Autore Topic: La crisi dei licenziamenti  (Letto 3482 volte)

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Offline Ivan F.

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Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #90 il: 09 Mag 2024, 14:00 »
@SalemsLot, sono tutti fanboy Microsoft con il posto da statale, eh!

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Offline Andrea_23

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Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #91 il: 09 Mag 2024, 14:13 »
Il rischio è un nuovo wii u ma sicuramente non sarà con il successore di Switch che faranno cazzate. Grazie agli step tecnologici di nvidia tra l'altro la possibilità di avere una console buona anche per il salotto ci sono tutte.

Sono esattamente nella stessa situazione in cui si trovavano nel 2011, ma col vantaggio di aver avuto la scoppola Wiiu, per cui proveranno a tutelarsi in ogni modo possibile. Il (presunto) rinvio della console si può spiegare così.

Stanno "diversificando" con cinema e parchi a tema, ma non è cambiato niente, in fondo. Se la prossima console floppa (metti anche solo perché allaggente switch1 basta e avanza), vivono di rendita finché non iniziano ad annaspare in attesa del "ritenta e sarai più fortunato" al giro successivo.

La cosa sicura è che "sicuramente" è una parola che non sta girando, a Kyoto.
Spera per il meglio, preparati al peggio.
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Offline Wis

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Offline Ivan F.

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Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #94 il: 09 Mag 2024, 20:10 »
@Spartan, quale sarebbe a tuo parere la strada virtuosa che dovrebbe prendere l'industria?

Sono piuttosto sicuro che hai tre o quattro punti in mente, e anche molto chiari.
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Offline Spartan

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Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #95 il: 09 Mag 2024, 22:44 »
E' dura, perche' richiederebbe un cambiamento del paradigma su come i publisher guardano all'industria. Avere dei sindacati aiuterebbe ma e' un mercato relativamente giovane ed in continuo cambiamento, non ci sono le basi per creare una struttura solida ancora. Vediamo cosa succede con la Union creata dal QA in Activision, sara' un esperimento importante.

Come in tutti i lavori, la soluzione piu' semplice e' avere la gente giusta al posto giusto ma questo succede solo negli Studios, i publisher e' cosa nota sono governati da gente che guarda solo ai profitti (shareholders in primis.)

L'utopia sarebbe quella di avere solo studios che lavorano a contratto e non acquisiti da publisher. I publisher di volta in volta andrebbero a proporre un contratto di lavoro a gioco agli studi che ritengono validi, un po' come succede con Hollywood. Che e' quello che 'e successo con Hasbro e Larian, e sappiamo tutti che roba e' venuta fuori...

Il momento che uno studio diventa di proprieta' di un publisher, sono finiti creativamente parlando. Perche' adesso lo ha fatto Microsoft ma chi nega che in futuro non lo facciano Sony o Nintendo?

Io poi capisco i licenziamenti, ma chiudere uno studio completamente e' proprio da carogne. Ma vai di divestment allora, che almeno lo studio continua ad esistere e puo' trovare nuova casa, anche senza le loro IP. Ma almeno gli dai una chance.

Offline Andrea_23

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Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #96 il: Ieri alle 14:55 »
La ragione la sanno solo loro, probabilmente avevano bisogno di qualcosa che istantaneamente facesse quadrare i conti. Ma è chiaro che fosse tutto sbagliato a monte, se questa è stata l'unica opzione.

Ora come ora però è impossibile farsi una reale idea, così su due piedi, sembrerebbe xbox sia sull'orlo dell'abisso, vista la violenza della contromisura.

Quanto al come svoltare, la domanda vera a cui dar risposta è come svincolarsi dal sistema capitalistico e auguri; perché, nonostante sia un settore che almeno al 50% è fatto di creativi, è altrettanto vero che ha finito per assoggettarsi al 100% come producesse bottoni in serie. Priorità : ).
Chi è causa del suo mal...

Come giocatore, io vedo solo opportunità se il modello attuale collassa.
« Ultima modifica: Ieri alle 14:58 da Andrea_23 »
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