Visto anche io ieri.
La formula è quella del road movie, in cui alla apocalisse zombie si sostituisce quella elettorale americana, se non è zuppa...
Garland è uno dei pochi registi che non lasciano firme visibili dietro la macchina da presa, e in questo Civil War è bravissimo a prendere situazioni potenzialmente già viste, e a renderle attuali e non scontate grazie ad una ottima gestione del ritmo narrativo, creando continue accelerazioni e frenate, da vero rollercoaster, che tengono incollati alla sedia fino al pirotecnico finale. Fondamentale, credo, il montaggio sonoro, che contribuisce a rendere ogni sparatoria un vero pugno alla stomaco di tensione, e a ricordare l'importanza della sala cinematografica rispetto alla visione casalinga, quando dietro ci sia il manico giusto.
I dialoghi ridotti all'osso accentuano il senso di alienazione generato da una situazione surreale ma spaventosamente plausibile nella sua assurdità, tanto da riuscire a scoprire, in maniera sottile, anche l'ironia che la sottenda al fondo.
Con una durara di 109 minuti dice quello che deve dire senza perdersi e farci perdere tempo, è diretto, crudo e aperto a ulteriori riflessioni esattamente come una gran foto di reportage.
E, probabilmente, è profetico, oltre che attualissimo...