C'è chi ritiene Revelation il migliore dei 5 (o 6, o 7) giochi.
Eccolo, sottoscrivo.
Tomb Raider The Last Revelation è davvero l'apice dell'arcade adventure tridimensionale esplorativo di fine anni '90, insieme al sempre eterno Shadow man e a Soul Reaver. Nintendo e Ocarina of Time/Majora's Mask permettendo ovviamente.
All'epoca gli sviluppatori affermarono la necessità impellente di un ritorno all'archeologia pura e dedicata, dopo le stranezze del 2 e del 3. Il focus egiziano permise di creare ambientazioni coerenti e verosimili, in cui 6-7 livelli dei capitoli precedenti, per estensione e lunghezza, andavano a formare macro-livelli tematici da attraversare ed esplorare liberamente, pur mantenendo il consueto, elevato, level design. Ambientazioni come il complesso di Karnak, oppure la Valle dei Re e Alessandria d'Egitto erano veri e propri siti archeologici in cui osservare, cercare la strada, venire a capo di enigmi e meccanismi portavano il modello "Tomb Raider" a nuove vette di complessità e pensiero laterale. Anche troppo avanti per l'epoca, una sorta di open world liberamente esplorabile da interpretare, roba che avrebbe ripreso in mano solo From, 10 anni dopo. Oltre a questo la migliore realizzazione tecnica del franchise fino a quel momento unita alla stupefacente direzione artistica.
Il problema è che se ne veniva fuori come quarto episodio di una serie che aveva stremato l'utenza con i due episodi precedenti a cadenza annuale, ritenuti a torto (no) o a ragione (sì) del tutto inferiori al capostipite. The Last Revelation arrivava con la vera evoluzione (e seguito) del primo capitolo ma troppo, troppo esigente per una formula di gioco che aveva già bruciato tutto il suo carico di novità e freschezza e che in aggiunta pretendeva dal giocatore livelli di attenzione, mappatura mentale ed esecuzione davvero stancanti.
Peccato. Peccato poi che non sia presente in questa racconta di remake.
Per quanto riguarda l'importanza storica di Tomb Raider beh, non credo si potesse tacciare di chissà quale difetto alla luce dell'anno di uscita. Quali sarebbero questi giochi coevi in terza persona con fase shooter impeccabile e dotati di questo level design, per controller che manco avevano lo stick analogico? Doom è del 1993 e Tomb Raider del 1996. Una pietra miliare, anzi, una pietra angolare che avrebbe retto i successivi 5 anni di giochi tridimensionali in terza persona, il cui "legno" era in realtà lo scotto da pagare per l'avvento della tridimensionalità integrale. Insieme a Mario 64 TR ci ha insegnato a ragionare in 3 dimensioni, ci ha fornito strumenti sofisticati per l'interpretazione di ambienti, altezze, profondità e percezione. Ci ha insegnato che non tutti i giochi necessitano di ritmi indiavolati, che osservare significa pensare e che bloccarsi per poi veder accendersi la lampadina dell'illuminazione e della soluzione è una delle sensazioni più belle che si possa provare in questo medium. Così come godersi la bellezza architettonica, indugiare per mappare mentalmente i livelli, immergersi per nuotare in profondità e cunicoli sommersi per scoprire cosa si celi "sotto" e via discorrendo. Chiunque l'abbia amato ha queste sensazioni stampate nella testa e nel cuore.
Calendario alla mano, se non sia un capolavoro il primo episodio non so davvero cosa possa esserlo.
Innumerevoli e insignificanti gli episodi dopo (salvo solo Anniversary e Underworld) e con la calamità del reboot del 2013 e seguiti (come non capire nulla di cosa abbia reso grande un titolo, ben fatto CD
) posso affermare che Tomb Raider oggi mi manchi tantissimo e purtroppo la speranza sia ormai estinta.
Questa raccolta è un buon motivo per ricordare. Il primo, più che altro, lo so a memoria, vediamo le sensazioni che mi procureranno il 2 e il 3.