Al tempo dei cavernicoli, quando imbrattavo recensioni, seguivo più o meno sempre il solito canovaccio...
Comandi, Gameplay, Cazzate.
Perlopiù, variava la quantità di cazzate.
All’epoca, ovviamente, le prime due le sbrigavi veloce. E la terza era sostanzialmente “Che genere di esperienza è?”.
Ora è più complicato, ma questa idea dei valori misurabili mi è complicata. Perché sempre più aspetti non sono realmente misurabili, credo, senza metterli in rapporto all’esperienza.
Come la misuri la “manovrabilità” di Arthur in RDR2?
Per molti è un cazzo di mattone, ma io apprezzo il plus di verosimiglianza che garantisce.
Come la misuri la lunghezza dei viaggi in Wind Waker?
Io ho letto quasi sempre di gente che se ne lamentava, ma personalmente quando salpavo c’era questa sensazione di libertà, e sospensione, che poi si risolveva nell’approdo, che ho sempre adorato.
In tutto questo, cosa voglio dire?
“Non lo so, però c’ho ragione, e i fatti mi cosano!”.