Autore Topic: PLAYSTATION Official  (Letto 35127 volte)

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #150 il: 06 Mag 2022, 15:50 »
Lieto di avertelo segnalato allora; ecco l'articolo di HardcoreGaming101 che ne parla (occhio agli spoiler, nel caso):

http://www.hardcoregaming101.net/sentient/sentient.htm

Vale la pena riportare il commento finale:
"After more than 20 playthroughs and pages of notes, every walkthrough and tons of FAQs you'll still feel like you haven't seen all this game has to offer. That makes Garrit Sherova a character to keep coming back to, even if it's just to check if maybe by making some crew member repair that broken fuel-pump flow inhibitor in room 323, you'll stumble into something new. By playing Sentient as the adventure simulator it tries to be, you'll find it to be a game world worth living in."

Mi ricordo di averlo visto per la prima volta in una demo in una rivista in edicola, e mi rimase impresso. Se non l'avessi provato, non l'avrei mai considerato. Comunque i suoi difetti li aveva (curva di apprendimento tipo muro in primis, oltre ad una grafica "impressionista").
Un titolo europeo fino al midollo, da quella Psygnosis di fine anni 90 ancora ancorata alla vecchia scuola, senza compromessi...
Vinsero battaglie grazie alla loro...

Offline jamp82

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #151 il: 13 Lug 2022, 10:18 »
Visto che sto giocando la serie Vampire/Darkstalkers nella Capcom Fighting Collection, ne approfitto per ricordare quì questa chicca di spot per la versione PS1:

TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=uOPfy7a8Kn8

Che cazzo di figata.

Si lo so, la tizia che interpreta Morrigan. Lo so.
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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #152 il: 13 Lug 2022, 10:56 »
Non riesco a condividere il tuo entusiamo. Cosa ci trovi di così bello? (non sto perculando eh, non capisco sul serio)

Offline jamp82

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #153 il: 13 Lug 2022, 11:06 »
Non riesco a condividere il tuo entusiamo. Cosa ci trovi di così bello? (non sto perculando eh, non capisco sul serio)

Era un commento sarcastico-nostalgico, vista adesso l'estetica simil-tamarra anni '90 fa tenerezza ma smuove in me corde sensibili  :)
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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #154 il: 13 Lug 2022, 11:33 »
Non riesco a condividere il tuo entusiamo. Cosa ci trovi di così bello? (non sto perculando eh, non capisco sul serio)

Era un commento sarcastico-nostalgico, vista adesso l'estetica simil-tamarra anni '90 fa tenerezza ma smuove in me corde sensibili  :)

ah ok  :D :D :D non avevo colto

Offline jamp82

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #155 il: 18 Ott 2022, 20:53 »
TFP Link :: https://www.thegamer.com/japanese-playstation-disc-art/

Ma che belle erano le edizioni jappe diamine.
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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #156 il: 27 Ott 2022, 08:20 »
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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #157 il: 22 Mag 2023, 05:08 »
Lucifer Ring



Per tutta, o quasi, l'epoca boreale PS mi sono sempre sentito dire che non esistevano hack'n slash 3D degni di nota su Playstation, e a scorrimento, s'intende. Ad eccezione di pochi selezionatissimi titoli.
Se state pensando al cubettoso Fighting Force, di Eidos, vi fermo subito, poiché sto parlando di gente con armi bianche, non a mani nude, niente cazzottoni insomma ma spade, mazze, picche, scudi...qualsiasi oggetto in realtà purché resti saldamente collegato alla mano del nostro avatar e non si scolli, come del resto accadeva nel leggendario Golden Axe di SEGA. Tra questi giochi "3D" non possiamo non citare alcuni tentativi, così fallimentari da conquistarsi di diritto un palco d'onore tra la spazzamonnezza digitale di sempre.


..a me FF piaceva parecchio, a dirla tutta, si menava che era un piacere.

Indimenticabile per esempio Excalibur 2555 A.D che alcune riviste videogiocose dell'epoca definirno "la risposta sonara allo Zelda della Nintendo" questo prima di giocarlo, s'intende, poiché sembrava casomai un'indigestione.


...che robe orrende a cui ho dedicato tempo, ma non potevo andare a giocare a pallone invece che stare in casa tutto il pomeriggio?

O ancora, non posso non ricordare anche se con un filo di nostalgia, l'orrido Death Trap Dungeon, orripilante ibrido malsano tra Tomb Raider e un hack n'slash sfavato con collisioni così sballate, e telecamere così odiose, e nemici così micidiali, da portare ad un esaurimento anche il più devoto trash-gamer anche se lo "firmava" un certo Ian Livingstone (autentica leggenda del mondo cartaceo dei giochi di ruolo e libri interattivi...) che pure andava un po'perso nel titolo originale del gioco: Ian Livingstone's Deathtrap Dungeon.


In realtà...anche questo non è così orribile, se ne potrebbe pure parlare...aveva una atmosfera unica

In realtà Eidos, reduce dal mega successo di Tomb Raider, tentò furbescamente la triplettona, dai. Dopotutto, se era riuscita a ridefinire il platform in salsa 3D, quale problema poteva mai incontare negli altri generi da adattare come aveva fatto con Tomb Raider? Beh, le collisioni, ad esempio. Ad onor del vero, anche le pubblicità crucche dell'epoca, testimoniavano che ad Eidos ci credevano sul serio.



Lucifer Ring viene pubblicato nel 1998, lo stesso anno di Death Trap Dungeon, eppure lo anticipa di circa una decade, come minimo, nelle telecamere, nei controlli, nella reattività, nel gameplay, nella grafica e nello stile, e questo, a voler essere onesti. Già, il gioco di Soft Machine dimostra senza alcun dubbio che i dev giapponesi erano arrivati subito a capire come padroneggiare in maniera efficace l'hardware PS, erano dannatamente più abili e convincenti, specificatamente nel mondo 3D o forse erano semplicemente pippe i dev occidentali.


Ogni stage si apre con una titolazione classica, molto american

Tuttavia questo sotto-genere, che fino a quel momento sembrava quasi impossibile da rinchiudere nei fondali tridimensionali con esiti positivi, stava per essere definitivamente sdoganato, si potevano fare giochi in tre dimensioni di spadate e si poteva arrivare ad un buon compromesso.


Picchiare ninja viola non ha prezzo, anche se sarebbero cavalieri...le linee rosse nel terreno invece sono barriere. Nash non può passare finché non ha ucciso il numero di mostri segnalato nell'angolo in basso a destra.

L'azienda nipponica, che contava e conta solo 10 titoli programmati, aveva già avuto modo di distinguersi con il particolarissimo survival-horror ...iru!, anche questo in un coraggioso 3D e sempre nel 1998.
...iru era un salto in avanti non piccolo, a ben vedere.


Lavatevi le mani ragazze ma occhio a quello che avete dietro!

Non sorprende quindi la loro scelta di restare ancorati nel mondo in tre dimensioni. Tornando a Lucifer Ring, gioco full giapponese ma tranquillamente giocabile poiché fa il verso a produzioni mainstream, è una autentica manna dal cielo PS. Il gioco inizia in pieno stile fiabesco, il male sta per stendere la sua ombra oscura sul mondo, ancora una volta. L'unico modo per impedire che ciò accada è raccogliere 4 anelli magici e poi ricacciarlo nell'abisso, preferibilmente usandoli.


Sul ponte si mena come sulla terraferma.

Cue Nash, ovvero un eroe creato utilizzando un generatore automatico di eroi e di nomi ("Cue Nash" WTF che razza di malsano gioco informatico...) è un classico tizio da fintasy nipponico, simil Dart (Legend of the Dragoon) dotato di una grossa spada e di magia, beh ovvio in questi casi, si sa mai che cosa non serve.


Adesso ti sventro, disse il drago.

Cue Nash si propone quindi di portare a termine un semplice compito: affettare qualunque cosa gli si pari dinnanzi, e liberare la strada verso i 4 anelli che garantiranno - se le cose vanno come devono andare - un mondo molto più bello in cui vivere, anche se il titolo...insomma eh, non vorrei che alla fin fine...


...e adesso, la giusta ricompensa, il baule.

Il gioco è molto simile a Golden Axe ma in 3D, Nash cammina lungo un percorso piuttosto lineare ed è costantemente piazzato in mezzo a confronti serrati con un'ampia varietà di mostri che non vogliono altro che porre fine alla sua esistenza. Lucifer Ring utilizza uno stratagemma brillante per non far diminuire la fludità del gioco: muri invisibili. Barriere per costringere il giocatore allo scontro e non deficitare la velocità e la reattività del gioco, che si fissa su standard piuttosto buoni, offrendo una soluzione piuttosto godereccia, anche in termini di responsività dei controlli, è un taglia e affetta fluido. Di tanto in tanto al giocatore viene data l'opportunità di scegliere percorsi per andare dal punto A al punto B in diversi modi, in stile Berserk (Dreamcast) o il più prosaico D&D Tower of Doom di casa Capcom.
Alla fine di ogni livello c'è un capetto piuttosto incazzato che aspetta Nash per rendere la sua giornata un po' meno solare ed allegra, alcuni sono piuttosto forti e dovrete mazzuolarli per bene.


Golem picchia forte. Golem spacca

Nash ha due attacchi standard, uno pesante (e quindi lento) e uno più veloce (e quindi debole), ma può anche caricare colpi e migliorare la sua spada sfiammeggiante raccogliendo appositi item. Inoltre il nostro eroe ha anche la capacità di saltare per attraversare ponti rotti, scogliere, piattaforme e altri pericoli naturali, giusto per non farsi mancare nulla, anche queste sezioni sono ben fatte, con collisioni precise e bel calibrate, offrono momenti di interruzione della mattanza, funzionano bene.


La mappa del mondo della Friesia. Nash è nell'angolo in basso a destra, chibizzato.

Spesso ci sono variegate ondate di nemici, non sarà facile gestire ogni attacco, per questo, un apposito indicatore, posto in cima allo schermo si riempirà man mano che Nash uccide i nemici. Quando sarà pieno il giocatore potrà sferrare un attacco molto potente, che solitamente farà a polpette tutti i nemici presenti sullo schermo, la classica mega mossa finale di cariamento.


Un attacco speciale con risultati devastanti per i nemici.

Durante il gioco, potrete distruggere casse e barili, così come trovare tesori, pozioni, 1UP...in realtà Lucifer Ring non fa proprio niente di eclatante o di incredibile, però garantisce un'avventura ben confezionata, e questo è di gran lunga l'aspetto migliore dell'intera produzione: è un bel gioco a conti fatti. Non è leggendario, non è incredibile, non è assurdo, ma è bello.



E oltre a questo, Lucifer Ring è prima di tutto, un titolo onesto: quello che vedi, giochi. I primi secondi di gioco ti fanno subito capire di che pasta è fatto il gioco, i colpi offrono sufficiente varietà per non annoiare a morte, la sfida è ben calibrata, i nemici spingono a diverse strategie, le ambientazioni sono varie e durando relativamente poco, non sono tediose, la musica è suggestiva e accompagna il tono dell'avventura, anche gli FX sono ben fatti, restituiscono suoni di affettamento e morti brutali.

Che dire, da giocare o da provare.
« Ultima modifica: 22 Mag 2023, 16:37 da Mr.Pickman »

Offline EGO

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #158 il: 22 Mag 2023, 08:55 »
Indimenticabile per esempio Excalibur 2555 A.D che alcune riviste dell'epoca definirno "la risposta sonara allo Zelda della Nintendo" questo prima di giocarlo, s'intende.

...che robe orrende, ma non potevo andare a giocare a pallone invece che stare in casa tutto il pomeriggio?

O ancora, non posso non ricordare anche se con un filo di nostalgia, l'orrido Death Trap Dungeon, orripilante ibrido malsano tra Tomb Raider e un hack n'slash sfavato con collisioni così sballate, e telecamere così odiose, e nemici così micidiali, da portare ad un esaurimento anche il più devoto trash-gamer anche se lo "firmava" un certo Ian Livingstone (autentica leggenda del mondo cartaceo dei giochi di ruolo e libri interattivi) che andava un po'perso nel titolo originale: Ian Livingstone's Deathtrap Dungeon.

In realtà...anche questo non è così orribile, se ne potrebbe pure parlare...
Sono ancora furibondo per le recensioni tutto sommato positive che mi indussero ad acquistare Excalibur in un periodo di relativa magra su PSX (per quelli che erano i miei gusti). Per fortuna il catalogo PSX aveva una forbice di prezzi tale per cui non tutto costava 100-120.000 lire, ma pagavano comunque i miei genitori, e non perdonerò mai chi scrisse che era un gioco degno di acquisto.

Deathtrap Dungeon non lo giocai mai, ma se è come lo descrivi… è proprio come il mitico librogame  ;D

Offline Mr.Pickman

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #159 il: 22 Mag 2023, 17:16 »
Già, mi ricordo che voti sballati prese.

Avevano le noci nel cervello nelle redazioni e senza i criceti, non che ora...ma ad ogni modo splash page al centro di Game Power, il poster (ebbene sì, il poster cazzo) dentro PS-MANIA e parole assurde per un gioco che ha una media giustissima del 3-4.
Mi ricordo che mentre lo giocavo temevo di dire ai miei amici che le riviste avevano detto delle cazzate.
Nel mio gruppo (che ancora resiste!) lo avevano preso in 3 oltre a me, di solito ci si prestava i dischetti, ma quasi tutti eravamo andati di D1, follemente. Caratteri cubitali sulla riviste "La risposta a Zelda" "Nintendo? no more" e giù di speciali da 3/4 pagine. Oh, intendiamoci, il gioco era proprio una merda con controlli sminchiati, telecamera demente, animazioni pessime, e un combat da denuncia ai carabineri.
 
Su DeathTrap mi inviti a nozze.
Allora, una volta realizzate le distanze giuste per sferrare gli attacchi, il gioco non era così brutto, a dimostrazione che dopo Lucifer, ci metto proprio DeathTrap Dungeon.
Come da titolo, scegli il tuo eroe, o la tua eroina, che come da tradizione era in bikini armour, cose che adesso, "nononononono, non si può fare" il barbaro Chaindog, o l'amazzone Red Lotus. Evabbè, 1998.
 


In realtà solo in pochi casi c'erano bei momenti, ma ad ogni modo,


Ho trovato due info aggiuntive grazie ad HC101, su alcune riviste koreane, le sembianze dei due protagonisti, in principio erano più distintive, 



Red Lotus era veramente nuda, thong di classe metallico


Il gioco era un diamante grezzo, mutava alcuni controlli da Tomb Raider in maniera decente (appendersi, fare piccoli passettini al bordo di abissi, saltare da fermo) e come abbiamo detto le collisioni durante i combattimenti erano dubbie, drammatiche quando venivi circondato ... o quantomeno, dovevi prenderci la misura ma il resto...il resto rende felice ogni appassionato moderno di Dark Souls, senza dubbio.
Un dungeon a discendere, con più di 40 tipologie di nemici, dozzine di trappole, enigmi di ogni tipo, tagliole, macigni, lava, schiacciasassi, rulli, spuntoni, lame dai muri, botole, trappole insidiose, lanciafiamme, scivoli, tunnel che crollano...ho reso l'idea.

In aggiunta, trovavi anche una specie di shotgun a fiamme, giusto per non farsi Doom-izzare troppo.

DD è la versione digitale, in pratica, della serie di librogame di Livingstone, autore britannico leggendario che non necessita ulteriore presentazione (Ha fondato Games Workshop assieme a Steve Jackson, per dire eh)





Offline Darkamon

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #160 il: 22 Mag 2023, 18:32 »
Qualcuno potrebbe pensare che alcune riviste si facessero convincere a dare certi voti da chi distribuiva in Italia ai tempi. Questo qualcuno sarebbe davvero malfidato :D
Adepto della chiesa di Fand.

Offline jamp82

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Offline Alan Fontana

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #162 il: 06 Ott 2023, 08:09 »
Invidio chi riesce ad avere tale manualità... Bellissimo di recuperare questi oggetti e dargli nuova vita
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Offline Mr.Pickman

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #163 il: 30 Gen 2024, 03:54 »
Alla fine l'ho fatto, mi ci è voluto una madonna di tempo, sbattimento, ricerca, consultazione, e la lunghezza è diventata quasi assurda, c'ho messo dentro i librogame, i giochi di ruolo, Ian Livingsone, informazioni di ogni tipo, kink e foto osè, ha qualche mese ma mi sono ricordato solo ora che qui se ne era parlato

DEATHTRAP DUNGEON

TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=05GKBTY5MAE

(L'ho anche rifinito, e l'ho adorato!)

Offline Alan Fontana

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Re: PLAYSTATION Official
« Risposta #164 il: 30 Gen 2024, 09:14 »
Con "tette piramidali" ti sei conquistato il mio like e mi sono iscritto al canale. Eccellente video, bravo!!
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