Per quanto mi riguarda, trovo che "Si alza il vento" sia in tutto e per tutto un film neorealista. Che abbia un ritmo "lento" (e non attribuisco mai a questo aggettivo un valore dispregiativo) mi sembra nell'ordine delle cose. Non è che se uno si guarda "Senso" di Visconti ci trova un ritmo tanto diverso.
A me è piaciuto moltissimo. In particolare, la perfezione formale del tutto. Indipendentemente dai miei gusti personali (che mi possono far preferire un film di Miyazaki rispetto ad un altro), non riesco a trovargli un difetto. E in altri film del Miya ne ho trovati (penso alla sceneggiatura confusa di Howl o al vistoso calo di ritmo nella seconda metà di Ponyo).
Un'altra cosa che ho trovato impressionante è la capacità del maestro, a settanta anni, di fare un film appartenente ad un genere (neorealista, appunto) per lui completamente nuovo. E' vero che lo studio aveva già fatto Una Tomba per le lucciole, ma, appunto, non è di Miyazaki.
Per me questo è un gran film con cui chiudere la carriera. Miyazaki ha dimostrato di essere un regista vero, nient'affatto prigioniero di certi stereotipi che gli sono stati affibbiati soprattutto in occidente (la maggia, la fantasia, ecc ecc).
Per me capolavoro assoluto.