Nell'ultima settimana sono accaduti diversi fatti molto rilevanti, vediamo di metterli in fila:
1)Maria Zharapova ribadisce l'intenzione russa, già espressa un mese fa, di riprendere le visite ispettive in presenza reciproche agli arsenali nucleari russi ed americani nel contesto dei trattati sul disarmo nucleare, visite interrotte dal 2020 causa pandemia da covid
2)Elon Musk se ne esce come le scorregge col suo "piano di pace" che fa infuriare Kiev e che potrebbe sia essere una semplice trovata pubblicitaria in linea con l'ego del personaggio sia un "messaggio" che un pezzo di mondo imprenditoriale americano lancia alla propria amministrazione
3)Il Bundestag boccia l'invio di ulteriori armi in Ucraina
4)Scholz annuncia un piano da 200 miliardi per sostenere la propria industria, facendo vacillare l'euro e l'eurozona (Francia ed Italia per vari motivi non possono fare altrettanto e di conseguenza la concorrenza asimmetrica tedesca li metterebbe in ginocchio). Non a caso dopo questo annuncio il primo ad uscire pubblicamente criticando in maniera netta la cosa è stato Draghi.
5)Gli USA sputtanano Zelensky diffondendo la notizia che l'attentato a Daria Dugina lo hanno fatto i servizi ucraini (un avvertimento al comico di non tirare troppo la corda?)
6)scambio di prigionieri, il più grande mai fatto dall'inizio delle ostilità, fra Russia ed Ucraina con mediazione americana
7)l'altro giorno Biden in una serata per la raccolta fondi elettorale (anche il contesto è importante) dice che il mondo non è mai stato così vicino all'armageddon nucleare dai tempi della crisi dei missili a Cuba e che, sì, è colpa di Putin che "lui conosce bene" ma anche che stanno studiando una via d'uscita che soddisfi tutti ufficializzando de facto che sono in corso trattative vere.
https://www.nytimes.com/2022/10/07/us/politics/biden-putin-armageddon-nuclear-threat.html“We’re trying to figure out: What is Putin’s off-ramp? Where, where does he get off? Where does he find a way out? Where does he find himself in a position that he does not — not only lose face, but lose significant power within Russia?”
8)Zelensky chiede l'ammissione d'urgenza alla NATO ma lo sfanculano facendogli rispondere da un funzionario di terza fascia che "non esistono procedure d'urgenza di ingresso, che un paese in guerra non può entrare nella NATO, che la procedura prevede l'assenso di tutti i membri e la successiva ratifica parlamentare".
E' tutto ancora molto labile, prematuro e potrebbe cambiare da un momento all'altro, ma non sono segnali da sottovalutare anche perché l'alternativa è la distruzione completa e totale.