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[P]lay => Play => Topic aperto da: Ifride - 11 Giu 2023, 21:13
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TFP Link :: https://youtu.be/EwCBkmrOWng
Per me il game of the show della conferenza Microsoft (insieme al gioco Capcom).
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Sai cosa, dipende da quanto rendono interagibile o stimolante sta minchia di scalata. Di solito è una palla ma se ci metti il gioco imperniato su di essa meglio sia interessante come meccaniche. Vedremo.
Cmq dontnod quindi come storia è abbastanza una garanzia. Wishlist!
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Interessante
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Sai cosa, dipende da quanto rendono interagibile o stimolante sta minchia di scalata. Di solito è una palla ma se ci metti il gioco imperniato su di essa meglio sia interessante come meccaniche. Vedremo.
Cmq dontnod quindi come storia è abbastanza una garanzia. Wishlist!
Dovrebbe esserci la demo su steam, da quel che leggevo pare che il sistema di controllo a trigger si rifaccia un pò a Death Stranding
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Death Stranding
Eliminato dalla Wishlist!
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Provata la demo. Non è un gioco per tutti ma sicuramente è un gioco per me.
Meccaniche di scalata "realistiche", corde, picchetti, stamina. Unico problema è che è un po' jankerino in alcune interazioni, speriamo limino bene tutto fino all'uscita.
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Crazy Climber 2.0
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Per me unico interesse vero dello show.
...Con un nome di merda^
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Speriamo non si riveli la brutta copia di zelda.
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Per quanto mi riguarda è già la bella copia solo dal trailer :yes:
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Lo guardavo ieri pensando : mha, in vr avrebbe senso ma così...
Però poi: il suo stile lo ha. Spero sia un giooc corto e senso
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TFP Link :: https://youtu.be/6vBEtwXwdCE
:yes:
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Si conferma muy interesante.
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Ha preso 8 su Edge. Esce oggi, ma su Metacritic non ci sono ancora giudizi.
Qui una video review:
TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=d6EESs6utW8
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Paradossalmente appena riaccendo la X è il primo che scarico. Non so perchè ma mi intriga.
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Non so perchè ma mi intriga.
Perché sembra un Celeste senza l'Asperger.
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Decisamente intrigante.
L'ultimo gioco che ricordo e che ho apprezzato sulle "arrampicate" (anche se lo definirei più simulativo) è stato Insurmountable
https://store.steampowered.com/app/1385100/Insurmountable/?l=italian
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Che bellino. Tengo d'occhio.
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L’ho cominciato, fatto un capitolo e mezzo. Fino ad ora il parere è molto positivo, l’atmosfera è bella, artisticamente è delizioso e ci sono diversi documenti o altra roba da cercare per approfondire la trama che favoriscono l’esplorazione.
Si gioca bene, scalare funziona nella sua semplicità e ho già trovato un collezionabile che ha richiesto un minimo di testa per raggiungerlo, spero non sia un caso isolato.
Menzione speciale per l’OST, mai invasiva e bellissima.
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Fatti i primi due capitoli, bella l'atmosfera e molto carino visivamente!
Ludicamente forse non è nelle mie corde, ma molto ben fatto!
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Ho giocato il primo capitolo di Jusant, un gioco di non guardare di sotto.
Per un giudizio articolato è troppo presto, eppure a un certo punto ho pensato: siano benedetti questi francesi che tentano qualcosa di nuovo.
Ora, qualcuno mi tirerà fuori trenta giochi esistenti di arrampicata libera e/o di aggrappamento con i dorsali, ma l'esperienza è qualcosa di fuori dall'ordinario, secondo me. Sicuramente non è la scalata di Uncharted, Assassin's Creed o Breath of the Wild, ma assai migliore.
Graficamente avrei gradito qualcosa un gradino più in alto, ma artisticamente direi che più o meno ci siamo. Non fosse per il volto del protagonista, peggio di quello di Omno, e qualche altro dettaglio.
Le lettere non ho pensato nemmeno un istante di leggerle, ma le scene di intermezzo le ho guardate con discreto interesse e fascinazione. È un buon segno.
(Ora che ci penso, ieri ho guardato anche tutta la intro di Dead Space Remake senza ragequittare, quindi forse è il mio periodo catatonico, non lo so)
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Sto andando avanti, bellissimo. Leggere le lettere e i documenti è fondamentale per capire la narrativa dietro il gioco, ma capisco chi non ha voglia di stargli dietro. Un peccato però perché sono scritti molto bene e mai noioso o troppo lunghi, tranne rari casi.
Il gioco è bellissimo, spero che il post game permetta di recuperare agilmente i collezionabili persi, purtroppo un paio di documenti li ho lasciati per strada.
Al momento promossissimo, è proprio una di quelle esperienze che adoro.
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Iniziato oggi, sembrerebbe davvero una perla.
Confermo che le lettere sono scritte molto bene, appassionano, sono credibili e fanno metà del lavoro nel costruire il contesto (l'altra metà è retta dalla narrazione ambientale, notevolissima).
Sono anche tradotte con gran stile Ho pensato al Service, ma immagino ci sia anche altra gente col manico là fuori.
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Ho giocato il primo capitolo di Jusant, un gioco di non guardare di sotto.
Ho giocato il secondo e (quasi) terzo capitolo di Jusant, un gioco di non guardarsi indietro.
In diversi punti ho perso la vista. Colpa della risoluzione di Series S, immagino, che su un 55 pollici impasta come una planetaria. E anche dei colori, che in una fase che viravano al rosso mi stavano bucando la retina. Ma d'accordo, lo finirò Stevie Wonder ma fiero!
Pensavo che continuare a scalare roccia potesse stancare presto, ma alla fine devo dire che sta reggendo. Mi piacciono le atmosfere, mi piace scalare, mi piacciono tutti gli animaletti improbabili che si trovano in giro. Soprattutto il toposuino, o come si chiama.
Non ho interesse ad approfondire la storia e non ho interesse ad accumulare obiettivi. E secondo me non sapete quanto può guadagnare un gioco quando non pensi a guardare dietro ogni angolo o ti continui a chiedere se ti stai perdendo qualcosa (che alla fine, probabilmente, non ti interessava). È come respirare videogioco e tornare ai vecchi tempi.
(Poi penso che ho finito Super Mario World e Yoshi Island guardando in ogni singolo buco e ragiono che forse i vecchi tempi non erano esattamente come me li dipingo. Ma che mi frega: ho un'età per la quale posso sparare vaccate senza preoccuparmi delle conseguenze.)
Ah, ma parlavamo di Jusant, pardon...
Giudizio fin qui: francesce ma buono.
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Finito, bellissimo. Uno dei migliori che ho giocato quest’anno.
Pecca solo in qualche imprecisione nel sistema di collisioni, ogni tanto il protagonista si incaglia in qualcosa, si percepisce che servirebbe una leggera pulizia.
Per il resto, stupendo, e ha l’OST più bella dell’anno.
Anche il finale criticato da Multiplayer a me è piaciuto moltissimo.
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(https://i.postimg.cc/CMcB5kGn/IMG-5415.jpg) (https://postimg.cc/z3RXPLPq)
Voto: 90%
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dov'èèèè che si imposta quella cosa? sti cazzo di pop up mi irritano nell`intimo.
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Parli del popup del raggiungimento di un obiettivo o quelli che ti tracciano la percentuale di completamento? Nel primo caso non so aiutarti, nel secondo basta premere il tasto home (il menu laterale intendo) e andare nella quarta schermata mi pare, dedicata alla sezione degli obiettivi e togliere il tracciamento.
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Mi riferivo agli achievement, ma temo che su xCloud ci siano meno opzioni. Grazie comunque.
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@Raiden durata? Mi pare che tempo 2 post l'hai finito quindi è corto? (apprezzerei la cosa XD)
Cmq dontnod è una garanzia, pochi cazzi. Solo giochi belli. O imperfetti, ma belli.
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Il counter dice che l’ho “platinato” in 11 ore, ma si finisce anche in meno, secondo me dura circa 6 ore.
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provato anche io, bello mi ha stupito in positivo sia movimenti che grafica
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Quasi finito, il gioco in sè piaciuto molto, ma la narrazione è un po' uno spreco, il concept di fondo è buono ma il modo frammentario in cui è raccontata coi documenti di testo (in stile FERMATI E LEGGI) richiedono concentrazione assoluta per collegare nomi, eventi, citazioni etc.
Al punto tale che dopo un po' il cervello si assenta e ieri andavo avanti raccogliendo i documenti ma non leggendo perchè non ne avevo la sbatta.
Graficamente super belloccio cmq, specie con Lumen abilitati (ammazza un po' il frame rate ma tanto non richiede riflessi). Cenni musicali, coloring e fotografia curati come da tradizione dontnod. Insomma con l'apporto della trama a sostenere le scalate poteva essere un piccolo gioiellino ma così com'è non so se riuscirei a raccomandarlo. Mi sembra che le 2 parti si sposino male tra loro.
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Io le ho apprezzate molto, anche perché la parte più bella della parte della documentazione sono le pagine di Bianca.
Le altre raccontano molto bene quel che era prima il mondo, ma non è così fondamentale dover unire i puntini. Il contesto è quel che conta.
Secondo me per tutti i motivi che hai esposto comunque il gioco merita molto, e la parte finale a me ha emozionato.
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Si in generale non ha grosse ripetizioni e ogni tipo di sfida è una sfaccettatura di un gameplay non complesso ma neanche stupido.
Ecco, al limite gli insettoidi che vanno sulle pareti ai 2 all'ora, ecco, quelli magari anche meno :D
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Finito anche io, molto bello.
Mi ha ricordato Ueda per le atmosfere, i temi e la volontà di creare un gameplay originale, ludico e ben integrato nelle tematiche del gioco.
Il sistema di controllo è molto tattile, c'è una corrispondenza fisica tra i movimenti delle mani sul controller e le azioni su schermo che dà una gratificazione immediata e tangibile.
La sfida è bassa ma sempre presente, con ogni parete in grado di apportare variazioni e stimoli nuovi. C'è tanto e ottimo game design in questo gioco. L'unico vero difetto è che è francese.
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Per me l'unico difetto ad ora (sono a metà) è l'elemento mistico/magico, che lo appiattisce su un certo standard indie evocativo come ce ne sono stati tanti, mentre lui aveva tutte le carte per emanciparsene e vivere solo del suo immaginario, sì favolistico ma anche molto concreto e tangibile.
Vediamo dove va a parare, ma il naso ce l'ho storto. Tutto il resto è invece meraviglia.
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Finito, fosse durato 30 min in più sarebbe venuto a noia. Tecnologicamente e dal pdv sonoro fenomenale.
Trama capito nulla. :canadian:
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Finito, bellissimo ❤️
Mi ritrovo completamente nell'opinione di @Raiden e nelle considerazioni espresse da @Luv3Kar (è troppo vero che la "fisicità" sul controller si sposa perfettamente col meccanismo di scalata).
Visivamente delizioso, e non meno bello dal punto di vista dello score musicale e dell'impianto sonoro in generale (in cuffia, il top).
Fortissime vibrazioni a la Ueda, non mi è dispiaciuta nemmeno la criticata componente di testo. Il clou è la storia di Bianca (la... nostra?), ma anche i ritagli di vita degli abitanti della Torre, ciascuno coi suoi problemi alle varie "altezze" e ai vari biomi.
Finale emozionante e soddisfacente (in che senso lo hanno criticato ?! )
Ennesima perla del Game Pass, un'esperienza che quasi certamente avrei ignorato se avessi dovuto acquistarla ad hoc.
FUN FACT: ero preoccupato di iniziare il gioco a causa della mia acrofobia. A vedere strapiombi, orridi e più in generale altezze improbabili mi viene fastidio fisico, vertigine, sudorazione. Però evidentemente lo stile non realistico annulla completamente questo problema e il penzolare mi è dolce in questo vuoto assoluto 😁
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Se un gioco di scalare e stare appeso nel nulla non fa sudare la mia modesta acrofobia è un gigafail. :no:
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Per quanto mi riguarda, tranne che nei primi minuti, non mi ha mai dato una seria sensazione di vertigine.
Non soffro di acroquellaroba, ma comunque dopo che hai capito come funziona direi che non trasmette chiappostrettismo.
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Sará anche che non puoi cadere fatalmente mai.
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Per l’ennesima volta, Game Pass si rivela il vero Game of the Year. Quanti giochi ho potuto giocarci che non avrei mai pagato singolarmente (e quante cose che invece avrei comprato e che si sono rivelate delle mezze sole non ho dovuto pagare per intero). Compreso questo.
Jusant, proprio non me l’aspettavo, è stato uno di quei giochi che ho avuto voglia di rimettere su dopo la prima partita, invece di chiedermi chi me lo facesse fare. Probabilmente grazie a un gameplay comprensibile e mai troppo arzigogolato (nonostante tutti quei pulsanti da premere), al ritmo ben gestito, alla quasi totale assenza di narrativa forzata e allo scarsissima riflessione richiesta da quella non forzata. Probabilmente.
Diciamo la verità, è un walking simulator in verticale. “Climbing simulator” evocherebbe cimenti e complessità che il gioco, grazie al cielo, non offre. Il gameplay non è nemmeno così originale: potrei scommettere che qualcosa del genere si sia visto addirittura in 2D da qualche parte e in qualche tempo, perché alla fine non fa altro che costringerti a usare più tasti di quelli che in realtà sarebbero necessari per gestire tutto benissimo.
Alcune meccaniche sono strepitosamente videogiocose, come il vento, a dimostrazione che qui il realismo non è stato minimamente considerato. Omaggi visivi (a regazzì, due espressioni in più potresti farle) e cuorosi al Team Ico ben in evidenza, ma a livello di sfida e di evoluzione delle meccaniche si vede ben presto che non è un gioco giapponese. Nelle prime fasi pensavo che mi sarei ritrovato a gestire i chiodi da scalata con assoluta parsimonia e ad affrontare sezioni millimetriche con la stamina al lumicino, con la morte per il minimo errore. E invece nulla di tutto ciò. Morire credo sia impossibile, il momentum delle oscillazioni sulla corda non si esaurisce mai, i chiodi da scalata sono una copertina di Linus per i più paurosi ma è possibile finire tutto quanto senza mai usarne uno.
“Platinare” un gioco del genere non ha senso. Non c’è una vera sfida, e spulciare ogni anfratto va contro il ritmo e l’obiettivo del viaggio. Jusant è un buon esempio di come l’ossessione collezionistica del gioco 3D moderno, che richiede di esplorare ogni cantuccio da cima a fondo per trovare roba totalmente extraludica, vada ridimensionata. Esplorare tutto ha senso se il premio sono punti-vita extra, armi, potenziamenti. E invece siamo arrivati al punto che quella roba la compri a parte con soldi veri, mentre negli angolini oscuri della mappa di gioco c’è la lettera di uno che reclama perché non gli arriva più il giornale. Lasciarsi indietro i passaggi più reconditi di Jusant è cosa buona e giusta, perché impedisce al gioco di perdersi in qualcosa che non è e di durare più della sua giusta durata. Per la verità non mi sarebbe dispiaciuta un’oretta in più, una o due meccaniche in più. Ma va bene così. Felice di averci giocato. Non scenderà mai a un prezzo a cui non avrei remore ad acquistarlo.
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Per curiosità, che valore monetario gli daresti? ^^
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Finito anche io qualche giorno fa.
Buono, ma quello che doveva dire si esaurisce alla fine del capitolo 1, forse forse una parte del capitolo 2.
Scalare è un buon passatempo, le meccaniche in cui ti si incrociano i diti mi sono sempre piaciute, e quando diventa più impegnativo è perlopiù per questioni di leggibilità del percorso, non per altro.
Nonostante sembri impegnarsi fortissimo per essere riccardone, inoltre, non scade mai nel riccardonismo. Non ho letto mezza lettera, ovviamente, che non ho tempo da perdere con queste robe da stagisti, ma situazioni, ambientazioni e narrazione sono state sempre gradevoli.
Voto: tre virgola cinque W il Game Pass su cinque
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mentre negli angolini oscuri della mappa di gioco c’è la lettera di uno che reclama perché non gli arriva più il giornale.
A me questo piace tantissimo, soprattutto in questo contesto. .
Quando i segreti non portano a vantaggi, l'ossessione di trovarli tutti sta nel giocatore, non nel gioco. Bisogna viverlo bene, e andare lí a vedere cosa c'é per il gusto di farlo, se ti va. Come leggere o meno le lettere se si vuole approfondire. Se ci trovavo un pezzo di stamina, mi si sarebbe ammosciato il chiodo da scalata.
Ma son gusti eh
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Gusti condivisi. Esplorare anfratti e trovare pezzi di vita genuini è molto bello in Jusant.
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Come, in nome dell'accessibilità, sono sempre meno i trofei legati alla difficoltà, dovrebbero anche iniziare a non legarli ai collezionabili, così da renderli davvero accessori e togliere quella sensazione di FOMO che ti assale quando non te ne frega niente ma senti una vocina dentro che ti dice che sei un giocatore brutto e superficiale.
In questo va reso merito a Nintendo, che è rimasta l'unica a non inserire i trofei. All'epoca li consideravo i soliti giapponesi ottusi, ma dopo anni di gamification applicata a quasi ogni aspetto della vita, con effetti perlopiù deleteri, sono d'accordo con loro.
Ma qui sono OT, se l'argomento interessa, nel caso creiamo un altro thread.
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In questo va reso merito a Nintendo, che è rimasta l'unica a non inserire i trofei. All'epoca li consideravo i soliti giapponesi ottusi, ma dopo anni di gamification applicata a quasi ogni aspetto della vita, con effetti perlopiù deleteri, sono d'accordo con loro.
Ma qui sono OT, se l'argomento interessa, nel caso creiamo un altro thread.
Apriamolo perchè ho finito Days Gone per bullarmi del trofeo legato al finire il gioco a livello sopravvivenza...
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Come, in nome dell'accessibilità, sono sempre meno i trofei legati alla difficoltà, dovrebbero anche iniziare a non legarli ai collezionabili, così da renderli davvero accessori e togliere quella sensazione di FOMO che ti assale quando non te ne frega niente ma senti una vocina dentro che ti dice che sei un giocatore brutto e superficiale.
In questo va reso merito a Nintendo, che è rimasta l'unica a non inserire i trofei. All'epoca li consideravo i soliti giapponesi ottusi, ma dopo anni di gamification applicata a quasi ogni aspetto della vita, con effetti perlopiù deleteri, sono d'accordo con loro.
Esattamente questo.
Si vogliono a tutti i costi legare al gameplay elementi ad esso fondamentalmente svincolati, facendone un elenco che viene spuntato di volta in volta e di cui ti viene reso il conto accurato alla fine di un’esperienza che non era incentrata su quello.
Quelle poche volte che in Jusant ti vengono offerte due strade differenti, è perché una nasconde dei collectible. Ti immagineresti che la gente di cui trovi sparsi ovunque gli appunti avrebbe fatto di tutto per creare vari percorsi su questa montagna, in base alle pure leggi della sopravvivenza e del minimo sforzo. E invece no: l’avventura è un corridoio, ogni passaggio collaterale è convenientemente crollato, oppure chiuso da porte che non hanno motivo di essere chiuse. Esplorare le diramazioni serve solo a trovare bigliettini appuntati dentro a vicoli ciechi. Uno pensa alla libertà di scelta (spesso eccessiva) che aveva in non pochi giochi di 35-40 anni fa e, secondo me, ha buoni motivi per lagnarsi.
Se i percorsi alternativi (magari di difficoltà variabile) fossero stati la norma, e completamente fini a sé stessi, soltanto per il gusto di sperimentare variazioni del buon gameplay di base… sarei invogliato a rigiocare. Ma se le “ricompense” sono queste e queste soltanto, quella voglia non me la suscitano. Non c’è bisogno di leggere tutte le letterine d’addio per capire a grandi linee il background di una storia che non ha nulla di mai sentito e che non è raccontata con chissà quali vette stilistiche. Se voglio leggere qualcosa di simile ma che sia davvero avvincente e scritto bene, come sempre, lo faccio su un libro. Un gioco come Jusant non è adatto a stuzzicare impeti archeologici perché, semplicemente, il succo del gioco è tutt’altro e la completa ignoranza della “lore” non lo pregiudica affatto.
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Sono un appassionato di Achievement della prima ora, perché sin dal principio ne ho apprezzato il potenziale.
Purtroppo, molti anni dopo, posso dire che questo potenziale è andato perlopiù sprecato, al punto che oggi non sono più un fruitore di Achievement, ma una vittima degli Achievement.
La deriva dei collezionabili è piuttosto simile, a mio modo di vedere.
Ai tempi di Assassin's Creed e Grand Theft Auto IV mi sono creato io un gioco nel gioco, munendomi di mappe per andare a caccia di bandierine o di piccioni. Avevo trovato la dimensione giusta per quella tipologia di attività, e mi ci divertivo un sacco.
Oggidì, l'accoppiata "collezionabili aggiunti al chilo in vicoli ciechi" (per citare giustamente @EGO) e "Achievement superflui legati alla raccolta compulsiva" mi ha ucciso la poesia. E quelle volte che mi sono messo su un gioco con l'idea di sbattermene fortissimo di andare a caccia di letterine, l'esperienza mi è migliorata moltissimo.
Sono due elementi di gioco dal grande potenziale, ripeto. Semplicemente, nel 90% dei casi l'implementazione è scarsa, se non scarsissima.
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Non è che, semplicemente, anche i collezionabili hanno fatto il loro tempo?
Perchè diciamocelo: se sono integrati alla trama, offrono info particolari e aggiuntive, possono aver senso.
Ma millemila cazzabuboli sparsi per la mappa...who cares?
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Per curiosità, che valore monetario gli daresti? ^^
Non riesco a darglielo perché, appunto, non c’è un limite inferiore di prezzo al quale preferirei acquistare Jusant piuttosto che uno sparatutto 2D arcade o una vecchia gloria Neo Geo. Dovrei 1) non avere proprio nulla da giocare, 2) aver giocato più o meno letteralmente tutto il resto, 3) superare un pregiudizio, ben radicato per quanto irrazionale, che questi sono giochi “riempitivi”, i giochi della speranza che uno programma perché non può fare di più, non perché sia il suo progetto di passione.
Per questo, nel mio caso, un servizio come GP è pressoché l’unico modo di entrare in contatto diretto con questo genere di giochi. Diciamo che è l’equivalente del film o della serie TV che mi guardo giusto perché è su Prime e in quel momento mi salta all’occhio. Ma che non acquisterei mai, nemmeno in DVD a 4,99€ per l’intero cofanetto.
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Nel frattempo ho finito anch'io Jusant, il gioco di scalare con la faccia da pirla.
Mi é piaciuto moltissimo, e mi trovo in una posizione completamente opposta rispetto a Ego.
Un gioco del genere mi sembra un progetto di passione, fosse stato un gioco della speranza sarebbe stato un clone di Vampire Survivors senza anima. Invece il gioco della corda é bello e centrale e sostiene il viaggio come fu la planata di Journey. Una bella esperienza. Ma prima di acquistare é davvero difficile dirlo, ho sempre un pregiudizio verso quei giochi che sembrano voler fare i poetici tipo Ico o scimmiottare Ghibli, tipo Baldo mutuato dai polaretti Dolfin mi da l idea di gioco della speranza, magari sbagliatissima eh. Peró dal pregiudizio passa l'acquisto o meno del gioco.
Ho visto che il gioco costava tipo 30 euro. Ecco secondo me li vale, peró non ce li avrei spesi di tasca mia.
Alla fine spesso mi faccio fregare dando piú soldi a chi non li merita o a giochi che poi manco gioco.
A me piace molto la formula shareware che si vede oggi talvolta su mobile, dove sborsi dopo aver giocato abbondantemente se il gioco ti piace davvero, ma capisco che magari non é sostenibile o appetibile.
Comunque tornando a Jusant, gran gioco, bel gameplay, bell'atmosfera, durata giusta. Anzi ne avrei voluto un po' di piú.
Lo metto tranquillamente nella hall of fame delle esperiene da fare insieme a Journey, Go Home e compagnia bella.