finito la prima stagione
tutto molto buono
non so se e perché sia stato messo in connessione con stranger things
qui é sf "seria" mentre là fa il verso alle produzioni per ragazzini di zemeckis e co di metà anni 80 ovviamente
Un po' come confrontare Blade Runner con Indiana Jones e il Tempio maledetto
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Tutto costruito bene e funziona, ecco personaggi un po' tanti e con attori spesso diversi nelle varie epoche
rendono abbastanza difficile seguire il tutto, bisogna ricordarsi i nomi a stare attenti, sempre
Visione a cervello acceso necessaria insomma
Rende la serie in un certo senso più interattiva dei film ops giochi di Cage
Argh, prima cosa è associare i nomi a visi
Quindi andare di ricostruzione alla Majora’s Mask
Un riassunto semplice può essere:
c’e’ questo Noah che è Un invasato di cui si sa poco, E che comunque tenta di utilizzare ragazzini come fulcro di varchi temporali, Con la regola dei 33 anni. C’è quindi il figlio di Mikkel che è anche il viaggiatore dal futuro che di fatto diviene fautore di quanto stava cercando di fermare. E si trova all’interno di un secondo paradosso essendo Mikkel allo stesso tempo suo padre e fratello della sua innamorata. Quindi c’e la diabolica manipolatrice Hannah, il povero Gunther che cerca di ammazzare a pietrate in testa Helge bambino rovinandogli solo l’orecchio. Helge anziano che tenta di ammazzate l’Helge anni 80 ma muore lui. Il discorso centrale nucleare dove verosimilmente un poco di buono si approfitta della figlia della direttrice. Figlia anche accusata di aver fatto arrestare Gunther negli anni 80. Il poliziotto capo dell’epoca che ce l’aveva con lui anche 33 anni prima, ...
Io sono molto curioso di vedere come andrà a finire visto pure come hanno preso di petto alcuni problemi dei viaggi del tempo, tipo l'ispettrice figlia di sua figlia
e l'evoluzione che ha preso la seconda stagione.
la seconda stagione direi che ma aspettiamo la terza
comunque sembra tutto ben orchestrato nei dettagli e da principio, cosa non comune
anche per me sta al momento direttamente in testa, a parte magari black mirror che però non é così organica quindi più semplice da realizzare
Allora, finita ieri.
Rimane veramente un gioello ma
la trovata finale dei mondi alternativi è un po' una baracconata per non chiudere il plot. Cioè purtroppo si sono ficcati in un ginepraio di "dovei vare quello che dovevi fare" ma sembra tutto il contrario di tutto, quindi quando non sai come andare avanti ecco che ti giochi la carta del mondo alternativo. Vabè, ripeto rimante una serie che ti incastra il cervello in maniera pazzesca e mi è piaciuta un botto.
Serie favolosa. Converrebe guardarsi la seconda stagione a ridosso della prima, altrimenti si passano almeno due puntate e più a fare mente locale.
Per il finale della seconda stagione:
che l'idea del mondo alternativo sia una pezza anche per via della questione "età dei protagonisti"? Perché questi continuano a crescere/invecchiare, e per gli autori immagino che diventerà sempre più difficile far quadrare il cerchio su fatti risalenti a certi eventi capitati nelle altre stagioni.
Interessante il colpo di scena di Adam che spara e colpisce a morte Martha. Onestamente non me lo sarei mai aspettato e fatico a comprendere la cosa. :no:
Charlotte che è figlia di sua figlia rimane per me l'unica vera nota stonata. Su altre ho chiuso un occhio, ma questa non l'ho mandata giù. :|
E poi la fine sarà anche sensata, ma dopo tre stagioni di sofferenze a ricollegare tutti gli incastri, a me ha fatto quasi un po' rodere il culo, sinceramente.
La fine è sensata...
..perché con il trucco che i due mondi sono nati da una singolarità in un terzo mondo poteva esssere tutto o niente, alla fine tutte le storie si disintegrano quando viene rimesso tutto a posto. Un bel trucco
Ma io esattamente quello intendevo. Nel senso...
... puntate e puntate a vedere gente che si muove in avanti, indietro, di lato, e poi nelle ultime due si risolve così. Per carità, è una chiusa che ci può stare, un escamotage narrativo anche onesto se vogliamo, ma dopo che mi hai fatto soffrire per tre stagioni a ricostruire gli intrecci, mi suona molto come un 'vabbè raga, avemo scherzato'. :D
Finita.
Sicuramente la serie più ostica che mi sia mai capitato di seguire. Comunque piaciuta davvero tanto, anzi... tantissimo! Anche se la terza stagione un po' meno delle prime due. Questo perché
l'idea dell'universo parallelo non mi ha conquistato del tutto. E poi hanno praticamente abbandonato il personaggio di Michael, centrale nelle vicende della prima stagione, per dare invece grandissimo risalto a Martha, che era a tutti gli effetti se vogliamo un personaggio secondario e che me la pongono invece sullo stesso piano di Jonas in questa terza stagione.
Però sono stati molto bravi a incastrare il tutto. Anche il finale mi ha convinto.
Secondo me è una serie assolutamente da vedere, soprattutto adesso che è finita e si possono guardare tutte e tre le stagioni una di seguito all'altra.
Nota stonata resta che
Charlotte sia figlia di sua figlia. Questa è una trollata degli autori che ancora non mando giù! Maledetti! :D
Finita anch'io. Non so, ho l'impressione che abbiano voluto esagerare nell'intreccio a scapito però dei personaggi. Gran parte del tempo lo si passa a cercare di ricostruire mentalmente l'ordine degli eventi, piuttosto che a domandarsi perché i personaggi agiscono nel modo in cui agiscono. Tra motivazioni volutamente nascoste, quelle tralasciate e quelle a volte contrastanti tra i personaggi e i loro (molteplici) alter-ego, si fa davvero una gran confusione. La prima stagione e anche la seconda erano più a fuoco. Questo terza mi ha lasciato poco, oltre al fatto che l'epilogo mi è sembrato un deus ex machina abbastanza deludente:
In un ciclo infinito dominato dal determinismo come quello in cui sono intrappolati i due mondi, come si spiega che Claudia abbia trovato la via d'uscita? Perché proprio in quel ciclo e negli altri no? Perché non al primo?
Finita pure io la serie qualche settimana fa, e dopo averci rimuginato, parecchio, credo che Dan nel post sopra il mio riassuma abbastanza bene il mio pensiero nel suo incipit.
La cosa che più mi piaceva di Dark era l'intreccio dei personaggi, il modo in cui reagivano ed erano sballottati dalla premessa della serie. Ma in piccola parte nella seconda stagione, ma sopratutto nella terza, vanno in secondo piano.
Vedere il dramma di Mikkel che cresceva vedendo nascere sè stesso e sapendo che si stava avvicinando al momento della propria sparizione. Ulrich che torna nel passato e rimane intrappolato. Sono momenti potentissimi, e nelle prime due stagione c'era un'abbondanza di momenti simili che mi facevano esclamare "Aspetta, ma allora significa che..."
La storia era al servizio dei personaggi, quel cast memorabile di personalità, desideri, amori ed odi contrapposti ma inestricabilmente intrecciati.
Poi ho l'impressione che pian piano il focus della serie sia cambiato, zoomando all'indietro dall'impatto che il concetto del viaggio nel tempo può avere sulle esistenze di persone più o meno ignare, per concentrarsi su una cosmologia alla quale facevo fatica ad appassionarmi.
Capivo vagamente perché Adam ed Eva facessero quello che stavano facendo, ma mi rifiutavo di credere che l'insalata di concetti astratti e pseudo-filosofia che ogni volta riversavano a schermo fosse il modo migliore di trasmettere ciò. Facevano perdere di autenticità ad ogni scena alla quale partecipavano con la loro incapacità di parlare chiaro, i loro piano arzigogolati e le loro motivazioni bizantine.
Questo è un difetto principalmente della terza stagione, che compie anche il secondo me l'errore di non dare mai tempo alle proprie scene ed alla sceneggiatura in generale di respirare.
Ulrich che torna nel 1956 e tutto quello che vi fanno sono un evento, e la serie lo tratta come tale, dandoci modo di saggiarne ed apprezzarne la tragicità e le implicazioni.
Verso le ultime puntate è invece un continuo balletto di personaggi che si trovano nei periodi storici più disparati al punto da far perdere di mordente al tutto.
Ho avuto quasi l'impressione di una ricerca artificiosa del colpo di scena più inatteso possibile, della serie "E se Charlotte fosse madre e figlia di sua figlia?". Non è una rivelazione impossibile all'interno delle possibile offerte dalla serie, ma a differenza delle prime due stagione dove una tale cosa sarebbe stata trattata con la gravitas che merita, qui è quasi detta en passant.
E questo mi dispiace.
Ciò non significa che questi momenti manchino del tutto nella terza stagione (ad esempio Franziska e la sua tragica fine nel 1986/87), ma sono più rari e sopratutto sono trattati come momenti tra decine di altri, lì dove erano prima l'essenza della storia.
Nonostante tutto ciò il finale mi è piaciuto, non solo perché non sembra tirato per i capelli, ma è anzi quasi logico, ma perché sembra riportare in primo piano quella dimensione umana che un pò si era andato ad affievolire.
Riflettendoci, credo che avrei preferito un Dark in cui il secondo mondo è totalmente cassato. Avrebbe dato più respiro a scene che invece si susseguono a ritmo sin troppo frenetico, e non credo che avrebbe nuociuto alla storia che volevano raccontare.
Ciò non significa che nel complesso non mi sia piaciuto e molto, anzi. Se la delusione è grande, è solo perché quello che Dark fa bene lo fa benissimo.
Nel complesso rimane una delle mie serie preferite di sempre. Anche se la terza stagione non riesce a raggiungere le vette promesse sopratutto dalla prima.
La piega della terza stagione, arrivato a poco meno della metà, non mi sta convincendo per nulla.
Tirerò le somme a fine visione, la prima stagione è da 9 pieno, la seconda è da 7.5/8.
Vedremo, mi spiace dovesse andare un po' in vacca, coerenza o meno.
Sarà anche che Martha mi sta veramente sulle palle, e la questione mondo parallelo così inserita di colpo mi sembra un forzatura... Era molto meglio limitarsi ai vari cicli temporali, senza stare a inserire uan roba stravista in altre serie tipo Fringe.
Ho iniziato a vedere DARK su Netflix. A parte gli attori tedeschi che rendono difficile gli abbinamenti nome/viso e quindi ci vuole un po' per abituarsi, ma le due domande che mi sono sorte spontanee sono
1- Il padre di Jonas si suicida nel 2019, stesso anno in cui scompare il bambino di 11 anni Mikkel. Poi si scopre che Mikkel non era altro che il padre di Jonas tornato indietro di 30 anni e cresciuto con altra famiglia e altro nome. Quindi per 11 anni hanno vissuto nello stesso tempo (ma anche nello stesso paese) contemporaneamente (bambino e uomo)? Non dovrebbe essere impossibile anche per la teoria dei viaggi nel tempo? 2- Ci vuole tanto a fare un'analisi del DNA per verificare se il bambino trovato morto è il fratello scomparso di Ulrich?
Sono alla sesta puntata quindi può darsi anche che in seguito si dia risposta a queste domande. Nel frattempo chiedo... ;D
riguardo facce/nomi poi la cosa ehm... peggiorerà
e di tanto
per la teoria viaggi nel tempo... dipende dalle teorie
comunque sì é così hanno vissuto contemporaneamente
Arrivato a metà della seconda stagione mi ha rotto le palle.
Della storia, per quel poco che ho capito e dove vuole andare a parare non mi sta più interessando, mi sembra roba di fantascienza di serie B dove l'unico vero scopo degli sceneggiatori e mandare a male il più possibile gli spettatori e basta.
A questo punto potrei fare uno sforzo per finirla ma non lo vedo da giorni e non mi manca per niente.
Ah momento comico che non doveva essere comico: "Ti sei scopata mio marito e mio figlio!"
:D :D :D