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[F]eed => Feed => [Archivio] My Review => Topic aperto da: Andrew B. Spencer - 05 Dic 2004, 03:24

Titolo: [C64] Thunderbolt
Inserito da: Andrew B. Spencer - 05 Dic 2004, 03:24
[riattraversando mondi orizzontali bidirezionali dipinti sbrigativamente da un daltonico]


Il mio budget game non particolarmente bello preferito!
I ggiovani delle praterie online permanenti, dimentichi della punteggiatura, non potranno e non vorranno ricordare quei momenti di strettezze (videoludiche e non), quando anche solo modellare culi di pongo in compagnia era taaanto divertente!  

Contestualizzare è necessario.
Il gioco risale al periodo, che ora mi appare lontanissimo e, fortunatamente, perduto, in cui la Codemasters inondava il mercato, ingannando il consumatore bue anglosassone con i suoi titoletti dozzinali, perlopiù cloni di Sprint elementari, simili tra di loro perfino nel nome. Prodotti insulsi, indirizzati a una società perbenista, noiosa; sterilizzati, rimosso il germe della (presunta) violenza (che altrove si scatenava invece libera e feroce, con eccidi tra i pupazzetti).
Alcuni di essi scalavano le classifiche, nonostante a volte fosse difficile perfino individuare lo sprite principale.
Thunderbolt, poco fantasioso già in partenza e dotato di un nome condiviso con un coin-op poco significativo, appare piuttosto grossolano.
Non molto rifinito. Irritante! con l'aereoplanino che s'incastra selvaggiamente appena ne ha l'occasione, e sbatte ovunque.
Gli edifici, zeppi di colori improbabili, fin troppo vivaci e assortiti, infatti, prima lo attirano voracemente, promettendogli mari e monti. Quindi, calamite insaziabili, se lo palleggiano con nervosismo negli spazii stretti [barra di energia presto prosciugata nell'assoluta impossibilità]. E una vita sola, si sa, non basta mai. La desolante povertà dello schermo dei titoli non potrà mai essere negata. La musichetta allegrotta e baldanzosa ci intrattiene simpaticamente per un po'. Poi, il decollo verso le uridiumlande, con gli spuntoni improvvisi che si frappongono tra il nostro giocattolino coraggioso e lo scopo ultimo della sua missione senza speranza: le interminabili piste d'atterraggio.
I livelli si dipanano difficili, con i loro incastri studiati per formare parole, o frasi puerili, oltreché per punire il giocatore giunto all'apice della fama, costringendolo a eterne ripetizioni rimbalzose.
Come spesso accade nei giochi di Gaxx, gli avversari che pullulano nei contorni appaiono di tanto in tanto svagatamente nell'area di gioco, praticamente a loro stessa insaputa, quasi per fare una comparsata. Sembrano rippati da altri titoli con maggiori pretese, danno spesso e volentieri l'impressione di essere ospiti fuori luogo.
Il talentuoso programmatore britannico aveva però un dono concesso a pochi, quello di riuscire a rendere (probabilmente senza nemmeno volerlo) tremendamente avvincenti e irresistibili le sue creature deformi, spacciate a poco prezzo in luoghi sovraffollati.
Le sparatorie furibonde, dicevamo, risultano poco eleganti e integrate con scarsa naturalezza nel percorso del nostro aeroplanino, un po' come nel titolone ispiratore, se vogliamo. Ma questo non importa perché Thunderbolt, dimenticato, quando non apertamente osteggiato dai redattori infastidi, rappresenta la quintessenza del divertimento zigzagante a buon mercato. Le cinquemila lire meglio spese in tutta la mia vita!





Thunderbolt
by Gavin "Gaxx" Raeburn
1987 Codemasters
C64