Myst, che si svolge in un micro-sistema solare di "taglia Il Piccolo Principe", che esplode ogni X minuti, costringendo il giocatore in un loop per svelare i misteri dietro questi strani eventi. Non non ci sono item da acquisire, non c'è un personaggio da livellare. C'è solo tanta esplorazione archeologica per scoprire una piccola civiltà e la sua storia, che si dipana in un level design complesso, affascinante ed ostile.
OW non è un walking simulator. Qui si crepa, tanto e male. Si esplora a neuroni più che attivi, si comprende, si risolvono enigmi tra i più stronzi e al contempo geniali che io ricordi, e si fa tesoro di quella conoscenza per ritentare al loop successivo.
OW la più open delle avventure perché in qualunque momento tutto è accessibile, è solo che non sai come accedervi.
OW è la più gravitazionale delle avventure perché qui non si tratta di un Mario Galaxy con una manciata di punti a gravità invertita, qui c'è un intero sistema solare che orbita, in tempo reale, e in cui ogni corpo celeste ha il suo centro di gravità che incide sulla nostra avanzata, le sue leggi fisiche e sostanzia un sandbox senza precedenti.
OW è la più labirintica delle avventure perché qui non ci sono semplici dungeon dove roteare una manciata di stanze o svuotare di acqua una zona per riempirne un'altra. Qui hai letteralmente un pianeta che si svuota della sua sabbia, rivelando le sue strutture e trasferendo la sabbia al pianeta con cui condivide il centro gravitazionale, sabbia che ne ricoprirà i tanti anfratti e tunnel, mentre tutti gli altri pianetini, in contemporanea, orbitano ed evolvono in maniera dinamica nel corso del giro di loop.
Potrei scrivere per ore di OW, ma nessuno degli elementi di design che descriverei potrebbe anche solo vagamente restituire cosa si prova giocandolo; provo allora a descrivervelo sul piano emotivo.
Siete alla ricerca di un erede di Myst? OW è la risposta.
Credete che nulla possa darvi lo shock di Ocarina, Majora e Galaxy? OW è la risposta. Ragazzi, qui avete l'avventura che di netto più di ogni altra spreme il concetto di tridimensionalità, di tempo e di gravità. Letteralmente un gioco in 5 fottute dimensioni e tutte magistralmente compiute.
Credete che nulla possa ridarvi il piacere dell'esplorazione archeologica contemplativa dei primi Tomb Raider? OW è la risposta, con tanto di sbagliare salti, cadere in un buco nero, bestemmiare malissimo e ripetere svariati minuti di gioco :D
Credete che la migliore narrativa sia quella che passa per meccanismi interattivi anziché passivi? La risposta è OW.
Credete di aver visto tutto in termini di level e world design dopo i dungeon puzzle box di Zelda, i colossi di Ueda o la Lordran di Dark Souls? La risposta, ancora una volta, è OW.
Potrei andare avanti per ore... La pura e semplice realtà è che OW è stata la risposta a tanti vuoti ludici che sapevo di avere e anche a quelli che non sapevo di avere. Spero possa essere una valida risposta anche per coloro i quali lo hanno mancato sino ad oggi e magari, ad un certo punto, decideranno di recuperarlo.
Vorrei chiudere facendo menzione di una frase che una volta sentii dire a SkillUp e che mi colpì molto (per inciso, non è neppure un recensore con cui sono spesso in accordo). Lui disse, "
i giocatori si dividono i due categorie, quelli per cui OW è il gioco del 2019, e quelli che non lo hanno giocato". Io vorrei oggi fare mia quella frase e rilanciare: "
i giocatori si dividono i due categorie, quelli per cui OW è un gioco generazionale e una delle opere più incredibili mai concepite da questo medium, e quelli che non lo hanno giocato".
C'ho messo il cuore, prima ancora che la testa.
Miglior DLC/Espansione - Outer Wilds: Echoes of the EyeNon poteva che finire così. Echoes of the Eye (EotE) è tutto quello che dovrebbe essere un'espansione perché sa prendere un'opera che consideravi già magistralmente chiusa e riesce ad aggiungervi un pezzo che costruisce su quelle basi, corregge le poche storture formali e sovverte le aspettative.
Dal sistemino solare del gioco base si passa ad un pianeta "multistrato" strutturato così magnificamente che, davvero, non ce n'è per qualunque dungeon passato, presente e futuro della storia degli adventure.
Il metodo di apprendimento della backstory aliena di turno viene evirato del testo e destituito al linguaggio di comunicazione che più compete ai vg, quello visivo. Se nel cinema vale
show, don't tell, EotE è letteralmente
show, then play it
.
Dei suoi altri pregi ne ho parlato al premio puzzle solving. Qui vorrei giusto sottolineare come questi geni siano riusciti a prendere un binomio vecchio come il mondo, "proietta la luce/spegni la luce" e costruire su esso tutta l'enigmistica del gioco, dal come entrare nel pianeta in cui si svolge il DLC, al come navigarne gli spazi, fino alla risoluzione del mistero finale.
Davvero, una masterclass su come fare un vg da tutti i punti di vista.
Miglior Indie dell'anno - Outer Wilds: Echoes of the EyeSarebbe bello dare spazio a qualche altro indie, ma no, c'è uno scarto troppo abissale per considerare qualunque altra cosa che non sia questa "semplice espansione". Ma menzione di onore per The Forgotten City, quello sì.
Delusione dell'anno - DeathloopNe ho già parlato abbondantemente nel suo thread, qui (https://www.tfpforum.it/index.php?topic=25262.msg2721286#msg2721286).
Vorrei solo dire che Deathloop non è brutto gioco e ha saputo anche intrigarmi ed appassionarmi. Ma maggiore l'ambizione e le aspettative, maggiore la delusione.
Quando uscì Prey, tutti bene o male lamentammo come il parto di Arkane Austin fosse una (splendida) enciclopedia dell'immersive sim, che però non correggeva nessuno dei problemi del genere come praticabilità del save scumming, bilanciamento tra le meccaniche, annacquamento del giocato di spessore tra tanto lootare e leggere ispezionando ogni pertugio, ecc. Ma soprattutto Prey non scriveva nulla di davvero nuovo per quella formula.
Ecco allora che Arkane Lyon, capitanata da tale Dinga Bakaba, decide di sfidare le convenzioni del genere prendendo le basi dell'immersive sim e mischiandole con elementi dei loop-game e degli investigativi murder-puzzle. Oh, sto stronzo ha scomodato 3 delle più prestigiose categorie sulla scena videoludica contemporanea ed è riuscito a svilerle tutte e 3 :D
Davvero, rant a parte, non è che Deathloop sia un brutto gioco, perché se metti assieme 3 formule così peculiari di loro qualcosa di originale ti esce fuori per forza, e infatti Deathloop è, a suo modo, un titolo originale e di destrutturazione che mette al bando il save scumming, asciuga la formula di provenienza di certi elementi che ormai anche basta, lancia dalla finestra i sistemi morali binari dei Dishonored, pure ti prende per il culo se provi ad aprire la prima porta con la storica sequenza 0451 (con tanto di trofeo metareferenziale "Old Habits Die Hard") ed è tranquillamente il gioco Arkane con più libertà in termini di sequenziamento della progressione, nonostante la blindatura delle quest che compongono la stessa. Però, davvero, troppo superficialità strutturale e, soprattutto, nel micro, troppo pressapochismo su combat, AI ed enemy design, che poi sono gli elementi fondanti del moment-to-moment gameplay.
Che pena al cuore.
RE Village a confronto è un gioco innucuo.
Eccoci al podio finale... Finalmente...
Miglior Gioco dell'AnnoTerzo Posto: Metroid DreadNo, non rappresenta l'evoluzione a tutto tondo che sognavo, ma ha tanto design di qualità e, a mio avviso, il miglior gameplay overall di quest'anno per non portarlo qui sul podio. Rinvio ai premi miglior gameplay e boss fights per gli approfondimenti del caso.
Secondo Posto: Outer Wilds Echoes of the EyeDa un punto di vista squisitamente obiettivo, EotE è il miglior gioco realizzato quest'anno, nel senso che ha pregi incredibili e nessun difetto di forma o sostanza. Manco mezza sbavatura. E il miglior gioco realizzato quest'anno, ma non IL gioco dell'anno, premio che invece va a...
Primo Posto: Returnal
Il GOTY non è necessariamente il gioco migliore, ma quello più significativo per l'annata in esame. Returnal non è perfetto: ha un sistema economico che porta a sparare a tutte le rocce e piante a vista, innestando quindi abitudini noiose nel giocatore; è uscito e rimasto per mesi senza una funzione di standby del loop, sottoponendo le nostre PS5 e i nostri sistemi nervosi ai più inusuali dei disagi; non ha avuto un supporto post-lancio contenutisticamente significativo e, per i miei personalissimi gusti, latita di contenuti post-game di spessore (Hades ci ha abituati troppo bene).
Ma oh, questo gioco fa bene qualunque cosa in cui si cimenti: core gameplay, traversal, level design, boss fights (Hyperion chi se lo scorda) e in alcuni comparti porta a casa anche il primato. Ma soprattutto, a livello macro, Returnal crea quella tensione che sanno dare solo i grandi giochi dove ogni scoperta è preziosa, dove le stesse meccaniche sono oggetto di enigmatica scoperta come in un novello Demon's Souls, dove ogni decisione conta, dove ti caghi addosso anche a raccogliere un upgrade, dove sudi nervosamente allorché valuti di cambiare arma e dove, in ultima istanza, tutto converge armonicamente in una sublime composizione di game design. Bravi Housemarque!
Sony, dagli subito un Metroid-like, per carità!