Che è sta storia della Bielorussia? Com'è possibile che un paese europeo terzo, per quanto interessato, entri nel conflitto dalla parte della Russia?
Be', senza scomodare il passato, comunque importante, basterebbe la storia recente:
"Il 17 agosto 2020 i membri del Parlamento europeo approvano un documento in cui affermano di non riconoscere Aljaksandr Lukašėnka come Presidente della Bielorussia perché considerata persona non grata nell'Unione europea, e due giorni più tardi dichiarano di non riconoscere i risultati delle elezioni. Anche i governi del Regno Unito e del Canada si rifiutano di riconoscere i risultati.
Vladimir Putin si schiera invece con Lukašėnka il quale fa schierare l'esercito ai confini con l'occidente, e il 23 agosto appare in due video in uno dei quali è a Minsk, davanti al Palazzo dell'Indipendenza, imbracciando un mitra; i giornali indipendenti sono imbavagliati; giornalisti della televisione bielorussa sono dimessi o licenziati per avere partecipato ad uno sciopero contro il governo e sono rimpiazzati da professionisti russi. E continuano le manifestazioni di protesta contro Lukašėnka, definito "ultimo dittatore d'Europa"con decine di arresti.
Ogni fine settimana i dimostranti, soprattutto donne, scendono in piazza a Minsk sventolando bandiere bianco-rosso-bianche. Ogni volta interviene la polizia in assetto antisommossa e in borghese effettuando decine e decine di arresti. Il 19 settembre 2020 è stata arrestata anche Nina Bahinskaja, donna di 73 anni, diventata uno dei simboli della protesta.
Il 23 settembre 2020 Lukašėnka si insedia "in segreto" alla presidenza, dichiarando: "Sull'orlo di una crisi globale io non ho diritto di abbandonare i bielorussi". Subito le proteste in piazza con l'opposizione che afferma: "Disobbedienza ad oltranza". I giovani di Minsk, riuniti nei pressi delle università, lo hanno chiamato con il diminutivo dicendo: "Saša, vieni fuori che ti facciamo le congratulazioni!".(Wikipedia)