Il parere di chi e' oltre il secondo capitolo e' unanime e inapellabile: Questo gioco fa le scarpe a God of war 3 e le recensioni bassine sono semplici pernacchie da fan dei capitoli 2d
Mio lunedi'.
Quotone Epicus Furor,
Il gioco non è un "Castlevania" ma poco importa, è un'opera d'arte solenne e va recuperato. Togliete il nome Castlevania e valutatelo solo per essere
Lords of Shadow come ho fatto io, dopo notti insonni e i consigli preziosi di Elta. Ragazzi però il compito svolto imho è davvero superbo.
A livello estetico è un qualcosa di magniloquente e verboso, ogni scenario, ogni background, ogni fondale (chiamatelo come volete) è una delicata, seppur incisiva, pittura ad olio ed acquerello, ogni tratto e impostazione, denota una cura quasi manicale, ricreare ambientazioni suggestive, oniriche, uniche. Dal delicatissimo venticello che muove le fronde degli alberi, ai due passerotti che timidamente cinguettano su una pietra in bella vista al giocatore. Saranno cose di poco conto, ma a cas(t)a mia fanno una bella differenza, un pò come i muretti adamantini di Vanquish che non riesco a mandare giù.
Cacchio, roba così non la vedevo da anni.
A me ha ricordato specialmente nel primo capitolo, le opere d'illustrazione di Rien Poortvliet l'autore olandese del bellissimo libro d'illustrazioni GNOMI (etc) e pure Brian Froud (altro autore, questo inglese, del libro FATE e FOLLETTI).
Non sono ammattito.
Questo Castlevania è un'opera europeista come poche, in alcuni punti ho trovato una perfetta simbiosi d'anima, non so come spiegarlo. Come se quel bosco, quella selva l'avessi disegnata io.
Questo titolo, come comparto estetico, è come se fosse una sorta di continuazione d'identità di quella proposta da Guillermo Deltoro (in Pan Lab), e di quanto ci sia di buono e remoto nelle nostre arcaiche tradizioni.
Cioè se di colpo mi fosse apparso un Leprechaun o uno Gnomo, probabilmente non avrei battuto ciglio.
Il parco dei mostri di Bomarzo a Viterbo è stata la seconda impressione (^^), specialmente ogni volta che dalla vegetazione spuntava un faccesco blocco di pietra con aria corrucciata o solenne. Se siete di Viterbo o Roma e non lo conoscete, meritate di estingeurvi nella casa sbilenca dei Conti Orsini però.
A livello estetico le creature, il bestiario sembra uscito sempre da un libro di favole e tradizioni folckloristiche europee, ci sono i TROLL della palude dalla folta criniera e i goblins della palude più Signoreggianti degli anelli che altro, cmq in quel contesto, farci trovare "altro" non avrebbe probabilmente trovato una giusta collocazione...magari eh. Bella anche l'idea delle Niadi. Una gran ficata a mio avviso.
Il pozzo di Pan mi ha tolto il respiro.
Per ora non ho visto 1 solo "nemico" della serie, eccezzion fatta per il colossale Warg e i lycan bipedi che mi hanno rimandato a piacevoli ricordi due-dì.
Lo sforzo dei Mercury, per quello che concerne la narrazione del gioco e l'adattamento europeista alla serie
è mirabile, anche gli elementi di sacralità aggiunti alla serie li vedo bene, dalle ossa dei santi sminuzzate e ficcate nei pugnali, alla precisazione dell'argento contro la tenebra.
Tutto è coeso a rendere il gioco una sorta di rilettura in chiave europea.
Può non piacere ma è fatto molto bene.
Non depongono a suo favore, per meri tecnicismi, certe soluzioni di camera-work, adottate solo per far ammirare la magniloquanza degli ambienti, ma spesso scomodine, ma va detto che quando si tratta di combattere il suo sporco lavoro lo fa abbastanza bene. La poca profondità di combattimento (almeno all'inizio) ma tutto il resto è imho ok...animazioni e via dicendo.
PS. Tutto è suggellato da un IMHO ciclopico.
Ma questo gioco mi sta piacendo molto.
Erano anni che non mi emozionavo così. Davvero, se cercate un titolo medioevaleggiante, una storia di cacciatori di vampiri "nostrana", ed estetismi "superiori"...
LOS vi aspetta.
In più scorci mi ha toccato profondamente, come solo Wanda, Ico e Shenmue erano riusciti a fare.
E' un gran gioco.
Altro che scimmioni del picìo.
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