Autore Topic: Lingua e inclusività. Parliamonə  (Letto 51441 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Ivan F.

  • Amministratore
  • Reduce
  • *********
  • Post: 38.655
    • The First Place
    • E-mail
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #375 il: 28 Lug 2022, 22:19 »
Quindi il figlio di AB e CD (tutti cognomi) potrà chiamarsi al massimo BD, per dire?

Ragionevole, direi. Poveri nonni, ma ragionevole.
TFP Yearbook - [2019] | [2020] | [2021] | [2022] | [2023]

Offline slataper

  • Eroe
  • *******
  • Post: 13.756
Switch SW-7241-0739-0708 / Xbox Live slataper
My Yearbook [2019] [2020] [2021] [2022] [2023]

Offline Tetsuo

  • Eroe
  • *******
  • Post: 10.321
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #377 il: 28 Lug 2022, 23:09 »
Un figlio dovrebbe prendere il cognome della madre, per un ovvio primato biologico.
questa mi piace

Offline Xibal

  • Eroe
  • *******
  • Post: 15.266
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #378 il: 29 Lug 2022, 02:43 »
TFP Link :: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/04/27/consulta-stop-allautomatismo-del-cognome-paterno-ai-figli-_f86013a3-e264-432d-9233-486966700b40.html

Questa è potente come base di partenza.
Complicata, ma inciderà.
Fantastico che molti l'abbiano vista come una vittoria sul patriarcato, senza accorgersi che il cognome della madre che si tramanda sia quello di suo padre, quindi, se proprio vogliamo, il patriarcato vincerebbe due volte, perchè a festeggiare saranno i padri che si siano sentiti così sfortunati da avere figlie femmine che non avrebbero tramandato il loro cognome, e i figli si ritroveranno con i cognomi delle due linee maschili, da parte di padre e di madre.
E non se ne accorgono sempre perchè logica e buon senso vanno a farsi benedire quando si tratta dei movimenti intestinali, non dei diritti...
« Ultima modifica: 29 Lug 2022, 02:56 da Xibal »
"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)

Offline atchoo

  • Reduce
  • ********
  • Post: 49.370
  • Pupo
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #379 il: 29 Lug 2022, 06:38 »


Offline Gaissel

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.522
  • Massaia con la barba - In diretta dalla Porcilaia
    • E-mail
Il mio Yearbook 2022 - 2021 - 2020 - 2019 I miei Awards 2018
La mia All Time TOP-TEN

Offline rule_z

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 9.337
    • Retro Engine HD
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #381 il: 29 Lug 2022, 09:18 »
Articolo interessante ma credo purtroppo piuttosto utopico.

Offline eugenio

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.151
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #382 il: 29 Lug 2022, 09:34 »
Sarà. A me, gli articoli che sottendono un indirizzo morale da cattolicesimo buonista fanno scattare l'istinto di correre in chiesa a bestemmiare fortissimo.

Citazione
- Personaggio storico con cui ti batteresti?
- Mi batterei con Gandhi.

Offline slataper

  • Eroe
  • *******
  • Post: 13.756
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #383 il: 29 Lug 2022, 09:54 »
Io non ci vedo buonismo quanto invece un invito all'efficacia. Mi fa pensare, per associazione, a quanto sia solitamente più efficace, in termini di reazione dell'interlocutore, essere gentili anziché stronzi.
Switch SW-7241-0739-0708 / Xbox Live slataper
My Yearbook [2019] [2020] [2021] [2022] [2023]

Offline Gold_E

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 5.596
    • E-mail
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #384 il: 29 Lug 2022, 10:42 »
Totalmente d'accordo, sia con l'articolo che con Rosario.
GOLD EXPERIENCE REQUIEM POTERI:                         
Le sue emanazioni azzerano il potere, le azioni e la volontà di chi lo attacca. Chi resta colpito fisicamente da Requiem vede la propria morte riportata a zero, e continua a riviverla ogni volta.

armandyno

  • Visitatore
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #385 il: 29 Lug 2022, 11:14 »
Sono d'accordissimo con l'articolo ma è proprio per questo che credo che alla gente non vada assolutamente a genio di vedersi modificata/storpiata una lingua da un giorno all'altro senza poter dire assolutamente nulla in merito, per evitare di essere tacciati come i peggiori retrogradi e intolleranti.

Piuttosto andrebbe fatto capire la necessità della società di rendersi più inclusiva e tollerante, partendo dai presupposti, non dalle imposizioni finali (decise con qualche criterio? da chi?).

Il fatto è che la maggior parte delle persone accetta determinate convenzioni sociali senza nemmeno chiedersi troppo perché esistano o se siano giuste, e con essa ne accettano anche i compromessi, subendoli.
Appena arriva il genio di turno che vuole sovvertire l'ordine, tutta la società gli si 'rivolta contro' perché pensa 'ma come, io ho  accettato tutte le regole che mi sono state imposte, e mo arrivano questi e vogliono l'asterisco perché si sentono offesi'. Allora mi offendo anche io.
Ma questo non succede solo con la lingua, succede con il lavoro, con le relazioni, con l'alimentazione, con tutto quello che in questa epoca è suscettibile di cambiamento, cioè quasi tutto. E sono proprio le persone che sono scese a compromessi a 'frenare' il cambiamento, perché è difficile pensare che tutto quello che hanno accettato fin'ora sia in qualche modo 'ingiusto', o 'superato'.
 

Offline Xibal

  • Eroe
  • *******
  • Post: 15.266
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #386 il: 29 Lug 2022, 12:57 »
Io non ci vedo buonismo quanto invece un invito all'efficacia. Mi fa pensare, per associazione, a quanto sia solitamente più efficace, in termini di reazione dell'interlocutore, essere gentili anziché stronzi.
Il problema è l'assunto di fondo che traspare dall'articolo stesso, ovvero la convinzione che la superiorità morale sia scontata, ma vada solo curata la comunicazione con cui si veicoli, per cui descrivere un percorso irto di dubbi, passi indietro e riflessioni, sarebbe solo una tecnica, un sentimento da "fingere",per rendersi più accettabili, perchè la verità è che siamo arrivati, illuminati e moralmente superiori.
Superman deve indossare i panni del goffo, timido Clark Kent per farsi accettare dal popolo di formiche che è destinato a guidare.
Non si invita ad una reale comunicazione, che dovrebbe essere genuina, perchè se vuoi essere moralmente superiore i dubbi non puoi averli, e se l'articolo punta il dito sulla comunicazione, è proprio perchè il modo di porsi di chi abbia questi sentimenti, è privo di dubbi e mostra spesso l'aggressività di chi dal dubbio debba difendersi a tutti i costi, come tutti coloro che col dubbio e col percorso di scoperta e creazione della propria identità di individuo, che spesso non approda ad una risposta, c'abbiano fatto a botte, per atterrare sulla placida, confortevole e veloce agiatezza di un editor di personaggi, dove decidi chi sei, e lo diventi, immediatamente, senza percorso, senza farti domande, che sono scomode, impacciano, ti tengono sulla strada impedendoti di arrivare alla soluzione...
"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)

Offline Gaissel

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.522
  • Massaia con la barba - In diretta dalla Porcilaia
    • E-mail
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #387 il: 29 Lug 2022, 14:09 »
Sono d'accordissimo con l'articolo ma è proprio per questo che credo che alla gente non vada assolutamente a genio di vedersi modificata/storpiata una lingua da un giorno all'altro senza poter dire assolutamente nulla in merito, per evitare di essere tacciati come i peggiori retrogradi e intolleranti.

Piuttosto andrebbe fatto capire la necessità della società di rendersi più inclusiva e tollerante, partendo dai presupposti, non dalle imposizioni finali (decise con qualche criterio? da chi?).

Il fatto è che la maggior parte delle persone accetta determinate convenzioni sociali senza nemmeno chiedersi troppo perché esistano o se siano giuste, e con essa ne accettano anche i compromessi, subendoli.
Appena arriva il genio di turno che vuole sovvertire l'ordine, tutta la società gli si 'rivolta contro' perché pensa 'ma come, io ho  accettato tutte le regole che mi sono state imposte, e mo arrivano questi e vogliono l'asterisco perché si sentono offesi'. Allora mi offendo anche io.
Ma questo non succede solo con la lingua, succede con il lavoro, con le relazioni, con l'alimentazione, con tutto quello che in questa epoca è suscettibile di cambiamento, cioè quasi tutto. E sono proprio le persone che sono scese a compromessi a 'frenare' il cambiamento, perché è difficile pensare che tutto quello che hanno accettato fin'ora sia in qualche modo 'ingiusto', o 'superato'.
Analisi impeccabile.

Con la precisazione che di obblighi, ad oggi, non ce n'è alcuno nella vita e nelle abitudini personali. Altro discorso, come faceva notare Luv, l'opportunità di "cominciare a dare il buon esempio" in sedi istituzionali. Peraltro in modi blandissimi e più che indolori, come suggerisce persino la Crusca.

Nessuno imporrà a chicchessia di usare asterischi o scevà, quindi farebbe molto bene alla discussione evitare di continuare a tirarli in ballo :)
Il mio Yearbook 2022 - 2021 - 2020 - 2019 I miei Awards 2018
La mia All Time TOP-TEN

Offline Ivan F.

  • Amministratore
  • Reduce
  • *********
  • Post: 38.655
    • The First Place
    • E-mail
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #388 il: 29 Lug 2022, 14:15 »
Nessuno imporrà a chicchessia di usare asterischi o scevà, quindi farebbe molto bene alla discussione evitare di continuare a tirarli in ballo :)

Questo è falso, come ho dimostrato sopra.

Le aziende possono chiedere di adattare il linguaggio, e questo si ripercuote su chi lavora con la lingua.
Uffici stampa, copywriter, giornalisti, traduttori e molto altro.

Comunicazione non è solo due persone al bar.
TFP Yearbook - [2019] | [2020] | [2021] | [2022] | [2023]

Offline DRZ

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 7.632
Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #389 il: 29 Lug 2022, 14:22 »
Il problema è l'assunto di fondo che traspare dall'articolo stesso, ovvero la convinzione che la superiorità morale sia scontata

Non è che ci voglia molto per raggiungere la superiorità morale in un determinato gruppo, perché la stragrande maggioranza della gente (me compreso) si pone di fronte alla maggior parte delle questioni in maniera completamente amorale e si limita a seguire la maggioranza e la via di minor resistenza.

Tra il vegano e l'onnivoro non c'è una battaglia di moralità: nessuno mangia le mucche perché ritiene che sia moralmente giusto farlo, le mangi perché sono buone.