È sia un capolavoro che una schifezza. Dipende da come lo prendi.
Direi che questo riassume perfettamente il nomanski.
È il gioco delle prime volte, la prima volta che vedi una luna, un animale strano, che imparando la lingua riesci a intuire davvero cosa cavolo vuole un alieno, che riesci a distinguere le differenze tra un giovane maschio adulto e una femmina adulta di animale ( hint: non è il pisello) e la prima volta che ne fai una strage non puoi non sentirti un po' in colpa. Di sentirsi soli solissimi nella propria casetta di legno su marte mentre aspettiamo che cessi la pioggia di fuoco.
Però è anche il gioco delle centesime volte di inventario pieno, delle stazioni spaziali tutte uguali, di minchia che roba che ho visto solo io, però non è poi così TANTO diversa... Bug clamorosi, linee di dialoghi rotte, ia da lobotomia, glitch grafici ( almeno su ps4 liscia) magari un bel ce-34878 per non farci mancare nulla.
L'atmosfera però è eccezionale, e puoi combattere nelle spazio, e poi fiondarti su un pianeta, atterrarci e andare in giro nelle grotte sotterranee.
Ad un certo punto l'ambizione da esploratore non può che essere schiacciata dal peso di una galassia troppo grande per essere vista in una vita, in questo caso per limiti fisiologici di noi stessi giocatori. Fichissimo.
E allora elabori il lutto di questa realizzazione e poi ti senti libero e allora magari vado a vedere un animale che caga ( cit. Maxx) oppure magari faccio un buco in un asteroide e ci passo in mezzo. Perché sì.
La trama è molto bella, come pure i dialoghi, forse un po' retorici ma che vanno a toccare, proprio di quello che ho descritto, come se la trama stessa fosse una sorta di discussione sui temi del gioco stesso. Raccontata bene ma giocata male, con quest da mmo di 15 anni fa.
Ho avuto l'impressione che il gioco sia calibrato per il gioco a lungo termine, in 25 ore sono rimasto con un fucile regalatomi per pietá a cui ho rattoppato dei pezzi e la carretta di default.
Anche il crafting si addolcisce moltissimo andando avanti e crafti antimateria come le palle dell'albero di Natale, ma se il giocatore lo ammorbi nelle fasi iniziali in cui ha la scimmia di vedere l'universo, alla fase dopo non ci arriva, e c'è il rischio che la frustrazione si trascini anche quando la missione di raccolta di una risorsa ha pieno titolo di essere. E il gioco ti trolla facendoti sfilare davanti i Millenium Falcon che può essere tuo per soli 49 milioni.
Per chi giocando un titolo spaziale ha mai pensato eh quanto sarebbe figo scendere sul pianeta, per chi è rimasto scottato dai pianeti di Mass Effect, per gli amanti delle fantascienze dei viaggi spaziali alla Starman Jones è un titolo da giocare che richiede un po' di romanticismo e nostalgia del futuro che però non ci manca, è un titolo che può dare molto in termini di sensazioni. Un gioco cult.
Invece per gli estimatori del gheimplei uber alles e dei giochi ben rifiniti, statene lontani anni luce.