Ci ho dato dentrissimo.
Sotto con un po' di considerazioni di pancia.
Regno del Mare bellino, ha dei momenti esplorativi mica male e la prima missione main che si interessi un minimo capitalizzare sull'estensione del livello, dall'attivazione delle torri, passando per l'ottimo boss che scorazza su tutto lo specchio d'acqua.
Ahimé acqua ed estensione sono un po' nemici del giocare iper-cinetico da platform, specie se si insiste su task come "raccogli i semi del fondale e valli a piantare sulla casetta in riva al mare".
Quanto al Regno della neve, gli evidenti omaggi a Mario 64 non mi hanno disturbato e l'ho trovato gradevole in praticamente tutte le sue attività.
Certo, anche questo livello palesa le sostanziali differenze che intercorrono tra il modello 64 e il modello Odyssey.
Laddove SM64 predilige una costruzione concentrica e circolare della mappa, su cui il giocatore può innestare un mare di traiettorie da ogni punto della stessa,...
... in Odyssey si opta per il classico hub esteso per lo più in orizzontale, colmo di attività, con alture degne di menzione ma segnate dal vuoto di geometria circostante. E' un bel giocare, ma di altro tipo, che concede meno al piacere di navigare il livello o di completarne gli obiettivi scegliendosi il percorso che pare più congruo alle proprie abilità.
Da questo punto vista, l'unico livello che mi è parso seriamente interessato a fare un serio recupero filologico di Mario 64 è stato il Regno dell'Oblio. E includiamo pure una discreta fetta della foresta e della City va.
Voi che ne dite? Avete percepito questo stacco concettuale tra i 2 modelli? Se sì come lo avete vissuto? Che poi fare un discorso unitario è anche difficile, dal momento che Odyssey è abbastanza multiforme, però mi pare chiaro che il modello che dominava nel 64 qui rivesta un ruolo marginale.
Il Regno dei Fornelli l'ho amato. Totalmente ed incondizionatamente. Da ogni punto di vista: ludico, visivo, sonoro.
Ha secondo me 2 lune di troppo piazzate in punti troppo improbabili a meno che non ci si finisca nel casuale autisticare esplorativo.
Quella su una delle colonne e quella nel pendio a nord
Ma per il resto non sbaglia nulla. Persino i Goomba per Goombessa hanno un minimo di gameplay e i semi da trasportare diventano un modo per fissare start-finish di percorsi intelligentemente e necessariamente platformici.
La mappa è tra quelle maggiormente scardinabili fin da subito sfruttando il moveset di Mario. Col senno del giorno dopo mi chiedo quale fosse il metodo primario inteso dagli sviluppatori per raggiungere questa o quell'altra luna. Sono abbastanza sicuro, però, che almeno un 3 o 4 richiedessero per forza di sfruttare il moveset di Mario senza possibilità di bypassare a mezzo cap-ture o percorso più agevole.
I livelli course clear accessibili dal regno peccano, come quasi tutti quelli sinora giocati in Odyssey, di una certa brevità, ma considerato che A) non sono il focus primario ed esclusivo del gioco, B) la mole di idee infilate dentro, fanno il loro dovere più che egregiamente.
Quello in cui convergono i freccioni spara-cappello e le forchette a molla è tra gli esempi maggiori della padronanza che il team ha della propria grammatica; tale da far sembrare acqua fresca il continuo combinare e ricombinare meccaniche, laddove altri team a stento riescono a fare funzionare una meccanica platform alla volta in ambiente safe, entro invisible walls ed altre costrizioni di sorta.
Già in altri livelli ho sentito echi di Splatoon, ma qui si resenta il confine col seguito spirituale in disguise; il che è cosa buona visto che l'implementazione A) non è banale e limitata al mero cut and paste, B) viaggia in tandem con tanta altra roba del bagaglio mariesco.
Anche questo Regno presenta una forte estensione orizzontale, con zone del tutto prive di sviluppo verticale, ma è così stratificato che al proprio interno coesistono, di fatto, a macchie, il gusto per la concentricità del 64 con le divagazioni esplorative filo-zeldiane.
Tecno-artisticamente comunque è stato da salivazione continua.
Me ne vado soddisfatto sperando che da qui in avanti il gioco non si discosti da sto livello qualitativo.