Piaciutissimo.
Scinderei queste prime impressioni in gameplay e grafica.
Gameplay
A me sembra che i ND abbiano capito esattamente cosa rendeva il core gameplay di The Last of Us abbastanza accattivante, ossia il senso di urgenza, la possibilità-necessità di improvvisare oscillando tra il teso stealth predatorio e il feroce e sgraziato scontro diretto. Qui rivedo quello stesso core con innesti mirati ad espandere quelle sensazioni, ad esempio:
- salto e schivata per Ellie;
- avanzata prona per Ellie con naturalissima transizione dalla/alla postura accovacciata;
- sparo da più posizioni e angolature;
- cani che seguono le tracce olfattive;
- cani che si disorientano se gli ammazzi il padrone;
- umani che reagiscono in modo emotivo al ritrovamento di altri umani;
- la cura meticolosa delle animazioni;
- le faccine di Ellie mentre sgozza.
Mi sembrano tutte introduzioni volte a rendere questa Parte 2 un gioco di rotolarsi, strisciare, sgusciare, accappottarsi tra una minaccia e l'altra, vivere la pressione costante, per esplodere in catartica violenza risolutoria, come e più del primo.
In dubbi permangono sulla struttura.
Tutto il gameplay (ma proprio tutto: deambulazione, combat, resource management, ecc.) del primo TLOU era compresso, istanziato e, talvolta, contraddetto dall'infelice scelta della struttura a checkpoint/wave/spawn scriptati che lo allineava forzatamente a certi shooter story driven del periodo. Qui spero abbiano sciolto un po' di legacci.
La manualità continua a sembrarmi pareccchio assistita: si veda il melee con soft lock a calamita ormai marchio di fabbrica dei giochi Sony (Uncharted, Horizon, da quel che ho visto anche Days Gone e persino un gioco, in teoria, più actionaro/manuale come God of War), si veda l'auto-mira delle bottiglie/mattonie altre cosine qua e là che ti fa giocare di meno il momento.
Grafica
Manca un po' di omogeneità (certe cose, tipo mattoni, pareti degli interni, la resa di alcuni metalli, sembrano low quality rispetto ad altri elementi della scena)), ma è bello, davvero bello, anche e soprattutto per come è fedelissimo e contiguo allo stile del primo gioco, nonostante il balzo tecnico colossale registrato, dando un senso a quel claim nel titolo (Parte 2 di una stessa esperienza già iniziata anni fa, piuttosto che sequel in senso tecnico e letterale teso a rivendicare e a emancipare una propria identità).
Prima di questa Parte 2, un ripasso alla Remastered del primo, magari alla massima difficoltà con meno checkpoint, si rende obbligatoria, sperando non si trasformi nel festival dell'output damage sconsiderato via hitscan e delle cheappate come Unchy4 a Distruttivo.
Bellissimi i volti, per me zero effetto uncanny.
Sì, tecnicamente non mi da l'impatto sfolgorante di RDR2, ma almeno qui si giocherà.
Eh sì, Control ha tante cose da fine di mondo a livello puramente tecnologico, e alcuni picchi artistici proprio assurdi, ma alla fine anche sticazzi se il 70% del gioco te lo passi in uffici con textures sciattine, modelli poligonali (eccetto quello della protagonista) da produzione low budget e dialoghi masseffectari con volti e animazioni facciali orripilanti e regia ultrastatica.
L'estetica nel senso più ampio e onnicomprensivo possibile è un convergere di vari fattori e questo titolo mi sembra dire la sua con un certo rigore.
Poi, ecco, a leggere alcuni, sembra che i RDR2 e i Control crescano come i funghi, quando il supposto livello tecnico alto è settato nel mainstream dagli ultimi AC e Gears 5, o fintonate come Horizon e Far C(o)r(ea)y 5. Quindi sto "fuori tempo massimo" di TLOU:Pt.2 non mi arriva proprio.