ecco i miei..
Suikoden (Psx Worldwide, Saturn Only Japan) D
Anacronistica collection di clichè squaresoft, neanche troppo rielaborati. Tecnicamente mediocre, gli unici elementi interessanti sono le battaglie e la possibilità di costruire un rifugio (presente però già in breath of fire II) Il gioco peraltro è molto corto
Suikoden II C
Molto simile al prequel, con trama e personaggi migliorati, pur non distaccandosi troppo dal periodo classico squaresoft. Il problema viene soprattutto dalla sceneggiatura, incapace di concentrarsi negli eventi più importanti e sprecando l'unico elemento interessante del titolo, non pienamente sviluppato: L'amico del protagonista e la sua lunga vicenda. Il gioco si interrompe cosi brutalmente, senza un vero culmine di eventi che giustificano le scene finali.Superflue e mal realizzate le battaglie strategiche, meglio il battle system vero e proprio
Suikoden III B
Finalmente libero da una trama inutilmente ambiziosa, il terzo capitolo può offrire soluzioni decisamente più interessanti rispetto al prequel, con tre personaggi ottimamente caratterizzati e sviluppati. Come Chrono Cross (con il quale condivide una mappa ristretta) gli eventi girano attorno ad un certo preciso avvenimento (in questo caso un eroe) che condiziona tutto l'impianto narrativo, con un gioco di incastri riuscito anche per la molteplicità di punti di vista. Purtroppo le ingenuità non sono superate e persistono ancora difetti sia dal punto narrativo che da quello della giocabilità vera e propria.
Legend Of Mana (psx,usa e jap) S
L'unico difetto è la mancanza assoluta di difficoltà per quanto riguarda le battaglie. Il resto è ai massimi livelli, a cominciare da uno stile tecnico degno di nintendo, da un comparto narrattivo che finalmente libero da trama e personaggi mediocri si concentra sull'essenza del fantastico micro-cosmo creato da square, esplorandone tutti i temi possibili attraverso missioni che sono in realtà pretesti per tratteggiare piccole favolette, spesso peraltro correlate tra di loro. La frammentazione non è un difetto: isolando questi piccoli frammenti di giochi di ruolo mai realizzati square ne aumenta l'impatto emozionale. Diverse missioni bonus, sottogiochi, un sistema di combattimento eclettico ma per la scarsa difficoltà non sfruttato, abbelliscono un paesaggio maestoso, uno dei più perfetti su psx.
Tales of phantasia, Snes (jap) S
L'unico gioco di ruolo che su snes può competere con Final Fantasy VI. Un sistema di combattimento che all'epoca non aveva pari per originalità,interattività,ecletticità, che potrebbe essere il punto di forza di un altro gioco di ruolo qualsiasi, rappresenta nel gioco wolf team solo l'apice di un gioco straordinariamente curato sotto tutti gli aspetti. Il titolo riprende quell'aspetto cinematografico del capolavoro assoluto square, tentando ogni maniera di sorprendere il giocatore con scene imprevedibili (inimitabile quella del cavallo alato), particolari realistici (come la deformazione causata dal caldo) e rendendo veri i personaggi (peraltro un pò stereotipati) mostrando le loro emozioni dal punto di vista visivo in maniera perfetta con clichè da anime giapponese. Ma per quanto riguarda la trama il titolo wolf team si rivela superiore, con una vicenda interessante e complessa che esplora continuamente passato e futuro del mondo di phantasia e un antagonista memorabile. Il titolo wolf team non trascura niente: diverse e interessanti sub quest, particolari interessanti e innovativi come il sacco del cibo, la possibilità di diminuire o aumentare gli incontri con particolari item, libri porno (] e mille altre trovate originali e divertenti. Tecnicamente peraltro straordinario, con il character design del tipaccio di o mia dea (credo..) e una delle migliori colonne sonore su snes. Perfetto è l'unico aggettivo che mi viene in mente per descriverlo in breve
Il gioco è uscito anche per psx, migliorato tecnicamente, con il sistema di combattimento aggiornato al destiny, e con alcune aggiunte come un personaggio giocabile in più e se non ricordo male maggiori dettagli sui personaggi e sulla trama. Il miglior gioco di tutti i tempi in pratica .. forse
FF X D
ha aperto la mediocre stagione dei rpg square su ps2. Come apertura è essenzialmente perfetta: è il gioco per automasia che realizza una casa produttrice che non ha più niente da dire. Difficile citare anche solo una spetto positivo (forse la sphereboard)
FF IX (psx, worldwide) D
Il più deludente dei final fantasy. Cerca di ritornare alle atmosfera di una volta con un comparto tecnico sontuoso, ma manca totalmente di sostanza. Un brutta autoimitazione senza il benchè minimo fascino che square poteva risparmiarsi
FF VIII C
Come nel prequel l'unico tratto interessante è nel protagonista, un tizio inusuale,riflessivo, e dalle scarse motivazioni (si, il classico tipo freudiano che infatti "guarirà" con la psicanlisi di gruppo nella casa della strega), a cui stavolta però manca il contrappunto dell'antagonista: nè Edea, nè artemisia, nè tantomeno il ragazzo viziato sono nemici credibili, che peraltro perdono fascino nelle scene in cui invece il gioco dovrebbe culminare. Il resto dei personaggi può essere sostituito a caso come nel prequel, a parte Laguna, caricatura della caricatura per eccellenza: il don chisciotte. Romantico,dealista, imbranato è una delle figure più felici dell'universo square. Una realizzazione tecnica impressionante e alcune idee interessanti per il level up system completano i pochi aspetti positivi di un titolo che fallisce a rinnovare come temi e ambientazioni la saga, immergendolo in un'atmosfera anonima e priva di stile.
FF VII C
Importante più nell'impatto che ha avuto in occidente che per vere qualità del gioco. Non particolarmente interessante nè per quanto riguarda il battle system (dove l'innovazione più evidente è il limit break) nè per quanto riguarda il level up system (le materia sono essenzialmente degli esper, e come gli esper presentano delle limitazioni che una volta imparata la magia non esistono più, rendendo i personaggi troppo simili), non si salva neanche per la trama (scritta piuttosto male e confusa nel finale, e che si riduce ad un continuo inseguimento a sephiroth con qualche piccolo evento che approfondisce i protagonisti), l'elemento più interessante è il protagonista, stereotipato nei caratteri principali ma che si approfondisce durante il gioco e culmina nella migliore scena, il lifestream, e l'antagonista, per l'ottimo background e la caratterizzazione estetica. Il resto del cast può essere sostituito a caso (tifa/aeris solite maschere femminili,barret solito tipo violento con una storia dietro che l'ha fatto diventare tale, e via dicendo. L'unico che può presentare qualche tratto interessante è cid, e il momento principale quando tenta di raggiungere l'infinito è l'altro scena migliore del gioco). Il merito di square è di aver sfruttato al massimo psx per creare ambientazioni improponibili su console 3d e in effetti in alcuni casi affascinanti (i due templi, midgar in particolare) per confezionarlo al meglio e cercare di celare l'inconsistenza. Il resto è ancorato al passato, dalle sub quest (alcune riprese anche da ff passati, come la mini simulation alla ff6) alla struttura lineare dei dungeon, al battle system.
Lunar Silver Star complete C
Nonostante il remake abbia migliorato la trama e i dialoghi, il gioco rimane molto vecchio ( e invecchiato male) a qualsiasi livello, sia narrativo che dal punto di vista della giocabilità. Game Arts doveva ancora trovare il giusto l'equilibrio tra siparietti con clichè anime e momenti drammatici
Lunar Eternal Blue A
Che trova con il sequel. Malgrado la semplificazione rispetto all'originale MCD dei dungeon, Eternal Blue è uno dei migliori giochi di ruolo che si basano sulla caratterizzazione dei personaggi, dai background più curati e dai momenti maggiormente introspettivi che convivono con il solito humor nipponico, stavolta più tenuto a bada e che crea momenti veramente esilaranti come la seconda identità di uno dei personaggi. Uno dei più affascinanti (soprattutto per la sua fine) antagonisti della storia dei rpg e uno straordinario epilogo completano perfettamente Eternal Blue, opera matura e sincera.
Grandia II D
Pessimo. Se qualcuno sia era chiesto come avrebbe potuto essere un rpg game arts senza l'avventura e l'humor nipponico, ecco la risposta. Per molti versi (trama patetica, personaggi stereotipati al massimo, scarsa durata dell'avventura, dungeon e ambientazioni lineari) questo è il suikoden del dreamcast
Breath Of Fire V B
il migliore della serie. Abbandonati i tratti dei titoli precedenti (che sussistono ancora in un character design inappropriato per questo capitolo)
ci ritroviamo un titolo dall'atmosfera claustrofobica e drammatica, e una trama basata su pochi ma forti contrasti (la purezza e la semplicità di nina con l'estrema cattiveria delle varie società del gioco, dai ranger alla trinity, alla ricerca della luce fuori dal mondo sotteraneo che si sublima con l'impatto emozionale della barra che indica la superfice e ryo che si consuma lentamente) e un gameplay denso di elementi interessanti, da un livello di difficoltà non banale, allo scenario overlay e al sistema di salvaggio più appropriato per un survival, continuando con un sistema di ranking che garantisce la rigiocabilità con nuove aree e nuove scene, un sistema di combattimento non originalissimo ma ben congegniato. Peccato per un level design un pò ripetitivo e una lunghezza non impressionante, ma ci troviamo di fronte ad delle esperienze più originali e interessanti su playstation 2
rhapsody a musical adventure D
che dire.. sicuramente è diverso dagli altri giochi di ruolo, visto che impersoniamo una tizia che vuole sposare il principe azzurro e ha come concorrente una riccona che spende un sacco di soldi di vestiti ( e nonostante tutto è invidiosa della tizia di prima). La storia è assolutamente demente e ricca di humor giapponese. Si potrebbe consigliarlo alle signorine, visto che c'e anche qualche canzoncina da cantare e si può scegliere la cantante sia inglese che giapponese.(per i maschietti invece c'e un pò di fan service con l'art gallery e c'e da dire che la protagonista principale è carina). Difficile prendere sul serio il resto.. dura una decina di ore, i dungeon sono quasi tutte caverne che cambia solo il colore (quando cambia), la difficoltà è inesistente. In fondo comunque è stato simpatico finirlo
Thousand arms D
Finire questo gioco è un pò come guardare interamente erin broncovich ( e io purtroppo mi sono sottoposto ad entrambe le torture). Trama, personaggi, battle system, dialoghi,ambientazioni (che pure ha qualche idea originale, peccato che la realizzazione sia terribile) sono tra i peggiori che abbia mai visto. Almeno comunque le varie ragazze sono carine, uno spreco..
Zelda Ocarina Of Time B
Ocarina of time all'epoca della sua uscita (ma anche adesso nel suo piccolo) è stato uno dei giochi dall'impatto più straordinario di tutti i tempi. E' difficile razionalizzare e descrivere emozioni come la prima volta in cui si vede l'hyrule field, l'alba o il tramonto, l'imponenza del castello di Zelda. Si trattava di una vera e propria esperienza mistica, paragonabile all'altro capolavoro dell'anno, half life. E dietro c'era anche molta sostanza, con le costruzioni poligonai più complesse mai viste in un videogioco per console realizzate per creare gli ultimi complessi dungeon, e un sistema di controllo e di puntamento privo di imperfezioni. Purtroppo però nintendo dal passo avanti di link awakening aveva preso solo le intuizioni a livello di gameplay, dimenticandosi degli originali tratti narrativi e del micro-cosmo sognante dell'isola realizzando un remake di Link To The Past che per limitazioni hardware deve inevitabilmente ridurre il notevole livello di complessità raggiunto. Abbiamo cosi una mappa estremamente limitata, dove le locazioni sono rigidamente situate all'esterno dell'hyrule field, divisi in blocchi e non fluidamente come nelle mappe dei due zelda precedenti. Se Nintendo fa di tutto a livello emozionale per far crederci di avere un mondo da esplorare, alla lunga la linearità si fa sentire e in maniera pesante, anche per la mancanza di quest significative. E' difficile dire dove sia la colpa di Nintendo e dove le limitazioni dell'hardware. Il progetto Zelda iniziale era infatti molto più esteso e geniale, un laboratorio del videogioco più che un semplice titolo. E la più perfetta dimostrazione di come doveva essere Ocarina è data dall'incredibile seguito Majora Mask.