Finito prendendo tutte le lune e sbloccando tutto lo sbloccabile, dopo un tour de force durato sei giorni. All'entusiasmo iniziale è subentrata un po' di noia, precisamente quando ho finito il gioco principale e mi sono dedicato al post game e allo svisceramento dello sviscerabile, dove il gioco ha mostrato i problemi derivanti dalla scelta filosofica posta alla sua base; problemi che si accostano a pregi formidabili, intendiamoci, ma che hanno comunque influenzato seriamente il mio giudizio, che posiziona il gioco al di sotto dei due Galaxy e persino del bistrattato 3D World (ma scommetto che, se e quando N si deciderà a farlo uscire per Switch, saranno in molti a preferire il suo approccio a quello di Odyssey).
Per prima cosa, quello che reputo monumentale, al mio occhio di profano, è la costruzione architettonica dei mondi e dei vari sublivelli. L'occhio cade sempre dove deve cadere, la curiosità viene sempre premiata, e ognuna delle sezioni che compongono i livelli ha anfratti, passaggi segreti e pareti nascoste pronte a rivelarsi ad un occhio indagatore. La cosa gli riusciva perfettamente in Captain Toad, ma lì i livelli erano semplici cubi; riportare lo stesso meccanismo, addirittura potenziandolo, in aree grandi cinquanta volte tanto deve aver richiesto una perizia e un artigianato impressionanti. Quando poi ci si aggiungono i soliti controlli certosini e la scalabilità del gameplay - ogni sezione platform è approcciabile in modalità "classica", "esperto" e "autistico", e il bello è che la cosa è completamente invisibile - allora non gli si può davvero dir niente. Per come la vedo io, Odyssey è una sorta di dichiarazione da parte di Nintendo che sì, Sunshine è stata una cappellata, ora ci siamo un attimino riorganizzati e abbiamo spaccato tutto, zitti e mosca.
Il problema per me nasce dal fatto che il gioco premi più l'abilità del giocatore nel ruotare la telecamera che a pigiare il pulsante del salto. Dici tu, è un gioco esplorativo, ti hanno fatto - letteralmente - il disegnino, e io non posso non rispondere che è vero, epperò a me così non piace, non dopo che ho visto le meraviglie dei predecessori. Troppe, troppe lune sono banali, e troppe volte mi sono annoiato nel ripulire i livelli, soffrendo della sindrome da checklist che piaga i titoloni AAA, dove per ogni luna stimolante ce n'erano due messe lì, quasi alla cazzo di cane. Troppe lune equivalgono a nessuna luna, volendo usare un'iperbole. C'è da dire che è dal primo Galaxy che i Mario seguono un'approccio basato sull'accumulazione, di power up, di obiettivi, di minigiochi, di trasformazioni; in Odyssey questo approccio è definitivamente esploso, con Cappy che baffettizza tutto, costumini come se piovesse, souvenir, adesivi... A volte giocavo per una ventina di minuti ad un livello e mi accorgevo, stupendomi, che avevo raccolto tipo venti lune, praticamente una al minuto. Avrei dovuto sentirmi gratificato venti volte? Boh, piuttosto mi sono sentito un po' preso per scemo, come un bimbo che viene lodato per qualsiasi riflessione che compie, sia questa un 2+2 o la radice quadrata di 880 (
).
L'ho fatta più nera di come l'ho vissuta, visto che mi ci sono divertito comunque tantissimo, ma non posso che aspettare e sperare che la prossima iterazione Mariesca segua l'altra linea del grafico, e che il filone esplorativo si prenda un'altra, lunga, pausa.