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[F]eed => Feed => [Archivio] Theory => Topic aperto da: AndreaDF - 21 Nov 2003, 06:39

Titolo: Parabola discendente
Inserito da: AndreaDF - 21 Nov 2003, 06:39
Ebbene si, è accaduto di nuovo.

Parabola discendente.

Ho appena finito Warhammer 40.000, allora cambio la scart dietro il TV e inserisco Xbox. Carico Rainbow Six 3 e faccio un giro in Partita personalizzata – Elimina i Terroristi – Livello Elite.
2 minuti e sono fuori dal gioco, Chez è stato freddato. Sfilo la scart Xbox e infilo la scart RGB PS2. Mobile Suit Gundam-Fed. Vs Zeon.


Gioco inutile.

Parabola discendente.

Secondo giorno senza giocare. Certo…mi farei volentieri un arcade extra, con Raphael, in attesa che qualche amico romano venga a suonarmele di santa ragione, con la sua Ivy. Mi devo allenare. Devo (imperativo). Ancora il rigurgito acido. Soul Calibur 2 è un cesso di gioco e da Raphael non ho imparato niente a parte una combinazione di gesti inutili. (B)+(G) e afferra l’avversario infilzandolo tipo una macchina da cucire. Non ho voglia di perdere tempo a videogiocare.

Mi chiedo per quale ragione l’essere umano debba solo lavorare 8 ore al giorno, di media lavoro più di 8 ore al giorno, forse dovrei lavorare 15 ore al giorno. Se lavorassi 6 ore al giorno guadagnerei la metà, se lavorassi 15 ore al giorno guadagnerei uguale.


Parabola discendente.

L’altro giorno ho mandato a mia sorella l’emulatore dello SNES. Ha una vera ossessione per puzzle booble. Ha appena comprato un computer portatile nuovo, le ho prestato anche il signore degli anelli in DVD. Ha un HP che è una favola, mi piacerebbe provare  a giocarci Max Payne con il mod di The Matrix. Possibile che non so pensare ad altro? Appena comprai PS2 ne seguì l’acquisto del DVD di uno dei peggiori film mai prodotti, un tale Virus. Mi era piaciuto ai tempi; ero elettrizzato dal mio primo film in supporto digitale.
Ci provo.
Lo infilo dentro Xbox e mi viene fuori il messaggio che non riconosce il supporto inserito. Mi guardo intorno in cerca di un martello.

Parabola discendente.

Oramai i Pad sono staccati e infilati nell’armadio. Mi era già capitato qualche anno fa di sbattere le console in un angolo buio, poi avevo cominciato a giocare retrogaming ed erano riemerse dall’oscurità. Guadagno abbastanza per potermi permettere qualche sollazzo videoludico. Niente di che, qualcosa di usato. Forse stamattina è il giorno buono per andare a comprare un titolo di seconda mano. Il mio amico Antonello, dopo sei anni di amicizia cliente-negoziante, interista-milanista, bar dello sport-prova su strada di gameplay, il 31 Dicembre chiude. La concorrenza della grande distribuzione non gli permette più di tenere il negozio.
Penso a quando mi telefonò sul cellulare per dirmi che era arrivato Xenogear vers. americana. E al nervosismo nel traffico dopo lavoro, per arrivare prima della chiusura.
Guardo lo scaffale deciso a prendermi Timesplitter 2 per Xbox per progettare livelli personalizzabili, che troverebbero ampio spazio sul l’hardodisco della console Microsoft. Esco con un pad usato, regalatomi, con le levette mosce e i tasti duri come l’acciaio da schiacciare, una roba prodotta da terze parti.


Parabola discendente.

Oramai ho il rigetto dell’oggetto e del contenuto. Penso a Need for Speed Underground ed ai soldi che dovrei sborsare. E’ un titolo che mi attirava, e poi penso che non mi sono mai potuto permettere tali spese, ho sempre finto che fosse necessario. La tecnologia avanza e devo tenermi aggiornato. Non vorrò mica perdermi il tal titolone! Intanto ZOE 2 non l’ho giocato.

3 giorni che non tocco il pad.

Esce anche SWAT, magari attacco il tennis SEGA su Dreamcast.


In realtà odio i videogiochi, li odio profondamente. Odio la loro disposizione sugli scaffali. Le copertine con immagini deliranti, e i manualetti inutili che ci sono all’interno. Odio il loro ordine da oggetti da collezione sulle mensole di fianco alla mia televisione. E’ un odio profondo. Odio Videogiocare, ho sempre odiato videogiocare. In particolare Medievil.

Pensavo di essere fortunato ad avere una passione a cui dedicarmi qualche ora, a quel “passatempo” che sta cominciando a restituire la condensa di un mondo interiore fortemente motivato da espressività artistica. Invece mi rendo conto che il videogioco non esiste. E’ solo un prodotto della mia mente.

Mi ritrovo in una sensazione di deja-vu: un terrorista, dopo qualche colpo alle gambe, si arrende. Si. In Rainbow Six 3 se gambizzi si arrendono.
Se gli avessi sparato alla testa a sangue freddo, per constatare la precisione del Rag-Doll, forse adesso videogiocherei ancora volentieri.

Sicuramente.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 21 Nov 2003, 07:30
Capita spesso anche a me di "mollare" i Videogiochi per qualche settimana, ma mi accorgo che essi sono importanti quando sento il bisogno di giocarci.
giocare gradualmente, magari un oretta al giorno, è forse la cosa migliore, ma la mia vita disordinata nn me lo permette, e così mi riduco a fare astinenze prolungate per poi chiudermi in casa 2 giorni a finire Silent Hill
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: cyberjack - 21 Nov 2003, 10:30
...... e?

E non capisco il senso di questo tuo topic... capita a tutti di avere un periodo di mancanza di interesse per i propri hobby, capita a tutti di sentirsi demotivati a fare qualcosa che il giorno prima adoravano, capita a tutti di svegliarsi e chiedersi “cosa ci faccio qui?”.

E tuttavia, questo periodo di transizione deve essere utilizzato per mettere chiarezza nella nostra testa. Cosa è cambiato? Cosa mi ha spinto a questo punto? Mi interessa davvero riprovare?

I videogiochi, fortunatamente, non sono la vita, anche se molta gente, qui, pare pensarla in questo modo. I videogiochi non sono una “schiavitù” infinita... se, a un certo punto, una persona cresce, cambia, matura, regredisce, si apre o si chiude, è liberissimo di abbandonare questa attività per dedicarsi, chessò, al bricolage.

Ragazzi, non fate delle questioni di stato per ‘sti cosini, che, alla fine, non sono altro che pezzi di plastica collegati ad un altro pezzo di plastica......
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: manithu - 21 Nov 2003, 11:04
Citazione da: "cyberjack"
...... e?

E non capisco il senso di questo tuo topic... capita a tutti di avere un periodo di mancanza di interesse per i propri hobby, capita a tutti di sentirsi demotivati a fare qualcosa che il giorno prima adoravano, capita a tutti di svegliarsi e chiedersi “cosa ci faccio qui?”.

E tuttavia, questo periodo di transizione deve essere utilizzato per mettere chiarezza nella nostra testa. Cosa è cambiato? Cosa mi ha spinto a questo punto? Mi interessa davvero riprovare?

I videogiochi, fortunatamente, non sono la vita, anche se molta gente, qui, pare pensarla in questo modo. I videogiochi non sono una “schiavitù” infinita... se, a un certo punto, una persona cresce, cambia, matura, regredisce, si apre o si chiude, è liberissimo di abbandonare questa attività per dedicarsi, chessò, al bricolage.

Ragazzi, non fate delle questioni di stato per ‘sti cosini, che, alla fine, non sono altro che pezzi di plastica collegati ad un altro pezzo di plastica......


Come non quotare? ;)
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 21 Nov 2003, 11:25
Citazione da: "cyberjack"
...... e?

E non capisco il senso di questo tuo topic... capita a tutti di avere un periodo di mancanza di interesse per i propri hobby, capita a tutti di sentirsi demotivati a fare qualcosa che il giorno prima adoravano, capita a tutti di svegliarsi e chiedersi “cosa ci faccio qui?”.

E tuttavia, questo periodo di transizione deve essere utilizzato per mettere chiarezza nella nostra testa. Cosa è cambiato? Cosa mi ha spinto a questo punto? Mi interessa davvero riprovare?

I videogiochi, fortunatamente, non sono la vita, anche se molta gente, qui, pare pensarla in questo modo. I videogiochi non sono una “schiavitù” infinita... se, a un certo punto, una persona cresce, cambia, matura, regredisce, si apre o si chiude, è liberissimo di abbandonare questa attività per dedicarsi, chessò, al bricolage.

Ragazzi, non fate delle questioni di stato per ‘sti cosini, che, alla fine, non sono altro che pezzi di plastica collegati ad un altro pezzo di plastica......


quoto tutto, tranne le ultime due frasi, ma ovviamente nn vorrei finire nella retorica e in discorsi fatti e strafatti, ognuno ha le sue opinioni.

un quadro è solo un pezzo di tela con della tempera?
un libro è solo carta e inchistro?
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: AndreaDF - 21 Nov 2003, 11:30
Citazione da: "Knives"

un quadro è solo un pezzo di tela con della tempera?
un libro è solo carta e inchistro?


Grazie per aver colto il senso della mia provocazione.
Una stretta di mano simbolica.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: cyberjack - 21 Nov 2003, 11:33
Citazione da: "Knives"
un quadro è solo un pezzo di tela con della tempera?
un libro è solo carta e inchistro?


fino a che mi piacciono e mi interessano, no.
Quando smettono di piacermi ed interessarmi, sì ;)
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Duffman - 21 Nov 2003, 12:16
Citazione da: "AndreaDF"
...un sacco di cose: tutte meritevoli di lettura e riflessione


quest'uomo scrive troppo bene, quindi per la salvaguardia della mia autostima deve essere un completo idiota.
fine dell'intrusione.
saluti, sipario.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 21 Nov 2003, 12:18
Citazione da: "cyberjack"
Citazione da: "Knives"
un quadro è solo un pezzo di tela con della tempera?
un libro è solo carta e inchistro?


fino a che mi piacciono e mi interessano, no.
Quando smettono di piacermi ed interessarmi, sì ;)


se la metti così, nn posso che trovarmi d'accordo con te
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 21 Nov 2003, 12:21
Citazione da: "AndreaDF"
Citazione da: "Knives"

un quadro è solo un pezzo di tela con della tempera?
un libro è solo carta e inchistro?


Grazie per aver colto il senso della mia provocazione.
Una stretta di mano simbolica.


ricambio la stretta, ma il senso l'ho colto davvero o lo dici in senso ironico?

e usiamole stè faccine!  :lol:
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: AndreaDF - 21 Nov 2003, 12:21
Citazione da: "Duffman"
Citazione da: "AndreaDF"
...un sacco di cose: tutte meritevoli di lettura e riflessione


quest'uomo scrive troppo bene, quindi per la salvaguardia della mia autostima deve essere un completo idiota.
fine dell'intrusione.
saluti, sipario.


A dire il vero, io non scrivo niente è mio fratello gemello imprigionato nella stanza di sopra che si adopera. Oggi quando torno a casa gli cucino un  grosso topo peloso hahahahahahaha...........
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: AndreaDF - 21 Nov 2003, 12:23
Citazione da: "Knives"


ricambio la stretta, ma il senso l'ho colto davvero o lo dici in senso ironico?
e usiamole stè faccine!  :lol:


 8)  No non scherzavo  8)

Rilancio: l'oggetto videogioco, semplice utensile o prolungamento mano-pad-console-televisione-visione-interpretazione?.

Ciauz....
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: cyberjack - 21 Nov 2003, 12:28
Citazione da: "Knives"
Citazione da: "cyberjack"
Citazione da: "Knives"
un quadro è solo un pezzo di tela con della tempera?
un libro è solo carta e inchistro?


fino a che mi piacciono e mi interessano, no.
Quando smettono di piacermi ed interessarmi, sì ;)


se la metti così, nn posso che trovarmi d'accordo con te


Come altro vuoi metterla?  Non ti è mai successo di dis-innamortarti di qualcosa o qualcuno in maniera tanto immediata da farti quali schifo?
Il dis-innamoramento, così come l’innamoramento, non possono essere decisi a priori o a mente lucida (continuare a ripetere “la amo la amo la amo la amo” non ti farà innamorare di una ragazza), quindi, così come vengono, vanno.

Non ti è mai successo di guardare la ragazza con cui stavi e renderti conto in un istante che non la amavi più? Non ti è mai successo di pensare “questo è il quadro più bello della storia, non mi stancherò mai di guardarlo” e poi, d’improvviso, senza un motivo, magari a distanza di anni, cominciare a non sopportare più la sua presenza sulla parete?
Non ti è mai successo di dire “Ammazza quanto mi piace la carbonara! Ne mangerei tutti i giorni fino a scoppiare!” e poi, tutto d’un tratto, non riuscire più a mandarla giù?

La gente cambia, si evolve, fortunatamente! E di conseguenza cambiano gli interessi.

E quello che ti sembrava la cosa più essenziale della tua vita, il giorno dopo diventa un semplice pezzo di plastica da attaccare ad un altro pezzo di plastica...
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: teokrazia - 21 Nov 2003, 12:28
Bel topic.
Io dico: noi viviamo il rapporto che abbiano con i videogiochi, non i videogiochi.
A seconda di quello che alita in noi il videogioco è un utensile o prolungamento mano-pad-console-televisione-visione-interpretazione.
L'aveva già detto Cyberjack più in alto.
E in più: come per qualsiasi rapporto perdere e ritrovare rinforza il legame. Ma non sempre, perché ogni volta occorre qualcosa che ci faccia sentire nuovamente innamorati.

Teo.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Duffman - 21 Nov 2003, 12:30
immagino dipenda da quel magico, minuscolo quid che ci prende:
è quella la scheggia di pietra filosofale che trasforma la inerte materia silicea in VG.
Al momento, negli scorci più evocativi di zelda o prince of persia, direi che è anche più che mano-occhio-rotula-pad-telecomando-panino (mai stato bravo con i kit di montaggio)
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 21 Nov 2003, 19:37
in risposta a cyberjack

il discorso si stà facendo più interessante di quanto poteva sembrare all'inizio...
Il dis-innamoramento è una cosa naturale, tanto quanto l'innamoramento.
e fin qui nn ci piove
l'esempio della ragazza e del cibo poi calza a pennello.
Per quanto riguardo però i videogiochi e l'arte più in generale qualcosa nn quadra.
ti faccio un esempio.io considero ICO la più bella esperienza videoludica che abbia fatto, eppure nn mi fa e nn mi farà mai schifo, perchè:1)nn ci gioco tutti i giorni e 2)le emozioni sono rimaste impresse indelebilmente dentro di me.
nn capisco come un vg possa smettere di essere arte così all'improvviso quando smetti di giocarlo.

...o forse nn ho capito cosa intendevi dire...
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: cyberjack - 21 Nov 2003, 19:50
Citazione da: "Knives"
...perchè:1)nn ci gioco tutti i giorni e 2)le emozioni sono rimaste impresse indelebilmente dentro di me.
nn capisco come un vg possa smettere di essere arte così all'improvviso quando smetti di giocarlo.


1) Ero un grandissimo appassionato delle vicende dei galli, quando avevo 6 anni, e volevo chiamare mio figlio Asterix, ma fortunatamente non mi piace più così tanto ;)
Per quanto infinito un sentimento possa sembrare, esso è soggetto a variazione in quanto varia l'io amante

2) Il passato è cristallizzato nella mente del presente solo come forma e non come sostanza. Cosa voglio dire: Le esperienze che ho fatto sono quelle, e non ci piove... ma cambiando l'io pensante, cambiano le reazioni al "ricordo" dell'emozione (che non è l'emozione stessa). Quindi, se vogliamo spingerci oltre, potremmo dire che il passato è passato e non mutabile. tuttavia, il ricordo del passato è una cosa che avviane nel presente, e quindi mutabile ;)

3) Il VG non smette di essere arte. Semplicemente, tu smetti di considerarlo tale.

tutto quanto sopra (nel caso dovesse avere un senso :? ), ovviamente è un mio pensiero e non la verità ;)
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 21 Nov 2003, 20:04
Citazione da: "cyberjack"
Citazione da: "Knives"
...perchè:1)nn ci gioco tutti i giorni e 2)le emozioni sono rimaste impresse indelebilmente dentro di me.
nn capisco come un vg possa smettere di essere arte così all'improvviso quando smetti di giocarlo.


1) Ero un grandissimo appassionato delle vicende dei galli, quando avevo 6 anni, e volevo chiamare mio figlio Asterix, ma fortunatamente non mi piace più così tanto ;)
Per quanto infinito un sentimento possa sembrare, esso è soggetto a variazione in quanto varia l'io amante

2) Il passato è cristallizzato nella mente del presente solo come forma e non come sostanza. Cosa voglio dire: Le esperienze che ho fatto sono quelle, e non ci piove... ma cambiando l'io pensante, cambiano le reazioni al "ricordo" dell'emozione (che non è l'emozione stessa). Quindi, se vogliamo spingerci oltre, potremmo dire che il passato è passato e non mutabile. tuttavia, il ricordo del passato è una cosa che avviane nel presente, e quindi mutabile ;)

3) Il VG non smette di essere arte. Semplicemente, tu smetti di considerarlo tale.

tutto quanto sopra (nel caso dovesse avere un senso :? ), ovviamente è un mio pensiero e non la verità ;)


ah,andiamo sul filosofico.... :D

1)sono contento per tuo figlio (presente o futuro), sarebbe stato un fardello troppo pesante per lui!!!

2)nn sono completamente d'accordo sul fatto che le esperienze possono essere cambiate.le sensazioni che ci restano impresse d'innanzi ad un "qualcosa" nn dipendo da quel "qualcosa", ma da come noi le viviamo,ovvero dalle situazioni esterne.
per esempio, l'anno scorso a Barcellona un extracomunitario tentò di derubarmi.rimasi scosso, visto che egli si era avvicinato con un fare amichevole e gentile.
ora, ogni volta che un extracomunitario mi si avvicina,in situazioni particolari (vedi di sera alla stazione e via dicendo) per dirmi qualcosa io ho timore di lui e spero che se ne vada
ora, capite che questo nn è affatto razzismo, ma resta il fatto che io rimmarrò "prevenuto" a vita verso questi soggetti.
il tempo secondo me nn riesce a cambiare i ricordi, ma solo a farceli dimenticare per qualche tempo, ma loro restano lì

3)nn ho commenti, mi sono spremuto troppo nel punto 2!

se esco vivo da stò topic, preparare l'esame di filosofia sarà una bazzecola! :lol:
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: cyberjack - 21 Nov 2003, 20:14
Citazione da: "Knives"

1)sono contento per tuo figlio (presente o futuro), sarebbe stato un fardello troppo pesante per lui!!!

2)nn sono completamente d'accordo sul fatto che le esperienze possono essere cambiate.le sensazioni che ci restano impresse d'innanzi ad un "qualcosa" nn dipendo da quel "qualcosa", ma da come noi le viviamo,ovvero dalle situazioni esterne.
...
il tempo secondo me nn riesce a cambiare i ricordi, ma solo a farceli dimenticare per qualche tempo, ma loro restano lì

se esco vivo da stò topic, preparare l'esame di filosofia sarà una bazzecola! :lol:

1) In effetti lo sarebbe stato... adesso abbiamo già due alternative Se sarà un maschio si chiamerà Shinji, se sarà femmina, Rei ( :twisted: )
2)c'è qualcosa che non mi quadra... tu dici " le sensazioni che ci restano impresse d'innanzi ad un "qualcosa" nn dipendo da quel "qualcosa", ma da come noi le viviamo,ovvero dalle situazioni esterne".
Io non capisco come tu possa affermare che "il modo in cui IO vivo una situazione" possa essere un fattore ESTERNO a me... a me sembra che, anzi, l'esperienza personale sia la cosa più soggettiva che esista.
Citando il tuo stesso esempio dello scippo, tu dici che ora hai timore di alcune situazioni, e questo è comprensibile, altre persone, al posto tuo, potrebbero non aver paura, e altre ancora potrebbero rimanere shockate a vita da quella esperienza diventando agorafobiche o chessò io.
Dipende da come la singola persona vive il momento.

Tra 10 anni, magari, per quanto ora ti sembra impossibile, vivremo in una società senza confini ed il 50% della gente che troverai per strada sarà di colore... questo, tutto d'un tratto, ti potrebbe far dimenticare quell'episodio.

Ovviamente, quando ero più piccolo, fare i tuffi di testa al mare mi faceva molta paura, poi sono cresciuto, ho razionalizzato la cosa, ed ora è per me un divertimento.

Cambiamo, vivadio!

P.S. filosofia de chè?? Mi sarebbe tanto piaciuto studiare anche la filosofia occidentale.... :(
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Knives - 22 Nov 2003, 01:39
Citazione da: "cyberjack"

1) In effetti lo sarebbe stato... adesso abbiamo già due alternative Se sarà un maschio si chiamerà Shinji, se sarà femmina, Rei ( :twisted: )
2)c'è qualcosa che non mi quadra... tu dici " le sensazioni che ci restano impresse d'innanzi ad un "qualcosa" nn dipendo da quel "qualcosa", ma da come noi le viviamo,ovvero dalle situazioni esterne".
Io non capisco come tu possa affermare che "il modo in cui IO vivo una situazione" possa essere un fattore ESTERNO a me... a me sembra che, anzi, l'esperienza personale sia la cosa più soggettiva che esista.


P.S. filosofia de chè?? Mi sarebbe tanto piaciuto studiare anche la filosofia occidentale.... :(


1)adesso si che si ragiona!!!Rei è veramente un nome stupendo, mi auguro che sia femmina! :)

2)mi sono espresso male, sorry
l'aggettivo "esterno" era riferito all situazione, che nn fa parte dell'oggetto in sè, ma è cmq un fattore interno a me stesso (visto che io lo vivo)

un ultima domanda poi la smetto:per te i vg vanno e vengono oppure ne hai qualcuno stampato nella memoria?

mentre stò giocando io mi rendo immediatamente conto se quel gioco rimarrà o no in me.
quando giocavo a Jax e daxter mi ripetevo :"bello.ma nn và oltre lo scopo che ha in quanto gioco,ovvero quello di intrattenere piacevolmente"
quando giocai a Resident Evil 2 per la prima volta ne restai colpito,affascinato, continuavo a giocare nonostante avessi paura, ma una volta finita la sessione mi sentivo bene.

il primo game l'ho finito,venduto,dimenticato
il secondo rimane sulla mia mensolina,ma soprattutto mi rimane dentro.

e con questo credo di aver finito.........almeno per stasera. :D

ah,riguardo alla filosofia, il corso è di filosofia della comunicazione, ma per ora stò recuperando le basi (la metafisica di Aristotele,appunto)
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: AndreaDF - 22 Nov 2003, 08:25
Citazione da: "teokrazia"
Bel topic.
Io dico: noi viviamo il rapporto che abbiano con i videogiochi, non i videogiochi.
E in più: come per qualsiasi rapporto perdere e ritrovare rinforza il legame. Ma non sempre, perché ogni volta occorre qualcosa che ci faccia sentire nuovamente innamorati.

Teo.


E pensare che sei stato tu la fonte di ispirazione per questo topic, da un nostro colloquio virtuale:


Citazione da: "Teokrazia"
ICQ: in questo periodo non sto giocando tanto, preferisco scrivere, ci vogliono 40 minuti per buttare giù 5000 caratteri, mi diverto di più.


A seguire l'articolo di Matteo Bittanti.

Non so le lo ha fatto apposta. Ma nella sua riflessione, tra Yoga, cultura contenporanea e sparatutto amiga, è venuta fuori una considerazione interessante.

Il discorso Etica ed Estetica. Non devo necessariamente usare l'oggetto del mio amore per apprezzarne la belleza. Il contenuto del se è già in se. Come sottolinea Matteo. Cioè indipendente dal contenuto ludico, ergo codice di programmazione, è il principio che fa la differenza.

Quando ho citato Rainbow Six 3 e la possibilità di arrestare i terroristi, lamento che la precisione del Rag_Doll mi può interessare da utente, ma esticamente la possibilità di rendere inoffensivi i terroristi, per mia scelta, sarebbe stata più pregnante. Ergo per cui che senso ha videogiocare? Il prossimo passo sarebbe quello di intendere il videogioco (e questo è del tutto IMO, non pretendo di assumermi il ruolo di filosofo, ma di interpretare secondo il mio personalissimo modo di vedere le cose si), come anche un insieme di contenuti etici-estetici.

Oltre ad esserci voglio interpretare.

Spoiler (click to show/hide)
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: teokrazia - 22 Nov 2003, 09:41
Citazione da: "AndreaDF"
Che è quello che hai espresso tu: lo scrivere del videogioco, nell'immaginare dell'esperienza,  riviverla in modo creativo.


Bravo.
Ed è qui che si chiude il cerchio.
Sopra dicevo: noi non viviamo il videogioco, almeno non direttamente. Viviamo il rapporto che abbiamo con lui.
Scrivere una recensione per me è uno dei modi con cui ci si può esprimere all'interno di questo rapporto. Un momento di lucida analisi, di assimilazione o rielaborazione interiore o chissà cosa [ci sono tanti modi di vivere una recensione], ma un momento che nasce e si consuma sempre all'interno di questo rapporto.
Quindi per come la vedo io, scrivere la recensione di un gioco vuol dire continuare a giocare.

Teo.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: AndreaDF - 22 Nov 2003, 11:49
Citazione da: "Knives"
nn sono completamente d'accordo sul fatto che le esperienze possono essere cambiate.le sensazioni che ci restano impresse d'innanzi ad un "qualcosa" nn dipendo da quel "qualcosa", ma da come noi le viviamo,ovvero dalle situazioni esterne.
il tempo secondo me nn riesce a cambiare i ricordi, ma solo a farceli dimenticare per qualche tempo, ma loro restano lì


Il rapporto che ci lega all'abitudine della forma lo considero estetica, in un certo senso ci abituiamo al bello. Alla sua rappresentazione.

IMO-L'arte è anche etica. E' coadiuvata dall'etica. Non c'è solo il bello c'è anche un'interpretazione del bello. E' la sostanza, il dado star da mettere nella minestrina insipida o sull'arrostino di carne di pollo arrotolata.

Sta sotto, tra, in cui. Sotto-testo.

Non amo ciò che è vuoto-il vuoto anche quando è esteticamente appagante. Non amo la sostanza, quando questa non ha una forma leggibile.

Il videogioco ha un linguaggio?

Allora IMO.

E' esperienza condivisa, quindi per tutti.
E' espressione senza canone-quindi unica.
E' un posto nella memoria-quindi senza tempo.
E' industria culturale-quindi sociale.
E' idea.

Il videogioco può essere un'idea?

OK sto esagerando, abbandono il topic a se stesso. E' stato un piacere. Grazie a tutti.

Arrivederci.
 
ADF

Citazione

se esco vivo da stò topic, preparare l'esame di filosofia sarà una bazzecola! :lol:


No one here get out alive.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: atchoo - 22 Nov 2003, 12:05
Citazione da: "teokrazia"
Quindi per come la vedo io, scrivere la recensione di un gioco vuol dire continuare a giocare.

Teo.

Per me lo è anche frequentare questo forum. :wink:

Comunque: il fatto che "si stia male" nel non provare divertimendo nel videgioco è la fase finale... O si smette definitivamente (o perlomeno per diversi mesi e anche anni) o si riprende come e più di prima!

Il discorso, poi, si può ampliare come si preferisce approcciarsi al gioco (vedi Teo e le recensioni) perchè è possibile che cambi anche o solo questo: l'amore passionale da ventenne è difficilmente riscontrabile in una copia di sessantenni, ma sempre di amore si tratta!
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: teokrazia - 22 Nov 2003, 12:34
Citazione da: "Il Pupo"
Per me lo è anche frequentare questo forum. :wink:


Verissimo.
L'ho sempre detto che quando sto qui dentro mi sento stimolato.
Qualsiasi cosa voglia dire la parola "stimolato".


Citazione da: "Il Pupo"
Comunque: il fatto che "si stia male" nel non provare divertimendo nel videgioco è la fase finale... O si smette definitivamente (o perlomeno per diversi mesi e anche anni) o si riprende come e più di prima!


Ma guarda io ho cominciato a giocare a casa a 6 anni, era il 1981.
In tutti questi anni la mia passione per i viggì è sempre stata discontinua. A periodi in cui giocavo e m'informavo parecchio [voi non ci crederete ma già a 6/7 anni andavo in edicola a comprarmi le riviste] si sono alternati lunghe pause in cui dei giochini non me ne poteva fregar di meno. Poi tornavo ad interessarmene e cercavo di recuperare [quantomeno tramite i mezzi di informazione] quello che mi ero perso.
Più recentemente avevo comprato una PSone appena uscì in Italia e 6 mesi dopo la rivendetti, dandomi ad altri interessi. Ho giocato tutti i maggiori titoli di quell'epoca [1996-2000] a scrocco, interessandomi alla cosa in maniera incidentale e di riflesso. Nel 2000 ero tornato a comprare riviste, un anno dopo feci mia la Dreamcast, quello successivo PS2. Attualmente quindi sono ancora preso dalla passione.
Tuttavia, ripensando a come l'ho vissuta io, mi ritengo fortunato. Per me sarebbe umanamente incopebile riuscire ad amare con la stessa costanza una cosa ininterrottamente per più di 20 anni.

X quanto riguarda la maturità del videogiocatore e cose così non so.
Sinceramente penso di essere meno "maturo" e competente di quando avevo 12 anni e possedevo un ATARI ST. Ricordo che in quel periodo facevo davvero impressione.


Teo.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: atchoo - 22 Nov 2003, 12:41
Citazione da: "teokrazia"
Ricordo che in quel periodo facevo davvero impressione.


Teo.

Poi comprasti una famosa camicia... :lol:

Vedendo la tua "carriera" da videogiocatore posso dire:

- sei più vecchio di me e non l'avrei mai pensato;
- ho giocato molto più di te;
- leggevo anch'io tante riviste (tutte quelle che trovavo).
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: pedro - 22 Nov 2003, 13:43
Citazione da: "teokrazia"
*Roba varia e condivisibile*


Intervengo, spuduratamente OT, per fare un po' di rumore e complimentarmi col Teo: dopo un periodo di relativo appannamento gli avatar del nostro sono tornati ai livelli di assoluta eccellenza che gli competono. 8)
Continua così, ma soprattutto: risparmiaci le tue foto. ;) :P :D
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Duffman - 22 Nov 2003, 14:55
Citazione da: "pedro"
Citazione da: "teokrazia"
*Roba varia e condivisibile*


Intervengo, spuduratamente OT, per fare un po' di rumore e complimentarmi col Teo: dopo un periodo di relativo appannamento gli avatar del nostro sono tornati ai livelli di assoluta eccellenza che gli competono. 8)
Continua così, ma soprattutto: risparmiaci le tue foto. ;) :P :D


Vero, anche se il precedente pure non era male.

Devo dire che ho l'impressione si sia dopata anche la sua scrittura: sarà la frequentazione virtuale dell' Andrea, ma negli ultimi giorni se sta cumpurtann'.
Sospetto una cosa però, a giudicare dagli scritti e dalla coincidenza temporale con l'uscita determinati titoli: che in fin dei conti servono solo giochi che appassionino per rinfocolare l'interesse nella materia.
E tutto quel che ne consegue: dialettica interessante nel forum, un maggiore piacere nello scrivere e così via.
Lo verifico anche su di me.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Dj Mark Noise - 22 Nov 2003, 20:03
Andrea....capita.
io ho ripreso ad amare i videogiochi grazie a 2 fattori:
1)un anno passato a (ri)giocare vecchi titoli.
dalla regia mi dicono che suddetto fenomeno è riscontrabile nel termine oscuro di retrogaming.

2)un progetto ambizioso a cui stiamo lavorando che mi ha ridato nuova linfa e un nuovo modo di (ri)vedere i videogiochi.

la vita è un circolo vizioso.
tutto si ripete, nulla scorre, come diceva un tale di nome, oscuro anch'esso, Parmenide.
inizi, arrivi a un punto e ti stanchi.
stacchi per poi riprendere con la stessa passione che avevi dall'inizio.
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: cyberjack - 24 Nov 2003, 10:14
Citazione da: "cyberjack"
Citazione da: "Knives"

1)sono contento per tuo figlio (presente o futuro), sarebbe stato un fardello troppo pesante per lui!!!

1) Se sarà un maschio si chiamerà Shinji, se sarà femmina, Rei ( :twisted: )


[OT]
Veramente era una citazione...
[/OT]
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Duffman - 24 Nov 2003, 10:26
Citazione da: "cyberjack"
Citazione da: "cyberjack"
Citazione da: "Knives"

1)sono contento per tuo figlio (presente o futuro), sarebbe stato un fardello troppo pesante per lui!!!

1) Se sarà un maschio si chiamerà Shinji, se sarà femmina, Rei ( :twisted: )


[OT]
Veramente era una citazione...
[/OT]


Effettivamente ,se chiami qualcuno così, non sarà l'unica di citazione...
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Lenin - 24 Nov 2003, 14:21
in 12 anni di carriera videoludica non mi è mai successo di staccarmi completamente dai vg, per alcuni periodi magari gioco un'oretta in tre giorni, ma non ho mai fatto lunghi periodi di astinenza, credo al massimo una settimana  :oops:
Titolo: Parabola discendente
Inserito da: Dj Mark Noise - 24 Nov 2003, 19:09
Citazione da: "Lenin"
in 12 anni di carriera videoludica non mi è mai successo di staccarmi completamente dai vg, per alcuni periodi magari gioco un'oretta in tre giorni, ma non ho mai fatto lunghi periodi di astinenza, credo al massimo una settimana  :oops:


astinenza no, però ci sono periodi di alti e bassi.
al momento sto nel periodo di alti, fortunatamente.
comunque il retrogaming è una manna dal cielo, ti viene voglio di (ri)giocare come i vecchi tempi, stranamente, ai titoli nuovo.
sembra un controsenso, ma non è così.