Io ho scelto "genere di appartenenza", perché trovo che la "qualità del gameplay" non sia una categoria apprezzabile a priori. Possono esserci orientamenti e garanzie date dallo "storico" degli sviluppatori ma in definitiva trovo che il gameplay sia qualcosa da provare e da confermare sul campo e l'esperienza diretta.
Oddio anche la mia scelta si presta a criticità, il genere non ci dice nulla sulla qualità in sé del gioco, però trovo che il processo di specificazione di modelli e giocabilità avvenuto negli ultimi 15 anni di vg permetta una certa discrezionalità nel comprendere anticipatamente cosa potrei trovarmi di fronte.
Poi, come giocatore, ho orientamenti soggettivi:
1) Preferenza per la scuola giapponese del gameplay, rispetto a quella occidentale. Più in generale trovo che i Jappi, quando non in affanno a ricercare la tecnica, siano ancora i migliori in termini di costrutti ludici. Se è vero ed evidente nel caso di Nintendo, devo dire che anche in altri casi (Capcom, From ecc.) i giochi che alla fine apprezzo di più vengono proprio da lì.
2) Idiosincrasia e rigetto verso l'acquiescenza del videogioco verso altri medium narrativi. Attualmente credo che la dimensione cinematografica e narrativa impedisca al videogioco di migliorare il proprio ambito, paralizzandolo. Siamo la succursale povera del cinema e il parente di quarto grado misero della letteratura. Purtroppo molti titoli sono stati rovinati da questo equivoco, però scena indie e un certo ritorno di fiamma della dimensione arcade mi fanno ben sperare. Contento anche che in questo sondaggio praticamente nessuno abbia optato per queste cose.
3) "Atmosfera in generale" mi sembra un buon modo per lasciarsi andare ad esperienze soggettive con consapevolezza. Approvo. So che AC possiede un gameplay scadente, ma lo gioco per la mia passione per la Storia. Si può giocare a tutto e si può apprezzare ogni cosa, basta non raccontarsela.