Oh, posso chiedere una cosa: cos'è che distingue il mondo fantasy del Wiccero da quelli di un qualsiasi fantasy a muzzo?
Che si discosta dai cliché del genere (che francamente hanno rotto un po' le palle), che è pervaso da una vena di nichilismo, che i personaggi sono più carismatici, che per alcuni elementi risulta una trasposizione fantasy di problematiche attuali. Pur attingendo ad un genere ben preciso, lo reinterpreta e lo rinnova rendendolo più affascinante e "credibile". Non è il solito "more of the same", visto e rivisto, masticato e rimasticato.
Quindi è come Elric di Melniboné ma con un background anonimo?
Mmmh è difficile fare un paragone fra il personaggio, e il mondo, di Moorcock e lo Strigio di Sapkowski.
Indubbiamente delle similitudini ci stanno, nelle storie di entrambi i personaggi il bene e il male si confondono, non c'è quella divisione netta fra buono e cattivo che da sempre contraddistingue il fantasy tolkeiano "luminoso" ma il personaggio di Geralt di Rivia ha uno spessore umano superiore a quello di Elric.
E' forse l'esempio di fantasy più evoluto in assoluto che mi sia capitato di leggere.
In buona sostanza diciamo che il livello delle vicende di Geralt è tale che sarebbero potute andare bene in qualsiasi altra ambientazione, trascendono il fantasy spicciolo.