Oh, io sono uno che ha amato le riviste, e che occasionalmente ancora ne compra (The Economist mi piace parecchio, così come Wired US). Il punto è che una cosa è una rivista su carta, un'altra è la roba che gira su internet. E prendere The Economist come esempio di rivista che prospera è come prendere la Ferrari come esempio di casa automobilistica che non soffre crisi. Cioè, magari sarà pure vero, ma non tutti possono essere la Ferrari perché non tutti hanno quella storia, e l'industria automobilistica è nella merda anche se una o due aziende reggono.
Un sito/feed RSS ben fatto lo posso usare come qualcosa in cui mi perdo, con pezzi lunghi legati da un filo comune. Per dire, leggo così il blog dei Wu Ming, che a volte sparano pezzi di lunghezza considerevole, o tutti i blog di SEO che seguo per lavoro e che spesso hanno pezzi molto lunghi e densi. Di fatto, volendo lo si può usare come rivista: si possono fare pezzi lunghi e approfonditi (certo, poi devi riuscire a invogliare alla lettura di pezzi lunghi, ma quella è un'altra storia). Però, in più, quel tipo di formato lì mi permette pure di zompare da un sito all'altro, di copiare, incollare, linkare, condividere su Facebook o su Twitter, mandare via IM etc. etc.
Il pdf no. Oltre al pregio di uno stile grafico ricercato (pregio discutibile, poi, visto che lo schermo non è la carta e quello che sarebbe spettacolare su carta può essere carino ma chissene su schermo) si tratta di un formato che castra assolutamente tutto quello che facilita la lettura e che fa il successo dei progetti online. Players è splendido, ma rischia di avere migliaia di download e nessuno che legge più dell'editoriale e di un pezzo. E non è solo una questione di leggibilità (anche se io per esempio su Issuu non ci riesco proprio a leggere roba, non ci posso far nulla). E' che proprio il tempo delle riviste è passato. Ficcarle a forza nel web, secondo me, non le farà rivivere.
C'è un motivo per cui la forma del blog si è imposta come formato standard dell'editoria online: è qualcosa che funziona, che non ostacola, ma anzi spinge le persone a leggere e a condividere. Un formato chiuso come un pdf, secondo me, non funziona.
Poi, se quelli di Players lo vorranno, è molto probabile che io contribuisca al progetto, ma io continuo ad avere grosse riserve e, al momento, fare un pdf e non un sito, con quelle firme lì, mi sembra uno spreco immane.