..MM Secondo me l'ambientazione avrebbe bisogno di un tocco di
https://www.youtube.com/watch?v=iCQ0vDAbF7s
No, una sorta di squadra. È il terzo simbolo di un trio dove c'è una casa con i sonagli.
Sali la torre e una volta in cima prosegui a destra, osserva il palo di legno a sinistra e mettilo in posizione con la punta del tetto della casa in basso. ;)
mi sa che stai alla fine :D
Non credo.
Sono a...
...la prima prova di Odino o come si chiamano.
Dovrei avere un po' da fare, ancora
Lo stai giocando a difficile?
Of course!
Fatto Surt.
Bella boss fight,
Valravn l'hai fatto?
A me è capitato per primo e mi è piaciuto una botta.
Surt fa scena, ma è un combattimento molto più lasco e banale, purtroppo. :(
Nessuno vedo però menzionare una pecca bella buona ossia i sottotitoli non sincronizzati con l' audio, una mancanza mica da poco.
Mah, sinceramente manco vedo il problema.
C'è così tanto vociare, così tanto da raccontare, così tanto voice over da attivare con le pietrine, con i relativi sottotitoli che si saltano addosso, che non so fino a che punto ci sia un reale problema di quel tipo, alla base.
Preso, mi hanno detto che è come Golden Axe.
Hype per qualsiasi tuo pensiero espanso, rece, whatever, ovunque tu lo spruzzerai in Rete! Eventualmente poi linka qui. :-*
Attenzione ad un paio di game breaking bug nella location subito dopo le . La parte con la torcia per intenderci.
Lì ho beccato anch'io un bug.
Dopo esser morto più di una volta, in un paio di checkpoint la bestia non s'è fatta viva, permettendomi di rifare quei passaggi in tutta tranquillità.
Pensavo a una sorta di auto-aggiustamento della difficoltà, ma in realtà le vocine e pure la musica [se non ricordo male] continuavano a tratteggiare la stessa situazione di altissimo pericolo. Buh.
Vabbuò, in ogni caso ho ringraziato. ;D
Iniziato con le cuffie, molte delle voci non vengono tradotte nei sottotitoli ma sono abbastanza importanti secondo me.
Tipo, nei primissimi minuti si sentono le voci che dicono:
Perché lei lo fa?
Lo fa per lui.
Ma lui è già morto.
..E la tipa ha una testa mozzata nel fagotto, prima cosa che si nota.
Insomma appena aperto il gioco forse so già dove va a parare:
Madre impazzita a causa della morte del figlio, quel che si vede nel gioco è tutto metaforico.
Per non parlare di quelli che commentano chi riporta Edge!
E di chi ironizza su chi commenta chi riporta Edge :D
(https://steamuserimages-a.akamaihd.net/ugc/856101640165189147/4E40782450CDADF9BB063BF59EDF3B9706D458A0/)
Praticamente, è un Silent Hill con le spade.
GENIALE.
L'ultima fatica del devteam più anarchico ed iconoclasta del pianeta, nonché uno dei più odiati, si configura molto di più nel survival-horror che nel mero hack n' slash (anche se funziona discretamente bene anche sotto questo profilo di taglia ed affetta).
Hellblade, è molto più vicino all'orrore di quanto si possa credere, sebbene sia l'angoscia dello squilibrio mentale il focus di questa opera, e non escursioni in universi o dimensioni parallele.
Ho letteralmente adorato l'idea di essere una delle voci della protagonista, non più un semplice giocatore che comanda un avatar, e lo porta da A a B senza infamia e senza lode. Incarnare sebbene mentalmente nient'altro che una delle tante psicosi che assillano Senua è spiazzante. Sin dal primo momento, il gioco esplora e distanzia (per così dire) L’identità della protagonista da quella del giocatore, che viene accolto tramite un gioco di regia magistrale, dalle altre varie voci di Senua come una di loro, ricevendo l’invito a partecipare a questo sofferente racconto di rinascita e morte. Quando Senua ad inizio gioco ti fulmina con lo sguardo, sai che è rivolto a te. Viviamo l'intera esperienza non da spettatori, ma neanche da protagonisti: siamo i compagni di viaggio di Senua, siamo una delle sue voci. Senua dovrà affrontare gli incubi della sua mente assieme a noi, in uno straordinario snodo narrativo, che mi ha entusiasmato.
Questo titolo lo vedo un po' come una sorta di rivalsa personale, verso tutti coloro che per anni, ed anni, hanno sempre considerato, e mi hanno sempre ripetuto a mo di mantra, che certe tematiche possano essere sfruttate solo da certi contesti "sicuri", mentre invece risultano inefficaci se applicate ad altri scenari.
Si può fare un gioco con mitologia norrena, spade e barbari, con eccezionale eleganza, raccontando pregiudizi culturali e l’emarginazione sociale, la solitudine ,la paura, con un tocco decisamente unico, quasi romantico, con una sensibilità che davvero è rara da trovare al giorno d'oggi.
Meritato ogni risultato di botteghino (primo nei download di questo mese).
Gioco eccezionale.
Grandissimo avversario per il prossimo God Of War.
Se è vero che è stato cambiato drasticamente, e reso più maturo ed adulto, Senua imho non sarà raggiungibile.
Trooooppi nemici alla fine.
Qui:
https://youtu.be/1JrwDLpdnnk?t=8m30s
Tra lo stato d'animo di Senua riguardo i fatti subito antecedenti, la cornice scenografica e il crescendo musicale ero esaltatissimo.
E pure il filotto di scontri nel finale sarebbe contraddistinto da una certa potenza, ma ormai ero satollo, e pure pentito di non essermi accorto prima che toccava in ogni caso venire sconfitti :death:
Più che altro a me fa un po' meh...
...il finalissimo, quando lei prende e si incammina verso la luce, con un invito del tipo "seguila e ne vedrai delle belle", che mi sembra un cliffhangerino verso sequel/sviluppi ulteriori che fa troppo a pugni con la vicenda appena conclusasi e il tono generale del racconto, fino a quel momento ineccepibili
Finito ieri sera. Diciamo che sono molto combattuto.
Sono abbastanza colpito dal gioco come esperienza. Giocato con le cuffie nuove, è stata un esperienza sensoriale abbastanza potente. Partendo da un incipit interessante di suo, una sorta di rilettura del mito di Orfeo nella mitologia nordica, il modo in cui il gioco ti accompagna in Senua e nelle sue visioni progressivamente più debilitanti è veramente la cosa migliore che ho provato quest'anno da un punto di vista audiovisivo, più horror di molti horror dichiaratamente tali. Esteticamente è veramente incredibile, con un uso sublime delle luci e del post processing (mi viene in mente una delle ultime sezioni che ho fatto lo scontro contro la bestia, con il cono di luce che lentamente si affievolisce e le visioni che oscurano la vista e rendono difficoltoso il combattimento
ma in generale è davvero tanta roba), ma anche l'audio è parimenti impressionante, tutto il lavoro fatto fra voci direzionali (con geniale applicazione in combattimento per il telegraph degli attacchi, veramente intelligente visto il campo visivo ristretto della camera) e tutto il sound design veramente da applausi.
Insomma se si considera l'aspetto del "vivere nella testa di una psicotica" l'obiettivo almeno da un punto di vista audiovisivo è raggiunto. Bello che se si osserva il dettaglio tradisce del tutto la sua natura low budget, eppure tutte le scelte fatte regalano un quadro d'insieme veramente sublime, fosse un film lo elogierei tantissimo dal punto di vista di regia e fotografia (tecnica del piano sequenza unico usata con cognizione di causa, impara Kojima). L'unico appunto grosso che gli farei da un punto di vista estetico riguarda la sequenza infernale, con i corpi che si divincolano con animazioni che fanno molto "teatrino dei robot" quando avrebbe necessitato di qualcosa di più fluido probabilmente, ha influito abbastanza sulla mia percezione della scena purtroppo
Dal punto di vista del gameplay purtroppo è al più funzionale, diciamo che il combat per quanto striminzito è ancora ancora OK nel restituire la visceralità dell'azione, il problema più grosso sono gli "enigmi" che oltre ad essere estremamente ripetitivi non sono veri enigmi, sono "vai dal punto A al punto B cercando l'indicazione della presenza del simbolo" risultando essere più che enigmi delle camminate pallose, saranno una manciata i momenti in cui avrò dovuto attivare almeno un neurone per capire cose fare.
Ma la cosa di cui viene più da lamentarmi riguardo all'enigmistica è l'occasione sprecata per usare il gameplay per esplorare ancora meglio il tema del gioco. La ricerca dei simboli dovrebbe mostrare l'ossessivita che gli psicotici hanno nel cercare connessioni ovunque, anche dove non ce ne sono, ma per come sono impostati il giocatore non entra mai nel mindset corretto che l'esperienza dovrebbe garantire, in quanto vengono imposti passivamente in modo guidato. Secondo me una soluzione più efficace alla cosa l'hanno messa pure nel gioco stesso ma sfruttata solo per un elemento secondario: le teste della madre di Senua inserite nello scenario. Quelle sono cose che non vengono imposte al giocatore, ma che è lui attivamente a notare e sono posizionate in modo da nascondersi nello scenario e far scatenare il dubbio nel giocatore, metterlo in una condizione mentale a metà fra "sono io che sto immaginando le cose oppure è proprio lì" che mi sarebbe sembrato più adatto all'esplorazione tematica del gioco e più coerente pure con il messaggio finale.
Aggiungo che nonostante la durata il gioco mi è sembrato pure diluito, alla ennesima reiterazione dello stesso tipo di enigma con cambiamenti poco significativi, forse sarebbe potuto essere più efficace se fosse stato ancora più asciutto. E magari avrebbe dovuto sperimentare più con le soluzioni alternative, anche quelle dove di interattivo alla fine c'era pochissimo mi vengono in mente alcune delle prove da affrontare per prendere la spada, come quella nell'oscurità o il labirinto con lo spirito infuocato che ti insegue, che almeno stressano parecchio il giocatore "sensorialmente" su quello che è il punto focale dell'esperienza
In ogni caso pure mettendo da parte il gameplay ho un problema su quello che alla fine viene narrato, non mi sembra avere così tanta sostanza, nessuno degli aspetti che contornano la condizione di Senua sono realmente approfonditi, perché non vissuti. Insomma il gioco vorrebbe parlare di emarginazione sociale e di come questa possa essere superata accettando la condizione come propria dell'individuo
Ma la prima è raccontata ma non vissuta attraverso i dialoghi con le voci e le visioni che vengono dal passato, senza però venir mai particolarmente toccata, rimanendo più uno sfondo. La seconda è una conclusione improvvisa, che arriva dopo che fino ad un attimo prima Senua aveva toccato il suo punto più basso, in modo repentino e con una scena che ho trovato terribilmente kitch.
A questo ci aggiungo che il gioco in sé non fa un lavoro particolarmente interessante sui personaggi (o per meglio dire sul modo in cui li proietta la mente di Senua) soprattutto a causa di dialoghi parecchio ripetitivi e che non li caratterizzano adeguatamente, non sviluppandoli adeguatamente nel corso della narrazione. Insomma è un gioco interessante da un punto di vista esperienziale, ma oltre cui non rimane moltissimo secondo me, insomma così su due piedi non mi vengono in mente elementi su cui rimuginare e che mi rimarranno a lungo dopo averlo finito.
Non centra un cavolo ma mi torna alla mente SOMA, pure quello ha un gameplay appena funzionale che non mi ha convinto in molte cose, ma ha una storia che ciò che vuole raccontare lo affronta in profondità sfruttando le caratteristiche dell'esperienza proprie del videogioco. Non è minimamente vicino al livello audiovisivo di un Hellblade, ma la narrazione rimane veramente dentro, ancora ad un anno di distanza ripenso a dettagli dell'esperienza che ricordo vividamente. Hellblade oltre alla superficie, la momentanea esperienza, che di certo è bellissima, mi sembra avere poco.
E' come se tutto rimanga in superficie, e la superficie non esalta il contenuto. Insomma su due piedi non riesco a cavare da sto gioco altro che non sia "ho vissuto un viaggio all'inferno nella mente di una psicotica", e nonostante l'indubbia bellezza (solo audiovisiva) del viaggio, non mi sembra che il gioco riesca a comunicarmi altro.
Finito anche io. Bellissimo.
Anche io ho un po' patito l'ultima mezzora ma per il resto mi è sembrato ben bilanciato. Sono uno che di solito odia fare avanti e indietro, ma qui le circostanze in cui si viaggia a vuoto sono talmente ridotte (o comunque accompagnate da narrazione audio) che non mi ha dato alcun fastidio.
Per quanto riguarda la storia e la domanda di Cryu:
My 2 cent sulla trama. Mi sembra fin troppo ovvio (anche se non così ovvio da renderlo offensivo) che i "riti" del padre contenessero forme di abuso sessuale, spesso legate anche nella realtà con segregazioni e iper gelosie nei confronti della vittima quando essa dovesse innamorarsi di qualcuno all'esterno. La scena del corvo è devastante in tal senso, perché per la prima volta c'è il collegamento tra l'oscurità e gli abusi subiti.
Quando poi si capisce chiaramente che l'abusatore è il padre (anche se il sospetto l'ho avuto sin dall'incontro con Dillion proprio per la recitazione della protagonista) le cose peggiorano ulteriormente.
Da quel poco che si capisce nelle conversazioni con le facce della madre, è possibile che lei l'avesse scoperto e fosse impazzita uccisa dai sensi di colpa, per poi essere bruciata viva come strega dal padre dopo aver trovato il coraggio di affrontarlo riguardo alla figlia.
L'ereditarietà è una componente messa in luce chiaramente anche nel gioco, e prima mi sono espresso male:
non intendevo dire che la madre non fosse schizofrenica prima delle malefatte del padre, ma che quelle l'abbiano fatta staccare così tanto dalla realtà da farle ponderare il suicidio (esattamente come a Senua).
Non ne faccio una questione sessista, il potere del padre non era nell'essere maschio, ma nell'essere un esponente religioso (incidentalmente le cose si accavallano ma non sono interdipendenti) che muoveva l'opinione comune. Puoi mettere al suo posto un politico, un capo ufficio, l'abuso non sarebbe stato diverso.
Fatto sta che la presenza o meno di lascivia sessuale (comunque secondo me PESANTEMENTE suggerita dal gioco, in termini tra l'altro incredibilmente efficaci e depressivi -anche lo stato di semi incoscienza di Senua è devastantemente realistico) renderebbe solo più grave quello che resta comunque un abuso a più livelli.
il potere del padre non era nell'essere maschio, ma nell'essere un esponente religioso (incidentalmente le cose si accavallano ma non sono interdipendenti)
Sicuro che non lo siano?In diverse culture, ebraismo per dirne una, le due cose sono istituzionalmente interdipendenti, e parte della psicanalisi ha studiato molto volentieri gli psicodrammi insiti nei meccanismi di rimozione, per esempio, della componente femminile dai pantheon (vedi i lamenti di Geremia se non sbaglio).
Non ho avuto ancora il piacere di giocarlo, ma che il gioco metta in scena anche le conseguenze dello sdradicamento, magari violento, del matriarcato magico, terreno, animistico, in alcuni casi realmente spirituale, a favore del patriarcato politico, sociale e militare, ma religioso solo come sistema di controllo?Ciò che prima era intuizione e comunicazione col divino, un potere custodito dalla donna, diventa segregazione e in ultimo malattia mentale.
La butto lì...
Ma grande Wisky, mi piace quando ti appassioni agli snuff. Tiè due fotine del momento incriminato con vendetta milleriana al seguito.
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Le 4 prove ti son piaciute? Caccaddossissima quella al buio <3
Del resto non mi era mai capitato in oltre 20 anni di videogiochismo ad impersonare una
Non hai giocato Silent Hill 2? ;D
O meglio una voce della pazzia.
Per quanto riguarda la storia e la domanda di Cryu:
My 2 cent sulla trama. Mi sembra fin troppo ovvio (anche se non così ovvio da renderlo offensivo) che i "riti" del padre contenessero forme di abuso sessuale, spesso legate anche nella realtà con segregazioni e iper gelosie nei confronti della vittima quando essa dovesse innamorarsi di qualcuno all'esterno. La scena del corvo è devastante in tal senso, perché per la prima volta c'è il collegamento tra l'oscurità e gli abusi subiti.
Quando poi si capisce chiaramente che l'abusatore è il padre (anche se il sospetto l'ho avuto sin dall'incontro con Dillion proprio per la recitazione della protagonista) le cose peggiorano ulteriormente.
Da quel poco che si capisce nelle conversazioni con le facce della madre, è possibile che lei l'avesse scoperto e fosse impazzita uccisa dai sensi di colpa, per poi essere bruciata viva come strega dal padre dopo aver trovato il coraggio di affrontarlo riguardo alla figlia.
Felice che ti sia piaciuto. Speculazioni tutte ragionevoli ma credo eccessive nella misura in cui sposterebbero il focus della storia dalla malattia mentale all'abuso, che certamente è un pezzo importante del puzzle ma non penso quello centrale.
A me pare non ci sia alcun accenno a questi abusi.
Nella scena del corvo la sta divorando, non se la sta ingroppando, come si vede bene in questa tua immagine:
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PS: ah però ti riferisci alla sua passività mentre "lo prende".
Forse ci sta, l'impressione era stata anche la mia inizialmente, ma mi sembra un po' andar fuori tema con il resto.
Prima del succhiotto si distinguono chiaramente le spinte pelviche. Più esplicito di così temo si sarebbe degenerato nel voyeuristico.
Credo che le due interpretazioni non si escludano a vicenda, anzi, quella proposta da Cryu è spesso all'origine di quella proposta da Maxxlegend, soprattutto se parliamo di donne in un contesto tribale...
Non ho giocato il gochicchio, e per leggere gli ultimi post mi sono spoilerato la qualunque, quel che si legge in chiaro esplicita i contenuti occultati senza tema di dubbio, e comunque io sono pirla e voi stronzi.
Detto ciò, volevo giusto sottolineare quanto dice Xibal. Le ragioni della depressione sono molteplici e soggettivissime, e sul femminile uno dei principali è proprio quella cosa lì. E lo è anche in accezioni meno concrete e più simboliche; diciamo la violazione in senso lato.
Avere qualcosa o qualcuno che incombe, domina, opprime è definizione che si adatta a entrambe
È un argomento molto delicato e personale, inoltre ogni caso fa completamente storia a sé.
Kudos a Ninja Theory per aver sollevato il tema (anche se mi pare di capire hanno attinto a fondi governativi proprio in ragione della sensibilizzazione).
All'inizio ero praticamente certo che
tutta l'ambientazione fosse una proiezione mentale di una paziente di qualche sanatorio, cosa che credevo a causa del setting completamente off topic e per la faccia dell'attrice, davvero molto "porta accanto".
Vedendo il documentario mi sono invece stupito del fatto che esistessero ben due termini celtici per definire le malattie mentali.
Molto arguta inoltre la considerazione di Tameem Antoniades sul fatto che l'evoluzione non ha eliminato le malattie mentali perché queste ultime, in certe condizioni e in certe dosi, sono un vantaggio evolutivo, al pari delle mutazioni genetiche.
Bravissimi NT, assieme a ND sono quelli che mi danno l'impressione di divertirsi di più a fare questo mestiere.
PS: la Depressione in Hellblade è comunque una cosa laterale, il centro gravitazionale è la schizofrenia (che può sì essere accompagnata da elementi di depressione).
Sono entrata qui un po' titubante e per sicurezza mi son letta tutto il thread.
E ho trovato questo:
In ogni caso pure mettendo da parte il gameplay ho un problema su quello che alla fine viene narrato, non mi sembra avere così tanta sostanza, nessuno degli aspetti che contornano la condizione di Senua sono realmente approfonditi, perché non vissuti. (...)
A questo ci aggiungo che il gioco in sé non fa un lavoro particolarmente interessante sui personaggi (o per meglio dire sul modo in cui li proietta la mente di Senua) soprattutto a causa di dialoghi parecchio ripetitivi e che non li caratterizzano adeguatamente, non sviluppandoli adeguatamente nel corso della narrazione. Insomma è un gioco interessante da un punto di vista esperienziale, ma oltre cui non rimane moltissimo secondo me, insomma così su due piedi non mi vengono in mente elementi su cui rimuginare e che mi rimarranno a lungo dopo averlo finito.
Ecco, premettendo che sono arrivata alle
devo dire che la sensazione che sto provando è un po' quella descritta da Brothers Killer. A me questi grandi spaccati di demenza e deliri, con voci rimbombanti comunicano davvero poco. Cioè, mi strazia vederla così, mi inquieta la sua follia però tutto mi sembra molto lasciato lì senza legare particolari concetti che possano accendere il mio interesse intellettuale. Magari non li capisco perché non ho familiarità con queste forme di disagio e malattia, però anche come narrazione in sé non mi sembra efficace. Forse c'entra il mio poco gradimento per la comunicazione emotiva teatrale in generale e la sostanza, come dice Brothers, a me sembra poca. A metà strada tra Donna Moderna La posta della Psicologa e Paolo Crepet, con la miglioria del fastidio sonoro (che c'è e funziona). Quindi non so, procedo in questa oscura odissea, con sempre la stessa scena ripetuta alla nausea
"Morirai!!! Fai schifo!!!! Gli Dèi ti odiano!!!!! T'è schiattato l'omo!!!!!
AAAAAAAAAAARRRRRRRGGGHHHHH NNNNNNO!!!!! CE LA FARO'!!"
Insomma quella brutta sensazione di quello che vuole farti una cosa profonda che alla fine risulta più superficiale di una cosa ordinaria fatta decentemente. Non so, vediamo come va avanti.
E, sempre un po' al contrario, mi piace tantissimo giocarci. Il sistema di combattimento è bellissimo, purtroppo è poco evoluto per ovvie ragioni narrative. Ma quanto sarebbe bello un picchiaduro vichingo con armi, armature, nemici, boss, negozi, esplorazioni con questa grafica con questo, identico modello? Sarebbe una botta di gameplay. In fondo mi piace anche la ricerca dei simboli, mi diverte come sfida e mi permette di vedere la grafica nei dettagli, su Pro è meravigliosamente fluido.
Insomma, sono un po' disallineata come un simbolo da trovare però sono d'accordo con la maggioranza, mi sta piacendo.
Sono entrata qui un po' titubante e per sicurezza mi son letta tutto il thread.
E ho trovato questo:
In ogni caso pure mettendo da parte il gameplay ho un problema su quello che alla fine viene narrato, non mi sembra avere così tanta sostanza, nessuno degli aspetti che contornano la condizione di Senua sono realmente approfonditi, perché non vissuti. (...)
A questo ci aggiungo che il gioco in sé non fa un lavoro particolarmente interessante sui personaggi (o per meglio dire sul modo in cui li proietta la mente di Senua) soprattutto a causa di dialoghi parecchio ripetitivi e che non li caratterizzano adeguatamente, non sviluppandoli adeguatamente nel corso della narrazione. Insomma è un gioco interessante da un punto di vista esperienziale, ma oltre cui non rimane moltissimo secondo me, insomma così su due piedi non mi vengono in mente elementi su cui rimuginare e che mi rimarranno a lungo dopo averlo finito.
Ecco, premettendo che sono arrivata alle
devo dire che la sensazione che sto provando è un po' quella descritta da Brothers Killer. A me questi grandi spaccati di demenza e deliri, con voci rimbombanti comunicano davvero poco. Cioè, mi strazia vederla così, mi inquieta la sua follia però tutto mi sembra molto lasciato lì senza legare particolari concetti che possano accendere il mio interesse intellettuale. Magari non li capisco perché non ho familiarità con queste forme di disagio e malattia, però anche come narrazione in sé non mi sembra efficace. Forse c'entra il mio poco gradimento per la comunicazione emotiva teatrale in generale e la sostanza, come dice Brothers, a me sembra poca. A metà strada tra Donna Moderna La posta della Psicologa e Paolo Crepet, con la miglioria del fastidio sonoro (che c'è e funziona). Quindi non so, procedo in questa oscura odissea, con sempre la stessa scena ripetuta alla nausea
"Morirai!!! Fai schifo!!!! Gli Dèi ti odiano!!!!! T'è schiattato l'omo!!!!!
AAAAAAAAAAARRRRRRRGGGHHHHH NNNNNNO!!!!! CE LA FARO'!!"
Insomma quella brutta sensazione di quello che vuole farti una cosa profonda che alla fine risulta più superficiale di una cosa ordinaria fatta decentemente. Non so, vediamo come va avanti.
E, sempre un po' al contrario, mi piace tantissimo giocarci. Il sistema di combattimento è bellissimo, purtroppo è poco evoluto per ovvie ragioni narrative. Ma quanto sarebbe bello un picchiaduro vichingo con armi, armature, nemici, boss, negozi, esplorazioni con questa grafica con questo, identico modello? Sarebbe una botta di gameplay. In fondo mi piace anche la ricerca dei simboli, mi diverte come sfida e mi permette di vedere la grafica nei dettagli, su Pro è meravigliosamente fluido.
Insomma, sono un po' disallineata come un simbolo da trovare però sono d'accordo con la maggioranza, mi sta piacendo.
Secondo me sono in parte vissuti realmente.Non è esattamente chiaro ma credo che Senua raggiunga le sponde dell'ipotetico avamposto vichingo, la scena iniziale con il tronco e poi venga trascinata nel gorgo della sua follia e della vendetta.
Alla fin fine è una pazza che tira spadate, potrebbe sembrare (a suo modo coerente)
Oppure potrebbe arrivare (mia ipotesi) ad un avamposto vuoto, abbandonato.
Con un po' di ritardo, causa 2017 troppo saturo di giochi meravigliosi, l'ho finito qualche giorno fa. Complessivamente mi è piaciuto, in particolare direzione artistica, grafica e il modo in cui viene utilizzato l'audio, ma alcuni passaggi non mi hanno convinto.
Sulla storia:
Mi paice cosa viene raccontato. In particolare, le relazioni di lei con Dillion, la madre ed il padre (o meglio, come lei percipsce ed elabora queste relazioni) sono a tratti potenti, a tratti invece lasciano un po' così. Ho la sensazione che il gioco non mi abbia comunicato fino in fondo il messaggio.
Il combat system è bello, però inserito in un contesto di gameplay fiacco, con un ritmo quasi fastidioso. Troppo lente le fasi esplorative e gli enigmi qualche volta non sono nemmeno divertenti. Il massimo dello sbilanciamento però lo raggiunge nella parte finale, con un paio d'ore SOLO esplorazione (per ottenere la spada sbrilluccicosa) e un altro paio d'ore SOLO combattimenti, con nemici che spawnano di continuo senza pause praticamente fino al boss finale. Male.
p.s.: Melina Juergens è davvero deliziosa. E' stata anche premiata di recente a Milano per gli Italian Game Awards!
Immagino di essere verso la fine (l’albero).
Non ne son sicuro, ma ho una mezza idea di come sia il finale, sempre tenendo aperta la possibilità che sia qualcosa di onirico e aperto a una interpretazione personale.
Ecco, mi sa che
l’amato sia morto per mano sua di Seuna -o come si scrive- e che alla fine lei commetta un suicidio. Magari lei sarà gnara di quello che sta per fare, ma sono abbastanza sicuro che il gioco si concluda con la sua morte.
Poi torno a rileggere cosa ho scritto una volta visto il finale.
Mi piace. Coinvolge il giocatore, per gli enigmi ambientali quoto Cryu e tutto sommato i combattimenti non son male e sempre un milione di volte meglio di qualunque ubisoftata abbia mai giocato a oggi. E poi mi pare che duri il giusto.
Il gioco richiede una gtx1080 per partire... la versione PSVR non sarebbe proprio potuta esistere.
Non vedo l'ora che esca!!!
Seguendo questo ragionamento neanche la versione Ps4 liscia sarebbe dovuta uscire.
A parte il fatto che io c'ho giocato su una carretta di Pc senza problemi..
Vai sciolto, mi sembri abbastanza esperto da non avere problemi di sorta con questo gioco. In caso contrario, saresti un Robin.
Per i combattimenti finora tutto liscio infatti anche se una certa strizzina me la starebbe mettendo :D
Però già ho failato due volte nella parte della 'prova del fuoco' perchè arrivavo a due passi dalla porta ma non facevo in tempo per pochissimo dovendo poi ripetere! In questo senso ho avuto tanta strizza quando mi è capitata una sezione sinile in seguito ma con un combattimento alla fine mentre era tutto infuocato! Però ho avuto sangue freddo e non.ho fatto errori, discreta tensione però!
Finito!
Come esperienza è forte, ha personalità, ha classe e sale di diritto fra le migliori della gen.
Valori produttivi elevatissimi su grafica e sonoro (le voci che sente Senua spesso dicono cose contrastanti così da confondere il giocatore stesso quando interagisce nel gioco: fallo, non farlo, sopravviverai, morirai) con una cura per il dettaglio notevolissima, segnalo anche una bellissima e provvidenziale assenza di un Hud invasivo che aumenta esponenzialmente l'immersione!
I Ninja Theory stessi definirono il progetto un indie AA, per me è un indie AAA in quantoa valori produttivi, ecco.
Narrativamente delizioso, regia eccellente e tutto ma il vero diamante della produzione è la recitazione attoriale di Senua/Selina che è fuor da ogni parametro dall'inizio alla fine.
E senza nulla togliere ai pochi personaggi secondari comunque ottimi come Druth o la madre.
Tra l'altro ho visto alla fine il documentario e non fà che dimostrare (oltre a chiarificare deltutto alcuni piccoli dubbi sulla semplicissima ma efficace trama del gioco e personaggi) che questi han fatto seriamente un lavoro magistrale di ricerca sulla psicosi e sulle malattie mentali, coinvolgendo persone che le hanno sperimentate per davvero e includendo nel gioco molti effetti visivi/uditivi tipici di questi disturbi: non 2 robe prese e inserite tanto per, ma un lavoro che trasuda passione per il tema straordinaria e volontà concreta di rappresentarlo al meglio.
In sostanza questo gioco ha solo pregi in ciò che si propone di fare: questo però, purtroppo, se si escludono due forti criticità della parte giocata (che non è affatto da buttare, parlerò di alcuni pregi importanti anche perchè glielo devo!).
1) Combat. É funzionale alla narrazione, ok, ma il problema è che è proprio basilarissimo e con zero profondità: non è solo la mancanza di skill tree o potenziamenti/equip il problema (anche perchè ci son giochi in cui il combat è disponibile nella sua quasi interezza fin da subito ma non impedisce che sia un combat ottimo), è che una volta fatto il tutorial.. è tutto lì, i combattimenti successivi sono solo una formalità, non aggiungono nulla di nuovo!
Le tipologie nemiche poi sono 5 di numero compresi i boss (unico bello il penultimo boss) e sono perlopiù semplici varianti con armi diverse!
La sfida è nulla, ad hard non sono mai morto e mi son dovuto impegnare nel farlo nei combattimenti in cui bisogma morire per far proseguire la storia!
L'unica battaglia gustosa è quella a, più o meno, 1 ora e mezza prima del finale: lì ti buttano addosso tantissimi nemici e ci si diverte parecchio nonostante il targeting scomodo, molto belle le animazioni e il feedback dei colpi però, va detto.
2) Gli enigmi sono quasi tutti basati sulla ripetizione dello stesso concept di allineare rune, purtroppo anche semplificato ad esempio dal fatto che si può risolvere tutto anche 'per tentativi' magari nettendosi a guardare tutto intorno dai punti segnalati.
Qui però ho del buono/buonissimo da segnalare: ho letteralmente adorato l'integrazione narrativa degli enigmi 'tematici': quelli basati sullo scappare dalle fiamme, quello di affrontare visioni distorte ed illusioni, quello della cecità e del buio ecc
.
Il bello è che son perfettamente contestualizzati, molto molto bene.
Il problema e l'occasione mancata dal lato gameplay è che di base questo é quanto: combattimenti ed enigmi ed a legarli delle sezioni walking simulator fatte bene e di contemplare il graficone (peccato solo per la mancanza di un tasto scatto perchè appunto queste sezioni qui sono nella quantità giusta e quindi non mi han mai infastidito) e basta, non c'è una difficoltà extra, un motivo concreto per rigiocare (ci sta anche che sia un'esperienza da una volta e via), incentivi ad esplorare meglio (solamente le rune coi racconti di lore celtica, molto ben narrati).
Quindi gran peccato per il gameplay, però in virtù delle innegabili doti a livello di esperienza, a me ha lasciato qualcosa dentro, è un videogioco di classe e che andrebbe provato perché ha tanto da dire e fa alcune cose magistralmente.
Finito!
Come esperienza è forte, ha personalità, ha classe e sale di diritto fra le migliori della gen.
Valori produttivi elevatissimi su grafica e sonoro (le voci che sente Senua spesso dicono cose contrastanti così da confondere il giocatore stesso quando interagisce nel gioco: fallo, non farlo, sopravviverai, morirai) con una cura per il dettaglio notevolissima, segnalo anche una bellissima e provvidenziale assenza di un Hud invasivo che aumenta esponenzialmente l'immersione!
I Ninja Theory stessi definirono il progetto un indie AA, per me è un indie AAA in quantoa valori produttivi, ecco.
Narrativamente delizioso, regia eccellente e tutto ma il vero diamante della produzione è la recitazione attoriale di Senua/Selina che è fuor da ogni parametro dall'inizio alla fine.
E senza nulla togliere ai pochi personaggi secondari comunque ottimi come Druth o la madre.
Tra l'altro ho visto alla fine il documentario e non fà che dimostrare (oltre a chiarificare deltutto alcuni piccoli dubbi sulla semplicissima ma efficace trama del gioco e personaggi) che questi han fatto seriamente un lavoro magistrale di ricerca sulla psicosi e sulle malattie mentali, coinvolgendo persone che le hanno sperimentate per davvero e includendo nel gioco molti effetti visivi/uditivi tipici di questi disturbi: non 2 robe prese e inserite tanto per, ma un lavoro che trasuda passione per il tema straordinaria e volontà concreta di rappresentarlo al meglio.
In sostanza questo gioco ha solo pregi in ciò che si propone di fare: questo però, purtroppo, se si escludono due forti criticità della parte giocata (che non è affatto da buttare, parlerò di alcuni pregi importanti anche perchè glielo devo!).
1) Combat. É funzionale alla narrazione, ok, ma il problema è che è proprio basilarissimo e con zero profondità: non è solo la mancanza di skill tree o potenziamenti/equip il problema (anche perchè ci son giochi in cui il combat è disponibile nella sua quasi interezza fin da subito ma non impedisce che sia un combat ottimo), è che una volta fatto il tutorial.. è tutto lì, i combattimenti successivi sono solo una formalità, non aggiungono nulla di nuovo!
Le tipologie nemiche poi sono 5 di numero compresi i boss (unico bello il penultimo boss) e sono perlopiù semplici varianti con armi diverse!
La sfida è nulla, ad hard non sono mai morto e mi son dovuto impegnare nel farlo nei combattimenti in cui bisogma morire per far proseguire la storia!
L'unica battaglia gustosa è quella a, più o meno, 1 ora e mezza prima del finale: lì ti buttano addosso tantissimi nemici e ci si diverte parecchio nonostante il targeting scomodo, molto belle le animazioni e il feedback dei colpi però, va detto.
2) Gli enigmi sono quasi tutti basati sulla ripetizione dello stesso concept di allineare rune, purtroppo anche semplificato ad esempio dal fatto che si può risolvere tutto anche 'per tentativi' magari nettendosi a guardare tutto intorno dai punti segnalati.
Qui però ho del buono/buonissimo da segnalare: ho letteralmente adorato l'integrazione narrativa degli enigmi 'tematici': quelli basati sullo scappare dalle fiamme, quello di affrontare visioni distorte ed illusioni, quello della cecità e del buio ecc
.
Il bello è che son perfettamente contestualizzati, molto molto bene.
Il problema e l'occasione mancata dal lato gameplay è che di base questo é quanto: combattimenti ed enigmi ed a legarli delle sezioni walking simulator fatte bene e di contemplare il graficone (peccato solo per la mancanza di un tasto scatto perchè appunto queste sezioni qui sono nella quantità giusta e quindi non mi han mai infastidito) e basta, non c'è una difficoltà extra, un motivo concreto per rigiocare (ci sta anche che sia un'esperienza da una volta e via), incentivi ad esplorare meglio (solamente le rune coi racconti di lore celtica, molto ben narrati).
Quindi gran peccato per il gameplay, però in virtù delle innegabili doti a livello di esperienza, a me ha lasciato qualcosa dentro, è un videogioco di classe e che andrebbe provato perché ha tanto da dire e fa alcune cose magistralmente.
Dunque, l’ho finito.
Mi stavo accingendo a scrivere un post articolato ma poi facendo retroreading ho visto che le cose che penso sono già state dette, e meglio di quanto potrei fare io. Sarò quindi più diretto.
Tutto sommato il gioco non mi è dispiaciuto, anche se non l’ho trovato esattamente memorabile. Il motivo per cui complessivamente lo promuovo sta nella “potenza” di certe sequenze di gioco. Purtroppo il substrato ludico è quello di un giocaccio.
Un po’ come giochi tipo Gris, anche questo è un prodotto che si acquista in virtù degli aspetti extra-ludici. Ma al contrario di un Gris, dove l’esperienza audiovisiva è sorretta da un impianto di gioco 2d tutto meno che memorabile, ma funzionante e scorrevole, Hellblade è minato da claudicanti basi da giocaccio 3d veramente scarso che minano ogni due per tre l’esperienza complessiva (devo che più volte sono stato tentato di molare il gioco).
Però, quando dico che è un gioco a tratti potente penso principalmente a sequenze di gioco specifiche tipo quella dell’inferno dantesco, o quella delle creature mostruose immerse nell’oscurità totale o ancora quella degli incendi,
ma immagino che ogni giocatore avrà quelle che lo hanno maggiormente colpito. Inutile sottolineare che dal punto di vista grafico il gioco impressiona. Persino su Switch, dove devi evitare di strusciare sulle pareti perché la perdita di dettaglio rispetto al gioco originale è notevole.
A dire il vero talvolta il terribile “gameplay” (virgolette d'obbligo) contribuisce al generale disagio che si prova durante il gioco e quindi si finisce pure a giustificare alcuni di quelli che un osservatore razionale chiamerebbe difetti. Penso al combat, tutt’altro che perfetto, ma intenso. Oppure a quelle sequenze di fuga caratterizzate da un ingiustificabile trial and error alla Another World (nel 2020…) ma che in qualche modo contribuiscono.
Insomma un gioco che vive più dei suoi singoli momenti che dell'opera d'insieme. Perché il ritmo di gioco è spesso sbilanciato, la storia in sé non mi è piaciuta particolarmente (ha poco mordente, i personaggi non hanno arco narrativo e la scrittura è spesso troppo retorica e ripetitiva nello stile per essere davvero efficace).
In ogni caso, di certo alcune parti di gioco rimarranno nei miei ricordi per parecchio tempo e questo è pur sempre un risultato.
Lo sto trovando più importante che bello, ma mi sta piacendo. E neanche poco.
Come avete già detto tutti audio strepitoso, meraviglia le diversi voci nella testa che ti aiutano, schernisco, consigliano, sgridono, ecc..
Poi ci sono le storie norrene, che è sempre un piacere ascoltarle. Verrebbe da chiedersi chi ha copiato chi tra God of War e questo. La risposta è semplice:
Poi abbiamo la recitazione di lei, con quella faccia soprattutto inebetita che è perfetta, poi ad un certo punto si gira verso di te a chiederti aiuto.
Tutte cose che fanno schizzare a mille l'immedesimazione con il personaggio, pora Senua. Chi non è mai stato invaso dai Barbari ed andato all'inferno per recuperare l'amato? Anche se ancora non ci credo del tutto..
Sulla parte puzzle ed combattimento sono pochi gli elementi in gioco però io mi sto divertendo con gli quest'ultimi anche per via che ci tengo troppo a sta pazza. E le animazioni funzionano.
I puzzle quasi te lo dice dove sono, quindi sono pure indolori.
Cmq dopo 3 anni dall'uscita possiamo dire che un'operazione del genere al momento non è minimamente possibile che sia economicamente sostenibile?
Se poi mi dite il contrario perchè sono stati comprati da Microsoft, e grazie al vessillo di Sigmund.
Per me Hellblade è un gioco notevolmente curato in certi aspetti (quello tecnico sicuramente, recitazione di lei anche) e con dei buoni fondamentali nel combat, una buona esperienza ma nulla più.
Enigmi ripetuti concettualmente in blocco senza grandi variazioni (se npn verso la fine che ha qualcosa di più carino) e combat funzionale, che ha qualcosina di buono da dire ma senza una progressione tale da renderlo significativo per tutta la durata ed infatti (spoiler per evitare possibili anticipazioni)per metà gioco i combattimenti vengono dimenticati, e l'esplorazione resta banale
e al finale dunque ci arriva col fiato corto.
Bellissimi scenari e ambientazioni, c'è un pò di riciclo ma spesso stupisce il colpo d'occhio sebbene l'interattività sia ai minimi.
Insomma grande esperienza, gioco così così, la mia speranza per il sequel è che vengano opportunatamente finanziati e supportati da MS per migliorarlo ludicamente e sui contenuti, tecnicamente si è vosto poco ma da quel poco i dettagli del volto di lei sembrano impressionanti