Spesso, quando lavoro col portatile da solo nel salotto, tendo a lasciare la TV in sottofondo come compagnia. A volte metto delle rappresentazioni teatrali, altre volte film, altre volte ancora i longplay dei videogiochi. Questi ultimi, in particolare, sono goduriosi perché te li godi in FHD a 60 fps. PC top specs, PS4 Pro, Xbox One ecc. Ho visto tanti giochi, e ora sto seguendo un poco questo Mario. Ora, io non saprei ben dire da cosa dipenda. Forse il gusto particolare nell'accostamento dei colori, la vitalità del movimento collettivo, non lo so. Ma questo gioco ha un so che per il quale, senza esitazione, posso dire che è certamente sul podio dei tre giochi graficamente più belli che abbia mai visto sulla mia 'nuova' TV. Una gioia.
Probabilmente per te sarà diverso, ma su di me, l'estetica di questo Mario ha un effetto contundente: mi rimanda ad epoche di Silicon Graphics immaginati a muovere giochi come questo in tempo reale, ad una concezione so '90s di certi ambieneti (New Donk City in primis, per me la più bella vista sin'ora), a quella sensazione si mostruosa solidità dei materiali, così concreti che viene voglia di toccarli.
Difficile da spiegare, ma quando vedi il grattacielo di Donkey Kong '94 in New Donk City, le piattaforme d'acciaio nel Wooded Kingdom o le architetture azteche a Toastarena non puoi fare a meno di pesnare che questo sia davvero il gioco che mette fine a tutti i giochi, quello che, se fossi un creatore di videogiochi, faresti esattamente identico.
Sempre più difficile aspettare la consegna da Amazon mangiabrioches.