LA SPOSA CADAVERE di Tim Burton
Tratto da una leggenda popolare russa "La Sposa Cadavere" racconta le vicende di Victor che, di ritorno nella sua città natale per unirsi in matrimonio alla bella Victoria, si trova improvvisamente sposato ad un cadavere e catapultato nell'oltretomba. Nonostante questo lugubre ambiente si riveli più divertente di quanto non si aspettasse, Victor capisce che non c'è niente in questo mondo (e in qualsiasi altro) che potrà tenerlo lontano dal suo vero amore...
Cosa resterebbe dell'animazione in stop-motion se non esistesse Tim Burton? A dodici anni dal suo esordio fortunatissimo con questa particolare e vetusta tecnica di animazione (Nightmare before Christmas), il re del gotico torna in occasione di Halloween per raccontare, alla sua maniera, una storia d'amore davvero particolare. Ne La Sposa cadavere i marchi di fabbrica del regista ci sono tutti: la cupezza, lo humour, la stranezza dei personaggi, virtuosismi tecnici e registici a non finire. Tuttavia, sbaglierebbe, e di molto, chi liquidasse questa pellicola come un sorta di seguito del precedente excursus nell'animazione da parte del regista. La sposa cadavere è meno innovativo e ,se vogliamo , più tradizionale di Nightmare before Christmas: nonostante il tema della morte sia qui trattato in maniera più netta e schietta (sempre però con l'opportuna schermatura offerta da una messa in scena divertente e divertita), manca l'attacco iconoclasta, manca un vero cattivo di riferimento, e l'intero film è sì più romantico e poetico, ma difetta di quello spirito sardonico che permeava il personaggio irripetibile di Jack Skeleton. Non per nulla, la vera star de La sposa cadavere è proprio la sposa, personaggio struggente e puro, bloccata dal tempo e consapevole di non poter tornare in vita, ma sinceramente innamorata del "respirante" che, per puro caso, la sposa suo malgado. Tecnicamente , il film è eccelso: i pupazzi creati da McKinnon & Saunders sono incredibili e dimostrano di saper "recitare" molto meglio di tantissimi colleghi in carne ed ossa. Il meticoloso e certosino lavoro di animazione, arriva ne La sposa cadavere a livelli di assoluta eccellenza: l'espressività dei volti, la fisica dei corpi, gli stacchi e le carrelate della telecamera ed occhio di Burton che creano immagini e quadri suggestivi, rendono il film un'esperienza visiva affascinante ed indimenticabile. Geniale l'idea, dello scenografo Alex McDowell, di contrapporre al cupo mondo dei vivi, un allegro underworld popolato da cadaveri in perfetta forma, con colori sgargianti e un sottofondo jazz che richiama le atmosfere ludiche di Grim Fandango (indimenticata avventura Lucas di qualche lustro fa). Il colore, che ha abbandonato la terra di sopra, si riversa di sotto, inondando personaggi simpatici ed ambienti ed edifici parzialmente distrutti, ma ugualmente pulsanti e pieni di energia. La gag non mancano (lo strillone del villaggio è assolutamente memorabile) anche se stavolta Burton preferisce indugiare maggiormente nell'approfondimento sulla riflessione sul tempo che passa e sul rapporto tra amore e morte, al quale dedica una sequenza davvero toccante e memorabile che resterà per parecchio negli occhi e nei cuori degli spettatori. A completare il quadro "vittoriano" del regista non poteva mancare la pennellata sonora di Danny Elfman: ed il sodalizio più lungo della storia recente del cinema, dopo quello che unisce Spielberg e Williams, dà ancora ottimi frutti. La soundtrack del film è ottima, e davvero innovativa per il compositore che abbandona almeno in parte archi e cori, riservati al mondo di sopra, per scatenarsi in swing e jazz in chiave oltretombica. Purtroppo l'edizione italiana soffre di una traduzione ed interpretazione delle (poche) canzoni cantata a dir poco discutibile e che rapresenta un passo indietro rispetto allo splendido lavoro fatto, ai tempi, da Renato Zero con Nightmare before Christimas. Gli attori che prestano le voci (Depp,Bonham Carter, Watson, Finney) sono doppiati dalle loro controparti "tradizionali", che non si prestano perfettamente alla musicalità richiesta dagli spartiti elfmaniani. Tuttavia sono difetti da poco: La sposa cadavere è un gran film, tecnicamente perfetto, una pellicola intelligente, anche se forse poco adatta ai bambini, pregna di segni e significati, che non mancherà di piacere ai fan del regista e a tutti i romantici (e non) . Poco da dire, Burton ha fatto centro. Anche stavolta...
in sala dal 28 ottobre