Sento alla radio la squalifica della schermitrice Ucraina che si è rifiutata di dare la mano all'avversaria Russa da lei sconfitta al termine del match (come da regolamento).
Di notizie così ne ho sentite molte in questi mesi.
Ora il mio pensiero è questo:
Un soldato che ha invaso la tua nazione è un tuo nemico e lo devi combattere (a prescindere dal fatto che potrebbe essere un assassino stupratore fanatico o un ragazzo terrorizzato mandato a morire), Putin o un funzionario Russo che sta gestendo questa guerra è un tuo nemico e fai bene a disprezzarlo e combatterlo. Un cittadino Russo in qualsiasi veste (atleta, casalinga, ingegnere, muratore) che abbia dichiarato o peggio ancora manifestato esplicitamente la sua approvazione e il suo supporto a questa invasione è un tuo nemico e fai bene a schifarlo disprezzarlo e sputargli in faccia.
Ma un atleta che non gareggia sotto la sua bandiera, che non ha avuto atteggiamenti provocatori, che non ha dichiarato simpatia per l'invasione e che, si suppone, abbia ingaggiato in pedana un duello leale secondo le regole dello sport, merita davvero il tuo odio e il tuo disprezzo solo perché è nato in Russia?
Io non credo proprio.
E' possibile odiare una persona solo perché appartenente a una nazionalità o etnia? E' evidente che è cosa comune, ma questo sicuramente non facilita la pace.