Una voce libera e contro, lontana dalla liturgia del politicamente corretto e con il dono della forma comunicativa esemplare. Era antagonista del più grande difetto della nostra epoca, ossia lo stereotipo che si oppone ad altri stereotipi producendo danni ancora maggiori. La sua intransigenza me la rendeva simpatica, così come il suo infilarsi nelle fessure della lingua preconfezionata e dei clericalismi imbiancati, sfaldandoli dall’interno. Una rompicoglioni senza pari, a volte dura, una che ha capito che il fioretto si batte col fioretto ma per la clava ci vuole un’arma simile.
Adesso godiamoci i contorsionismi retorici ipocriti dei vari Pillon, Meloni e Salvini che con il mantra “non condividevo nulla di quanto dicesse ma c’era confronto…”mettono la spunta sul cordoglio ufficiale.