Siccome non volevo fare il bimbo viziato che compra e non gioca, l'ho ripreso.
Oh, a me fa tenerezza, perché lui ci prova. Ci sono i posti wow, l'avventura copre una vastità di luoghi e situazioni, le tombe sono valide, la storia almeno nelle intenzioni intrecciava personale, politico, locale e globale. E poi ci son momenti che la grafica toglie il fiato, per quanto giungla e rovine sembran vere.
Però poi è due palle.
La cosa più incredibile è che nonostante sia un gioco molto lineare (ci sono hub urbani, ma non più aree di gioco open), il ritmo è leeeeeeeeeento. Ma leeeeeeeeeeeento. E' un continuo arrampicarsi in slowmo su quelle dannate pareti porose, spingersi a fatichissima attraverso strettoie, sfondare pareti o svelare reperti sventolando la piccozza, raccogliere una gragnuola di inutili foglietti, imprecare contro il dio del forced walking e delle comunicazioni walkie talkie, ascoltare dialoghi dal tenore recitativo di Xena, assistere a cut-scene bruttine e lente come la morte. Bonus track: sidequest solo di camminare e parlare.
Il discorso Lara Rambo vendicatrice nella notte sulla carta era una figata ma all'atto pratico è il solito pigia Triangolo per uccidere di nascosto e per il resto spreca proiettili con il sistema di mira e hit-response più amatoriale della cross-gen.
Dulcis in fundo: la cagata che per metà avventura devi essere vestito da carnevale di Rio per rispettare le usanze locali. Mavvaffancuore, ridatemi la canotta unta.
Credo sia semplicemente stata una cazzata affidare il terzo capitolo di una trilogia a un nuovo team, laddove Crystal Dynamics aveva ormai il know how per calare il pezzo da novanta e consacrarsi al fianco di Naughty Dog come giganti del genere.