Visto che si rivalutano merdate senza appello (Crash Bandicoot e adesso persino Spyro, che se lo dicevate vent'anni fa vi ridevano dietro) è giunto il momento anche per la rivalutazione acrobatica di Yoshi' Story.
Premessa: Yoshi's Story non è al livello di Yoshi's Island, ma nemmeno lontanamente. E non è uno dei giochi più riusciti di Nintendo, questo di sicuro.
Ma ciò non basta per allontanarlo dall'eccellenza.
In ogni livello lo scopo non è trovare l'uscita (che non c'è) ma raccogliere trenta frutti. Potete ingurgitare i primi che vi capitano e, così facendo, potrete arrivare al finale in un'ora o poco più. Ma avreste visto solo il 10% del gioco.
Perché lo spettacolo inizia col sistema di punteggio, vero cuore dell'esperienza nonché architrave sulla quale è costruito tutto il ludogodimento.
Il punto è che ogni, singola, maledetta, azione, in Yoshi's Story, provoca conseguenze sul punteggio.
A disposizione del giocatore ci sono Yoshi di diversi colori. Ognuno predilige un frutto particolare. Raccogliere solo quelli significa incrementare esponenzialmente il punteggio. Raccogliergli in sequenza attiva il relativo moltiplicatore.
raccogliere il frutto fortunato del giorno (scelto tramite una slot machine all'inizio di ogni partita) ha effetti simili.
Ingurgitare gli Shy-Guy dona uova da usare a mo' di proiettili. Ma ingurgitare lo shy-guy dello stesso colore del proprio Yoshi, attiva un altro moltiplicatore.
Raccogliere le monete dona punti. Idem con i tre cuori speciali.
Ingoiare invece frutti sgraditi o certi nemici disgusterà Yoshi, facendogli perdere dei punti.
E poi ci sono i meloni verdi. Che sono il frutto principe del gioco.
Finire il livello raccogliendo trenta meloni verdi vuol dire perfect score.
E per ottenerlo bisogna padroneggiare al meglio le numerose capacità del mostriciattolo, valutare decine di variabili, avere riflessi ed abilità manuale non scontate ed esplorare a fondo aree la cui strutturazione sembra sulle prime banale e lineare mentre in realtà è magistralmente realizzata per adattarsi come un guanto ad un livello di difficoltà dinamico che viene modificato di continuo dal giocatore in base alle scelte che fa.
Parti avendo in mente di fare perfect score ma ad un certo punto ti sfuggono quei dannati meloni verdi da vincere trasportando in equilibrio una pila di cassette? Bene, ripieghi sulla combo di frutti preferiti. Alcuni di essi non riesci a recuperarli e non vuoi smadonnare? scendi al gradino inferiore col frutto del giorno. Ti stufi di riesplorare il livello? Ingoi il primo frutto che ti capita sottomano.
A che serve tutto ciò? Oltre che ad esaltare il proprio ego, serve a sbloccare nuovi livelli, remunerazione massima di qualsiasi gioco.
E poi c'è l'estetica. Yoshi's Story è il primo gioco 2D Nintendo per N64 ed è una meraviglia. Inizia qui l'usanza di fare ogni livello di un materiale diverso (cartapesta, pongo, legno, stoffa, gomma...) ed è tutto fatto così bene che riesce a fra sembrare bella persino la grafica prerenderizzata.
E poi vogliamo parlare della colonna sonora fra l'allucinatorio e il demenziale?
Un gioco da riscoprire e rivalutare a bestia.