Finito e sebbene sia naturalmente presto per un parere esaustivo e definitivo voglio dare un parere preliminare a caldo su ciò che mi ha lasciato.
A livello di sistema di combattimento (Nero e Dante, a V ci passo dopo) per me hanno partorito uno fra i sistemi più completi e stratificati di tutti i tempi.
Non hanno inventato nulla di inedito ma hanno proseguito nell'operazione di limatura e miglioramento dai capitoli precedenti (in particolare il 4 da cui hanno ripreso le fondamenta) aggiungendo ed espandendo ma senza strafare.
Il risultato è l'aver trovato la quadratura del cerchio con Nero (che ora ha praticamente tutti gli input della spada 'occupati' da una funzione ben precisa) e aver reso ancora più complesso Dante ma anche eccellente da manovrare, e questo anche ribilanciando e cambiando disposizione a determinati suoi attacchi convenzionali.
E con un comparto animazioni semplicemente perfetto.
V nel combat invece è un esperimento che è lungi dal potersi dire perfettamente compiuto, soprattutto perché i risultati delle sue battaglie non sempre sono 'meritati' ed in quel senso purtroppo direi che viene meno la tipica differenza in 'impegno' richiesto nel giocar bene ottenendo risultati ottimi nelle valutazioni.
Non posso dire di non essermi divertito nel controllare le summon, soprattutto Shadow e il suo bellissimo moveset, o non aver apprezzato l'importanza del posizionamento nell'arena di.. tutti (lui, le summon, i nemici e appunto le distanze fra tutti loro), però resta il problema di cui sopra e una certa dose di automatismo e mancanza di precisione nel sistema di controllo che non sono proprie di Devil May Cry.
Ad ogni modo V é perfettamente sensato narrativamente per cui capisco il motivo per cui ci sia, su questo però non posso aggiunger nulla senza fare spoiler.
Narrativamente pensavo peggio, non vedrete certo in questo capitolo una scrittura brillante o dell'ottimo storytelling, solo che per me sono stati fatti dei passi in avanti sul fronte della caratterizzazione dei personaggi pur non rinunciando alle unicità tipiche della serie (regia over the top e situazioni ai limiti dell'assurdo, tipici scambi di insulti vicendevoli con i boss ecc.).
La grafica è Dio e i volti e animazioni facciali fanno spavento.
Purtroppo questo motore grafico incredibile non è al servizio di un setting e art style molto ispirati.
Vi ho trovato comunque degli scorci di pura bellezza ma si tratta di casi non frequentissimi e più che altro quello che manca è un'ambientazione davvero memorabile (come potevan essere le stanze del castello di Mallet Island nel primo ma anche alcune location del 4 quali il cimitero del castello di Fortuna o la sontuosità dei suoi saloni) che resti davvero impressa.
Curiosamente alcuni tratti di rovina cittadina li ho anche apprezzati così come il marciume generale, eppure manca l'ambientazione che ti fa sobbalzare.
Il level design come già detto è stato snellito e sfinato a vantaggio del ritmo e della velocità di attraversamento (sono comunque presenti i classici bivi e qualche timido enigma, le sezioni platform poi sono così poche e inoffensive che si configuraziono più che altro come una citazione sporadica di tali sezioni nei precedenti).
Di base approvo, ci son solo due problemi:
Così facendo il level design in parte risulta piatto e poco elaborato;
Come citato da The Metaller nella seconda metà di gioco si nota un evidente riciclo di assets e nella struttura del level design, con poche variazioni.
Eppure a livello di distribuzione ludica e delle boss fights a questo giro, a differenza del 4, sono rimasto soddisfatto: per cui almeno sul piano formale il miglioramento è netto, bisognava assolutamente curare meglio i dettagli ed il contesto.
Detto questo, per gli amanti degli action e della serie è praticamente un'enciclopedia, un pozzo senza fondo da cui attingere e su cui applicarsi e divertirsi per anni e anni.
Adesso sotto con la seconda run.