Trovo tutto il dibattito sulla lingua inclusiva e sulla scevà piuttosto stucchevole.
Intanto fuori da forum si ammazzano ancora le sorelle perché infette, forse un senso queste battaglie lo hanno.
D'accordo con te per quanto riguarda l'attaccarsi al sostantivo usato dalla stampa.
Sul resto però bisogna precisare per forza perchè in questo caso il fratello non è che non approvasse la relazione; lui riteneva che la sorella fosse stata infettata dalla compagna! Che è ben più grave del non approvare una relazione. Bisogna fare i distinguo perchè un conto è non approvare (fermo restando che alla fine sono cavoli di chi si sceglie il partner) una relazione perchè il ragazzo nero è, che ne so, un delinquente, e ben altro farlo solo perchè è nero.
Uno dei modi di cambiare "le teste delle persone" è cambiare il linguaggio.
P.S. In tutto questo, perché stiamo parlando di questa cosa nel topic "adozione e omosessualità"? ;D
E anche il movimento LGBTQ+ (hanno messo un piu perche si erano rotti il cazzo purenlore di aggiungere lettere che tra un po era mettevano tutto l'alfabeto) sta facendo un lavoro egregio nel non far capire niente a nessuno fra trans cis ftm mtf e una chiusura mentale che mai mi sarei aspettato da questa frangia.
E anche il movimento LGBTQ+ (hanno messo un piu perche si erano rotti il cazzo purenlore di aggiungere lettere che tra un po era mettevano tutto l'alfabeto) sta facendo un lavoro egregio nel non far capire niente a nessuno fra trans cis ftm mtf e una chiusura mentale che mai mi sarei aspettato da questa frangia.
Se non ci capisci niente è perchè non è un concetto così immediato e ci vuole un minimo di sforzo per capire le problematiche dell'identità sessuale. E, tra l'altro, visto che si parla di identità e definizione di sè, le parole sono molto importanti, sono appunto un modo per definirsi. Se si vede che la società non ha ancora imparato a definire quello che noi siamo, mi pare giusto fare uno sforzo per far entrare nella società le corrette definizioni. Favorisco un disegnino.
(https://i.postimg.cc/qRbpHTS4/Genderbread-Person.jpg) (https://postimg.cc/2bZsnPCK)
Certe proposte tipo quali?
Perchè ci sono differenze tra il forzare la lingua all'utilizzo di segni che da grammatica non contempla e usare corettamente maschile e femminile nel caso di persone transessuali
Su questo sono d'accordo. Fatti del genere succedono e basta per un sacco di motivi che andrebbero risolti. Non penso che il tizio ci avrebbe ripensato se ci fosse stata una legge ad hoc che lo punisce e invece la politica sembra fossilizzata su questo aspetto e non a cambiare le cose serie.
Riuscire a capire che prima si cammina e poi si corre è troppo?
Il 90% delle persone non sa nemmeno usare i pronomi gli e le correttamente
e ci mettiamo in testa di rivoluzionare il linguaggio per l'inclusivita?
Dai cominciamo a costruire le case dal tetto che le fondamenta a cosa servono?
Li siamo, quando muori perche hai deciso di amare un ragazzo trans neppure
hai fatto la gettata per le fondamenta.
Punire l'omicidio non esiste già?
Punire l'omicidio non esiste già?
No, si tratterebbe di aggiungere un aggravante in caso di omofobia o transfobia, in questo caso. Credo quella per odio razziale esista già, ad esempio.
Il buon @Yoshi potrebbe rimediare alla mia leggerezza, per favore, e splittare il topic in modo che il mio post sulla Schwa sia il primo di un topic sulla lingua inclusiva?
Il punto è che due contatti trans che ho su facebook hanno saputo solo indignarsi per
come la stampa si riferiva al sesso del fidanzato e alla strumentalizzazione che
arcilesbica ha fatto della vicenda.
Ti sembra il punto centrale del problema? con una ragazza morta uccisa dal fratello
Il problema è come il fratello è arrivato a maturare quella decisione e il tessuto sociale
in cui ha coltivato la sua mentalità distorta.
E pensi che una legge che ti impone di rivolgerti a una persona trans col sesso che
preferisce sia un passo avanti?
Quando poi, ripeto, l'autocertificazione della propria identità di genere
è un discorso che va ancora affrontato.
Fatto, tra l'altro dando una dimostrazione pratica di come la schwa sia inguardabile :D
Punire l'omicidio non esiste già?
No, si tratterebbe di aggiungere un aggravante in caso di omofobia o transfobia, in questo caso. Credo quella per odio razziale esista già, ad esempio.
Esatto. E' la stessa cosa per il femminicidio: viene riconosciuto che il motivo è l'essere donna (trans/gay in questo caso).
Non esiste un dibattito sul maschicidio perché i casi saranno, sparo, 1:1000?
Forse meno
Per questo, riprendendo il discorso di Yoshi poco sopra, quando affronto questi argomenti specifico sempre che accogliere con apertura mentale alcune libere pratiche autonome (nonché libero dibattito su di esse) non vuol dire mettere una croce SI/NO su un cambiamento linguistico-culturale immediato. Non siamo chiamati a votare nessuna fantomatica legge.Esattamente :yes:
C'è chi sente il bisogno di usare la Scevà, chi l'asterisco, e nel farlo non fa torto a nessuno. Applica, appunto, un bisogno. Più che legittimo.
Di converso, chi si indigna per la sua mancata applicazione da parte di tutti, qui e ora, per me rimane un cretino. Ma sono frange estreme, estremamente minoritarie eppure amplificate nella percezione collettiva da una certa narrazione di destra populista.
P.P.S la scevà è scomoda, più che altro da scrivere. La difficoltà di lettura è invece solo un fattore temporaneo, imho. Novità = maggiore difficoltà.Ma infatti da scrivere è un ditarcù, ma se si tratta di pronunciarla basterà sfoderare qualche parola in dialetto italianizzato e via :D
Tempo al tempo, e alle tastiere di renderla raggiungibile, potrebbe diventare una norma consolidata. Vedremo.
A me non fa impazzire, ma se leggeste l'articolo che ho linkato in precedenza, scoprireste per tramite di linguista competente che è effettivamente il carattere fonetico usato in diversi dialetti del meridione d'italia per terminare i nomi indiffirentemente dal genere (scugnizza/o si pronuncia in ugual modo che sia maschile o femminile, con la scevà appunto).
In effetti credo che la schwa sia l'unica vocale usata dal dialetto barese.https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/11/25/la-complessita-della-violenza-genere-quella-dobbiamo-raccontare/&ved=2ahUKEwjd6eyFr-vrAhWHDewKHdqhAsQQFjABegQIBhAB&usg=AOvVaw29DeCxqu5JiiFvnR-k3AM4&cshid=1600180123172
Invece per rispondere a Van, quel 1:16 è un dato grezzo di donne che uccidono uomini o è già mediato per le donne che uccidono gli uomini in quanto tali?
Nel senso, una boss mafiosa in stile Gomorra che uccida un boss maschio suo pari, è una cosa, una stalker impazzita che uccida un uomo che nel frattempo ha un'altra storia, un'altra.
Non so neanche se le statistiche sul femminicidio siano grezze o meno, a dirla tutta.
Non esiste un dibattito sul maschicidio perché i casi saranno, sparo, 1:1000?
Forse meno
Nel 2017 il rapporto era circa 1:16 (123 a 8 )
Ma infatti da scrivere è un ditarcùFra l'altro che si fa, cambiamo tutte le tastiere ?
Parliamon§
E sì se il ragazzo/a non fosse stato/a un trans il fratello-dialetto non l'avrebbe uccisa probabilmente
Non esiste un dibattito sul maschicidio perché i casi saranno, sparo, 1:1000?
Forse meno
Nel 2017 il rapporto era circa 1:16 (123 a 8 )
Non esiste un dibattito sul maschicidio perché i casi saranno, sparo, 1:1000?
Forse meno
Nel 2017 il rapporto era circa 1:16 (123 a 8 )
Mi ricordo di aver letto tempo fa un post sul blog del mitico Astutillo Smeriglia in cui dimostrava matematicamente che il femminicidio non esiste! Se non ricordo male la sua argomentazione era che quel rapporto 1:16 era riscontrabile anche in omicidi di altro movente, quindi l'unica cosa che si può concludere è che tra gli uomini statisticamente ci sono più assassini che tra le donne. Che è un po' la perplessità di Yoshi. Comunque il post lo linko qui, perché potrei ricordare male http://incomaemeglio.blogspot.com/2012/12/il-femminicidio-non-esiste_3.html
Nel 1978, un testo scolastico di geografia per la scuola media inferiore italiana, edito da Garzanti[23] in una scheda intitolata "«Negri» e «Indiani», tutto sbagliato"[24] riportava la seguente spiegazione:
«"Da qualche tempo gli abitanti di colore degli Stati Uniti rifiutano di essere chiamati con il termine «negro» (nigger), che viene quasi sempre usato in tono spregiativo (come, ad esempio in Italia, si fa spesso purtroppo con il termine «terrone») e vogliono invece essere chiamati «neri» (in inglese blacks). Da noi, in Italia, il termine «negro» non ha alcun tono di disprezzo, e quindi possiamo continuare a chiamarli così". Il resto della scheda prosegue, descrivendo i problemi dei discendenti degli schiavi sempre usando il termine "negro" per indicarli.»
All'inizio degli anni ottanta in Italia, la parola negro fu usata ancora abitualmente (vedi, ad esempio, la canzone Colpa d'Alfredo di Vasco Rossi), mentre solo dalla seconda metà del decennio fu gradualmente caricato di un connotato offensivo, iniziando ad essere intesa proprio come razzista, in conseguenza dell'estensione all'italiano dei dettami del politicamente corretto derivante dalla cultura anglosassone, e che portarono alla quasi completa condanna del termine[25][26].
Nel corso degli anni novanta, il lento e graduale processo di proibizione della parola negro fu praticamente completato, e il termine fu considerato offensivo praticamente in tutti paesi del mondo. In Italia, la parola negro fu ancora utilizzata con disinvoltura fino ai primi anni del decennio, presente in alcune serie televisive come, ad esempio, I ragazzi del muretto (1990), oppure nel cinema, come nel film Nel continente nero, di Marco Risi (1991). Fu poi ancora utilizzata nel parlato comune, come l'uso di alcune frasi idiomatiche, con una varietà di significati metaforici legati soprattutto alla storica tratta degli schiavi africani, come ad esempio le locuzioni negriero, inteso come "sfruttatore", oppure lavorare come un negro (ovvero come uno schiavo)[31], ma anche queste caddero in disuso.(Wikipedia)
Nel caso di un uso generico (o plurale) dei termini, l'italiano usa il maschile ed è una regola innocua su cui non vedo motivo di intervenire.
Ricordo la continua "rename" dei portatori di handicap che, sebbene accompagnata da timidi progressi, considero uno sforzo abbastanza superfluo.
Mi piace leggere che tutti i diversi punti di vista sono in fondo diverse sfumature della stessa idea di fondo.
La mia idea è che l'introduzione di nuove parole in sostituzione di vecchie (che hanno assunto valenza dispregiativa) ha un senso solo se si è già avviato un processo di accettazione, altrimenti le nuove parole finiranno per ereditare immediatamente le caratteristiche negative delle vecchie, perché il disprezzo resta saldamente legato al concetto cui la nuova parola "neutra" si riferisce.
Ricordo la continua "rename" dei portatori di handicap che, sebbene accompagnata da timidi progressi, considero uno sforzo abbastanza superfluo.
Per non parlare della transizione zingaro --> rom.
Nell’omicidio in esame è già prevista un’aggravante, i futili motivi.
Di certo non succederà domani, tuttavia è legittimo che gli interessati si battano affinché accada, fosse anche tra cento anni.
Il punto è che non è possibile paragonare la "correzione" negro-nero e l'(ab)uso della Schwa.
Il primo è un intervento dal costo linguistico ridottissimo.
Il secondo è una violenza linguistica.
Le persone, per rispetto, vanno chiamate (M/F) in base all'identità che affermano di sentire.
Nel caso di un uso generico (o plurale) dei termini, l'italiano usa il maschile ed è una regola innocua su cui non vedo motivo di intervenire.
Per chi afferma di avere una identità "non-binaria", e magari solo in quel caso, si può anche valutare di usare lo Schwa, proprio perché l'italiano non ha il neutro.
A cuor leggero e con estrema letizia, amico Gaissel, penso di poterti rispondere che per me sono tutte cazzate.
Quello che citi è un non problema, per entità.
Stuprare la lingua per questa minchiata ci vuole coraggio. Non è una questione di tempi o gradualità, è solo e puramente una minchiata.
Altrimenti facciamo la fine della femminista che in TV afferma che l'aria condizionata è maschilista. Torniamo alla realtà.
Il problema di fondo, come già evidenziato, è che l'italiano non prevede il neutro, qualunque modifica in tal senso suonerà innaturale alla maggior parte dei parlanti per decenni o forse generazioni.Vero.
E' come chiedere ai Tuareg quanto sia drammatica l'erosione a Venezia e quanto necessaria la costruzione del Mose.
Ma nel pratica dunque, ancor prima del saluto andrebbe chiesto... chiesto cosa?Io mi riferisco principalmente al plurale neutro, soprattutto scritto.
Sto cercando di figurarmi come potrei fare ma... boh? Anche con tutta la buona volontà farei figuracce inenarrabili :'D.
Negli Usa l'approccio "alla cieca" è di una magnitudo più semplice, non c'è paragone...
A me sembra semplicemente impraticabile, qui da noi.
... Ma sono altresì convinto che i 15enni di oggi tireranno fuori idee che useremo tutti a breve ;)Basta coinvolgere uno streamer di Fortnite: shoppalə, killalə, nabbə ecc.
Se mi passi alla blasfemia (eccesso di sensibilità... :scared:), mi arrendo e passo volentieri oltre ^__^E' come chiedere ai Tuareg quanto sia drammatica l'erosione a Venezia e quanto necessaria la costruzione del Mose.
Ti voglio bene, ma con i paralleli hai un problema.
Non sono Tuareg, sono italiano, immerso nella stessa cultura millenaria di Ciro/Cira, e se N non binari hanno un eccesso di sensibilità, lo proviamo a risolvere in altro modo, non assassinando una lingua.
Ti chiamo anche con la Schwa se sei non-binario, perché ho rispetto della tua identità, ma non venire a rompermi le Schwalle oltre questo.
Solo il sacro potere dello Stikazzi ci può salvare.Sto cercando di capire come "sticazzi" sia traducibile in linguaggio inclusivo ma proprio non ce la faccio :D
puoi dire che sei un transgender non-binario :yes:decimale o esadecimale ?
In più è da evitare il più possibile – se non per scopi biografici non evitabili in alcun altro modo – il cosiddetto deadnaming: quando una persona inizia un percorso di transizione con tutta probabilità sceglie un nuovo nome che identifichi la sua identità più autentica, abbandonando dunque quello assegnato alla nascita. Quello è un dead name, il nome di una persona che non esiste più, ed evocarlo è una profonda mancanza di rispetto per le persone transessuali (evitare dunque frasi del tipo “X, che prima si chiamava Y, …” e ancora peggio “Y, che ora si fa chiamare X, …“).Non lo ritengo negativo o discriminatorio nel momento in cui una persona transgender ufficializzi pubblicamente la sua scelta e il suo nuovo nome. L'unico esempio che mi viene in mente riguarda le sorelle Wachowski, ma immagino sia estendibile a situazioni simili: quanto penso a loro e a The Matrix mi riferisco a 'i fratelli Wachowski', perché è di dominio pubblico che all'epoca entrambe non avessero compiuto la transizione.
In linea di massima mi trovo con queste indicazioni, anche se non vedo a priori negatività nel deadnaming: [...]
Gervais ha un pezzo sul deadnaming nel suo ultimo spettacolo che ritengo piuttosto esplicativo delle problematiche della questione.
In linea di massima mi trovo con queste indicazioni, anche se non vedo a priori negatività nel deadnaming: [...]
Ecco qua, un articolo dal taglio sicuramente provocatorio ma che nondimeno centra il discorso attorno al deadnaming - e ai personaggi pubblici, aggiungo -: Il moralismo americano sulle transizioni di genere è una parodia involontaria (https://www.linkiesta.it/2020/12/ellen-elliot-page-deadnaming/).
Le questioni (linguistiche) riguardanti gli orientamenti sessuali sono diventate terra di battaglia, più che di dibattito.
Al di fuori dei media, nella realtà quotidiana se ne parla?
Al di fuori dei media, nella realtà quotidiana se ne parla?
Non smettere di dire negro però^Negrə, perbacco.
Fratellə D'Italia
Una curiosità intellettuale che rivolgo a chi usa la parola "negro".
Se avete conoscenze e/o amici di colore, li apostrofate in quel modo?
Tipo siete al bar con qualcuno, arriva il tipo di cui sopra, lo accogliereste con "Oh guarda, è arrivato il negro. Ti aspettavamo"?
Il vantaggio di aver riempito di significato negativo quella parola è che ora si può usare con eccellenti risultati quando si vuole fare humor politicamente scorretto all'interno di un gruppo di amici consapevoli del contesto.@Nihilizem
Per il resto, io non credo di averla mai usata "seriamente" e concordo con @Freshlem sull'importanza di inserire ogni cosa nel suo periodo storico, evitando di menarsela con paraculate.
Perché la difesa è generalmente che non è una parola offensivaE' una parola offensiva per ragioni storico-culturali, e come tale può essere usata a scopi ludici senza offendere realmente qualcuno, in piena coscienza del meccanismo che si sta attuando.
Detto questo, anche il termine nero non è privo di connotazioni ambigue. Quando usato come sostantivo per identificare una persona, o un gruppo di persone, in base al colore della pelle, rischia anch’esso di creare una categoria approssimativa, omogenea e omologante («i neri», «le nere»), basata non solo sul contrasto cromatico, ma anche – è sensazione di chi scrive – sulla mancanza, difettiva, di alcuni tratti (tanto fisici quanto culturali tout court) che si presume appartengano al gruppo (bianco) di maggioranza. Quando usato come aggettivo, rischia di apparire sovrabbondante: di essere usato, cioè, anche quando non ce ne sarebbe bisogno (ad es. Il cameriere nero ci ha serviti).
Il punto vero, infatti, è che – al di là di opzioni più o meno accettate – sarebbe meglio specificare il colore della pelle solo se effettivamente necessario ai fini della comprensione del messaggio o dell’informazione che si vuole trasmettere. Non certo per nascondere una caratteristica fisica; semmai – al contrario – per non rimarcarla quando non serve. Come si fa, d’altronde, comunemente con tutte le altre pigmentazioni: quante volte ci è realmente capitato, o ci capita – e la domanda è retorica – di dover specificare che qualcuno è "bianco", o appartiene al gruppo dei "bianchi"?»
Aggiungo, e questa è una mia personale considerazione, che la cosa che personalmente trovo più bizzarra non è tanto la parola, quanto l'insistere da parte di chi la usa che non è dispregiativa o offensiva
Peraltro ci trovo dei meccanismi simili a chi rifiuta di mettere la mascherina, non so perché.
Peraltro ci trovo dei meccanismi simili a chi rifiuta di mettere la mascherina, non so perché.
Perché sono entrambi dei coglioni.
C'è qualcosa di più destrorso, fascio e conservatore di Fratelli d'italia da votare? Non so inquisizione democratica, feaudalesimo e libertà sul serio, n'a roba del genere
[...] Insomma, lo schwa è innanzitutto un manifesto politico prima che una concreta proposta linguistica?
Al momento sicuramente sì. Se io apro un post su Fb scrivendo “Carə tuttə” sto segnalando una mia precisa posizione politica, sto dicendo fin dalla prima riga che mi pongo in una posizione di apertura e accoglienza nei confronti di esigenze di cui riconosco la legittimità. Non sto dicendo che è la soluzione definitiva né la sto imponendo a tutti. [...]
Ma soprattutto, come si pronuncia quest* swha?Pensa di stare parlando in napoletano. ^^
Non ho letto l'articolo perché non ho voglia, ma "master" e "slave" erano definizioni cretine da prima del politicamente corretto, secondo me :)
Ti sei risposto da solo, mi pare. Casistica specifica, che non rispecchia la comunicazione di massa.Non ho letto l'articolo perché non ho voglia, ma "master" e "slave" erano definizioni cretine da prima del politicamente corretto, secondo me :)Io che ho imparato il significato dei termini "master" e "slave" prima con l'informatica, e poi con la lingua inglese
La comunicazione di massa ha mai dato del "jack" a qualcuno in senso dispregiativo o non inclusivo?Ti sei risposto da solo, mi pare. Casistica specifica, che non rispecchia la comunicazione di massa.Non ho letto l'articolo perché non ho voglia, ma "master" e "slave" erano definizioni cretine da prima del politicamente corretto, secondo me :)Io che ho imparato il significato dei termini "master" e "slave" prima con l'informatica, e poi con la lingua inglese
TFP Link :: https://www.huffingtonpost.it/entry/basta-chiamare-i-cavi-maschio-e-femmina-serve-una-nomenclatura-neutra_it_60e82787e4b04c901259a4ad
Maschio, spina; femmina, presa.
Ok, è concettualmente corretto.
Master, primario; slave, secondario.
No, è concettualmente diverso.
Comunque sarà, laggente stanno male.
i maschi hanno il pene
le femmina la vagina
Si?
i maschi hanno il peneE perché dovremmo sottolineare questa differenza anatomica (e simbolica, culturale, politica etc.) quando parliamo di sarcicc... Di cavistica? :)
le femmina la vagina
Si?
In realtà la notizia è stata terribilmente ingigantita dai giornalari italiani, si trattava di un sondaggio interno dell'associazione: "Fra ma se cambiassimo la nomenclatura dei jack?"
Nessuna RIVOLTA come scrivono i cazzari dell'Huffington, nessuna dittatura del politicamente corretto.
In ogni caso, questa iniziativa non ha niente a che vedere con il politicamente corretto, con l'inclusività o con il rispetto. Si tratta semplicemente di una proposta idiota di chi non ha la minima idea di quello che sta dicendo.
ah guarda io volevo solo linkare la risposta ufficiale perché ho visto che non era ancora stato fatto.In italiano, rispetto al latino, non c'è il neutro che è stato assorbito dal maschile. Nel caso del plurale si parla, infatti, di "plurale maschile non marcato" per sottolineare il genere prettamente grammaticale e non "naturale" (nel senso di "genere di appartenenza" delle persone incluse nel discorso).
Da quello che ho letto e capito l'italiano non si presta al neutro.
Ma a me personalmente se domani mi dicono che dobbiamo cambiare lingua e adottarne un'altra che si adegua maggiormente alla nostra cultura e ai nostri tempi per me ok.
Ma già so come finirà: scrivere diventerà territorio di battaglia politica, se scrivi 'tutti' e non 'tutt*' sei un nostalgico del ventennio, e viceversa con insulti annessi.Per me noi non vivremo cambiamenti significativi nell'uso quotidiano, forse i nostri figli sì.
Sono tutte merdate.:no:
Sono tutte merdate.
La lingua nasce dalla gente comune non dalle regole grammaticali e sintattiche.
... ogni lingua, a meno che non si tratti di un sistema “costruito a tavolino” come sono le lingue artificiali (un esempio ne è l’esperanto), è un organismo naturale, che evolve in base all’uso della comunità dei parlanti: è vero che molte lingue hanno subìto un processo di standardizzazione per cui, tra forme coesistenti in un certo arco temporale, alcune sono state selezionate, considerate corrette e destinate allo scritto e all’uso formale e altre censurate e giudicate erronee, o ammesse solo nel parlato o in registri informali e colloquiali; ma in questo processo la scelta (che può anche cambiare nel corso del tempo) avviene sempre nell’àmbito delle possibilità offerte dal sistema.
Credo che ci siano due modi di usare il linguaggio e scegliere le parole, se si vuole – ognuno nel suo piccolo – «migliorare il mondo». Uno è quello di intervenire sulla lingua e sui termini che possono essere offensivi o discriminatori, malgrado il loro consolidato uso diffuso, e forzarne l’eliminazione e la sostituzione con formule meno familiari ma più rispettose. Grazie ad approcci di questo genere da parte soprattutto di chi crea modelli di uso della lingua – i media per primi, ma anche la politica, la scuola e le istituzioni pubbliche – soltanto nell’ultimo decennio quelle che dapprima a molti sembravano forzature incomprensibili o eccessive sono già diventate del tutto comuni e accettate, quando non condivise. Riuscendo a «migliorare» la lingua dal punto di vista del suo rispetto per tutti. È un cambiamento «dall’alto» e promosso da una minoranza, che crea attriti iniziali, ma spesso funziona pur esasperando a volte quegli attriti. Le giustissime e preziosissime scelte del «politicamente corretto» negli scorsi decenni hanno eliminato grazie al cielo dal linguaggio termini e modi di definire gli altri che oggi consideriamo inaccettabili: ma hanno evidentemente anche dato armi e argomenti alle peggiori demagogie reazionarie – quelle che chiamano «buonismo» la bontà, che si dicono vittime di persecuzioni, che «non si può più dire niente», eccetera – permettendo loro di sobillare e compattare ignoranze identitarie e di accentuare divisioni.
Un secondo modo di usare il linguaggio per migliorare le cose è sfruttare al meglio la sua efficacia naturale, quella di comunicare, di farsi capire e di capire: ovvero avere questa priorità per spiegarsi e per spiegare le cose, usando i termini più condivisi e compresi, limitando le forzature e giungendo a un cambiamento linguistico attraverso un cambiamento culturale piuttosto che viceversa: estendendo il più possibile l’uditorio e ottenendone fiducia e attenzione, a costo di rallentare l’esclusione dal vocabolario di formulazioni costruite in secoli di società maschiliste, omofobe, razziste
Non discutevo il contenuto, interessante è interessante e infatti sempre detto che il napoletano su questa questione è "avanti" visto che ci mangiamo da sempre le vocali (certo non perchè ci preoccupiamo del sesso).Anche nel dialetto abruzzese è così.
Siamo di fronte a una pericolosa deriva, spacciata per anelito d'inclusività da incompetenti in materia linguistica, che vorrebbe riformare l'italiano a suon di schwa. I promotori dell'ennesima follia, bandita sotto le insegne del politicamente corretto, pur consapevoli che l'uso della "e" rovesciata" non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico, predicano regole inaccettabili, col rischio di arrecare seri danni anche a carico di chi soffre di dislessia e di altre patologie neuroatipiche.
I fautori dello schwa, proposta di una minoranza che pretende di imporre la sua legge a un'intera comunità di parlanti e di scriventi, esortano a sostituire i pronomi personali "lui" e "lei" con "ləi", e sostengono che le forme inclusive di "direttore" o "pittore, "autore" o "lettore" debbano essere "direttorə" e "pittorə", autorə" e "lettorə", sancendo di fatto la morte di "direttrice" e "pittrice", "autrice" e "lettrice". Ci sono voluti secoli per arrivare a molti di questi femminili.
[...]
Lo schwa e altri simboli (slash, asterischi, chioccioline, ecc.), oppure specifici suoni (come la "u" in "Caru tuttu", per "Cari tutti, care tutte"), che si vorrebbe introdurre a modificare l'uso linguistico italiano corrente, non sono motivati da reali richieste di cambiamento. Sono invece il frutto di un perbenismo, superficiale e modaiolo, intenzionato ad azzerare secoli e secoli di evoluzione linguistica e culturale con la scusa dell'inclusività. [...]
Firmate qui, se condividete questo appello, [...]
Firmate qui, se condividete questo appello, [...]Seriously, @eugenio?
Ma questo tipo di petizioni hanno mai sortito un qualche effetto?
IL pneumatico e I pneumatici
Io pretendo che vengano usati gli articoli determinativi corretti per la parola pneumatico.
IL pneumatico e I pneumatici
che lo pneumatico e gli pneumatici non si può sentire
TFP Link :: https://www.valigiablu.it/petizione-schwa-linguaggio-inclusivo/Grazie. Valigia Blu si conferma ottimo interprete del presente.
TFP Link :: https://www.valigiablu.it/petizione-schwa-linguaggio-inclusivo/L' autore è riuscito a suonare anni luce più trombone della petizione degli accademici, dovrebbero arruolarlo alla causa.
Un buon riepilogo, scritto da una buona (come sempre) penna, ma niente di nuovo.Mah, buono fino ad un certo punto, perchè sottolinea certe considerazioni deliranti (la sua imposizione dall'alto, mi domando chi mai l'abbia pensato) ma evita accuratamente di fare altrettanto sui fatti, contrari e di gran lunga più importanti per comprendere reazioni e petizioni, e cioè che il tutto, come raccontato dalla Gheno, nasca dal basso, per non dire dal "nulla" che gli dà anche il nome, e proprio dalla più grande ventata di vittimismo che la storia ricordi...
Un buon riepilogo, scritto da una buona (come sempre) penna, ma niente di nuovo.Mah, buono fino ad un certo punto, perchè sottolinea certe considerazioni deliranti (la sua imposizione dall'alto, mi domando chi mai l'abbia pensato) ma evita accuratamente di fare altrettanto sui fatti, contrari e di gran lunga più importanti per comprendere reazioni e petizioni, e cioè che il tutto, come raccontato dalla Gheno, nasca dal basso, per non dire dal "nulla" che gli dà anche il nome, e proprio dalla più grande ventata di vittimismo che la storia ricordi...
Il Post, di cui Sofri è direttore, ha pubblicato addirittura un libro su quella parte che definisci coperta dal velo...E infatti io l'articolo ho commentato, non Sofri o Il Post, e di sicuro il primo non è un riepilogo sulla faccenda...
Semplicemente non gli interessava riepilogare dai tempi dei dinosauri, ma parlare di quello che gli andava di parlare, nel suo blog.
Schwa al maschile?Esatto, il che conferma la totale mancanza di senso e sostanza alla cosa, usare un sostantivo maschile (proveniente da una delle tradizioni più maschiliste di sempre) per evitare un plurale maschile...
lasciare il genere neutro alle attuali convenzioni.O, in mancanza, reinventarlo, se proprio dobbiamo darci ai neologismi.
Roberto Mercadini (https://robertomercadini78.wixsite.com/robertomercadini/biografia) ha esposto tre ragionamenti su schwa (https://www.youtube.com/watch?v=wsvyaxpaKIs) e linguaggio inclusivo (una modesta proposta (https://www.youtube.com/watch?v=0JH5XgqiV20); parte seconda (https://www.youtube.com/watch?v=hNAH2unTp6Y)).
Non c'era mai stato un capo di stato omosessuale dichiarato in tutto il mondo nella storia, mi sembra evidente sia una notizia. Oltretutto in uno stato enclave in Italia, che non è certo un esempio di tolleranza.Indubbiamente hai centrato il punto.
Indubbiamente hai centrato il punto.
Io ho scoperto ieri che Clinton è ipoacusico. Fortemente OT ma mi ha sorpreso.Vedo scritto tra le righe "omosessualità = handicap", ma forse è perché sono ipovedente ^__^
Sicuramente Luv3kar ha il dono della sintesi e lo ringrazio per questo, ma avendo scritto lo stesso in altra forma, la cosa mi offende un po'. Anzi direi che mi "indigna" ;DNon c'era mai stato un capo di stato omosessuale dichiarato in tutto il mondo nella storia, mi sembra evidente sia una notizia. Oltretutto in uno stato enclave in Italia, che non è certo un esempio di tolleranza.Indubbiamente hai centrato il punto.
Io ho scoperto ieri che Clinton è ipoacusico. Fortemente OT ma mi ha sorpreso.La sua perversione sessuale non ha limiti, evidentemente...
Sicuramente Luv3kar ha il dono della sintesi e lo ringrazio per questo, ma avendo scritto lo stesso in altra forma, la cosa mi offende un po'. Anzi direi che mi "indigna" ;D
"Vi scrivo una lunga lettera perché non ho tempo di scriverne una breve." :-*Sicuramente Luv3kar ha il dono della sintesi e lo ringrazio per questo, ma avendo scritto lo stesso in altra forma, la cosa mi offende un po'. Anzi direi che mi "indigna" ;DNon c'era mai stato un capo di stato omosessuale dichiarato in tutto il mondo nella storia, mi sembra evidente sia una notizia. Oltretutto in uno stato enclave in Italia, che non è certo un esempio di tolleranza.Indubbiamente hai centrato il punto.
Io ho scoperto ieri che Clinton è ipoacusico. Fortemente OT ma mi ha sorpreso.La sua perversione sessuale non ha limiti, evidentemente...
You win, flawless victory!
È inaudita.
Nuovamente, non ci vedo nulla di folle, al contrario.Ma lo fa per tutto il film, perchè è un gesto che appartiene al suo modo di invocare gli incantesimi, quindi non ha alcun senso rimuoverlo dal poster, per non offendere, e non dall'intero film, quando la logica vorrebbe che fosse il pubblico a comprendere che non sussista alcun nesso tra le due simbologie.
Non potevano certo presentarsi al cinema con Dr. Strange che fa il gesto del cornutone come Lino Banfi.
(https://i.postimg.cc/W1wpctmc/Doctor-Strange-Poster.jpg)
Maddai, mi stai dicendo che Cumberbatch va in giro per tutto il film a dare del cornuto alla gente?!Dall'articolo
MUST WATCH
Non dovrebbe essere difficile capire la differenza tra l'impatto mediatico e la percezione di un poster, magari attaccato ai muri della tua città, e la visione effettiva di un film.Ma l'impatto mediatico, in Italia, sarebbe che ci facciamo un sacco di risate, o che ci offendiamo?
Non dovrebbe essere difficile per nessuno, tantomeno per chi fa un uso così sovrabbondante di parole, concetti, distinguo, virgole.
Anche quella paventata, grazie :)
Stop all'indignazione, tempo scaduto :)
Maddai, mi stai dicendo che Cumberbatch va in giro per tutto il film a dare del cornuto alla gente?!Dall'articolo
MUST WATCH
"Vale la pena sottolineare, però, che la posa scelta nel poster originale è un “classico” dell’eroe e che probabilmente quella posizione delle dita sarà riproposta anche nel film. Difficile, infatti, che sia cancellato anche in tutto il lungometraggio attraverso la CGI"
Non dovrebbe essere difficile capire la differenza tra impatto mediatico/percezione di un poster, magari attaccato ai muri della tua città, e la visione effettiva di un film.
Non dovrebbe essere difficile per nessuno, tantomeno per chi fa un uso così sovrabbondante di parole, concetti, distinguo, virgole.
Sembravo indignato?A me sembra solo ridicolo, e l'ho sottolineato proprio perchè, al contrario della mia reazione, e di chiunque altro con l'intelletto sano, la mossa della casa produttrice ha lo scopo di non far indignare, non di evitare l'indignazione a sproposito.
Ha detto tutto Gaissel.
Ci sono motivi più seri per cui indignarsi di questi tempi.
Come i nani eschimesi del Signore degli Anelli.
Nuovamente, non ci vedo nulla di folle, al contrario.Il gesto delle corna è ritenuto offensivo nell'europa mediterranea, tra cui spagna e grecia: in quest'ultima nazione è da dove il simbolo delle corna deriverebbe il significato di infedeltà.
Non potevano certo presentarsi al cinema con Dr. Strange che fa il gesto del cornutone come Lino Banfi.
(https://i.postimg.cc/W1wpctmc/Doctor-Strange-Poster.jpg)
Tutte le madri e i padri pagati dalla lobby del politicamente corretto? :)Reputo tante scelte figlie di decisioni per prendere le distanze da regole fatte da uomini per governare altri uomini, quando siamo essenzialmente animali e sottostiamo a "regole" del mondo animale.
Moana è una puttanaidolo generazionale, in Italia.
l'influenza della Chiesa per secoli
Abbiamo un immaginario collettivo, che cambia a seconda del contesto. Moana è una puttana, in Italia. Almeno per tot generazioni ancora (purtroppo eh, bel nome e anche bel personaggio, imo).Quindi piuttosto che far si che quelle generazioni scoprano che abbia anche un altro significato presso altre culture, preferiamo cancellare ogni dubbio.
Tant'è, il nome è scomparso dai registri anagrafe. Tutte le madri e i padri pagati dalla lobby del politicamente corretto? :)
Quindi piuttosto che far si che quelle generazioni scoprano che abbia anche un altro significato presso altre culture, preferiamo cancellare ogni dubbio.
Non c'è mai stato, ma almeno era una realtà sopportabile, ora è preferibile sopprimere qualsiasi possibilità di riflessione o crescita, in nome di una serendipity vissuta come punto di arrivo immutabile.Quindi piuttosto che far si che quelle generazioni scoprano che abbia anche un altro significato presso altre culture, preferiamo cancellare ogni dubbio.
@Xibal, stai perdendo il contatto con la realtà.
Ora è preferibile sopprimere qualsiasi possibilità di riflessione o crescita, in nome di una serendipity vissuta come punto di arrivo immutabile.
È questo il bello, non devi fare assolutamente niente :)Ora è preferibile sopprimere qualsiasi possibilità di riflessione o crescita, in nome di una serendipity vissuta come punto di arrivo immutabile.
Dove devo firmare?
"A ue ui la fortuna non va lì"
Ottimo.Visto che non ce n'è bisogno "prima" della transizione, perchè il fatto che non sia una malattia porta all'assurdo che diventi illecito o discriminante qualsivoglia approfondimento o accompagnamento al percorso da fare, in quanto basta scegliere, ed è "già fatto", non vedo a cosa serva dopo, sarebbe come convertirsi ad una religione, per salvarsi l'anima, da morti...
Si spera che agli aggiornamenti formali e burocratici faccia seguito il potenziamento del supporto psicologico per gli studenti, a dir poco carente.
A parte che non si capisce niente, quel poco che capisco mi sembra pure sbagliato. E di parecchio. Evidentemente parli di cose che non conosci.È tutto spiegato chiaramente nell'articolo che hai postato, non c'è bisogno di alcun certificato medico, cioè del sostegno, clinico o psicologico, di nessuno, per arrivare ad una risposta che, evidentemente, uno può darsi da solo sulla base degli strumenti che ritiene, in tutta autonomia, a 14, 15, 16 anni, magari anche 7 o 5, altrove, di possedere.
Il fatto che una persona si esponga, non significa tutte le persone.Ma nell'articolo non si parla di esporsi, si parla di introdurre una corsia di guida a sinistra, per chi non abbia ancora preso la patente di guida inglese, col presupposto che non ce ne sia bisogno.
Il fatto che una persona si esponga, non significa nemmeno che non abbia bisogno di supporto psicologico.
Auspicarsi un miglioramento del supporto psicologico credo possa esserlo anche a prescindere dal tema in questione...
Il fatto che una persona si esponga, non significa tutte le persone.Tre concetti cristallini :)
Il fatto che una persona si esponga, non significa nemmeno che non abbia bisogno di supporto psicologico.
Auspicarsi un miglioramento del supporto psicologico credo possa esserlo anche a prescindere dal tema in questione...
Ora che queste modifiche sono state pubblicate nella Gazzetta ufficiale, tutti i dipendenti del governo francese sono vincolati dal nuovo lessico.
"Attenta al pilota automatico! È un pallone gonfiato"La forma è quella: tra qualche anno si innamorerà di un dildo.
TFP Link :: https://www.ilmessaggero.it/persone/oggettofilia_ragazza_fidanzata_aereo_boeing_737_sarah_rodo_chi_e-6722438.html
@Cryu, in quali articoli o in quale loro punto de Il Post questa formula è così tanto ripetuta?
Perché io non la trovo da nessuna parte. 😅
L'offeso sembrerebbe proprio @Cryu, a leggere il messaggio a cui ho risposto.È davvero semplice: è una parola maschile.Alle volte credo che il razzismo sia in chi ascolta, piuttosto che in chi parla.
In alternativa, fermati a pensare che effetto ti farebbe se si usasse "tutte" per definire anche te, da sempre, e forse troverai la risposta :)
È convenzione, è regola, nella lingua italiana che con il plurale maschile ci si può riferire a persone/cose di qualsiasi genere. Se lo uso non sto offendendo nessuno, né mi sentirei offeso se per convenzione si usasse il femminile.
Certo, la lingua è fluida e si trasforma ma, finché non si sarà trasformata, non puoi vedere l'offesa in chi parla correttamente l'italiano e, soprattutto, utilizza alcuni termini senza alcuna cattiva intenzione.
Certo è che, volendo includere qualsiasi genere/status in una frase, si rischia sempre di dimenticarsene qualcuno. Io pure, attento a queste tematiche, mi sono perso e certi termini nemmeno so bene cosa significhino.
@atchoo: https://www.google.com/search?q=%22tutti+e+tutte%22+site%3Ailpost.it&oq=%22tutti+e+tutte%22+site%3Ailpost.it&aqs=chrome..69i57.4183j0j15&sourceid=chrome&ie=UTF-8 (https://www.google.com/search?q=%22tutti+e+tutte%22+site%3Ailpost.it&oq=%22tutti+e+tutte%22+site%3Ailpost.it&aqs=chrome..69i57.4183j0j15&sourceid=chrome&ie=UTF-8)
Dopo ogni articolo del Post c'è il box in cui chiedono di supportarli e inizia con una frase featuring tutti e tutte.Quando chiedi soldi, non includere è da fessi.
Seguo anch'io il Post soprattutto per la politica estera. Però ogni volta che arrivo in fondo a un articolo e mi scappa l'occhio su quel "tutti e tutte" mi si gela il sangue. Come si può pensare che tutti sia una parola esclusiva? Esiste apposta per non escludere nessuno. Su qualunque questione ideologicamente sensibile, non la considero pertanto una testata di interesse.
Molte delle fonti anti-trans si focalizzano su personaggi criminali, egocentrici o che si approfittano della situazione a triste discapito delle donne. Raramente peró si fa riferimento a tutte quelle persone che soffrono di disforia di genere e che vorrebbero vivere semplicemente la loro vita nel migliore dei modi senza far male a nessuno.Forse il punto non è essere anti-trans, ma dare peso proprio alla differenza tra una disforia, diagnosticata e accompagnata nel suo difficile percorso, e chi pretenda la bacchetta magica del furor di popolo al semplice dichiararsi in un modo o in un altro, che è ciò che viene spesso alimentato da chi voglia trasformare un complesso e difficile cambiamento, per tutti, della società, in un evento mediatico che faccia audience e riceva applausi indifferentemente.
Basterebbe conoscerne una o due per capire tutte le difficoltá a cui vanno incontro quotidianamente, e la transizione non é staccare un biglietto per Disneyland.
Per me sì. Se stiamo qua a preoccuparci di queste cose è perché non abbiamo altre cose più importanti (mettere un piatto in tavola per esempio) di cui preoccuparci.Dici bene peppe ma è una cosa buona, vuol dire che stiamo abbastanza bene da non doverci preoccupare soltanto dei bisogni primari. Meno male!
Davvero è importante dire "tutti e tutte" (e tutti quelli che rientrano in altre sfere di sessualità?) per essere moderni e inclusivi?
Pensala come ti pare. A me pare si stia cavillando mentre poi le cose serie (sempre relative all'inclusione eh, mica la fame nel mondo) non sono considerate.L'importanza insensata glie la dai tu sprecando tempo e inchiostro per chiedere "ma è davvero importante?".
Davvero è importante dire "tutti e tutte" (e tutti quelli che rientrano in altre sfere di sessualità?) per essere moderni e inclusivi?
Cavillare, appunto, perché ormai questo si fa.
.Sono quelli che schiumano male che cambiano il mondo, e non importa mai se per il meglio o il peggio, lo cambi solo schiumando.
Nessuno è obbligato a fare niente. Se vi soffermate sempre sui pochi che schiumano male
Voialtri, invece, che voglia avete di impuntarvi su una cosa che non vi riguarda?
Non si può più dire nulla, signora mia! Ma dove, ma quando, che il mondo è pieno di burini che biascicano cose orrende? ;D
@peppebi: ti giro il tuo stesso strumento argomentativo, di pochi post fa: non hai problemi più importanti a cui pensare, sul lavoro? Mi sembrava proprio di sì :)
Comunque basta davvero. posta com'è, è una discussione insensata. Come già detto, si deraglia subito sulla qualunque, perdendo il focus.
Focus che era "che fastidio tutti e tutte". Follia pura. Il fastidio per una parola in più nella frase che mostra considerazione e rispetto per metà dell'umanità. E a te dà fastidio. Che altro c'è da aggiungere? Il resto è il solito avvitamento e deragliamento logico in cui si butta nel calderone tutto a caso per fare rumore.
Non ci sto, grazie. Fate vobis ;)
Voialtri, invece, che voglia avete di impuntarvi su una cosa che non vi riguarda?
C'è un movimento che vuole cambiare l'uso corrente della lingua e non mi riguarda?
E lo sta facendo, se una fonte molto attenta come Il Post sente il bisogno di introdurre alcune formule.
Altroché se mi riguarda.
Non c'è nessun cambiamento nella lingua.
Ti sei preoccupato altrettanto tutte le volte che neologismi o foresterismi superflui sono scivolati nel nostro vocabolario quotidiano, per banale consuetudine?
non c'erano movimenti che andavano in giro a dire che il non usare quel vocabolo fosse una mancanza di rispetto.
Il fatto è questo, non è un di più che se uno lo vuole usare faccia come vuole, e gli altri pure.
È un di più che automaticamente fa degli altri che ne vogliano fare a meno, un "meno", a meno che non si adeguino.
C'è uscita pure l'equazione di Pierino, che oggi sarebbe da ergastolo...
questa si è ritenuta offesa e l'ha riportato. Lui è un tipo che scherza con tutti, assolutamente innocuo e pure gay però in quel momento pensava di avere più confidenza con la collega e l'ha chiamata puttanella.
Se mi argomentate "le regole sono queste quindi va bene così"
Invece tu puoi dirmi tranquillamente che la mia visione sulle coppie gay che adottano è perché mi confondo con mio padre che è morto. Oppure darmi del razzista perchè non approvo la scelta di un attore. Insomma quando uno la pensa diversamente da te o non capisce o è razzista e maschilista o ha qualche problema irrisolto. Tu sei proprio fascista invece.
Ciao Persona come stai? Posso chiamarti Persona, vero, non ti offendi?Perchè dovrei?
La dimostrazione che è l'uso che se ne fa e il contesto che generano le brutture e non la parola in sé.Ciao Persona come stai? Posso chiamarti Persona, vero, non ti offendi?Perchè dovrei?
No. È un articolo molto brutto che, involontariamente, mostra quanto siano pericolose oggi le nazi-qualsiasi cosaFixed
In compenso era stringiam*ci prima che l'asterisco fosse cool.
Se la modifica fosse passata, nei documenti del Senato si sarebbe dovuto scrivere, ad esempio, «i senatori e le senatrici presenti» e non più «i senatori presenti», superando così il maschile sovraesteso, cioè l’uso del maschile come presunto neutro per indicare anche persone che maschi non sono.
Che tu sia convinto che si tratti di una mera questione di formalità linguistica, è parte del problema.Che tu sia convinto di poter dire agli altri qual è il problema è un problema. Ai miei occhi che tu sia automaticamente convinto che la tua posizione sia quella giusta, da cui oltretutto sminuire le altre è un bel problema. Come che tu non ti renda conto che lo è demonizzare parole che non escludono nessuno, ma iniziano a essere divisive solo perché le si vuole vedere come tali. E' un problema non avere più parole per riferirci a tutti. E' un problema considerare tutti una parola divisiva. E' un problema che alla fine queste manovre linguistiche finiscano per dividere, invece che includere. Perché non siamo neanche più italiani, ma italiani e italiane. Oltretutto con risultati verbosi e impraticabili, negando le necessità prime della lingua di essere efficiente nel comunicare. Abbiamo bisogno di sentirci tutti coinvolti da parole uniche. E se l'italiano storicamente usa il maschile plurale, non potranno mai essere più condivise di questa forme decise a tavolino come asterischi e scivà.
«Il genere non è soltanto una categoria grammaticale che regola fatti puramente meccanici di concordanza, ma è al contrario una categoria semantica che manifesta entro la lingua un profondo simbolismo» (Violi 1986: 41). Questo simbolismo, che costituisce il nucleo della questione ‘genere e lingua’, spesso non viene considerato, mentre è importante vedere da una parte le ripercussioni del simbolismo sulla lingua, dall’altra l’azione di rinforzo della lingua sul simbolismo stesso. Proprio lo stretto intreccio, se non la circolarità, della concettualizzazione del genere e delle espressioni linguistiche e non-linguistiche (come le immagini pubblicitarie) che la veicolano è un nodo centrale delle difficoltà per il cambiamento (cfr. § 5).
Un aspetto che spesso sfugge alla consapevolezza, ma su cui si è insistito molto negli studi sul genere per sottolineare l’‘androcentrismo’, è il cosiddetto maschile generico (➔ ), per cui i termini maschili (ad es., politici italiani in 1) si riferiscono sia a uomini che a donne, includendo i due sessi:
(1) alcuni politici italiani si sono dimessi
Nella stessa direzione, si parla di ‘servitù grammaticale’ per il fenomeno linguistico dell’➔, secondo cui tra parole maschili e femminili l’accordo è al maschile (cfr. tutti e stretti in 2):
(2) bambini e bambine erano tutti stretti ai loro genitori
Si distingue anche tra usi generici come quello in (1) e altri casi frequenti (falsi generici), sia di parole che di espressioni fisse, come l’uomo della strada, in cui il riferimento a un essere umano specificato in base a certe caratteristiche generali viene sovraesteso anche alla donna, ma di fatto viene colto come fondamentalmente maschile (cfr. i test psicolinguistici citati in Thüne, Leonardi & Bazzanella 2006: 4-5).
E' un problema non avere più parole per riferirci a tutti. E' un problema considerare tutti una parola divisiva. E' un problema che alla fine queste manovre linguistiche finiscano per dividere, invece che includere. Perché non siamo neanche più italiani, ma italiani e italiane. Oltretutto con risultati verbosi e impraticabili, negando le necessità prime della lingua di essere efficiente nel comunicare. Abbiamo bisogno di sentirci tutti coinvolti da parole uniche. E se l'italiano storicamente usa il maschile plurale, non potranno mai essere più condivise di questa forme decise a tavolino come asterischi e scivà.
L'umanità ha una storia, se dalle caverne non uscivano i maschi per cacciare e le donne non restavano ad accudire la prole, ci estinguavamo al day1. Da lì di conseguenza sono successe tante cose, alcune giuste, alcune sbagliate, tante necessarie. Oggi dove ci sono dei torti possiamo correggere, ma la gente deve anche imparare la differenza tra genere grammaticale e genere della persona sottesa. Come ne ha già ben spiegato la Crusca in un articolo nient'affatto reazionario o indifferente alle ragioni delle battaglie per la parità. Da qualche parte in questo topic troverai anche un mio intervento in cui riconosco che assessora è corretto, per quanto stenti a credere che sostituire targhette faccia una differenza altrove che non nell'ego di chi lo richiede.
L'umanità ha una storia, se dalle caverne non uscivano i maschi per cacciare e le donne non restavano ad accudire la prole, ci estinguavamo al day1.
A mio parere si sta forzando troppo col rischio di ottenere il risultato opposto.
Dimenticavo una riflessione: l'emendamento discusso nell'articolo non ha raggiunto la maggioranza assoluta (161) e dunque non è passato, ma i numeri (152 favorevoli, 60 contrari) dicono che la necessità del cambiamento è fortemente sentita.
Nel frattempo, qui ci avviamo alla completa localizzazione in italiano di un videogioco con protagonista una persona non-binaria *SENZA* usare una singola schwa, asterisco o altri artifici.Call of Ring VIII. "Alzati, Senzaduce!".
Nel frattempo, qui ci avviamo alla completa localizzazione in italiano di un videogioco con protagonista una persona non-binaria *SENZA* usare una singola schwa, asterisco o altri artifici.Bravi. Vi paghiamo per questo^
Tutto usando la lingua in modo neutrale, in modo invisibile.
Ancora ci sto lavorando, ma se ci riusciamo, campioni del mondo!
(Post da quotare quando qualcuno se ne esce con la cantilena che tutto questo è "innocuo" e non incide sugli altri. C'è chi con la lingua ci lavora.)
Se la modifica fosse passata, nei documenti del Senato si sarebbe dovuto scrivere, ad esempio, «i senatori e le senatrici presenti» e non più «i senatori presenti», superando così il maschile sovraesteso, cioè l’uso del maschile come presunto neutro per indicare anche persone che maschi non sono.
Dall'articolo del Post...CitazioneSe la modifica fosse passata, nei documenti del Senato si sarebbe dovuto scrivere, ad esempio, «i senatori e le senatrici presenti» e non più «i senatori presenti», superando così il maschile sovraesteso, cioè l’uso del maschile come presunto neutro per indicare anche persone che maschi non sono.
La presenza del femminile plurale
Affiancare al maschile il femminile è senz’altro lecito e anzi, in certi contesti, sembra l’opzione preferibile (per esempio quando si indicano categorie professionali in cui la mozione al femminile ha stentato a imporsi). Nelle forme allocutive, in particolare, rappresenta indubbiamente, specie se a parlare o a scrivere è un maschio, un segnale di attenzione per le donne: bene dunque, per formule come care amiche e cari amici, cari colleghi e care colleghe, cari soci e care socie, carissime e carissimi, ecc. Anche nella tradizione dello spettacolo, del resto, chi presenta si rivolge al pubblico con signore e signori e i politici, specie in vista delle elezioni, parlano di elettori ed elettrici, cittadini e cittadine, ecc.
Perchè è importante ricordare che una funzione senza genere, sia assolta, appunto, da entrambi i generi?Dall'articolo del Post...CitazioneSe la modifica fosse passata, nei documenti del Senato si sarebbe dovuto scrivere, ad esempio, «i senatori e le senatrici presenti» e non più «i senatori presenti», superando così il maschile sovraesteso, cioè l’uso del maschile come presunto neutro per indicare anche persone che maschi non sono.
Sì, appunto, è una formula da usare in quel contesto. Non significa bandire il maschile sovraesteso, ma riconoscere che soprattutto in certi contesti è importante usare una lingua più granulare e precisa.
A mio avviso i limiti dell'approccio cruschiano al tema sono nella sua – per forza di cose – autoreferenzialità circolare: l'evoluzione grammaticale prevede questo, quindi il nostro parere è quest'altro (perché la Crusca, comunque, rimane un'istituzione di sorveglianza con ruolo descrittivo e non prescrittivo). "Tralasciando" di conseguenza tutto il portato politico e ideologico di rivendicazione sociale* che c'è dietro, che è un risvolto non di poco conto, ecco.Dall'articolo del Post...CitazioneSe la modifica fosse passata, nei documenti del Senato si sarebbe dovuto scrivere, ad esempio, «i senatori e le senatrici presenti» e non più «i senatori presenti», superando così il maschile sovraesteso, cioè l’uso del maschile come presunto neutro per indicare anche persone che maschi non sono.
Sì, appunto, è una formula da usare in quel contesto. Non significa bandire il maschile sovraesteso, ma riconoscere che soprattutto in certi contesti è importante usare una lingua più granulare e precisa.
Proprio dall'articolo della Crusca che penso citasse @Cryu prima:CitazioneLa presenza del femminile plurale
Affiancare al maschile il femminile è senz’altro lecito e anzi, in certi contesti, sembra l’opzione preferibile (per esempio quando si indicano categorie professionali in cui la mozione al femminile ha stentato a imporsi). Nelle forme allocutive, in particolare, rappresenta indubbiamente, specie se a parlare o a scrivere è un maschio, un segnale di attenzione per le donne: bene dunque, per formule come care amiche e cari amici, cari colleghi e care colleghe, cari soci e care socie, carissime e carissimi, ecc. Anche nella tradizione dello spettacolo, del resto, chi presenta si rivolge al pubblico con signore e signori e i politici, specie in vista delle elezioni, parlano di elettori ed elettrici, cittadini e cittadine, ecc.
https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/un-asterisco-sul-genere/4018
Peraltro tutto il saggio è equilibrato e ragionevole, ma adotta un punto di vista prettamente tecnico, non va a monte di quei meccanismi. Tralascia il fatto che una lingua non è ideologicamente neutra e che certi suoi aspetti, come il maschile sovraesteso, derivano da una visione patriarcale di fondo. Sono tratti incorreggibili in una lingua viva, forse inevitabili e ineludibili, perché come dice Cryu frutto di strati e strati di storia? Non so, può darsi, ma l'introduzione di certi accorgimenti porta fuori dall'implicito una parte significativa della popolazione che in quell'implicito evidentemente non ci sta bene.
Un figlio dovrebbe prendere il cognome della madre, per un ovvio primato biologico.questa mi piace
TFP Link :: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/04/27/consulta-stop-allautomatismo-del-cognome-paterno-ai-figli-_f86013a3-e264-432d-9233-486966700b40.htmlFantastico che molti l'abbiano vista come una vittoria sul patriarcato, senza accorgersi che il cognome della madre che si tramanda sia quello di suo padre, quindi, se proprio vogliamo, il patriarcato vincerebbe due volte, perchè a festeggiare saranno i padri che si siano sentiti così sfortunati da avere figlie femmine che non avrebbero tramandato il loro cognome, e i figli si ritroveranno con i cognomi delle due linee maschili, da parte di padre e di madre.
Questa è potente come base di partenza.
Complicata, ma inciderà.
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/07/28/ribelli-morali/
- Personaggio storico con cui ti batteresti?
- Mi batterei con Gandhi.
Io non ci vedo buonismo quanto invece un invito all'efficacia. Mi fa pensare, per associazione, a quanto sia solitamente più efficace, in termini di reazione dell'interlocutore, essere gentili anziché stronzi.Il problema è l'assunto di fondo che traspare dall'articolo stesso, ovvero la convinzione che la superiorità morale sia scontata, ma vada solo curata la comunicazione con cui si veicoli, per cui descrivere un percorso irto di dubbi, passi indietro e riflessioni, sarebbe solo una tecnica, un sentimento da "fingere",per rendersi più accettabili, perchè la verità è che siamo arrivati, illuminati e moralmente superiori.
Sono d'accordissimo con l'articolo ma è proprio per questo che credo che alla gente non vada assolutamente a genio di vedersi modificata/storpiata una lingua da un giorno all'altro senza poter dire assolutamente nulla in merito, per evitare di essere tacciati come i peggiori retrogradi e intolleranti.Analisi impeccabile.
Piuttosto andrebbe fatto capire la necessità della società di rendersi più inclusiva e tollerante, partendo dai presupposti, non dalle imposizioni finali (decise con qualche criterio? da chi?).
Il fatto è che la maggior parte delle persone accetta determinate convenzioni sociali senza nemmeno chiedersi troppo perché esistano o se siano giuste, e con essa ne accettano anche i compromessi, subendoli.
Appena arriva il genio di turno che vuole sovvertire l'ordine, tutta la società gli si 'rivolta contro' perché pensa 'ma come, io ho accettato tutte le regole che mi sono state imposte, e mo arrivano questi e vogliono l'asterisco perché si sentono offesi'. Allora mi offendo anche io.
Ma questo non succede solo con la lingua, succede con il lavoro, con le relazioni, con l'alimentazione, con tutto quello che in questa epoca è suscettibile di cambiamento, cioè quasi tutto. E sono proprio le persone che sono scese a compromessi a 'frenare' il cambiamento, perché è difficile pensare che tutto quello che hanno accettato fin'ora sia in qualche modo 'ingiusto', o 'superato'.
Nessuno imporrà a chicchessia di usare asterischi o scevà, quindi farebbe molto bene alla discussione evitare di continuare a tirarli in ballo :)
Il problema è l'assunto di fondo che traspare dall'articolo stesso, ovvero la convinzione che la superiorità morale sia scontata
Ma se la dai per assodata anche quando dietro non ci sia alcun percorso, alcun dubbio che porti a darsi una risposta, quando non sia maturata, ma acquisita preconfezionata dalla via di resistenza uguale e contraria, allora fingere tale percorso per avere un vantaggio comunicativo è solo una questione di convenienza politica, non di genuina apertura al dialogo affinchè la "moralità" si diffonda e la gente "cresca"...Il problema è l'assunto di fondo che traspare dall'articolo stesso, ovvero la convinzione che la superiorità morale sia scontata
Non è che ci voglia molto per raggiungere la superiorità morale in un determinato gruppo,
(https://i.postimg.cc/PfSYjkgW/jackie-chan-confused.jpg) (https://postimg.cc/xqbcvBT8)
"Nella vita e nelle abitudini personali".Nessuno imporrà a chicchessia di usare asterischi o scevà, quindi farebbe molto bene alla discussione evitare di continuare a tirarli in ballo :)
Questo è falso, come ho dimostrato sopra.
Le aziende possono chiedere di adattare il linguaggio, e questo si ripercuote su chi lavora con la lingua.
Uffici stampa, copywriter, giornalisti, traduttori e molto altro.
Comunicazione non è solo due persone al bar.
Appunto, quando il problema è l'italiano di base, meglio non toccare nulla, per non fare ulteriori danni :-*Perdonami, ma onestamente fatico a dare un senso a quello che hai detto.
Appunto, quando il problema è l'italiano di base, meglio non toccare nulla, per non fare ulteriori danni :-*Perdonami, ma onestamente fatico a dare un senso a quello che hai detto.
Non ho detto che invalidi la modifica, ho detto che fa ridere che qualcuno l'abbia celebrata come una vittoria sul patriarcato, quando, appunto, il cognome della madre non è della madre, non nasce con lei, e dunque non rappresenta una vittoria del genere femminile sull'imperante e ingiusto mondo maschilista, perchè un figlio con entrambi i cognomi è un figlio con i cognomi di due linee maschili.Appunto, quando il problema è l'italiano di base, meglio non toccare nulla, per non fare ulteriori danni :-*Perdonami, ma onestamente fatico a dare un senso a quello che hai detto.
È completamente comprensibile ma continuo a non capacitarmi.
Quindi assodato il fatto abbastanza banale che in Italia tutti i cognomi sono giocoforza ereditati da maschietti, questo come invaliderebbe questa modifica?
Non vedo come non possa essere visto come un passo per allontanarsi dal patriarcatoIl punto è che io ci vedo solo quello e poca lungimiranza pratica. Scomodi doppi cognomi (pensate a tutte le volte che dovete dire, scrivere, ripetere come vi chiamate), indirizzi (mail e non) interminabili, seconde e terze generazioni con combinazioni random di cognomi precedenti. In famiglia tutti con binomi di cognomi diversi. Ho sempre la sensazione che nel voler superare ingiustizie passate, non si considerino gli aspetti pragmatici e anche i motivi per cui si è fatto così per secoli, che magari erano arbitrari e ingiusti, ma la causa e l'obiettivo non erano necessariamente odiare le donne.
Ma se la dai per assodata anche quando dietro non ci sia alcun percorso, alcun dubbio che porti a darsi una risposta, quando non sia maturata, ma acquisita preconfezionata dalla via di resistenza uguale e contraria, allora fingere tale percorso per avere un vantaggio comunicativo è solo una questione di convenienza politica, non di genuina apertura al dialogo affinchè la "moralità" si diffonda e la gente "cresca"...
Ma infatti, tutte ste chiacchiere come se il doppio cognome fosse obbligatorio. Se ne può tranquillamente mettere uno e può essere scelto. Come tutte le conquiste "sociali", il bello sta proprio nella possibilità di scelta. Non toglie niente a nessuno, aggiunge qualcosa. Non è una vittoria di nessuno, è solo buon senso, che prima non c'era perché viviamo in una società maschilista.Chiosa: il doppio È obbligatorio, per legge.
No, lo ha deciso l'articolo, che consiglia di ricorrere ad un tipo di comunicazione che dovrebbe essere automatica, se fondata sull'esperienza reale.Ma se la dai per assodata anche quando dietro non ci sia alcun percorso, alcun dubbio che porti a darsi una risposta, quando non sia maturata, ma acquisita preconfezionata dalla via di resistenza uguale e contraria, allora fingere tale percorso per avere un vantaggio comunicativo è solo una questione di convenienza politica, non di genuina apertura al dialogo affinchè la "moralità" si diffonda e la gente "cresca"...
Ma che il percorso non ci sia l'hai deciso tu, non è un fatto reale.
Non vedo come non possa essere visto come un passo per allontanarsi dal patriarcato, Xibal.Perchè con la nuova norma ottieni, comunque tu scelga, il cognome di un padre (patriarcato, patronimico...), essendo "Cognome della madre" una espressione del tutto illusoria.
Ma anche il cognome in sè è un costrutto del tutto illusorio. È una convenzione per distinguere una persona dall'altra.Il punto è proprio questo, se il problema, oggi, pare essere che un sostantivo sia maschile, e dietro questa sua maschilità si celi il maschilismo nel senso più ampio del termine, allora diventa importante anche il dettaglio del tutto illusorio del cognome.
Ma ragionando in questi termini si può smontare o avvalorare qualunque scelta a proprio uso e consumo su basi arbitrarie, non mi sembra una dialettica convincente per dimostrare che chi è contento di questo sviluppo sia un decerebrato.
Sarei invece curioso di conoscere il parere di qualche donna (@Ruko mannaggia a te dove sei).Eccola, evocata da @bub.
La galanteria è una lunga coda di paglia.Esatto.
Eh no, la realtà grammaticale è che piante, rose e azalee sono termini femminili, la realtà fattuale non è che siano femmine (nè femministe ;D), perchè posseggono entrambi gli organi riproduttivi.
Sei dico, “questi fiori, queste piante, queste rose e queste azalee sono molto belli” ho un aggettivo utilizzato correttamente a causa di un termine maschile su quattro, gli altri tre sono femminili. Grammaticamente corretto ma non è una rappresentazione reale della fattualità che ho davanti.
Chiaramente il problema non è l'appiattimento delle diversità, ma il non sentirsi sullo stesso piano di predominanza per essere ugualmente diversi. :DNo, non di predominanza ma di esistenza e di differenza.
Appunto, quindi in che modo termini, che non sottolineino le differenze, come "personale medico", risolverebbero il problema di sottolineare le differenze (che non ci sono, ma ci sono nella meravigliosità della loro uguaglianza ;D)?
No, non di predominanza ma di esistenza e di differenza.
Un dottore non è una dottoressa, sia grammaticalmente che nei fatti, non esiste solo la funzione (= tentazione utilitaristica, già denunciata, vedi?)
Usiamo dottoresse ambosessi per i prossimi cinquant'anni.Io non ho problemi, facciamolo!
Tanto la differenza non c'è!
Appunto, quindi in che modo termini, che non sottolineino le differenze, come "personale medico", risolverebbero il problema di sottolineare le differenze (che non ci sono, ma ci sono nella meravigliosità della loro uguaglianza ;D)?Non sottolineare le differenze, "includere" le differenze. Vedi come la specificazione tradisca il retro-pensiero? :)
Ma "personale", come sostantivo che definisce un gruppo, è maschile esattamente come "dottore", quindi non include se non perchè si sia deciso di non guardarne la sostanza grammaticale. Che andiamo a cavillare oppure no secondo una logica che di fatto non c'è, dipende dal sentimento personale.Appunto, quindi in che modo termini, che non sottolineino le differenze, come "personale medico", risolverebbero il problema di sottolineare le differenze (che non ci sono, ma ci sono nella meravigliosità della loro uguaglianza ;D)?Non sottolineare le differenze, "includere" le differenze. Vedi come la specificazione tradisca il retro-pensiero? :)
Ecco perché si dice "inclusivo".
Perchè non è una ricerca di parità e di inclusione, è una rivalsa..."Rivalsa", tipo atteggiamento irricevibile rispetto a qualche secolo di parità di genere perfettamente compiuta e realizzata che non necessitava assolutamente di alcun cambio di rotta e correttivo? Devono proprio essere visionarie queste femministe! ;D
Se si vuole procrastinare lo scontro, è il modo migliore per farlo, e per mostrare, senza ombra di dubbio, uguaglianza nel volere esattamente quello da cui, a chiacchiere, ci si vorrebbe affrancare :)Perchè non è una ricerca di parità e di inclusione, è una rivalsa..."Rivalsa", tipo atteggiamento irricevibile rispetto a qualche secolo di parità di genere perfettamente compiuta e realizzata che non necessitava assolutamente di alcun cambio di rotta e correttivo? Devono proprio essere visionarie queste femministe! ;D
Tuttavia, a volte, per una rivoluzione si rende necessaria una ribellione.Ci sta, però secondo me c'è troppo sbracciare a caso, e pochi colpi ben piazzati...
In realtà credo che non vada pronunciate, proprio come il napoletano 😄Mi viene in mente che dal punto di vista fonetico l'ipotetica adozione dell'asterisco mi darebbe molto fastidio: "benvenut* a tutti* quant*"... non ci riuscirei.
In realtà credo che non vada pronunciate, proprio come il napoletano 😄Mi viene in mente che dal punto di vista fonetico l'ipotetica adozione dell'asterisco mi darebbe molto fastidio: "benvenut* a tutti* quant*"... non ci riuscirei.
Sarebbe straniante.In realtà credo che non vada pronunciate, proprio come il napoletano 😄Mi viene in mente che dal punto di vista fonetico l'ipotetica adozione dell'asterisco mi darebbe molto fastidio: "benvenut* a tutti* quant*"... non ci riuscirei.
Chiedo:
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?
Chiedo:
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?A me lascia perplesso già trovare in Elden Ring Corporatura A o B, invece di Uomo o Donna. Non c'entra la traduzione, in inglese credo fosse Body Type A e B. E mi domando perché mai, se non per accontentare chi rifiuta l'oggettivo dualismo del sesso biologico. E in questi casi torna alla mente "[...] vogliono trasformarci in codici [...] Io sono Giorgia, sono una donna" che, per quanto sconnesso, strumentale e specioso, evidentemente non è al 100% campato per aria come vorrebbe il massimalismo contrapposto.
Molto più semplicemente: sono i primi a morire ;D
Ho apprezzato nello stesso modo un altro sintomo di attenzione e lungimiranza, forse passato inosservato ai più: il punto di partenza dell'editor basato su fattezze negroidi. Che, tra le altre cose, sono quelle da cui derivano le altre, e dunque si configura come una scelta saggia anche da un punto di vista filologico e concettuale. A prescindere dalla sua importanza sul piano culturale.
Ho apprezzato molto la scelta di From, che credo sia mediata da quella di BluePoint. O, almeno, mi pare che appaia nel remake di Demon's Souls per la prima volta.Confermo.
Corporatura A e B non è ridurre a codiciCorporatura A e B sono assolutamente codici, altrimenti neghiamo l'evidenza. Come lo sarebbero frutto A e B invece di mela e pera. Peraltro con tutto un ginepraio evocabile dal fatto che l'uomo è A e la donna B. La toppa, se mai ce ne fosse bisogno, peggio dello strappo.
ma semplificare concetti a beneficio di tutti.Questi complicatissimi concetti quali sarebbero, corpo maschile e corpo femminile?
Non sarà la mancanza di un'attestazione di genere nel tutorial di un videogame a minare la riconoscibilità identitaria di chicchessia.Allora è vero anche il contrario, da cui l'inutilità di un'operazione discutibile in partenza.
Se lo fa, se basta così poco, la questione si sposta dall'oggetto al soggetto.Ok, qui siamo alla fase forse sotto sotto sei gay anche tu e non vuoi riconoscerlo. Occhio che è anche la fase forse sotto sotto sei omofobo anche tu e non vuoi riconoscerlo.
Ho apprezzato nello stesso modo un altro sintomo di attenzione e lungimiranza, forse passato inosservato ai più: il punto di partenza dell'editor basato su fattezze negroidi.Wot? Il personaggio base è un caucasico con capelli lunghi neri. Nell'editor non esistono gli asiatici e se fai il samurai devi metterti tu ad allungare e schiacciare gli occhi. Stai vedendo un'inclusività che è tutta nella tua testa. Come quando vedi nel femminicidio la reazione dell'uomo al sovvertimento dell'ordine patriarcale. Ideology at full throttle.
È una semplice questione di conservazione: quando l'evoluzione chiama, la conservazione trattiene.E questo è il solito refrain del noi siamo avanti, gli altri indietro. Ormai piuttosto old anche lui.
:DMolto più semplicemente: sono i primi a morire ;D
Ho apprezzato nello stesso modo un altro sintomo di attenzione e lungimiranza, forse passato inosservato ai più: il punto di partenza dell'editor basato su fattezze negroidi. Che, tra le altre cose, sono quelle da cui derivano le altre, e dunque si configura come una scelta saggia anche da un punto di vista filologico e concettuale. A prescindere dalla sua importanza sul piano culturale.
In realtà credo che non vada pronunciate, proprio come il napoletano 😄Mi viene in mente che dal punto di vista fonetico l'ipotetica adozione dell'asterisco mi darebbe molto fastidio: "benvenut* a tutti* quant*"... non ci riuscirei.
Chiedo:
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?
E sono anche una fantastica spalla (per gli hamburger) :yes::DMolto più semplicemente: sono i primi a morire ;D
Ho apprezzato nello stesso modo un altro sintomo di attenzione e lungimiranza, forse passato inosservato ai più: il punto di partenza dell'editor basato su fattezze negroidi. Che, tra le altre cose, sono quelle da cui derivano le altre, e dunque si configura come una scelta saggia anche da un punto di vista filologico e concettuale. A prescindere dalla sua importanza sul piano culturale.
Buona, Xibal. Sono contento che Putin ti paghi per dire anche cose divertenti.
Trovo tutto il dibattito sulla lingua inclusiva e sulla scevà piuttosto stucchevole.Da settembre 2020 sarà cresciuto l'interesse sull'argomento "nel mondo reale"? Io non ne ho mai sentito parlare in una conversazione casuale, nemmeno una volta.
Trovo tutto il dibattito sulla lingua inclusiva e sulla scevà piuttosto stucchevole.Da settembre 2020 sarà cresciuto l'interesse sull'argomento "nel mondo reale"? Io non ne ho mai sentito parlare in una conversazione casuale, nemmeno una volta.
Siete vecchi :)Indubbiamente, però il corsivo è arrivato forte e molesto... Magari per toccare il sentimento popolare manca la tiktoker giusta :).
fixedSiete vecchi :)Indubbiamente, però il corsivo è arrivato forte e molesto... Magari per toccare il sentimento popolare manca la Onlyfanser giusta :).
C'è già arrivata, o meglio, praticamente già c'era, il corsivo è stato solo uno spot per allargare la base d'utenza...fixedSiete vecchi :)Indubbiamente, però il corsivo è arrivato forte e molesto... Magari per toccare il sentimento popolare manca la Onlyfanser giusta :).
Le cazzate fanno grosse fiammate, si vedono da lontano e bruciano subito, si sa^Dici bene: l'asterisco penso sia una delle più grandi cazzate introdotte sino a oggi.
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?
e leggere "ciao a tuttasterisco" mi fa ridere. Che difficilmente è la reazione desiderata dal testo.Soprattutto dai testi con l'asterisco.
Trovo tutto il dibattito sulla lingua inclusiva e sulla scevà piuttosto stucchevole.Da settembre 2020 sarà cresciuto l'interesse sull'argomento "nel mondo reale"? Io non ne ho mai sentito parlare in una conversazione casuale, nemmeno una volta.
È senz’altro giusto, e anzi lodevole, quando parliamo o scriviamo, prestare attenzione alle scelte linguistiche relative al genere, evitando ogni forma di sessismo linguistico. Ma non dobbiamo cercare o pretendere di forzare la lingua – almeno nei suoi usi istituzionali, quelli propri dello standard che si insegna e si apprende a scuola – al servizio di un’ideologia, per quanto buona questa ci possa apparire. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, ma non il neutro, così come, nella categoria grammaticale del numero, distingue il singolare dal plurale, ma non ha il duale, presente in altre lingue, tra cui il greco antico. Dobbiamo serenamente prenderne atto, consci del fatto che sesso biologico e identità di genere sono cose diverse dal genere grammaticale.
Dove devo firmare?Di solito è indicato da un asterisco :clown:
"ciao a tuttasterisco" mi fa ridere. Che difficilmente è la reazione desiderata dal testo.
Sì, appunto, è una formula da usare in quel contesto. Non significa bandire il maschile sovraesteso, ma riconoscere che soprattutto in certi contesti è importante usare una lingua più granulare e precisa.
Proprio dall'articolo della Crusca che penso citasse @Cryu prima:CitazioneLa presenza del femminile plurale
Affiancare al maschile il femminile è senz’altro lecito e anzi, in certi contesti, sembra l’opzione preferibile (per esempio quando si indicano categorie professionali in cui la mozione al femminile ha stentato a imporsi). Nelle forme allocutive, in particolare, rappresenta indubbiamente, specie se a parlare o a scrivere è un maschio, un segnale di attenzione per le donne: bene dunque, per formule come care amiche e cari amici, cari colleghi e care colleghe, cari soci e care socie, carissime e carissimi, ecc. Anche nella tradizione dello spettacolo, del resto, chi presenta si rivolge al pubblico con signore e signori e i politici, specie in vista delle elezioni, parlano di elettori ed elettrici, cittadini e cittadine, ecc.
https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/un-asterisco-sul-genere/4018
Dove devo firmare?Comunque quell'intervento della Crusca è molto bello e credo resterà di riferimento.
Piccole cose che magari ci costano poco ma che a qualcuno danno fastidio o lo fanno sentire a disagio, quindi perchè non evolversi?
Beh ma, come dissi, la Crusca avendo un ruolo descrittivo non può che dire questo.Vesto i panni di Gaissel, e aggiungo che, nel folklore popolare, ha anche un altro ruolo ;D
Piccole cose che magari ci costano poco ma che a qualcuno danno fastidio o lo fanno sentire a disagio, quindi perchè non evolversi?
Perché le piccole cose devono avere un senso, come spiega l'articolo qui sopra.
Chiedo:
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?
Che sensazione ti/vi darebbe leggere l'asterisco o la ə nei dialoghi di un videogioco?
Penserei che chi ha tradotto o adattato il testo originario non avesse voglia di darsi da fare un pochitto. Mentre se il testo d'origine fosse l'italiano, il pensiero sarebbe che chi l'ha scritto non conosca l'italiano.
In ogni caso, l'asterisco mi strania più della scevà perché a parte rari casi, quando leggo "sento" una voce interiore leggere; e leggere "ciao a tuttasterisco" mi fa ridere. Che difficilmente è la reazione desiderata dal testo.
CitazioneÈ senz’altro giusto, e anzi lodevole, quando parliamo o scriviamo, prestare attenzione alle scelte linguistiche relative al genere, evitando ogni forma di sessismo linguistico. Ma non dobbiamo cercare o pretendere di forzare la lingua – almeno nei suoi usi istituzionali, quelli propri dello standard che si insegna e si apprende a scuola – al servizio di un’ideologia, per quanto buona questa ci possa apparire. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, ma non il neutro, così come, nella categoria grammaticale del numero, distingue il singolare dal plurale, ma non ha il duale, presente in altre lingue, tra cui il greco antico. Dobbiamo serenamente prenderne atto, consci del fatto che sesso biologico e identità di genere sono cose diverse dal genere grammaticale.
Dove devo firmare?
In Italia già solo immaginare una vecchietta lesbica e tatuata, che beve gin alle 6 di mattina e che va in giro coi capelli tinti di turchese, farebbe inorridire la quasi totalità della popolazione.Vabbè ma se vedo una vecchietta che beve gin alle 6 del mattino inorridisco per forza anche se è madre Teresa di Calcutta. :D
Ci hanno chiesto se vogliamo aggiungere i pronomi ai nostri nomi nell'elenco dei riconoscimenti di un gioco.10% in più di compenso e a posto così.
Voi cosa avreste risposto?
Ci hanno chiesto se vogliamo aggiungere i pronomi ai nostri nomi nell'elenco dei riconoscimenti di un gioco.Con una domanda: a che pro?
Voi cosa avreste risposto?
Ci hanno chiesto se vogliamo aggiungere i pronomi ai nostri nomi nell'elenco dei riconoscimenti di un gioco.Con una domanda: a che pro?
Voi cosa avreste risposto?
...nome?
Con una domanda: a che pro?
Ok grazie per il quadro più preciso Ivan.Ci hanno chiesto se vogliamo aggiungere i pronomi ai nostri nomi nell'elenco dei riconoscimenti di un gioco.Con una domanda: a che pro?
Voi cosa avreste risposto?
Si tratta di un titolo con un protagonista non-binary, quindi l'intero gioco esplora questo tema.
Ci hanno chiesto se vogliamo aggiungere i pronomi ai nostri nomi nell'elenco dei riconoscimenti di un gioco.10% in più di compenso e a posto così.
Voi cosa avreste risposto?
"Ci deve essere qualcuno che sposta continuamente la soglia del ridicolo" (E. Flaiano)
TFP Link :: https://www.huffingtonpost.it/cultura/2022/08/20/news/abolire_il_lupo_cattivo_dalle_fiabe_e_in_bocca_al_lupo_la_battaglia_di_aidaa_istigazione_al_maltrattamento-10067259/?ref=fbph
Un po' come le famiglie. Non c'è mai stata tanta libertà nel come e quando formarsene una. E non sono mai durate poco come oggi. A un certo punto bisognerà anche domandarsi perché per millenni ci si è regolati in un certo modo, cercando di superarne le storture ma conservandone i principi universali.
Treccani ottima, come sempre. Avanti così.Attendiamo trepidanti l'edizione "Treccani-Treccagne"
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/09/12/dizionario-treccani-maschile-femminile/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=lancio
Treccani ottima, come sempre. Avanti così.
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/09/12/dizionario-treccani-maschile-femminile/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=lancio
Non finché cambierà nome in Treccagne, Treccani.
Sono rimbambito, scusate ho proprio saltato un post. :(Non finché cambierà nome in Treccagne, Treccani.
L'ha già detto Xibal tre post più in alto. 😅
Ennesima distorsione senza senso.
Sono rimbambito, scusate ho proprio saltato un post. :(Cedo il passo al Maestro :-[
eventualmente si sbaglia in eccesso (che è sempre meglio del difetto, quando si parla di diritti)Questa suona bene, ma nei fatti significa che nel concedere un diritto fasullo a uno, hai inferto un'ingiustizia a tutti gli altri. Quindi direi di no, per una banale questione aritmetica.
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/09/16/sirenetta-ariel-halle-bailey-polemica/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=lancioE non c'eri quando non hanno reagito di fronte a Moana (samoana), Cenerentola (di colore), Mulan (cinese), Pocahontas (nativa americana), Jasmine (araba)...
Ho visto giusto ieri alcune reaction al trailer di bambine varie, e avevo i lucciconi grossi come nespole.
Non è affascinante che il profitto, normalmente additato come causa di tutti i mali, in questo caso sia motore della diffusione di istanze considerate positive?
:yes:
Perché la rappresentanza, quella vera, si ottiene con storie che sgorghino genuinamente da una cultura, non cambiando colore ai personaggi di storie vecchie e/o intrinsecamente non inclusive.
Non è affascinante che il profitto, normalmente additato come causa di tutti i mali, in questo caso sia motore della diffusione di istanze considerate positive?Per me non troppo affascinante, anzi piuttosto lineare: in un mondo governato (purtroppo) dal profitto, è solo realista che sia il profitto a muovere o facilitare i movimenti di idee, pratiche, cambiamenti.
In realtà non sono informatissimo sui dettagli della questione identitaria etnica. Per il banale e umanissimo motivo che non mi tocca tanto quanto altre istanze :)Intanto ti faccio i complimenti per la risposta.
Quindi le conosco, e ci entro in contatto di sicuro più della media dei frequentatori del topic, per complementarietà e interesse generico ai temi sull'identità, ma meno di chi le vive sulla sua pelle.
Se mi dici che mulatto è oggi ritenuto offensivo, ammetto che non lo sapevo e mi informo. Intanto puoi propormi tu delle alternative accettabili, se vuoi.
Perché la rappresentanza, quella vera, si ottiene con storie che sgorghino genuinamente da una cultura, non cambiando colore ai personaggi di storie vecchie e/o intrinsecamente non inclusive.
Credo che Cryu si riferisse alla cultura di riferimento, non al destino "sociale" da emigrati.Perché la rappresentanza, quella vera, si ottiene con storie che sgorghino genuinamente da una cultura, non cambiando colore ai personaggi di storie vecchie e/o intrinsecamente non inclusive.
Questo però rischia di perpetuare la tendenza a relegare i personaggi di un certo tipo di etnia o genere a determinati ruoli: la povera ragazza nera della Louisiana, il gay con la locura, l'italiano in canotta che si arrabatta, ecc. Si crea un circolo vizioso per cui il nero fa una vita umile, la sua cultura produce racconti di povertà, la ragazzina nera vede che quelli come lei sono sempre le macchiette simpatiche e si convince che quello debba essere il suo ruolo nella società.
Mostrare una sirenetta o un elfo nero serve a dare spazio alle minoranze anche nei ruoli solitamente a loro preclusi, altrimenti passa il messaggio implicito che tutto debba sempre ruotare intorno alla persona bianca e gli altri sono note di colore.
Perché la rappresentanza, quella vera, si ottiene con storie che sgorghino genuinamente da una cultura, non cambiando colore ai personaggi di storie vecchie e/o intrinsecamente non inclusive.
Questo però rischia di perpetuare la tendenza a relegare i personaggi di un certo tipo di etnia o genere a determinati ruoli: la povera ragazza nera della Louisiana, il gay con la locura, l'italiano in canotta che si arrabatta, ecc. Si crea un circolo vizioso per cui il nero fa una vita umile, la sua cultura produce racconti di povertà, la ragazzina nera vede che quelli come lei sono sempre le macchiette simpatiche e si convince che quello debba essere il suo ruolo nella società.
Mostrare una sirenetta o un elfo nero serve a dare spazio alle minoranze anche nei ruoli solitamente a loro preclusi, altrimenti passa il messaggio implicito che tutto debba sempre ruotare intorno alla persona bianca e gli altri sono note di colore.
Il top sarebbe se diventa anche caucasica 😂L'ho pensato anch'io :D
La penso come Ivan.(https://i.postimg.cc/dtc7zy2r/tumblr-cf46eeb1d9eb2a67f7d5b5de42084f8c-edb861dc-1280.jpg) (https://postimg.cc/s1KDW10g)
L'unica cosa è che nera con i capelli rossi è un'accostamento che trovo terribile. :D
Includiamola, includiamola.beh, non più or.. oh no! bodyshaming😠
Magari off topic, ma che schifo:
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/10/04/salute-mentale-grande-fratello-vip/
Federico Mascagni, ad esempio, si è occupato più volte della vicenda scrivendo sul Fatto Quotidiano quanto non conti il fatto che si stia parlando di uno spettacolo televisivo «dove il dolore è strumentalizzato per suscitare emozioni e raccogliere interesse»: pur trattandosi di rappresentazione, o forse proprio per questo, «il Grande Fratello Vip ha fornito all’opinione pubblica lo stigma dei disturbi come intrattenimento, fornendo un palcoscenico ad alcuni inqualificabili atteggiamenti» senza saper poi trasformare quanto accaduto in un’occasione per parlare in modo adeguato di salute mentale.
«Prendiamo la trasmissione non come uno spettacolo ma come uno spaccato (seppure per niente edificante) della, o meglio di una, realtà: il Gf Vip è stato in grado di trasmettere con grande efficacia la reazione di una parte della collettività (quella meno informata, quella spaventata e violenta) che ogni giorno condiziona negativamente la vita di un grande numero di persone con fragilità (bambini, adolescenti, anziani) esercitando la violenza del pregiudizio e dell’ingiustizia».
Bravo è una parola inglese calco dell'italiano, ma in inglese resta invariabile e all'estero la conoscono così.
Tutto il declino della civiltà occidentale in un unico grottesco aneddoto.
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/10/29/grassofobia-taylor-swift/
e la Disney farà un film su una ballerina in sovrappesoTutto il declino della civiltà occidentale in un unico grottesco aneddoto.
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2022/10/29/grassofobia-taylor-swift/
Edulcorare (o censurare o creare nuove parole) invece di educare.
Che debba modificarlo no. Che se ne parli, invece, lo trovo estremamente opportuno. E non nei termini della maggior parte degli interventi qui presenti, che trovo invece surreali e preoccupanti.Ma che se ne parli in quali termini?
Mi sento giudicato :(.
Ma seguendo il criterio di molte persone socialmente giuste io dovrei fare campagne diffamatorie per boicottare un comico che ha fatto una battuta sui genovesi. O su chi ha la dermatite. O su chi è testimone di Geova. O su chi ha la metropolitana vicino a casa. O su chi è bianco. O pelato. O gioca ai videogiochi.
Ora mi si può dire che non ho capito nulla del problema. A me verrebbe da dire che non hanno capito nulla della soluzione.
Cioè a volte penso che Daimon, se tornasse, avrebbe una soluzione.
Sbagliata, ma nondimeno mi piacerebbe sentirla.
Rilassati. Il peggio che può succedere, quando tutti utilizzeranno gli asterischi (o delle soluzioni più interessanti e aggraziate) in modo naturale e spontaneo, mentre tu forse ti ostinerai a chiamare al maschile chi maschio non è, è che in molti penseranno che sei un bifolco. Stacce
Dunque il discorso verte tutto sulle major che scelgono di autocensurarsi assecondando le richieste di gruppi di opinione più o meno rumorosi? È un fastidio verso il mondo dell'intrattenimento e dei suoi manager, il vostro? Se è così, comprensibile. Non mi pare, però. Non è quello che leggo.Il discorso è che ormai tutti i mezzi di comunicazione tendono ad autocensurarsi per paura di ledere chissà cosa di chissà quale minoranza.
Boh, vabbè è un argomento sicuramente complesso che è difficilissimo "gestire" su un forum con conversazioni asincrone.Sono d'accordo. Chi comincia? :)
Ma proprio perché ha una complessità eccezionale, non indignamoci. :)
"Non ho colto" perché non sta accadendo nulla del genere. Ti ho dato il beneficio di non aver scritto una simile, sciocca enormità. Non l'hai colto :)
Stai evidentemente proiettando delle tue paure irrazionali sull'osservazione della realtà intorno a te. Fatti tuoi, ma non porta un grande contributo al discorso (come sopra).
Quello che accade nel mondo proprio mentre scriviamo, or ora, è proprio l'opposto: persone, artisti o comuni mortali, sono liberi di dire e scrivere le peggio fregnacce, e altre persone sono libere di dire che quelle fregnacce gli fanno schifo. A quel punto le fregnacce possono essere rettificate oppure no. That's all.
Qualcuno, su 7 miliardi di individui, starà sicuramente abusando del diritto di querela. Si fa per la qualunque, senza sortire particolari effetti macroscopici, né tantomeno sovvertire l'ordine mondiale.
Rilassati. Il peggio che può succedere, quando tutti utilizzeranno gli asterischi (o delle soluzioni più interessanti e aggraziate) in modo naturale e spontaneo, mentre tu forse ti ostinerai a chiamare al maschile chi maschio non è, è che in molti penseranno che sei un bifolco. Stacce :)
La fallacia della brutta china, detta anche fallacia del piano inclinato, della china pericolosa, o del pendio scivoloso, è un ragionamento con cui, partendo da una tesi, si trae una sequenza di conseguenze presentate come inevitabili ma, in realtà, del tutto arbitrarie. In questo modo si giunge a una conclusione finale inaccettabile con la quale si intende rigettare la tesi di partenza.
Quello che accade nel mondo proprio mentre scriviamo, or ora, è proprio l'opposto: persone, artisti o comuni mortali, sono liberi di dire e scrivere le peggio fregnacce, e altre persone sono libere di dire che quelle fregnacce gli fanno schifo. A quel punto le fregnacce possono essere rettificate oppure no. That's all.
Esatto. Peraltro "brutta china" o "deriva" sono proprio i termini usati spesso in questo topic. Termini da nonni col bastone alzato."Non ho colto" perché non sta accadendo nulla del genere. Ti ho dato il beneficio di non aver scritto una simile, sciocca enormità. Non l'hai colto :)
Stai evidentemente proiettando delle tue paure irrazionali sull'osservazione della realtà intorno a te. Fatti tuoi, ma non porta un grande contributo al discorso (come sopra).
Quello che accade nel mondo proprio mentre scriviamo, or ora, è proprio l'opposto: persone, artisti o comuni mortali, sono liberi di dire e scrivere le peggio fregnacce, e altre persone sono libere di dire che quelle fregnacce gli fanno schifo. A quel punto le fregnacce possono essere rettificate oppure no. That's all.
Qualcuno, su 7 miliardi di individui, starà sicuramente abusando del diritto di querela. Si fa per la qualunque, senza sortire particolari effetti macroscopici, né tantomeno sovvertire l'ordine mondiale.
Rilassati. Il peggio che può succedere, quando tutti utilizzeranno gli asterischi (o delle soluzioni più interessanti e aggraziate) in modo naturale e spontaneo, mentre tu forse ti ostinerai a chiamare al maschile chi maschio non è, è che in molti penseranno che sei un bifolco. Stacce :)
In breve è questo "fenomeno" qui:Citazione
La fallacia della brutta china, detta anche fallacia del piano inclinato, della china pericolosa, o del pendio scivoloso, è un ragionamento con cui, partendo da una tesi, si trae una sequenza di conseguenze presentate come inevitabili ma, in realtà, del tutto arbitrarie. In questo modo si giunge a una conclusione finale inaccettabile con la quale si intende rigettare la tesi di partenza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fallacia_della_brutta_china#%3A%7E%3Atext%3DLa_fallacia_della_brutta_china%2Cin_realt%C3%A0%2C_del_tutto_arbitrarie.?wprov=sfla1
Ho già risposto a queste argomentazioni prima che le scrivessi, nei post precedenti :)
Così come i nonni col bastone alzato sono gli stessi che gli hanno fatto il culo, a chi arrestava i froci, negri e ciccioni.
Nella storia quelli che arrestano gli artisti, lo spauracchio che agitate con così tanta foga, sono gli stessi che arrestano anche i froci, i negri, i ciccioni. E ci fanno saponette. Curioso paradosso.
Negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti, c’è stata una generale apertura verso le differenze che si è manifestata in molti campi della cultura, dal cinema alla moda: si è affermato il concetto di “body positivity” e si è diffusa l’idea che anche i corpi tradizionalmente considerati non conformi potessero essere mostrati ed esaltati esattamente come gli altri.A me il concetto di "grasso è bello" non piace non per una questione estetica, bensì perché dovrebbe essere comunicato in maniera più onesta: "grasso è bello ma fa male alla salute". Scrivo ciò, ribadisco, da non magro.
Molti esperti e opinionisti però hanno espresso la preoccupazione che questo approccio possa diventare dannoso per persone la cui grassezza è causa di problemi di salute gravi e che dovrebbero quindi preoccuparsene.
Ho già risposto a queste argomentazioni prima che le scrivessi, nei post precedenti :)
Ok, grazie.
Linkami il post, per favore, così poi me le leggo.
Noi continuiamo a postare esempi di gruppi di pressione che inducono censura o autocensura.
Il nuovo Final Fantasy sotto attacco perché mancano i personaggi di colore. Giusto per ribadire che stiamo arrivando alla follia.
Non sono per niente d'accordo e per me questo è proprio un esempio di censura alla quale l'inclusione forzata ci porta. Ora scrivo sdegnato che non hanno incluso uno del sud Italia con i capelli arancioni e gli occhi azzurri. Sono in tanti ma non sono mai rappresentati.
Il nuovo Final Fantasy sotto attacco perché mancano i personaggi di colore. Giusto per ribadire che stiamo arrivando alla follia.
TFP Link :: https://kotaku.com/ffxvi-square-enix-naoki-yoshida-ff16-release-date-1849744847?utm_source=kotaku_newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=2022-11-05
Nello specifico, gli sviluppatori hanno detto che i personaggi sono tutti bianchi perché si ispirano al fantasy e all'Europa medievale, che tutta bianca non era. A me sembrano critiche pertinenti: se scegli di creare un mondo fittizio in cui tutti gli abitanti sono di una sola etnia, stai facendo una scelta precisa e anomala, per quanto legittima, così come è legittimo che pubblico e stampa alzino il sopracciglio e ti chiedano perché.
So why did the developers decide to include only white characters in the trailer? Yoshida has an answer that sounds entirely like a non-answer. “It can be challenging to assign distinctive ethnicities to either antagonist or protagonist without triggering audience preconceptions, inviting unwarranted speculation, and ultimately stoking flames of controversy,” he told IGN.Ecco qui ci leggo tanta superficialità e paraculaggine. Era meglio stare zitti e andare avanti per la loro strada.
Non sono per niente d'accordo e per me questo è proprio un esempio di censura alla quale l'inclusione forzata ci porta. Ora scrivo sdegnato che non hanno incluso uno del sud Italia con i capelli arancioni e gli occhi azzurri. Sono in tanti ma non sono mai rappresentati.
Innanzitutto nessuno li ha censurati, sono liberi di creare il loro mondo come vogliono. In questo caso il punto non è l'inclusione forzata, ma l'esclusione deliberata. E poi mi verrebbe da dire che i meridionali rientrano tra i bianchi e qui si parla di etnie diverse, ma di fronte a una risposta così infantile e completamente fuori fuoco alzo le mani e ti lascio alla tua visione del mondo in cui il maschio bianco etero occidentale vive sopraffatto e vessato.
E lo sono talmente tanto che è praticamente impossibile trovare un loro rappresentante somatico nelle loro opere di fantasia, dove sono tutti rigorosamente "esotici"...
Sarebbe peraltro un'ottima occasione per discutere di quanto siano (mediamente) razzisti i giapponesi. Uno dei popoli più razzisti e meno inclusivi in assoluto, tra le democrazie avanzate.
E lo sono talmente tanto che è praticamente impossibile trovare un loro rappresentante somatico nelle loro opere di fantasia, dove sono tutti rigorosamente "esotici"...
Del resto, critiche di questo tipo erano già state rivolte in passato ad altri sviluppatori giapponesi o a CDPR che è polacca per The Witcher, due paesi etnicamente molto omogenei.Il punto non era che la Polonia fosse etnicamente omogenea, ma che il fantasy letterario ha sempre avuto come base il medioevo europeo o comunque un mondo preglobalizzato, quindi con etnie esclusivamente locali.
IGN: In regards to diversity in the game, can we expect to see Black characters in Final Fantasy XVI, or people of color (non-white characters) in general? To clarify a bit more, there’s been discussion around the trailers to date featuring mostly white characters, and I wanted to get clarity on whether we can expect the final game to be more diverse.
Del resto, critiche di questo tipo erano già state rivolte in passato ad altri sviluppatori giapponesi o a CDPR che è polacca per The Witcher, due paesi etnicamente molto omogenei.Il punto non era che la Polonia fosse etnicamente omogenea, ma che il fantasy letterario ha sempre avuto come base il medioevo europeo o comunque un mondo preglobalizzato, quindi con etnie esclusivamente locali.
Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.
Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.La penso così. Poi parliamo della stessa casa che sta facendo uscire un gioco dove l'unica protagonista è di colore.
Per FFVII remake il problema fu che Barrett avesse un accento troppo "nero"...Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.La penso così. Poi parliamo della stessa casa che sta facendo uscire un gioco dove l'unica protagonista è di colore.
Per onore di contesto, recuperiamo la domanda che ha fatto IGN:Non lo so, Ivan. Mi verrebbe da dirti di sì. Un giornalista può fare questa domanda, ci mancherebbe che qualcuno glielo impedisca. Ma al contempo, non riesco a non percepirla come una forma di pressione. Se oggi crei opere di fantasia per un ampio mercato e non rispetti arbitrari standard di inclusività, rischi comunque guai. E domande come questa sono parte di questo perverso meccanismo.CitazioneIGN: In regards to diversity in the game, can we expect to see Black characters in Final Fantasy XVI, or people of color (non-white characters) in general? To clarify a bit more, there’s been discussion around the trailers to date featuring mostly white characters, and I wanted to get clarity on whether we can expect the final game to be more diverse.
La domanda è legittima e, giornalisticamente, ben posta.
Dicono che Boris 4 parli proprio delle quote da inserire in uno show, devo ancora vederlo ma dicono che si muore (tipo apostolo asiatico o una cosa del genere).Non farebbe ridere, se i primi a fare white washing non fossero stati, in questo campo, proprio gli ecclesiastici, di fatto rimuovendo dall'immaginario uno dei più grandi successi dell'evangelizzazione, la sua globalizzazione in tempi non sospetti😁
Per onore di contesto, recuperiamo la domanda che ha fatto IGN:Non lo so, Ivan. Mi verrebbe da dirti di sì. Un giornalista può fare questa domanda, ci mancherebbe che qualcuno glielo impedisca. Ma al contempo, non riesco a non percepirla come una forma di pressione.CitazioneIGN: In regards to diversity in the game, can we expect to see Black characters in Final Fantasy XVI, or people of color (non-white characters) in general? To clarify a bit more, there’s been discussion around the trailers to date featuring mostly white characters, and I wanted to get clarity on whether we can expect the final game to be more diverse.
La domanda è legittima e, giornalisticamente, ben posta.
Anche le virgole :)E lo sono talmente tanto che è praticamente impossibile trovare un loro rappresentante somatico nelle loro opere di fantasia, dove sono tutti rigorosamente "esotici"...
Quello penso dipenda da un misto di fascinazione per il modello estetico occidentale e di senso di inferiorità. Se guardi come gestiscono l'immigrazione o come considerano i popoli vicini, non sono certo un modello di multiculturalismo.
Del resto, critiche di questo tipo erano già state rivolte in passato ad altri sviluppatori giapponesi o a CDPR che è polacca per The Witcher, due paesi etnicamente molto omogenei. Non credo neanche sia razzismo intenzionale, ma più un riflesso dell'ambiente culturale. Ma se vuoi parlare a tutto il mondo, sono aspetti di cui devi tenere conto, non puoi cascare dal pero come Yoshida.
Domanda: l'inclusività o, all'opposto, l'esclusione, incidono sulle vendite e sull'immagine dei brand? Oppure è un tema che per ora rimane confinato in una bolla, magari grande ma non significativa dal punto di vista commerciale?
Mi riferivo proprio a questo, senso di inferiorità e razzismo non vanno propriamente a braccetto.E lo sono talmente tanto che è praticamente impossibile trovare un loro rappresentante somatico nelle loro opere di fantasia, dove sono tutti rigorosamente "esotici"...
Quello penso dipenda da un misto di fascinazione per il modello estetico occidentale e di senso di inferiorità. Se guardi come gestiscono l'immigrazione o come considerano i popoli vicini, non sono certo un modello di multiculturalismo.
Il complesso di inferiorità è proprio il motore immobile di ogni razzismo/sessismo/intolleranza.Ma non lo esprimi magnificando i canoni estetici di chi dovresti discriminare, applicandoli ai protagonisti delle tue storie.
Forse non ho capito, stai dicendo che i giapponesi non possono essere razzisti perchè nei manga (negli shonen poi, e manco tutti anzi) i personaggi hanno gli occhioni?No, non ho detto che non possano, ho detto che non si possa usare Final Fantasy, o un qualsiasi altro prodotto di fantasia da loro sfornato, ed associargli elementi che fanno parte della loro cultura, ma provengono da tutt'altro, e non rendono il razzismo connaturato, generalizzato, e appunto rinvenibile in una assenza di etnie, che ha le sue radici altrove...
@Luv3Kar secondo me centra bene il tutto.Eppure si basa sui fatti.
Potevano anche dire che non volevano non caucasici perché gli stanno sulle balle e l'opera è la loro. Nessun problema, hai fatto risposto a una critica e caso chiuso.
Invece c'è un passo che dice:CitazioneSo why did the developers decide to include only white characters in the trailer? Yoshida has an answer that sounds entirely like a non-answer. “It can be challenging to assign distinctive ethnicities to either antagonist or protagonist without triggering audience preconceptions, inviting unwarranted speculation, and ultimately stoking flames of controversy,” he told IGN.Ecco qui ci leggo tanta superficialità e paraculaggine. Era meglio stare zitti e andare avanti per la loro strada.
Io spero davvero che ce la faccia ;D (articolo, per inciso, dai toni insopportabili)Boh, a me pare che questo possa essere semplicemente tacciato di essere lo scemo del villaggio, al pari di uno che se vada a giro vestito da Batman. Non diamo a certi casi umani una nobiltà che non hanno.
TFP Link :: https://lanuovabq.it/it/uomo-si-crede-donna-disabile-delirio-in-salsa-gender
Il punto è dove finisca l'autopercezione, e relativa autodeterminazione, capisaldi di un certo attivismo, e dove inizi il problema mentale, con tutte le possibili sfumature e gradazioni, che, proprio per la complessità della materia, vanno indagate, discusse, e messe in dubbio continuamente, piuttosto che "lasciate in pace" ad autopercepirsi...Io spero davvero che ce la faccia ;D (articolo, per inciso, dai toni insopportabili)Boh, a me pare che questo possa essere semplicemente tacciato di essere lo scemo del villaggio, al pari di uno che se vada a giro vestito da Batman. Non diamo a certi casi umani una nobiltà che non hanno.
TFP Link :: https://lanuovabq.it/it/uomo-si-crede-donna-disabile-delirio-in-salsa-gender
Woody Allen, da un'intervista pubblicata su Repubblica:
In uno dei racconti c’è una pop star che si rifiuta di avere un rapporto sessuale con un animale e la stampa titola: “Pop star sexy non inclusiva. Discrimina gli animali”. Sembra un’evidente critica al politicamente corretto. È così?
«Il politicamente corretto nasce con intenzioni nobili, che percorrono la stessa strada dell’educazione e della civiltà. Ma sempre più spesso è estremizzato fino a livelli ridicoli, che hanno generato vere proprie cacce alle streghe, con docenti che ad esempio hanno perso il loro lavoro per aver usato espressioni semplicemente ambigue. Tutto ciò limita la libertà di espressione e questo è grave, in particolare in campo artistico».
TFP Link :: https://www.repubblica.it/robinson/2022/12/25/news/tutto_quello_che_avreste_voluto_sapere_su_woody_allen_io_il_cinema_e_mia_farrow_una_donna_che_non_perdonero_mai-379829729/
The day the world Flanders away...
TFP Link :: https://dailycitizen.focusonthefamily.com/jordan-peterson-ordered-to-undergo-re-education-training-for-speaking-his-mind/
Di questo passo i prossimi ad essere rielaborati saranno i libri di storia.
Cambiare le opere di uno scrittore mantenendo il suo nome in copertina non lo trovo corretto.Ha senso, però è una cosa che con gli adattamenti ad esempio si è fatto anche in passato.
Dall'articolo mi sembrano modifiche di poco conto, lievi adeguamenti alla sensibilità contemporanea per evitare rotture di palle. Non mi pare il caso di gridare allo scandalo.
Alcune cose sono discutibili ma comprensibili. Altre sono allucinanti.C'è da chiedersi come faccia quel famoso nutrizionista televisivo ad operare ancora, dovendo eliminare le parole che, giustamente, ti facciano stare male al punto da volerti liberare della cosa da cui nascano.
Cambiare "attraente signora" con "gentile signora"?
Credo che l'intervento sia stato avallato dai discendenti dello scrittore.Son stati proprio loro a volerlo, prima di vendere i diritti.
Credo che l'intervento sia stato avallato dai discendenti dello scrittore.Son stati proprio loro a volerlo, per vendere i diritti.
In linea di principio comunque è sbagliato, al limite se ne faccia una versione per bambini\woke\whatever con scritto bene in vista "adattamento" così sono tutti contenti.
Meglio smettere di ristampare o promuovere certi libri per l'infanzia e far leggere ai giovani lettori opere più moderne e affini ai nostri valori, piuttosto che tarroppare quelle di autori razzisti o misantropi.Oppure si potrebbe iniziare ad archiviare la cancel culture, digerire che non si può pretendere da epoche passate la stessa sensibilità di quella odierna, e insegnare che dagli autori, come dalle persone viventi, bisogna prendere e valorizzare il meglio senza pretendere la perfezione che non è di nessuno e tanto meno di chi disinstallerebbe dalla Storia qualunque pensiero difforme dalla propria ideologia.
Avevo letto l'articolo poco prima che @Lord Nexus lo linkasse, e mi stavo interrogando senza giungere a una conclusione. E ancora non mi sono dato una risposta.Ecco, queste operazioni mirano ad ottenere l'esatto opposto, che la letteratura non alleni a sospendere il giudizio, ad interrogarsi, a contestualizzare e riflettere, ma ad ottenere una risposta immediata ad un problema, quando il problema esiste solo affinchè uno ci si possa scervellare sopra, con maggior guadagno per tutti...
Secondo me capita più frequentemente di quanto immaginiamo che testi vecchi di decenni vengano modificati dall'editore.
Altrimenti dalla twittercrazia non si salverebbe nessuno, da Giulio Cesare a Leopardi, da Dante a Tolkien e da Alfieri a Einstein.
oltre ad apprezzare sempre e diffusamente gli interventi di @Luv3Kar, da più o meno vent'anni. Non so bene come faccia.
Io ad esempio non ho ancora capito come fa chi ha figli a evitare che un bambino 3 secondi dopo aver in mano il suo primo device affoghi in tutto il porno del forever.
Non lo so, io dubito che le (relativamente recenti) operazioni adattamento siano la causa di questi dati:
TFP Link :: https://www.politico.eu/article/anti-lgbtq-violence-europe-highest-report/?utm_source=RSS_Feed&utm_medium=RSS&utm_campaign=RSS_Syndication
Che poi non possano nemmeno essere la soluzione è un altro discorso.
Il libro edulcorato no e, allo stesso tempo, fa incazzare chi non è pronto al cambiamento.Soprattutto, il cambiamento è per il futuro, e parte dall'analisi del passato, che deve restare immutato e persistere come tale nel ricordo, affinchè eserciti il suo monito.
+1 per la nota postata da @rule_z+2
Michael Jackson ha investito soldi, tempo, e probabilmente sanità mentale, per diventare bianco, evidentemente perchè lo desiderava.
Direi ottima. Per, ad esempio, una persona di colore sarebbe lo stesso? Non ne ho personalmente idea.
Michael Jackson ha investito soldi, tempo, e probabilmente sanità mentale, per diventare bianco, evidentemente perchè lo desiderava.
Direi ottima. Per, ad esempio, una persona di colore sarebbe lo stesso? Non ne ho personalmente idea.
Secondo me una cazzata fotonica, ma chi sarei io per imporgli "nessun dubbio" su cosa debba desiderare?
Ma in ogni caso che esempio sarebbe :DL' "ottima" nota che hai postato, ci invita a non essere turbati dal fatto che il personaggio di colore di un libro desideri la pelle bianca.
In entrambi i casi non è necessario modificare l'anatomia del naso, e negare ripetutamente gli interventi nelle interviste...Michael Jackson ha investito soldi, tempo, e probabilmente sanità mentale, per diventare bianco, evidentemente perchè lo desiderava.
Direi ottima. Per, ad esempio, una persona di colore sarebbe lo stesso? Non ne ho personalmente idea.
Secondo me una cazzata fotonica, ma chi sarei io per imporgli "nessun dubbio" su cosa debba desiderare?
Michael Jackson aveva la vitiligine e il lupus, pace all'anima sua, non credo volesse diventare bianco.
Io chiedevo cosa una persona di colore potesse pensare di quella nota,Quello che potrebbe pensare chiunque, visto che ognuno ha le sue di opinioni, indipendentemente dal colore della pelle. Sottolineavo, col mio esempio, proprio quanto possa essere vario il modo di porsi di fronte alla questione...
L'argomento del topic è interessate, eviterò di risponderti per non mandarlo in vacca.Io chiedevo cosa una persona di colore potesse pensare di quella nota,Quello che potrebbe pensare chiunque, visto che ognuno ha le sue di opinioni, indipendentemente dal colore della pelle. Sottolineavo, col mio esempio, proprio quanto possa essere vario il modo di porsi di fronte alla questione...
In entrambi i casi non è necessario modificare l'anatomia del naso, e negare ripetutamente gli interventi nelle interviste...
Per moltissimi sarà una bestemmia, ma io trovo affascinante l'idea di modificare le opere d'ingegno, nel tempo, in autonomia dall'autore originario. In letteratura non si usa, non ci siamo abituati e non esistono regole di ingaggio, da cui può derivare l'ineleganza di un editore di apporre modifiche senza dichiararle (nel caso da cui è partita la discussione). Nel cinema esistono i remake, in letteratura non so se esistano le riscritture ma penso che sarebbero interessanti.Se si tratta di una gemmazione dal materiale originale, che resta comunque fruibile, perchè no?
E di Roald Dahl si scriverà "Woke nelle revisioni, antisemita sul campo".Viene fuori qualcosa tipo "Wookie"...
Il punto, secondo me, è che prima o poi toccheranno qualcosa che ci tange personalmente e ci accorgeremo come questo neoperbenismo sia una forma di violenza culturale.Se fosse necessario farne una questione personale per smuovere le coscienze, sarebbe la pietra tombale sulla legittimità delle critiche.
(Non rispondo ad Andrea, mi andava di scriverlo)
@Ezahn, sei in giro?
@Ezahn, sei in giro?
Sono lento, ma in giro.
In sintesi, caro potenziale lettore:
1 - un'opera d'arte non deve nessun rispetto a nessuno
2 - se sei offeso da un'opera d'arte ti è data facoltà di non fruirne
3 - la vera offesa è ritenerti incapace di contestualizzare un'opera nel suo tempo
4 - chi può costruisce, chi non può si offende
5 - per gli aventi diritto vendere nuove edizioni aggiornate è più lucroso di ristampare le attuali
6 - se non basta il buon senso è inutile andare oltre al punto 6
Lento è preciso, preciso è veloce(cit.), applausi@Ezahn, sei in giro?
Sono lento, ma in giro.
In sintesi, caro potenziale lettore:
1 - un'opera d'arte non deve nessun rispetto a nessuno
2 - se sei offeso da un'opera d'arte ti è data facoltà di non fruirne
3 - la vera offesa è ritenerti incapace di contestualizzare un'opera nel suo tempo
4 - chi può costruisce, chi non può si offende
5 - per gli aventi diritto vendere nuove edizioni aggiornate è più lucroso di ristampare le attuali
6 - se non basta il buon senso è inutile andare oltre al punto 6
A me questo elenchetto spocchiosetto sembra dimostrare una totale incomprensione di ciò di cui si stava parlando.
Ma contenti voi, contenti tutti (spoiler: no, ma anche sticazzi).
A me questo elenchetto spocchiosetto sembra dimostrare una totale incomprensione di ciò di cui si stava parlando.
Ma contenti voi, contenti tutti (spoiler: no, ma anche sticazzi).
Ahò regà. Le cose stanno così dalle parti mie: alle cose si dà il loro nome. Se sei nero sei nero, se sei bianco sei bianco, se sei giallo sei giallo e si fa ancora oggi, figuriamoci se per qualche donnicciola che si offende nell'internet devo cambiare il mio modo di parlare oh. Ma che scherziamo.
Per quanto riguarda i libri io ne leggo pochini eh ma non si toccano i libri scritti in un certo modo se all'epoca si usava così. Tanto ci sarà bene un genitore a spiegare ai figli certe cose quando li leggono insieme no? Per esempio geissel tu come fai coi tuoi pargoli? Li lasci soli coi libri? O coi film?
Sembra Orwell qua mo oh, con la gente che si autoflagella con gusto. Non può andare a finire bene se si va avanti così.
Qual è il senso di continuare a considerare letteratura per l’infanzia opere che, per obsolescenza, non rispettano la sensibilità attuale?Le prefazioni, infatti, in genere sono il contributo, personale ed inviduale, di un autore, o del curatore del testo, le quali presentano l'autore e l'opera con un reale, argomentato ed approfondito lavoro di contestualizzazione, tanto che nella maggior parte dei casi, almeno per quanto mi riguarda, preferisco affrontarle solo a lettura del testo ultimata, proprio per evitare di assaggiarlo avendo nel naso l'odore di un pasto già digerito ed espulso da qualcun altro.
Onesta, in questo senso, la nota citata qualche post sopra: il genitore legge e può spiegare. O forse il ragazzino stesso leggere e capire. Sarebbe comunque meglio una prefazione, no?
Ancora: senza spiegazioni, prefazioni o note, come fa l’infante a contestualizzare, mancandogli esperienza?
L’infante non si offende, apprende.
Ricordo solo che stiamo parlando di letteratura per l'infanzia, con evidente funzione educativa e formativa su menti-spugne.Come avremo fatto fino ad oggi, senza che Penguin Books si accorgesse della svista epocale di lasciare quei libri intonsi?
Se perdiamo questo punto il discorso deraglia altrove.
Stiamo parlando di adulti che ragionano da adulti cercando di immedesimarsi nei bambini che leggono dei libri. A me adulto se non lo facevano notare sta cosa su Dahl mai l'avrei colta, manco quando l'ho letto da bambino quindi mi lascia un pò perplesso. Tanto che poi c'è sempre quel retrogusto commerciale che lascia l'amaro in bocca.È un curioso caso di Benjamin Button di tipo culturale.
Nessuno ci faceva caso quando eravamo piccoli noi, né tra i bambini né tra i genitori, è proprio quello il problema.Il punto del discorso è tutto qua. Per quanto non piaccia nemmeno a me il discorso della revisione del testo di un autore che non può decidere sulle sue opere, è innegabile che possano avere un'influenza sui bambini. Poi concordo che sta alle famiglie spiegare e far capire il contesto, ma è innegabile che molti adulti non lo riconoscano nemmeno come problema, quindi difficilmente lo affronteranno con i propri figli.
ma è innegabile che molti adulti non lo riconoscano nemmeno come problema, quindi difficilmente lo affronteranno con i propri figli.E ci credo, a quanto pare avrebbero sostituito termini dicotomici (si salvi chi può dal male del contrasto!) come "bianco" e "nero" anche dagli oggetti di uso comune.
Cosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Ma ti chiedo, il figlio di un immigrato che legge un testo in cui si fa spesso riferimento al colore della sua pelle, cosa può pensare? Come la prende? Vogliamo forse dire che deve crescere abituandosi al fatto che il colore della sua pelle può essere un problema?
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
il tema per me è diverso. Le fiabe sono patrimonio culturale di un paese e fa parte della tradizione orale che ovviamente cambia da narratore a narratore e si evolve come si evolve la cultura del paese. Qui si parla di modificare un'opera di uno scrittore che ha un nome e un cognome e una sua sensibilità. Non è più adeguato al sentire odierno? Metti in commercio altre fiabe più "politically correct" e hai finitoCosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Ma ti chiedo, il figlio di un immigrato che legge un testo in cui si fa spesso riferimento al colore della sua pelle, cosa può pensare? Come la prende? Vogliamo forse dire che deve crescere abituandosi al fatto che il colore della sua pelle può essere un problema?
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
In questo caso è stata modificata una fiaba (cosa già successa centinaia di volte in passato), mica è stato affermato che l’olocausto non c’è stato o che il fascismo ha fatto anche cose buone. Poi si dirà al bimbo che tale testo è stato modificato perché un tempo la società era diversa.
TFP Link :: http://today.it/media/roald-dahl-modifiche-romanzi-polemica.html
Si fa riferimento anche al colore della "nostra" pelle, tanto è vero che i geni che si sono occupati della cosa hanno ben pensato di eliminare del tutto i riferimenti al colore della pelle, non ci deve essere motivo di confronto, contrasto, tensione o pulsione di qualsiasi tipo.Cosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Ma ti chiedo, il figlio di un immigrato che legge un testo in cui si fa spesso riferimento al colore della sua pelle, cosa può pensare? Come la prende? Vogliamo forse dire che deve crescere abituandosi al fatto che il colore della sua pelle può essere un problema?
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
Ahò regà. Le cose stanno così dalle parti mie: alle cose si dà il loro nome. Se sei nero sei nero, se sei bianco sei bianco, se sei giallo sei giallo e si fa ancora oggi, figuriamoci se per qualche donnicciola che si offende nell'internet devo cambiare il mio modo di parlare oh. Ma che scherziamo.
Per quanto riguarda i libri io ne leggo pochini eh ma non si toccano i libri scritti in un certo modo se all'epoca si usava così. Tanto ci sarà bene un genitore a spiegare ai figli certe cose quando li leggono insieme no? Per esempio geissel tu come fai coi tuoi pargoli? Li lasci soli coi libri? O coi film?
Sembra Orwell qua mo oh, con la gente che si autoflagella con gusto. Non può andare a finire bene se si va avanti così.
Si fa riferimento anche al colore della "nostra" pelle, tanto è vero che i geni che si sono occupati della cosa hanno ben pensato di eliminare del tutto i riferimenti al colore della pelle, non ci deve essere motivo di confronto, contrasto, tensione o pulsione di qualsiasi tipo.Cosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Ma ti chiedo, il figlio di un immigrato che legge un testo in cui si fa spesso riferimento al colore della sua pelle, cosa può pensare? Come la prende? Vogliamo forse dire che deve crescere abituandosi al fatto che il colore della sua pelle può essere un problema?
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
Come a dire che in Pinocchio il burattino non dovrebbe desiderare di diventare un bambino vero, sta bene così com'è.
Allo stesso tempo, se un bambino vero desidera di diventare una bambina, che problema c'è?
Capirai che, alla base, non ci sia alcuna velleità pedagogica assoluta, o che sia guidata da una logica, semplicemente si preme l'acceleratore verso qualcosa a discapito di altro, secondo criteri che potrebbero essere i più disparati, tranne sicuramente la presunta educazione dei figli.
Altrimenti, lo ripeto perchè pare passare sottotraccia, non ti prenderesti la briga di eliminare il riferimento a concetti di "bianco" e "nero" anche dagli oggetti di uso comune, che (vedi esempio di Pinocchio) assurgono così a vettore di dicotomie morali nel modo più insensato possibile.
Altro che Lovecraft, questa è roba su cui davvero perdere la sanità mentale...
il tema per me è diverso. Le fiabe sono patrimonio culturale di un paese e fa parte della tradizione orale che ovviamente cambia da narratore a narratore e si evolve come si evolve la cultura del paese. Qui si parla di modificare un'opera di uno scrittore che ha un nome e un cognome e una sua sensibilità. Non è più adeguato al sentire odierno? Metti in commercio altre fiabe più "politically correct" e hai finito
Cosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Probabilmente dipende dal contesto: leggere a scuola, da un'antologia dotata di note e commenti, con il supporto critico dell'insegnante, è diverso da leggere da soli per svago.
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
Perfetto, allora entriamo nel merito delle modifiche ai testi di Dahl.
Visto che ti piace la franchezza, ti chiedo, ma che cacchio c'entra tutta sta roba che hai scritto?
Il problema non è dire che una persona è bianca, nera o gialla, ma il come si dice.
Cosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Probabilmente dipende dal contesto: leggere a scuola, da un'antologia dotata di note e commenti, con il supporto critico dell'insegnante, è diverso da leggere da soli per svago.
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
Perfetto, allora entriamo nel merito delle modifiche ai testi di Dahl.
Visto che ti piace la franchezza, ti chiedo, ma che cacchio c'entra tutta sta roba che hai scritto?
Il problema non è dire che una persona è bianca, nera o gialla, ma il come si dice.
Un personaggio (non tu, non io, un personaggio di fantasia del libro), in originale è definito "enormously fat".
E' stato modificato in "enormous".
Il problema risiedeva in come fosse stato definito, o nel mero e semplice uso della parola "fat", che evidentemente non deve essere usata in assoluto, perchè intrinsecamente denigratoria?
E ancora, la parola "chambermaid", donna delle pulizie, è stato sostituito con "cleaner".
Mi spieghi cosa ci sarebbe di denigratorio, soprattutto agli occhi di un bambino, nell'usare la prima definizione rispetto alla seconda?
Arriviamo alla questione delle streghe, che nel film Netflix presentano due dita. Qualcuno si è lamentato che non fosse corretto dipingerle in quel modo, perchè al mondo esistono brave persone con due dita.
Ti pare possibile che uno non possa dare una descrizione di un soggetto, di fantasia, senza doversi preoccupare di quale possa essere la somiglianza fisica con altri soggetti realmente esistenti?
Dobbiamo davvero specificare che non tutti i pelati siano cattivi, e che non tutti i pelati siano dei malati di tumore, e sopratutto, dobbiamo mettere le mani avanti direttamente nel testo di un libro o di un film, invece di spiegarlo a richiesta del bambino, pena il rischio di forgiare una mente incline a credere che i malati di tumore siano streghe?
A quale età, poi, quel bambino diventa un adulto che continua a credere all'esistenza delle streghe?O queste automaticamente diventano donne e basta, secondo qualche ulteriore astrusa declinazione?
Per me no, ma per chi ha modificato i testi evidentemente si, in qualsiasi forma possibile, anche quando riferito a degli oggetti. Un attaccapanni "nero" diventa una definizione scomoda per il solo fatto di definirlo "nero".
Perché per te il colore della pelle deve in qualche modo essere discriminatorio?
Togliere qualunque riferimento lo vedo correttoEliminiamo le parole "bianco" e "nero", anche dagli oggetti, non so se è chiaro...
Vuoi contrasti o pulsioni per il colore della pelle?Voglio contrasti e pulsioni su tutto e per tutto, non una livella che appiattisca ogni desiderio, anche fantasioso, che è lo scopo della letteratura, scomodo.
Decidi te che è un problema se un bambino si sente una bambina dentro?No, infatti non modifico testi nè provo a cancellare chi ne voglia parlare, al contrario di chi pensi che un principe nero che desideri essere bianco sia da eliminare a prescindere, qualunque sia il movente narrativo alla base.
Cosa aiuta di più lo sviluppo umano e civile di una bambina o un bambino, leggere solo pagine candeggiate che non offendono nessuno o capire che chiunque, anche un autore di genio, è colonizzato dalle idee e dal sentimento del suo tempo?Ma ti chiedo, il figlio di un immigrato che legge un testo in cui si fa spesso riferimento al colore della sua pelle, cosa può pensare? Come la prende? Vogliamo forse dire che deve crescere abituandosi al fatto che il colore della sua pelle può essere un problema?
Vogliamo dare alle nostre figlie e ai nostri figli l'impressione di un eterno presente o far loro capire la complessa e continua evoluzione dell'umanità?
A proposito di Pinocchio:
https://it.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Pinocchio._Storia_di_un_burattino#Storia_editoriale
Nella prima versione veniva ucciso dal Gatto e la Volpe.
Come detto anche da AXW, molte fiabe sono state modificate nei secoli per renderle adatte ai bambini.Occhio, nell'esempio di Pinocchio riportato da AXW sono i piccoli lettori stessi che protestano perchè desiderano un finale differente, a cui l'autore dà, liberamente, seguito.
Non soltanto le fiabe sono state modificate nel tempo e nello spazio, ma di molte storie milioni di persone conoscono e considerano "autentica" le versioni Disney anziché i testi originali.
Ahò regà. Le cose stanno così dalle parti mie: alle cose si dà il loro nome. Se sei nero sei nero, se sei bianco sei bianco, se sei giallo sei giallo e si fa ancora oggi, figuriamoci se per qualche donnicciola che si offende nell'internet devo cambiare il mio modo di parlare oh. Ma che scherziamo.
Per quanto riguarda i libri io ne leggo pochini eh ma non si toccano i libri scritti in un certo modo se all'epoca si usava così. Tanto ci sarà bene un genitore a spiegare ai figli certe cose quando li leggono insieme no? Per esempio geissel tu come fai coi tuoi pargoli? Li lasci soli coi libri? O coi film?
Sembra Orwell qua mo oh, con la gente che si autoflagella con gusto. Non può andare a finire bene se si va avanti così.
Visto che ti piace la franchezza, ti chiedo, ma che cacchio c'entra tutta sta roba che hai scritto?
Il problema non è dire che una persona è bianca, nera o gialla, ma il come si dice. Sono i pregiudizi e gli stereotipi ad essere sbagliati. Se io dicessi "ah sei un tabaccaio, c'avrei scommesso che leggi pochi libri", sto usando o no uno stereotipo che potrebbe essere offensivo? Invece se dico "sei un tabaccaio e so che leggi pochi libri perché me l'hai detto" è o no diverso? Gaissel ha ragione da vendere quando dice che il linguaggio è potentissimo e bisogna utilizzarlo nel miglior modo possibile.
Ammetterai che si possa mandare qualcuno affanculo "bonariamente", da amico, o sul serio, in base a come uno lo dica e a cosa voglia far capire...
Mò stai a vedere che è più importante il come si dice una cosa piuttosto che la cosa in sé. Io non lo faccio mai.
Ammetterai che si possa mandare qualcuno affanculo "bonariamente", da amico, o sul serio, in base a come uno lo dica e a cosa voglia far capire...
Mò stai a vedere che è più importante il come si dice una cosa piuttosto che la cosa in sé. Io non lo faccio mai.
https://www.illibraio.it/news/storie/fiabe-fratelli-grimm-317562/Come detto anche da AXW, molte fiabe sono state modificate nei secoli per renderle adatte ai bambini.Occhio, nell'esempio di Pinocchio riportato da AXW sono i piccoli lettori stessi che protestano perchè desiderano un finale differente, a cui l'autore dà, liberamente, seguito.
Siamo ad anni luce di distanza, per correttezza e rispetto delle leggi di natura, dalla battaglia per procura non richiesta di queste educande puritane, che probabilmente ritengono che i bambini siano degli incapaci di leggere, appassionarsi e dare una direzione precisa alle pulsioni di cui sopra, naturalmente scaturite dal loro diretto rapporto con l'autore e l'opera.
Si, prima dell'era di internet, incredibile dictu, i bambini inondavano di lettere i loro beniamini letterari e televisivi, interagendo, facendo richieste, descrivendo sogni, sicuramente aiutati dai genitori nelle formulazioni, ma con una parte attiva di cui oggi pare che vogliamo in tutti i modi dimenticarci, relegandoli al ruolo di inerti spugne...da bagno.
E infatti, l'esempio che porti, ancora una volta sottolinea dei cambiamenti fatti dagli autori stessi, loro malgrado, per rispondere a delle critiche dei lettori.https://www.illibraio.it/news/storie/fiabe-fratelli-grimm-317562/Come detto anche da AXW, molte fiabe sono state modificate nei secoli per renderle adatte ai bambini.Occhio, nell'esempio di Pinocchio riportato da AXW sono i piccoli lettori stessi che protestano perchè desiderano un finale differente, a cui l'autore dà, liberamente, seguito.
Siamo ad anni luce di distanza, per correttezza e rispetto delle leggi di natura, dalla battaglia per procura non richiesta di queste educande puritane, che probabilmente ritengono che i bambini siano degli incapaci di leggere, appassionarsi e dare una direzione precisa alle pulsioni di cui sopra, naturalmente scaturite dal loro diretto rapporto con l'autore e l'opera.
Si, prima dell'era di internet, incredibile dictu, i bambini inondavano di lettere i loro beniamini letterari e televisivi, interagendo, facendo richieste, descrivendo sogni, sicuramente aiutati dai genitori nelle formulazioni, ma con una parte attiva di cui oggi pare che vogliamo in tutti i modi dimenticarci, relegandoli al ruolo di inerti spugne...da bagno.
Non esiste solo Pinocchio. Il discorso è che, come già scritto, pure io ho dei dubbi se sia lecito modificare qualcosa scritto da altri, ma riguardo al discorso dell'influenza dello scritto sui bambini, come vedi questo si tiene in considerazione da molto tempo.
Scusate stavo di fretta come al solito ;D
Ah boh, io prima ho letto una roba sul teribbile post. C'era scritto che bianco e nero non si scrive, che l'hanno segato non solo per le persone ma anche per i cappotti. Per cui c'entra eccome, eccome se c'entra. So' un tabaccaio, ma un articolo riesco a leggerlo anch'io. Mi pesa eh, che non porta soldi e l'Audi la benzina la beve e la devo pagare con moneta sonante e no con la filosofia de stocazzo, ma ogni tanto sta fatica la faccio pure io.
Ora va bene essere rincoglioniti, ma sostenere porcate così.... Contenti voi oh, c'è a chi gli piacciono i trans, voglio dire.
E comunque a me nel mondo di oggi pare eccome che non si possa più neppure dire nero a uno. Sei nero, non ho detto che sei stronzo ma che sei nero. E se sei nero è così. Mo se vuoi ti dico biancaneve eh, ma ... Sei ghei? Eh allora se c'è la parola ghei io userò la parola ghei. Ti offendi? Ma fai come te pare, la lingua quella e io la uso, se poi qualche zitellona acida vuole combattere :D qualche sua battaglia su facebook per passare il tempo faccia pure. Io parlo come magno e per fortuna come sta scritto sul vocabolario.
Ma stiamo a scherza', oh
La collana di testi non modificati si chiamerà “The Roald Dahl Classic Collection” e verrà affiancata alla pubblicazione dei romanzi modificati. Francesca Dow, amministratore delegato della sezione di Penguin Random House dedicata ai libri per l’infanzia, ha detto che i libri di Dahl sono spesso tra le prime storie che i bambini leggono in autonomia, e che «prendersi cura dell’immaginazione e delle menti in rapido sviluppo dei giovani lettori è sia un privilegio che una responsabilità». Dow ha aggiunto di aver seguito il dibattito degli ultimi giorni, e che la pubblicazione di una collana di romanzi non modificati permetterà ai lettori di scegliere autonomamente la versione che preferiscono.
Non ho ancora letto il messaggio ufficiale della Crusca. Se questo è attendibile, comunque, lo sottoscrivo.Sessisti e omofobi! Non capite! Avete i bias!
TFP Link :: https://www.repubblica.it/cronaca/2023/03/20/news/crusca_schwa_femminile_professioni_parita_genere-392974712/
Nel friulano continueremo ad usare con fierezza l'articolo determinativo davanti ai nomi propri di maschi e femmine.Pure dalle mie parti si usano se si parla in dialetto.
Beh, quella roba era inascoltabile da prima della Crusca.E dopo la Crusca, può solo far cagare ancora di più... ;D
Queste sono le norme di accesso di cui parla…Ah non è Lercio?
TFP Link :: https://www.hollywoodreporter.com/news/general-news/film-academy-sets-inclusion-requirements-for-oscars-will-take-full-effect-in-2024-4056888/
Ma quindi se il cast di un film non è alla Mass Effect, col Turian, il Krogan, la Quarian lesbica e via dicendo, non è eleggibile per i prossimi Oscars ? Premieranno solo RPG ?
Io l’ho lette, e ho visto i vari standard, ma forse ho capito male quali e quanti vadano rispettati contemporaneamente.
Se tutti, per me è folle.
Se fosse uno solo è abbastanza probabile che lo si soddisfi facilmente, ma rimane una soluzione sbagliata per sistemare una realtà sbagliata.
Starting with the 96th Oscars, a film will have to meet at least two of four of the following standards to be eligible for best picture.
e questa è una delle mie più grosse remore all’uso dello schwa – le oggettive difficoltà di lettura che l’introduzione repentina di un nuovo simbolo comporterebbe per una consistente fetta di popolazione, penso non solo agli anziani ma soprattutto ai dislessici. Paradossalmente un’operazione mirante all’inclusività rischia di essere discriminante. Per questo io, per esempio, non uso lo schwa nei miei libri divulgativi ma soltanto in precisi contesti e per questo non suggerirei di introdurre oggi lo schwa o qualunque altro simbolo “eccentrico” nei documenti ufficiali eccetera. Siamo ancora nel terreno della sperimentazione, non esistono ancora regole condivise per esempio sulle concordanze, sull’uso dell’articolo e si rischia che escano fuori dei mostri. Finché la situazione sarà così incerta e magmatica è bene che rimanga in contesti sperimentali.
Non segnalo la notizia, ma il titolo.Eh, ma persona è un sostantivo femminile, non vorrei che chi non si riconosce nel genere di quella parola, potesse sentirsi a disagio...
"Cento persone migranti", non "cento migranti".
TFP Link :: https://www.ilpost.it/2023/09/18/porte-empedocle-migranti-fuggiti/