STREPITOSO
In un mondo migliore, questo sarebbe considerato un gioco AAA, anzi AAAA, perché la cura di ogni singolo dettaglio è fuori dal range anche degli sviluppatori più blasonati dell'attuale mercato. E non mi pare che ci siano patch in vista ( ͡° ͜ʖ ͡°)
La grafica è fuori di testa. Stile, animazioni, colori, ogni pixel è stato pensato per essere proprio così com'è e proprio lì dov'è. L'unico motivo per cui questa non è considerata la miglior grafica dell'anno, è che questo stile grafico ha smesso di partecipare al concorso per la miglior grafica dell'anno intorno al 1998, su richiesta popolare e del gran giurì dei videogiochi (ma veramente, come cazzo si fa a desiderare e inseguire il fotorealismo quando ci sono i mezzi per fare questa roba?).
La musica è FANTASTICA. Oltretutto è "vera": nei crediti sono citati circa 40 musicisti, non è roba sintetica fatta da 2 persone.
Ogni boss ha la sua colonna sonora personale.
Non c'è una musica che tradisca il mood del livello.
Lo script è irreale per quante battute, citazioni, giochi di parole, punchline, freddure e genialate di ogni tipo riesce a infilare in un gioco solo. Ci vuole un taglia e cuci di 12 Final Fantasy per arrivare a una quantità di contenuti che si avvicini
vagamente alla ricchezza di Color Splash - per tacere della qualità.
Sì, hanno tolto quasi tutti i comprimari dei vecchi PM e li hanno sostituiti coi Toad, ma quanto è divertente TUTTO? Ho riso come un folle, più che in un Phoenix Wright.
Incredibile quanto il gioco si permetta di prendere in giro 30 anni di storia di Mario con tanta nonchalance. Ogni finestra di dialogo è una potenziale sorpresa, e nessuno viene risparmiato. Anche la più trita delle splapstick comedy è talmente inaspettata che è impossibile non ridere. C'è una quantità di "meta" che piglia a schiaffi Metal Gear Solid, specialmente nel fenomenale livello del laboratorio. E ci sono delle situazioni SUBLIMI.
Cacchio, già solo il manuale in-game è puro GENIO. Meritava una versione cartacea.
E be', sì, il lavoro di traduzione e localizzazione è incredibile. Un gioco del genere, senza un lavoro di questa portata alle spalle, non funzionerebbe nemmeno la metà. E ora concedetevi un attimo per pensare a quanti giochi AAAAAAAAAAAAAAAAA avete giocato, dove siete stati costretti a mettere tutto in inglese perché la versione italiana la facevate meglio voi con una mano legata dietro la schiena, la febbre a 41, sotto effetto di droghe, e usando Google Traduttore...
Io sono uno dei 7 individui a cui è piaciuto Sticker Star (il gioco più ingiustamente criticato del decennio, senza se e senza ma), ma qui ne siamo parecchio lontani. In Sticker Star le carte-oggetto erano tutte necessarie, mentre in Color Splash se ne devono usare solo alcune, e mai alla cieca, perché c'è un Toad che ci dice sempre di quali avremo bisogno in quel momento della storia. Inoltre è possibile comprarle in qualsiasi momento, e nei templi della morra è facilissimo guadagnare molto presto più monete di quante ne useremo in tutto il gioco. Se siete rimasti scottati dal boss finale di Sticker Star, be', qui non c'è nulla del genere. Nel complesso, a parte l'uso delle carte in combattimento (e con alcune importanti differenze), Color Splash non è né il seguito, né la copia, né l'evoluzione di Sticker Star. È un gioco molto diverso, con una meccanica solo parzialmente riutilizzata.
La maggior parte dei combattimenti sono piuttosto veloci. Come sempre, nelle fasi avanzate del gioco spuntano una serie di nemici e situazioni particolarmente trollosi e ci scappa l'incazzatura, ma è un difetto di tutti gli RPG di Mario - e in generale di tutti i JRPG. Quasi tutti gli scontri sono comunque evitabili con un po' di accortezza. In ogni caso, ci sono 3-4 livelli specialmente irritanti, impossibile negarlo.
Color Splash ha comunque il pregio, non comune in questa serie, di non durare quelle 5 ore di troppo.
Mario & Luigi Paper Jam Bros mi è durato 25 ore, ma le ultime 5 sono state una croce senza delizie. Anche Sticker Star, verso la fine, diveniva ridondante. Color Splash ha rischiato, ma hanno avuto il buon senso di semplificare gli ultimi livelli per non farti giungere esausto al finale (che per me è arrivato dopo poco più di 31 ore).
Ci sono alcuni aspetti imperdonabili:
- Il gioco non ha slot di salvataggio, quindi per ricominciarlo bisogna cancellare tutti i dati nel menu della console.
- Il caricamento sulla schermata del titolo è esageratamente lungo, e quando si vuole riavviare il gioco (perché magari ci rendiamo conto che una boss battle non possiamo vincerla, e abbiamo sprecato troppe carte), bisogna uscire e ricaricare tutto. Ogni VG dovrebbe avere un sistema di soft reset per legge.
- Il Tipo Timido mascherato si poteva evitare, e non ci avremmo rimesso nulla.
- Alcune delle chiazze bianche da ricolorare sono quasi invisibili, da impazzirci. Un paio di livelli li ho lasciati al 97% perché, anche ripetendoli 3-4 volte, proprio non le trovavo.
- L'achievement legato ai templi della morra è criminale, come qualsiasi achievement legato ad eventi casuali.
- Il sistema "in tre tempi" di scelta delle carte da usare è più macchinoso del necessario.
- In una manciata di situazioni sarebbe stato MOLTO sensato introdurre un checkpoint, specialmente in QUELLA situazione nel castello di Bowser.
Per me, Color Splash è un capolavoro.
Nel senso che, se andiamo a vedere l'impegno, la cura dei dettagli, il rapporto qualità/quantità, i valori di produzione, e l'equilibrio di tutte le parti nel prodotto complessivo, Color Splash è proprio la ricetta del capolavoro.
Ma non ne voglio fare un discorso di che cos'è un videogioco capolavoro.
Dico solo che per me è un gioco eccezionale, sia nel senso che è eccellente, sia nel senso che è un'eccezione, qualcosa che, nel mare magnum dei videogiochi, nessun altro pensa, sa, può, o vuole realizzare.