INGLORIOUS BASTERDS di Quentin Tarantino
Il film che non ti aspetti.
Fino ad oggi, specie dopo aver visto l'ennesima locandina con Brad Pitt ingrugnito ed Eli Roth intento ad affilare il coltello, Inglorious Basterds sembrava un Pulp Fiction in salsa nazi, pieno di battute a effetto, grandguignolesche scene di caccia al tedesco, carneficine e corpi dilaniati. In realtà l'ultima opera di Quentin Tarantino ha un' inaspettata matrice teatrale che si sviluppa attorno a quattro grandiose ed eccezionali scene madri che occupano da sole quasi la metà della durata complessiva del film e che sono raccordate tra loro da piccoli eventi apparentemente di scarsa importanza ma fondamentali per costruire il puzzle di matrice hitchkockiana costruito dal regista.Che ci si trovi di fronte ad un film superiore alla media, si evince fin dalla prima sequenza che, fatte le debite proporzioni, sta a Inglorious Basterds come i primi quindici minuti di Up stanno al resto della pellicola. Qui è racchiusa l'anima del film:poliglotta, visto che si parlano tre lingue, surreale, visto che siamo in guerra e certe situazioni si possono verificare solo in determinati frangenti e originale, come il lungo botta e risposta tra il contadino e il militare nazista. Da lì si dipana una storia ricca di colpi di scena, contrappuntata da lunghi dialoghi in varie lingue (non osiamo pensare a cosa succederà in fase di doppiaggio) recitati da una galleria di personaggi di grande carisma. Veri e inventati, ovviamente. Paradossalmente, Tarantino è più efficace quando si allontana dai suoi fortunati clichè che quando ci casca dentro con tutte le scarpe: ci sono i dovuti e prevedibili omaggi, riferimenti, ammiccamenti, indizi per gli spettatori più curiosi (del resto, una sequenza fondamentale si svolge proprio all'interno di una sala cinematografica) e la necessaria ironia a condire il tutto, ma oltre a questo si percepisce la volontà di fare un passo avanti (pienamente riuscito) rispetto alle produzioni precedenti.Un'altra ragione per la quale Inglorious Basterds verrà ricordato è Christhop Waltz, attore austriaco semisconosciuto da noi, il cui apporto al film è paragonabile a quello che al tempo Malcolm McDowell diede ad Arancia Meccanica. Impossibile togliersi dalla mente il suo ufficiale nazista serafico, chiacchierone, garbato e...spietato. Waltz (premio come migliore attore a Cannes e già con un Oscar prenotato, sempre che ci sia giustizia a questo mondo) non è l'unico outsider a mostrare un talento strepitoso: Melanie Laurent, fragile ma determinata e Daniel Bruhl, l'eroe di guerra trasformatosi in star del cinema, lasciano un segno indelebile e non per nulla a loro è dedicata la sequenza più drammatica e "coereografica". Sono passati molti anni dall'esordio di Tarantino, ma osservando Inglorious Basterds ci si rende conto di non essere davanti alla divertita opera di un simpatico perdigiorno che ha conosciuto il cinema lavorando in un videonoleggio e guardando i film poliziotteschi degli anni '70 ma al lavoro di un regista colto, intelligente, completo, sofisticato,capace di mescolare stili e ritmi narrativi, che sfrutta la musica come volano per rendere più vividi i colori sullo schermo, che ama il cinema e sa trasmettere al pubblico questa passione. Perchè Inglorious Basterds non è un film di guerra. E'pura fantascienza. Da vedere.
in sala dal 2 ottobre