Io abolirei lo statuto speciale delle regioni che lo hanno, per cui, abitassi qualche chilometro più su, andrei a votare no.Abolirei anche io lo statuto speciale di tutte le regioni, ma voterei sì.
Io abolirei lo statuto speciale delle regioni che lo hanno, per cui, abitassi qualche chilometro più su, andrei a votare no.Abolirei anche io lo statuto speciale di tutte le regioni, ma voterei sì.
Fino a quando esisteranno, non ha senso che solo alcune abbiano questi privilegi
quindi nessuna
Che mi sembra sia meglio darsi una mano tra tutti piuttosto che "io mi faccio gli affari miei"
Trasformarsi in piccole Svizzere però non aiuta.
Si. Si.
Smettiamo di dare i soldi a Roma Ladrona. :D
Io sono per l'abolizione degli Statuti Speciali, e lo dico da siciliano.
Potremmo regalare la Sicilia a qualcuno. :whistle:
Calabria Basilicata Molise Emilia Romagna Toscana (escluse le colline nel senese tipo Montalcino Pienza Montepulciano) invece le regaliamo alla Germania o ad Amazon in cambio di una occupazione militareQuindi noi diventeremo parte dell'impero teutonico, mentre voi rimarreste una colonia.
le regaliamo alla Germania o ad Amazon in cambio di una occupazione militare
come dice Kintor, siamo circondanti (in particolare la provincia di Belluno) da province e regioni a statuto speciale che sembrano l'Eldorado. Ogni prato è un prato all'inglese, ogni malga ha la fibra ottica, le politiche sulla natalità sono scandinave, gli enti locali ti danno a fondo perduto metà dei soldi necessari a restaurarti un immobile, ogni davanzale ospita un vaso di gerani alla cui irrigazione è allocato un dipendente comunale in forma quasi esclusiva ecc. (lievi iperboli qui e lì, ça va sans dire). Non ci riteniamo meno industriosi e meno attenti al nostro territorio di quei (bravi!) cittadini, quindi troviamo la situazione abbastanza avvilente.Anzi, malgrado la deprimente esclusiva di questo duplice handicap, riusciamo nel miracolo di restare sempre solidi al comando della macchina turistica nazionale (certo aiutati da una geografia regionale che, dalle cime dolomitiche fino a the Capital on the Water, pare la world map di un RPG).
:scared:Potremmo regalare la Sicilia a qualcuno. :whistle:
Ma nemmeno per sogno, la Sicilia è bellissima.
[]Emilia Romagna Toscana[] invece le regaliamo alla Germania o ad Amazon in cambio di una occupazione militare
Vabbè saranno mica due belle regioni
Firenze se non ci fosse l'ancora peggiore Venezia sarebbe la città più finta d'Italia.
La parte bella della Toscana sono le bellissime colline del Montepulciano - Montalcino ecc, a sud di Siena.
Il resto è meh
L'Emilia è con distacco la regione col peggior clima del paese.
Mi terrei Parma giusto per il parmigiano ed i salumi ma il resto...
Intendi la città del DAMS?Esatto!
Vabbè saranno mica due belle regioni
Firenze se non ci fosse l'ancora peggiore Venezia sarebbe la città più finta d'Italia.
La parte bella della Toscana sono le bellissime colline del Montepulciano - Montalcino ecc, a sud di Siena.
Il resto è meh
Vabbè saranno mica due belle regioniLeggi la gente per dieci anni, credi di conoscerla un minimo...
Firenze se non ci fosse l'ancora peggiore Venezia sarebbe la città più finta d'Italia.
La parte bella della Toscana sono le bellissime colline del Montepulciano - Montalcino ecc, a sud di Siena.
Il resto è meh
L'Emilia è con distacco la regione col peggior clima del paese.
Mi terrei Parma giusto per il parmigiano ed i salumi ma il resto...
Ero serio ehTi tolgo il saluto. Eh, sì. :baby:
A me Bologna e Firenze fanno cacare
[]
Il fatto che una discussione sulle autonomie regionali sia scivolata dopo tre pagine in "vendiamo la Calabria e l'Emilia di merda" la dice lunga su come sia percepito e affrontato il problema in Italia. :D
È chiaro che regioni insignificanti tipo Molise Valle D'Aosta e Calabria vanno prime.
Mamma mia che spreco.cioè, c'è una remota possibilità che Maroni dichiari l'indipendenza della Lombardia e schieri le camicie verdi padane a mo' di quadrilattero ?
Siamo quasi a livello degli spagnoli, per farvi capire quanto siamo caduti in basso
«Vittoria del Sì ai referendum consultivi per l'autonomia in Lombardia e Veneto. Nella regione guidata da Luca Zaia il quorum è stato raggiunto già alle 19 di domenica: alle 23 il dato definitivo sull'affluenza parla di 2.328.949 elettori andati ai seggi, pari al 57,2%. Il Sì, si legge nel sito del Consiglio Regionale, ha prevalso con il 98,1% (1,9% i No, 0,2% le schede bianche, 0,3% quelle nulle). In Lombardia, nonostante il voto elettronico, lunedì mattina i risultati e i dati sull'affluenza non sono ancora definitivi. A votare è stato circa il 39% degli aventi diritto e, secondo le proiezioni della Regione, il 95% ha detto Sì al quesito. La vittoria del Sì ai referendum non fa diventare automaticamente le due Regioni autonome, ma dà ai presidenti Zaia e Maroni la legittimazione popolare per avviare le trattative con Roma. Il sottosegretario agli affari regionali Gian Claudio Bressa ha già annunciato di essere “pronto ad aprire una trattativa per definire le condizioni e le forme di maggiore autonomia”. Mentre i due governatori esultano e sono pronti a chiedere, parola di Zaia, “tutte le 23 materie e i nove decimi delle tasse”, il ministro Martina frena: "Le materie fiscali, e anche altre, come la sicurezza, non sono e non possono essere materia di trattativa".»
«Niente a che vedere con la Catalogna. Parliamo di maggiore autonomia e non di indipendenza, dunque, la trattativa dovrà avvenire nei limiti fissati dagli articoli 116 e 117 della Carta Costituzionale. Veneto e Lombardia non potranno diventare Regioni a statuto speciale, come Sicilia, Sardegna, Val d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (quest'ultima, in realtà, costituita dalle Province autonome di Trento e Bolzano). Per fare ciò, infatti, sarebbe necessaria una modifica costituzionale. Ma le Regioni tratteranno il trasferimento di maggiori competenze dallo Stato e, di conseguenza, più fondi in virtù di versamenti minori in termini di tasse. Dalla trattativa si arriverà a una legge che dovrà essere ratificata dal Parlamento. L'articolo 117 della Costituzione fissa le 20 materie concorrenti e le tre esclusive dello Stato per cui le Regioni possono in parte chiedere più autonomia. Si tratta di temi quali il coordinamento della finanza pubblica e tributario, lavoro, energia, infrastrutture, protezione civile, giustizia e norme processuali, ordinamento civile e penale e giustizia amministrativa; norme generali sull'istruzione; tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Sono, invece, materie di competenza esclusiva dello Stato senza possibilità per le Regioni di ottenere alcunché, tra le altre, tutte quelle che riguardano il fisco, la difesa, la sicurezza, l'immigrazione, e la previdenza sociale.»