Ecco, riprendo il tuo post e il commento di kiavik omologo per dire la mia, prima di chiudere la prima "serata" di gioco e andarmene finalmente a nanna (yawn): per ora, per quanto mi riguarda, quando si controlla qualcosa a schermo è bello, nuovo, denso, faticoso nell'accezione positiva del termine, ovvero di un'esperienza che ti stimola e ti mette alla prova.
Insomma, per ora quello in cui vince, per me, è proprio il gioco.
Il problema, invece, è sempre lo stesso da Metal Gear Solid 2 ad oggi: la pretesa di Kojima di saper raccontare storie. C'è chi gli dà credito, per me invece è incompetenza radicale.
E dispiace a maggior ragione, perché come game designer c'ha il manico e si vede.
Le suggestioni ci sono tutte, l'atmosfera è potente, la direzione artistica (quando non scade nel feticismo) è notevole.
Insomma: tutto quello che ho esperito pad alla mano, fin qui, vale il prezzo del biglietto. Si prospetta un'esperienza interattiva unica e coraggiosa.
Purtroppo quando partono i filmati, con tutto il loro ingombrante bagaglio di dialoghi, di scambi e interazioni tra i personaggi e di lunghe spiegazioni, insomma tutto ciò che è racconto non interattivo o ambientale, ecco che la ridondanza, il didascalismo, la retorica puerile di Kojima affossano tutto.
Comunque ho già deciso di far finta di nulla e provare a godermi il gioco sospendendo il giudizio e lo spirito critico, perché se devo dar retta a loro, i filmati e gli spiegoni mi creano un tale imbarazzo (è la parola giusta) che lo rivendo domani.
L'ho preso consapevole che avrei fatto fatica, ma attirato dal resto che pur è bello e funziona.Turarsi il naso, e andare avanti.
Mi fa arrabbiare che l'immaginario è proprio figo.