Ho visto la prima puntata e mezza della seconda stagione.
Di mio discreto gradimento [per quello che è il mio livello di gradiamento di 'sta serie], ma ci sono cose che sopporto poco.
E ok che già mi va male, che a me di solito qualche personaggio che mi piace lo trovo praticamente ovunque e qui invece non mi dice niente nessuno e trovo diversi interpreti non così nella parte/adeguati/bravi a recitare, però sulla sceneggiatura non ce la faccio. È tutto un "guarda, ora facciamo il recap del perché ce l'ho con te", "guarda come ti illustro dalla A alla Z i motivi per cui soffro", "guarda come mi sto sforzando di essere un buon padre/amico/moglie/sopravvisuto! Ma mi sto sforzando, eh, guarda!". Un imprinting che mi sembra simile a quello che ricordo delle telenovelas [sudamericane/USA], che mi sono sukato da piccino.
Cioè, 'sta serie sarebbe la roba di zombie figa alternativa perché gli zombie sono sullo sfondo e l'umanità è in primo piano?
Bah, posto a questo modo è un discorso che il genere ha sempre fatto da quando è nato.
Check Romero, con la tripletta "La Notte dei Morti Viventi", "Zombi" e "Day of the Dead", dove ha tratteggiato personaggi, dialoghi, stati d'animo e coflittualità interpersonali di una pasta un tantinello più pimpante.
Continuo, che è una roba di zombie e va vista a prescindere. Però che tiro di legno, signori, che tiro di legno...