Ravenlok (Xbox)
A fine aprile abbandona GamePass. E mentre facevo scorrere il trailer, qualcosa mi ha detto: perché no?
Meno male. E meno male che c'è GamePass.
Ora, se penso a Ravenlok, la descrizione più adatta che mi viene in mente è che si tratta di un gioco Game Boy con grafica moderna.
Ha quella semplicità confortante di certi vecchi giochi fatti bene. Solidi, senza fronzoli, senza filler.
Non ci sono voci registrate: tutti i dialoghi sono scritti. E non ci sono personaggi che parlano in rima, o che "parlano" con un font diverso, o con un difetto di pronuncia, o alla
the aulde englysh mannere con i classici thy, thou e altre chaucerate gratuite e illeggibili. Solo dialoghi schietti, chiari, al punto.
Il gameplay in sé non ha nulla di innovativo, sia chiaro. La carinissima ragazzina protagonista ha una spada, uno scudo, un inventario che si limita a pozioni curative e a qualche bomba da lancio, zero edginess, e quattro attacchi speciali che si ricaricano automaticamente e non costano punti mana. L'attacco con la spada è talmente rapido che la prima volta ho detto "ma seriamente??"; c'è pure l'opzione di eseguirlo a raffica tenendo premuto il tasto, e la raffica si ferma solo quando vogliamo noi. Niente "tieni premuto e rilascia per attacco a mulinello" e complicazioni varie. Gli attacchi speciali si sbloccano avanzando nell'avventura, e sono così potenti e convenienti che alla fine li si spamma che è un vero piacere. E non c'è nulla di male.
Oltre al semplice combat, il gioco vive di fetch quest. L'inizio, prima di arrivare nel mondo fantasy (naturalmente attraverso uno specchio), è quasi ammorbante. Ammetto che sono stato tentato di mollare dopo tre minuti, finché non ho scoperto che premendo sullo stick sinistro si togglava la corsa, e allora ho persistito. In ogni caso, sì, si va avanti spuntando le liste delle varie quest, che ci aiutano a orientarci anche se il mondo di gioco non è vastissimo e le aree sono tutte separate. Ma proprio per questo non pesano tanto, tranne che nella primissima parte dove sembra che non faremo altro che uccidere quote di mostri per avanzare. Per fortuna non è tutto così.
Visivamente, Ravenlok è delizioso. Non smetterò mai di dire che è questo che i videogiochi dovrebbero sforzarsi di mostrare, invece di inseguire il fotorealismo e la fisica degli schizzi di sangue e fango. Dalle immagini pubblicitarie sembra un gioco tutto in stile voxel art alla
3D Dot Game Heroes, ma in realtà lo usa solo per alcuni personaggi e non per altri, non si capisce bene perché. Comunque, è sempre molto bello da vedere, tra ottime ambientazioni e alcuni boss davvero spettacolari. Nessuna pretesa artistica, nessuna concessione all'onanismo grafico di fin troppa roba indie: vuole essere una favola, e la rappresenta benissimo.
Anche la musica fa la sua ottima parte. Nulla di eccelso, ma ci sono molti più brani di quanto sia lecito aspettarsi da una produzione del genere, e non sono mai tirati via tanto per fare marchette.
Il grande pregio di Ravenlok è che non ha quasi niente che non va - anzi, ci evita una marea di roba inutile che sembra obbligatoria per fare un gioco negli anni 2020. Il gameplay non ha nessun vero intoppo ed è piacevole, la trama non diventa mai invadente (tutti i dialoghi e le poche, stringate cutscene sono skippabili), la durata complessiva per un giocatore di mestiere si attesta tra le 3 e le 4 ore (già che c'ero, l'ho finito due volte di fila).
Gli ho trovato solo due veri difetti:
1) lo scudo non serve a niente. Per evitare gli attacchi abbiamo il classico scatto, e se c'è qualche attacco contro cui ha più senso usare lo scudo, non ho avuto bisogno di perdere tempo a individuarlo;
2) la "traduzione" italiana è seriamente da denuncia. Articoli di genere sbagliato ("mio XXX", dice il padre alla figlia femmina, e poi c'è una sfilza di "il foresta" e roba simile); parole non tradotte ("lascia la valigetta davanti allo shed"); termini che un traduttore automatico non si sarebbe inventato ("grandauntie" diventa "nonnastra"! NONNASTRA!). Braccia rubate alle miniere di sale. Dopo cinque minuti ho messo in inglese, e mi chiedo se il gioco sia risolvibile in italiano seguendo il testo.
Ravenlok è un gioco onestissimo, solido, senza pretese, che non ruba tempo. Capisco che per il giocatore adulto medio sia una proposta poco decente, e che sarebbe facile dire che è dedicato ai più piccoli. Il fatto è che c'è un sacco di paccottiglia nei gioconi da milioni di copie, e a metterla tutta assieme non ci fai un gioco buono e schietto come Ravenlok. Un gioco uscito da un'altra epoca, coraggiosamente proposto nella nostra, che a prezzo pieno costa sicuramente un po' troppo (benedetto Hollow Knight, coi tuoi 15 euro hai rovinato il mercato), ma mi ha soddisfatto più di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi.
8/10, a cuor leggerissimo.